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Autore: _windowsgirls    01/07/2015    1 recensioni
Monaco, 1867.
Quando mise i piedi per terra, lasciò la gonna e si strinse le mani, camminando a passo spedito, mentre il padre la accoglieva con un braccio aperto e sua madre, composta al suo fianco, le sorrideva con un angolo della bocca. Accanto ai suoi genitori, c'era un uomo vestito di tutto punto, con un accenno di calvizia e gli occhi piccoli e rugosi. «Buongiorno, Altezza» disse con un accento diverso e strano, mentre si accovacciava in maniera buffa e affaticato per fare un inchino a Margot. Accanto a lui, c'era un ragazzo bellissimo che la ragazza si soffermò ad osservare: aveva i capelli ricci leggermente allungati e un vestito blu, con dei ricami dorati sul collo. Le fece un rapido sorriso con un angolo delle labbra, e si inchinò di fronte alla principessa senza distoglierle lo sguardo verde di dosso.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing is like it used to be'
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Stay with me




I giorni passavano rapidi, erano ormai in prossimità fine di ottobre e Giselle avrebbe dovuto affrontare il suo esame.
Il giorno 27 Zayn la accompagnò a scuola, mentre la ragazza era troppo agitata per intavolare una conversazione, con un vuoto mentale che la faceva andare nel panico. Niall e Margot erano dietro di loro, ma la principessa aveva uno scialle a fasciarle il capo così da nascondersi alla vista delle sue compagne. Solo Waliyha - che ormai aveva intuito qualcosa, senza dare nessun tipo di spiegazione nè facendo la spia - l'aveva notata, ma non disse niente a nessuno, facendo finta che fosse un fantasma per non attirare l'attenzione degli altri. L'esame si sarebbe tenuto in un'ampia classe utilizzata per le riunioni, in cui quel giorno solo gli studenti sarebbero potuti entrare. Margot guardò Niall, il quale le passò incurante un braccio sulle spalle, attirandola a sè e lasciandole un bacio tra i capelli, assaporando il suo profumo di margherite. La principessa non dormiva più la notte, non aveva altro pensiero che per i suoi genitori, Louis e Liam che non le aveva scritto più, mentre lei desiderava che le scrivesse degli aggiornamenti perché il silenzio la opprimeva. Niall le stava sempre accanto, sorreggendola quando la situazione la sovrastava, costantemente al suo fianco in qualsiasi momento. Non avrebbe mai voluto lasciarlo, stavano così bene. Louis l'aveva ammonita, ma Margot non credeva per niente che Niall fosse la note sbagliata in tutta quella falsa melodia che era diventata la sua vita. Se non fosse stato per le sue preghiere, lei sarebbe tornata seduta stante al palazzo a riprendere le redini della situazione e salvando il cocchiere, ma poi gli Horan avrebbero passato i guai e non se lo sarebbe mai perdonato, non dopo tutto quello che stavano continuando a fare per loro. Maura e Bob stavano lavorando quella mattina facendo i doppi turni per soddisfare le esigenze dei londonesi, mentre loro quattro erano ormai in prossimità dell'ingresso. «Tu hai già fatto l'esame?» disse Niall sussurrandole all'orecchio. Margot annuì con il capo, facendo cadere sugli occhi la frangetta che si era fatta accorciare. 
«Sì, l'ho fatto circa 5 mesi fa.»
«E perchè continui a studiare?» chiese il ragazzo facendo arretrare entrambi dalla folla agitata di tutti gli studenti in trepidante attesa che il cancello venisse aperto.
Margot sollevò lo sguardo su di lui e gli diede un leggero bacio sulla punta del naso, «Perchè io non studio questo tipo di materie. Studio l'etichetta, il portamento principesco...» si rabbuiò. Ora come ora, parlare del palazzo le faceva male come non aveva mai fatto in quei quasi due mesi in cui era stata lontana. Aveva pensato a tutto negli ultimi giorni, oltre a Louis, anche ai suoi genitori. Se n'era andata così, senza dire niente perchè era arrabbiata con loro per averle programmato la vita a sua insaputa, quando avrebbe voluto fare tutto da sola e decidere per conto suo. Ma al castello ciò non era possibile, doveva sottostare a delle regole, ai programmi...era partita per ritrovare la normalità di cui era stata privata, ma non aveva ancora idea del piatto d'argento che il destino le stava per mettere sotto al naso.
Niall annuì comprensivo senza premere contro la sua volontà, mentre più avanti i cancelli venivano aperti e la folla di studenti si accalcava per entrare. Giselle abbracciò Zayn con tanta forza da fargli mancare il respiro. «Ehi, ehi» disse il ragazzo allontanando le sue braccia. «Così mi uccidi!»
La ragazza lo liberò e si strinse tra le braccia, mentre intorno a lei le sue compagne - inclusa l'invidiosa Jeanine - la squadravano per stare con un tipo come Zayn. Il ragazzo le sollevò con un dito il volto abbassato e le piantò gli occhi scuri addosso. «Andrà bene, vedrai.»
«Non mi ricordo niente!»
«Ma dai!» sdrammatizzò Zayn sorridendole a trenta due denti. «Pensa che anche io ho affrontato questo esame e vedi dove sono arrivato.»
«Ehm..» Giselle abbassò lo sguardo sul suo corpo, riportando i suoi occhi sul suo viso. «Crei carrozze, Zayn.»
«E quindi? E' sempre un lavoro!»
Fece sorridere la ragazza e Giselle poi prese a saltellare sulle punte in trepidazione. «Ora vomito per l'ansia.»
«Senti» Zayn le prese le mani, bloccandola. «Pensa a tutti quelli che verranno dopo di noi, che si porteranno un bagaglio storico molto più imponente, ne sono sicuro. Chissà quante cose succederanno, per cui ritieniti fortunata.»
La ragazza sorrise e gli scoccò un bacio sulla guancia, allontanandosi, però Zayn le afferrò il polso, bloccandola. Le si mise di fronte e si portò le mani dietro alla nuca, sciogliendo il gancio della sua collana. «Okay, so che ci sono persone che fanno regali molto più costosi di questo ma..» fece ondeggiare la collana tra di loro, poi Giselle gli sorrise e scostò i capelli su un'unica spalla. 
«Sì?»
Zayn sorrise di ricambio e si mise alle sue spalle, attaccandole la collana, la medaglietta d'argento che le si posava sul petto messo in risalto dal corpetto stretto. Dopo averle lasciato un bacio a fior di pelle sulla spalla scoperta, le fece ritornare i capelli sulla schiena e le si mise di fronte, prendendole le mani e stringendole forte. «Quel medaglione non è niente di che, non l'ho mai tolto, ed è una specie di porta fortuna. Te lo voglio dare perché sì, almeno la sorte sarà benevola in questo esame, e poi se avrai paura stringilo forte e pensa che io sono con te.» Giselle sorrise di gioia e gli gettò le braccia al collo, baciandolo teneramente. 
Margot sorrise di rimando e girò il capo, in imbarazzo, mentre Niall sorrideva di quel comportamento.
Quando si staccarono, Giselle fece sfiorare i loro nasi, sorridendo sulle sue labbra. «Ti amo, Zayn.»
Il ragazzo restò immobile, come impietrito. Non aveva mai detto niente del genere così apertamente, per cui di fronte a quell'espressione inziò a saltellare come un bambino girandole intorno, poi le baciò la fronte e le diede una spintarella. «Ti amo anch'io Giselle, ma ora vai, o questo esame non lo farai e non ci sposeremo!»
La ragazza indietreggiò e sorrise, salutando con la mano anche Margot e Niall. Quando entrò nell'edificio, Zayn si girò verso loro due e si unì al piccolo gruppetto. Si portò una mano al petto, dove la camicia lasciata sbottonata per metà faceva intravedere i pettorali scolpiti. «Mi sento vuoto, senza quel medaglione...»
Niall gli diede una potente pacca sulla spalla, «Ma dai!»
Ma Zayn poi sorrise, «Ma sono contento che ce l'abbia lei» disse sollevando lo sguardo verso la scuola in cui Giselle avrebbe dato prova della sua maturità.



L'esame iniziò nel pomeriggio, e Giselle fece ritorno a casa che ormai era ora di cena. Aveva spaventato tutti, rientrando nell'abitazione con un volto cupo che fece accorrere Zayn.
«Dimmi che è andato bene..»
La ragazza tirò su con il naso, mentre rilasciava la tendina dietro di lei, la giacchetta che aveva addosso era sbottonata. Zayn le prese le mani. «Allora?»
Giselle sollevò gli occhi colmi di lacrime, con gli angoli della bocca inclinati verso il basso e le gote arrossate per il freddo. Abbassò le palpebre, mentre Zayn incurvava le spalle dispiaciuto, vedendo le lacrime della ragazza scorrerle sulle guance, ma poi Giselle scattò sull'attenti e gli diede un colpo sul petto. «L'ho passato con il massimo!» urlò facendo scoppiare tutta casa, contagiando tutti con la sua allegria. Zayn la prese per la vita e la fece roteare, facendole sbattere il medaglione sul petto. Quando la riportò a terra, Giselle prese il ciondolo e lo baciò: «Avevi ragione.»
«Visto? Sono un genio, basta.»
Tutti si strinsero intorno alla ragazza, abbracciandola e riempendola di baci, mentre Margot rimaneva un tantino indietro. Era davvero contenta che la sua amica avesse superato l'esame, ma tutta quell'allegria non fece altro che peggiorare il dolore che proveva all'altezza del petto. Il mondo intorno a lei, in quel momento, era a colori, quando dentro sentiva solo un'oscurità che voleva sopraffarla. Niall le fece un cenno con la mano, e si stampò sul volto un sorriso da riservare solo a Giselle. Quando la strinse in un abbraccio, si complimentò con lei per essere riuscita a raggiungere l'obiettivo, e la ragazza le sorrise di rimando: «Grazie a te per avermi aiutato a studiare.»
Margot sorrise dandole un bacio. Negli ultimi giorni l'aveva aiutata parecchio, ma solo perchè erano cose di cui lei era già a conoscenza e quindi le risultava molto facile, ma comunque non avrebbe mai potuto rinunciare ad aiutarla quando invece Giselle aveva fatto molto per lei. «Bene, andiamo a festeggiare?»
Margot sollevò le sopracciglia e guardò Niall. «Che c'è? E' usanza, qui.»
«Ecco, io...»
Ma il biondo fece intrecciare le loro mani.  «Sei con me» disse semplicemente e tutti si avviarono verso quello che definirono 'piccolo club'.
Praticamente il tutto consisteva nell'aver allestito un piccolo locale in cui molti ragazzi mangiavano focacce e mais, giusto per festeggiare la fine della loro vita scolastica, e l'inizio di quella adulta.
Margot non era la sola ad essere preoccupata per tutto quello che stava accadendo, e lo si poteva notare nei signori Horan che si erano uniti ai festeggiamenti, ma per Giselle avrebbe messo tutto da parte, anche se improvvisamente era tutto più difficile. Possibile che la 'sola' presa di Louis aveva innescato quel meccanismo nella mente di Margot? Ormai pensava constantemente, ogni minuto di ogni singolo giorno, e i piccoli momenti di pausa o svago li doveva a Niall, solo a lui.
La serata passò rapida, Giselle festeggiò con tutti facendo urtare i bicchieri contenenti solo acqua in una quantità infinita di brindisi di auguri per il futuro, poi quando arrivò il momento di tornare a casa si fece accompagnare da Zayn.
Margot era sottobraccio con Niall, ma non potè fare a meno di origliare i due innamorati di fronte a lei. 
«Non vedo l'ora che tu sia mia moglie» disse Zayn sottovoce allontanandosi dai genitori di Giselle per non farsi sentire. 
La ragazza soppresse un risolino, «Solo per quello che sto pensando io?» disse maliziosa, ridendo della sua stessa espressione. 
Zayn le diede una leggera botta sul braccio, «Sei una schifosa» poi avvicinò la bocca all'orecchio della ragazza. «Comunque non solo..» ammiccò.
Giselle scosse leggermente la testa esperata: «Non solo?»
«La cosa più importante» iniziò Zayn «è che non vedo l'ora di passare tutta la mia vita al fianco della ragazza più importante di qualsiasi altra cosa.»
Giselle si sporse verso di lui e lo baciò, rimanenendo nell'angolo della strada, mentre il resto della famiglia rientrava piano in casa. I signori Horan si andarono subito a coricare, e al seguito Giselle e Niall. Margot rimase sveglia sotto le coperte, con gli occhi chiusi, ma la mente altrove. Ripensava alle parole che Zayn e Giselle si erano scambiati, pregando che anche a lei potesse accadere di provare un amore così forte. Certo, lei era sicura di aver imparato ad amare Niall...ma in tutto c'era un freno che non le permetteva di aprirsi a fondo. Quando prese sonno, sulle palpebre chiuse vide passare in rassegna alcune immagini raccapriccianti: Louis picchiato a sangue, Liam che si nascondeva terrorizzato, con dei passi che si muovevano rapidi per acchiapparlo, le cameriere che piangevano nei corridoio bui per chissà cosa.. il cuore iniziò a batterle talmente tanto velocemente che la costrinse ad aprire gli occhi nuovamente. Fuori dalla finestra il cielo era completamente nero, senza stelle, nessuna luce a consolarla. Solo l'oscurità.
Non ci pensò due volte e, con il respiro accelerato scese dal letto e uscì dalla stanza. Andò verso l'unica persona che ormai era parte di lei. Aprì lentamente la porta della camera di fronte ed entrò, richiudendola alle spalle. Si avviò silenziosamente fino al bordo del letto e lo tastò, poi spinse la coperta e si infilò dentro. Niall si girò di scatto spaventato. «Ma che diam-» poi si bloccò quando scorse dei capelli corti che occupavano l'altra metà del cuscino, degli occhi scuri che riuscì ad intravedere persino nel buio.
«Sono io» disse l'altra sussurrando. 
Niall si spostò un po' di più per lasciarle dell'altro spazio e si mise su un fianco, accarezzandola. «Un incubo?»
«Non solo uno» disse lei, sussurrando per non svegliare gli altri. 
Niall le baciò la fronte con uno schiocco, facendola rilassare con un semplice tocco. «Ora ci sono io a salvarti dai mostri del sonno.»
Margot sorrise e si accucciò contro il suo petto, le braccia di Niall che la inglobarono totalmente, come una corazza protettiva nei confronti di tutto il resto del mondo. Quando sentì il fiato regolare di Margot sfiorargli delicatamente la maglietta che utilizzava come pigiama, appoggiò il mento sulla sua testa, addormentandosi abbracciati.





Spazio autrice
Strano vedermi di mercoledì, eh? Però vi dico che è necessario perché questi capitoli non mi piacciono granchè e quindi preferisco toglierli subito davanti, essendo solo di passaggio. Ma nonostante tutto.....vedete come sono carine le coppie di questa storia? Io le amo, per non parlare di Giselle e Zayn che in quest'ultimo capitolo sono stati molto più presenti.
Ma mi preme avvisarvi che nel prossimo, per chiunque ami queste coppie (in particolare Nargot), ci sarà una svolta FORMIDABILE, oltre che ad una sorpresa......scrivetemi se pensate che sia positiva o negativa, vediamo cosa elabora la vostra mente. 
Vi dico che dal prossimo capitolo cambia tutto, tutto.
Aggiornerò sabato normalmente, comunque, sperando che riesca a tornare in tempo da mare. Voi dove vivete? :)
Vi voglio bene e grazie per apprezzare questa storia, davvero. Mi fa un enorme piacere. Un kiss e un abbraccio a chiunque stia leggendo questo spazio autrice *spalanca le braccia*
P.s so che potrebbe non interessarvi, ma sto lavorando ad un'altra ff che è diversa dalle altre e che spero di iniziare a pubblicare presto, magari dopo aver scritto più della metà dei capitoli :)
Adesso mi dileguo.
Love you all
Elisa :)


P.p.s spoileeeeeer 

«E’ giovedì»
disse Giselle lanciando un’occhiata a Niall. Il ragazzo strinse le labbra e si fece spazio, andando a prendere un giornale da un ragazzo di circa dieci anni che continuava ad urlare ‘ultime notizie: giornale internazionale!’
Margot venne colta da un’ansia improvvisa mentre Niall dava una mancia al ragazzino e tornava a casa con il giornale piegato all’interno del braccio. 



 
  
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