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Autore: rora02L    01/07/2015    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Regina, invece di scagliare il sortilegio che tutti noi conosciamo, avesse deciso di rovinare la vita alla figlia di Biancaneve ed il principe, togliendole il lieto fine ?Non ho copiato nessuno, anche se questa idea è già stata usata. Mi ispirerò a Il lago dei cigni, un misto tra la versione originale e quella del cartone.
Dal testo :
Una domanda le affiorò nella mente e chiese al re: “Padre … come si fa a capire quando si è innamorati ?” James sobbalzò, stupito dalla domanda. Le sorrise: “Quando si è innamorati, si pensa sempre all’altro. Si desidera passare tanto tempo con l’altra persona, rivederla e scambiarsi i propri pensieri. Si desidera la compagnia dell’altro ed il suo affetto.” Emma pensò che non avrebbe mai più potuto vedere quel bambino e sospirò: “Temo di essere innamorata, padre. Ma lui … non è un principe. L’ho incontrato mentre rubava del cibo, ma non è cattivo ! Lui … credo … di essermi innamorata di lui, padre.” Il buon re le sorrise, era contento che la figlia le avesse rivelato la verità. La rassicurò: “Bambina mia, ricordi cosa dicevo sempre a tua madre ?" La piccola annuì: “Che l’avresti sempre trovata.”
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. Il cigno nero.



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Killian rimase ad aiutare Belle, che voleva scavare una buca dove seppellire il suo amore. La ragazza non faceva che piangere e singhiozzare: “La colpa è tutta mia, se non avessi … ora … non ho mai potuto dirti che ti amavo !”
Uncino invece non faceva altro che pensare al momento in cui Emma era scomparsa in una nube nera, aveva visto nei suoi occhi il terrore ed il rimpianto. Il suo ultimo sguardo era stato per lui. Ricordava ancora le parole che la principessa gli aveva rivolto, tra le lacrime: “Ti amo ! Perdonami.” Poi era scomparsa nel nulla, seguita a ruota da Regina, che aveva riso trionfante: aveva compiuto la sua vendetta. Ora non aveva più alcun interesse né per Neal né per gli altri che avevano cercato di fermarla inutilmente. Anzi, li aveva lasciati in vita perché soffrissero, nella speranza che fosse Emma stessa ad ammazzarli per errore.
Fra Tac fece la messa funebre, insieme agli altri membri della compagnia che avevano aiutato Uncino a ridare il cuore al principe Neal, che assisteva anche lui al funerale. Belle era quella più scossa dalla morte di Tremotino, come era ovvio che fosse.
Non potevano lasciarla in quel palazzo ormai senza padrone, Regina avrebbe potuto farle del male e se non lei magari qualche brigante o mal intenzionato. Robin così le chiese se voleva unirsi alla allegra compagnia: “Non abbiamo mai avuto una donna tra noi, ma sono certo che voi sareste perfetta.” D’altronde la ragazza non aveva un altro posto dove andare e Killian non avrebbe mai potuto farla entrare nella sua ciurma, dove i più pericolosi elementi erano riuniti su una sola nave. Sarebbe stato come darla in pasto ai pescecani.
Killian si avvicinò a Neal, chiedendogli cosa aveva intenzione di fare ora. Il principe sospirò tristemente: “Non ne ho idea … ci sono i miei genitori da trovare, ma non posso lasciare Emma in questo stato. Chissà dove è andata, deve soffrire molto … sarà spaventata e confusa … oh, la mia povera sorella !” Anche il pirata non sapeva bene come agire, ma non avrebbe mai lasciato Emma in quelle condizioni. Doveva trovare una soluzione, ad ogni costo. Promise a sé stesso che non si sarebbe fermato finché non avesse trovato la soluzione a tutto. Doveva pur esserci un modo per annullare la maledizione che quel pugnale portava. E lui, Killian Jones, lo avrebbe trovato.
Dovesse costarmi la vita, ti salverò, Emma !

~

Si chiese come mai, tra tutti i posti che il mondo aveva da offrirle per nascondersi, avesse scelto proprio quello: il castello diroccato di Rothbart.
La magia, che ancora non sapeva gestire, l’aveva portata lì. Probabilmente perché era il posto in cui era stata negli ultimi cinque anni senza che nessuno la trovasse ed ora che lo stregone era morto, nessuno l’avrebbe cercata lì. Era il nascondiglio perfetto.
Guardò dalla finestra di un’alta torre il lago in cui aveva passato così tante giornate insieme alle altre principesse. Ripensò a quei tempi, in cui la speranza il lei, nonostante tutto, non era ancora morta. Adesso il suo cuore era nero e non lasciava spazio a quella speranza che l’aveva salvata tempo addietro.
Scese dalla torre per avvicinarsi ancora di più a quello specchio d’acqua.
Vi mise un piede dentro e si trasformò in un cigno dalle nere piume: con quell’aspetto nessuno l’avrebbe mai riconosciuta ed avrebbe potuto concedersi qualche uscita occasionale. Come quando era un cigno per via dell’incantesimo. Non sapeva ancora controllare a dovere i suoi poteri, ma rispondevano bene ai suoi desideri più profondi, che a volte nemmeno Emma comprendeva.
Si chiese infatti perché, tra tutti gli animali, avesse scelto un cigno. Probabilmente perché lei lo era già stata e si sentiva a suo agio in quei panni che aveva tenuto per ben cinque lunghi anni. Spiccò il volo, voleva per un attimo dimenticare tutti i suoi mali.
Decise di andare al castello di Odette, per vedere come stava la sua vecchia amica, sposata col principe Derek. Nastri rosa adornavano il castello e le campane del paese suonavano a festa. Emma si chiese come mai tutto questo clamore, quando vide la principessa albina ,accompagnata dal suo sposo, affacciarsi al balcone dove il popolo si era riunito per il grande evento.
Tra le braccia della ragazza c’era un neonato dai grandi occhi chiari come quelli della madre, che annunciò il nome della bambina: Emma.
Il cigno nero li guardò felici della loro piccola e si sentì il cuore scoppiare. Era molto onorata, avevano dato il suo nome alla loro bambina. Ma era anche immensamente infelice, perché avrebbe voluto quel futuro per sé e per Killian. Il fato però le aveva impedito di avere il suo lieto fine. Si ritirò al lago, piangendo per il suo futuro ormai perso.

~

Come ogni giorno, nuotava tranquilla nel suo lago, cercando di tenersi occupata procurandosi il cibo e vivendo come gli altri animali della foresta. Ma accade una cosa particolare: quel pomeriggio venne al lago un bambino che la principessa non aveva mai visto prima. Era bruno, coi capelli corti lisci e due occhi curiosi marroni screziati di bruno. La studiava incantato e si avvicinò alla riva, con la mano tesa verso di lei. Emma non riusciva proprio a capire cosa quel ragazzino volesse da lei, finché il giovane non disse: “Vieni. Non aver paura … voglio solo accarezzarti, sei così bello … non avevo mai visto un cigno come te.”
Inizialmente la principessa cercò di ignorarlo, ma il ragazzo non demordeva e la seguiva lungo il perimetro del lago, insistente. Alla fine Emma cedette e si avvicinò al giovane, che ne rimase entusiasta. Il cigno nero appoggiò il capo sul palmo della mano del ragazzo, che lo accarezzò felice: “Sei davvero un animale magnifico … spero che nessun cacciatore ti prenda mai di mira.”
Tsz, ragazzino, se qualche idiota osasse farlo, lo trasformerei  in un ratto !
Il giovane continuò ad accarezzarla, finché non sentì la voce di una donna gridare: “Henry ! Henry, dove sei ?” Il ragazzo sbuffò e si rivolse al cigno dicendo: “Mia madre mi sta cercando. A volte vorrei proprio non essere il figlio adottivo della regina cattiva, lei è sempre così opprimente. Ma non è veramente cattiva … solo che la vita è stata molto ingiusta con lei. Ora devo andare.”
Così dicendo, si allontanò salutandola con un gesto della mano. Emma rimase a pensare a lungo a quel ragazzino spuntato dal nulla, che aveva detto essere il figlio adottivo di Regina. Non aveva mai pensato a quella donna come ad un semplice essere umano, con desideri simili ai suoi. Per lei, era sempre stata la regina cattiva, vendicativa e malvagia fin dentro all’anima. Si domandò come mai avesse deciso di adottare quel ragazzino. Che fosse per un altro dei suoi piani malvagi ?
Sperò solo che almeno venisse trattato bene. Nei giorni seguenti, Henry tornò a farle visita, scappando dal castello in cui la madre lo teneva, al limitare con Lakeland. La regina infatti aveva deciso di trasferirsi per occupare un palazzo più grande, lontano dai piagnistei del suo popolo.
Il ragazzino la ammirava moltissimo e la riempiva di complimenti, finché un giorno venne a cercarla al tramonto, parecchie ore dopo il consueto, ed Emma si era appena ritrasformata in umana davanti agli occhi del fanciullo, che aveva guardato la scena di nascosto. Uscì allo scoperto: “Sapevo che non eri un semplice cigno … come ti chiami ?” La principessa trasalì sorpresa: “Non puoi stare qui … e non dovresti parlare con me, sono pericolosa.”
Lui la guardò confuso, replicando: “A me non sembri pericolosa.”  Emma sospirò e decise di dargli una dimostrazione dei suoi poteri oscuri: lanciò una palla infuocata contro un albero poco distante, per poi lasciarlo bruciare. Guardò il ragazzino, ma non vide né orrore né paura nel suo sguardo. Si stupì della cosa: “Ma non hai visto ? Ho dato fuoco ad un albero, sono pericolosa !” Henry alzò le spalle indifferente: “Lo fa anche mia madre, non mi fa per niente paura. Allora … vuoi dirmi come ti chiami ?"
La principessa sospirò, ma non riuscì a resistere a quello sguardo supplicante e rispose: “Emma. Mi chiamo Emma.”
Lui le sorrise, porgendole la mano: “Io sono Henry. Piacere di conoscerti, Emma.”

~

“Dunque questo Merlino potrebbe togliere ad Emma i poteri del Signore Oscuro ?” chiese ancora Neal all’Apprendista, che annuì solennemente. Killian era seduto davanti al caminetto dell’anziano mago e guardava il fuoco scoppiettante, ripensando alla sua perduta Emma.
Dove sei adesso, amore mio ? Ogni giorno che passa senza di te è una tortura !
“Dove possiamo trovarlo ?” chiese allora Uncino all’Apprendista. L’uomo rispose che il suo maestro viveva in un regno lontano e che difficilmente accettava di ricevere ospiti. Killian fece un gesto di stizza e ribatté irritato: “Vorrà dire che per questa volta farà uno strappo alla regola. Torneremo qua con Emma e tu ci porterai da questo Merlino, chiaro ? – gridò, minacciando l’anziano con il suo uncino – Sappi che se non ti troveremo qua, giuro che ti cercherò fino all’altro capo del mondo, Apprendista !”
Da quando Emma era sparita, Killian era tornato il vecchio pirata violento ed irascibile di una volta. Si sentiva così vuoto e disperato senza di lei. Adesso avevano finalmente trovato una pista. L’unico problema era che non sapevano dove si trovasse Emma.
Ma avevano sentito da dei marinai di Lakeland di un cigno nero magnifico che abitava nei pressi del lago dove Emma aveva vissuto per cinque anni. Si erano chiesti se fosse lei, la speranza che riponevano in quella notizia era molta. Uncino uscì dalla casupola, sbattendo minacciosamente la porta. Neal sospirò e si scusò con l’uomo, spiegandogli brevemente la situazione, per poi seguire il pirata verso i cavalli.
Partirono immediatamente per il porto, dove la Jolly Roger e la sua ciurma aspettavano il ritorno del loro capitano. Killian si era molto sorpreso vedendo la lealtà che i suoi uomini ebbero per lui quando spiegò che non voleva più saccheggiare navi per i mari, ma salvare il suo amore da un crudele destino.
Poi capì che, come al solito, i suoi uomini agivano per il denaro: se avessero salvato la principessa, avrebbero certamente avuto una lauta ricompensa. Ma non gli importava le ragioni per cui i suoi sottoposti lo seguivano, bastava che eseguissero gli ordini. Partirono quel giorno stesso, diretti a Lakeland.

~

“E se non fosse lei ?” osò domandare il principe, mentre il capitano guidava la sua nave per l’oceano. Killian serrò la mascella: “Deve essere lei.” Non poteva che essere così, per il pirata quello era l’unico indizio che avevano della sua Emma. Ci sperava con tutto il suo cuore.
Voleva riabbracciarla, stringerla a sé, dirle di non lasciarlo mai più e che anche lui la amava. L’avrebbe baciata con passione, dicendole poi che avevano trovato la soluzione ai loro guai e che presto sarebbe tornata la vecchia Emma di cui lui si era perdutamente innamorato, senza poteri oscuri.
Neal invece era molto scettico, perché non c’erano vere prove che fosse proprio lei. Ed aveva paura della reazione che Jones avrebbe avuto per la delusione, perciò voleva metterlo in guardia, avvertendolo di non coltivare false speranze per una voce. Lui non lo stette a sentire, se lo sentiva dentro: era Emma.
Quel cigno nero era lei e nessuno l’avrebbe mai persuaso del contrario finché non avrebbe trovato il cigno e visto coi suoi occhi se era o meno lei. Dopo una notte di viaggio, attraccarono al porto di Lakeland, dove vennero accolti da Odette e Derek, che ricordavano bene il coraggio di Killian e furono ben felici di conoscere il fratello di Emma.
Presentarono loro la loro figliola, nata da pochi giorni ed a cui avevano dato il nome della principessa scomparsa. “Devo tutto ad Emma, se siamo qua ora … -spiegò l’albina – senza di lei, avrei perso la speranza molto tempo fa. Ma Emma ha sempre sperato ed ha sempre creduto che presto qualcuno avrebbe spezzato la maledizione.” Il pirata si rabbuiò.
Emma, per favore … non perdere la speranza nemmeno ora.

Dopo i convenevoli, Uncino volle subito partire per il lago, chiedendo ai due reali se poteva avere un cavallo per sé ed uno per Neal. Odette e Derek annuirono, capendo perfettamente i sentimenti del moro e sperando che la sua ricerca non fosse vana. Avevano sentito anche loro del cigno nero, ma non erano venuti a conoscenza della scomparsa della principessa prima della lettera di Neal, arrivata il giorno prima con urgenza. Diedero a due uomini i destrieri più veloci delle loro scuderie, augurando ad entrambi buona fortuna. Partirono a tutta velocità, spronando i cavalli: Killian era in testa e faceva strada al principe, che non conosceva la zona bene quanto il pirata. Arrivarono al lago per il tramonto e si guardarono intorno: nessuna traccia né di Emma, né del cigno nero.
Smontarono dai cavalli e iniziarono a camminare per il perimetro del lago, finché non incontrarono un giovanotto sugli undici anni, vestito come un principino. Neal si rivolse al ragazzo, gentilmente: “Giovanotto, cosa ci fai a quest’ora qua ? E per giunta tutto solo … vuoi che ti aiutiamo a tronare alla tua dimora.” Henry scosse la testa, rispondendo fiero: “Non c’è bisogno. So badare benissimo a me stesso. Sono venuto cui per incontrare una amica …”
Gli occhi del pirata brillarono speranzosi e prima che potesse parlare, un cigno nero arrivò in volo, posizionandosi sulle acque del lago, dando ai tre la schiena. Il cuore di Uncino iniziò a galoppare speranzoso. Avrebbe voluto mettersi a gridare il nome della principessa, perché in cuor suo era certo che fosse lei. Henry esclamò: “Ah, mi sta cercando ! Emma ! Da questa parte !”
Killian e Neal sgranarono gli occhi sorpresi dalle parole del giovane, mentre il cigno si voltava, attratto dalla voce del ragazzo. Ma si arrestò non appena vide i due uomini che accompagnavano Henry ed indietreggiò terrorizzata. Il ragazzo si accorse subito dello strano comportamento del cigno e chiese: “Emma, che succede ? Sono io, non mi riconosci ? Ah, ho capito ! Hai paura di loro … ma non mi sembrano cattivi. E poi puoi sempre lanciare una delle tue palle di fuoco.” Rise alla battuta, sperando di rilassare un po’ i nervi della bionda.
Ma Emma rimase in forma di cigno ed i suoi occhi erano puntati verso Killian e Neal. Il pirata la guardava, supplicandole con lo sguardo di non andarsene. Anche suo fratello aveva la stessa richiesta negli occhi lucidi. Si chiese perché non avessero paura di lei. Avrebbe voluto riacquistare il suo aspetto e riabbracciarli, ma era troppo pericoloso per loro. Così aprì le ali, decisa a spiccare il volo per andarsene il più lontano possibile da loro.
Ma Uncino le urlò per fermarla: “Possiamo farti tornare com’eri, Emma !”
Il cigno si arrestò, sorpreso dalle parole del pirata. Utilizzò il suo super potere per cercare di capire se era un trucco per farla uscire allo scoperto e se era la verità. Non scorse alcun segno di menzogna negli occhi del pirata. Decise quindi di ritrasformarsi, rimanendo però a debita distanza. Sotto gli occhi dei due uomini, le piume del cigno si trasformarono in un abito nero ed Emma apparve davanti a loro, restando sulla superficie dell’acqua. Killian si beò di quella visione, struggendosi perché non poteva abbracciarla. La donna aprì bocca e pronunciò un’unica, fredda parola: “Come ?”
I due iniziarono a raccontarle di Merlino e dei poteri di questo mago, mentre Henry si era seduto su un masso poco distante ed ascoltava curioso la storia. Emma, alla fine del racconto, disse: “Non posso venire con voi. Sono un pericolo, potrei farvi del male … sono malvagia ! Lo volete capire ? Killian … lasciami andare. Neal … fa finta che io sia morta.”
A quelle parole, il pirata si infuriò e si fece strada nell’acqua, gridando: “Che diavolo stai blaterando ? Sei uscita di senno ? Non ho alcuna intenzione di lasciarti andare ! E tu non sei morta … – la prese per un polso, senza che Emma potesse muoversi, paralizzata dal terrore di ferirlo – tu sei qui. Sei viva. Ed io non voglio lasciarti. Ricordi cosa ti avevo promesso ? Ho promesso che non ti avrei lasciata più. Come vedi, un pirata mantiene sempre le promesse.”
La strattonò verso di sé, per poi baciarla sulle labbra rosse con impeto e passione. Emma si sentì morire e si lasciò trasportare da quel bacio, che le era mancato più di ogni altra cosa.
Quante volte aveva sognato di trovarsi nella camera del capitano, nel letto che odorava di rhum e mare, con il suo amato. Quante volte aveva sentito freddo ed avrebbe voluto avere un suo abbraccio. E quante volte si era chiesta come stava il suo amato fratello, era sfuggito alle grinfie di Regina ? Spesso aveva pensato di tornare da loro, ma poi sentiva di nuovo sulle sue mani scorrere il sangue di Tremotino. Lei era una assassina. Aveva ucciso una volta ed ora che era il Signore Oscuro, avrebbe potuto uccidere ancora.
Si staccò lentamente da Killian, che non mollò la presa e continuò a stringerle il braccio. Emma scosse la testa, con le lacrime che le scorrevano sul volto: “Killian … guardami negli occhi. Guarda !”
Oltre le lacrime, gli occhi della giovane avevano perso quel magnifico colore azzurro ed erano diventati completamente scuri. Il pirata ne rimase sorpreso, tanto che sobbalzò. “La mia anima, come i miei occhi, è nera … io sono malvagia ormai. Non puoi salvarmi, non puoi. Per favore … non guardarmi così.”
La donna si nascose il volto tra i capelli biondi, cercando di non incrociare più lo sguardo blu del suo amato. Uncino allungò la mano verso il viso pallido della giovane e le accarezzò le guance: “Emma … tu mi hai detto che mi ami. Una persona che ama, non è malvagia … affronteremo questa cosa insieme. Tu, io e Neal. Troveremo Merlino e ti libereremo dall’oscurità. Poi andremo a cercare i tuoi genitori, li salveremo e sconfiggeremo Regina. Possiamo farlo, Emma. Se non vuoi credere a me, credi nel nostro amore.”
Avvicinò poi la mano a quella pallida della giovane. Emma lo guardò negli occhi e si sentì amata come non mai. Pianse di gioia, mentre stringeva la mano del pirata e lo seguiva a riva. Neal la guardava con gli occhi che brillavano di felicità e la abbracciò esclamando: “Sorella mia, sei davvero tu ! Non posso crederci … io … è un miracolo !” Henry allora disse gioiosamente: “Emma, hai ritrovato la tua famiglia ! Sono così felice per te !”
Lei si voltò per sorridergli ed abbracciandolo gli disse: “Anche io, ragazzino … ma adesso sarà meglio che tu torni a casa, si è fatto tardi.”
Il ragazzo abbassò il capo, sussurrando: “Questo … è un addio ?”
Gli arruffò affettuosamente i capelli: “No … solo un arrivederci, ragazzino.”

~

Emma salì a cavallo, tenendosi ad Uncino. Le mancava anche quello e credeva che non avrebbe mai più provato l’ebrezza di una cavalcata ad alata velocità. E pensava che non avrebbe più sentito il calore, l’odore, la dolcezza e l’amore che quel pirata tanto strano provava per lei. Sorrise appena, ma lo fece, nascondendo il viso sulla schiena di Killian. Arrivarono al porto, Odette e Derek li avevano aspettati perché anche loro erano molto preoccupati per la principessa. Emma, appena li vide, si pietrificò, iniziando a tremare e restando stretta ai fianchi del suo amato, che si accorse subito della paura che la bionda provava.
Si voltò con il busto e le disse: “Ehi, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Andrà tutto bene, sanno che cosa ti è successo. Emma, lei è Odette, ricordi ? Quella con cui hai passato cinque anni della tua vita, quella che consideri una sorella … non ti tradirà ora che ne hai bisogno.” Emma lo guardò coi suoi occhi scuri, non molto convinta delle parole del moro. Ma non aveva scelta.
Killian scese per primo da cavallo e porse una mano alla principessa per aiutarla a scendere. Lei la strinse, tremando come una foglia, e scese con un balzo. Odette corse verso di lei, chiamandola. La abbracciò affettuosamente: “Oh Emma cara ! Appena abbiamo saputo cosa ti era successo noi …”
Vide gli occhi completamente neri della amica e spalancò gli occhi. Emma fece una smorfia di paura e si agitò in cerca di Killian. Lui si mise accanto a lei per tranquillizzarla e calmarla: “Sta tranquilla …”
L’albina iniziò a piangere, dispiaciuta per la sciagura che aveva colpito la sua carissima amica: “Emma … mi dispiace tantissimo, non ti meriti questo … faremo tutto il possibile per aiutarti. Vedrai, presto … - singhiozzò – tornerai la vecchia Emma, quella senza tutta quella oscurità dentro di sé. Quella che credeva nella speranza e nel bene.” La bionda la guardò confusa.
Perché tutti dicevano che doveva tornare com’era ? E se non ci fosse riuscita ? Se fosse rimasta così ?
Il pensiero la assalì e si rese conto che se il piano non fosse andato a buon fine, tutti quanti l’avrebbero abbandonata.
Chi mai potrebbe amare un mostro come me ?

~

La ciurma rimase molto turbata nel vedere Emma, sia per i suoi occhi che per il vestito di piume nere che indossava, sembrava fosse cucito sulla sua pelle diafana e pallidissima, quasi cadaverica. L’unico che non badava minimamente a questi cambiamenti, o almeno ci provava, era il capitano della nave. Uncino minacciò subito tutti con uno sguardo di sfida, facendo capire ad ognuno di loro che non dovevano azzardarsi a parlare male di lei o a farle del male. I pirati recepirono il messaggio, anche se non serviva: erano già abbastanza terrorizzati dalle sembianze della principessa.
Emma si sentiva come rinata su quella nave. Sentiva l’odore dell’oceano, credeva che non lo avrebbe mai più sentito. Vedeva suo fratello pulire il ponte insieme al resto della ciurma e gli sorrise divertita. Quante piccole cose, ora che aveva rischiato di perderle davvero, le sembravano belle e stupefacenti. Stranamente, si sentiva più su di giri ora che non quando era salita su quella stessa nave dopo il sortilegio. Forse perché all’epoca dava per scontato che l’avrebbero salvata. Questa volta, invece, tutto poteva essere davvero l’ultima volta. Perché c’era il rischio che quella vita che aveva non tornasse più. C’era la possibilità che lei rimanesse per sempre il Signore Oscuro.
Killian la guardava, contento di vederla felice come una bambina. Si disse che, oscurità o meno, quella era sempre la sua dolce Emma. Anche se non fosse riuscito a riportarla a com’era prima, avrebbe continuato ad amarla, come aveva sempre fatto. Ora capiva benissimo i sentimenti di Belle e decise che avrebbe ripetuto ad Emma quanto l’amava fino allo sfinimento, fino alla nausea. Doveva capire che lui non l’avrebbe mai lasciata.
Qualunque cosa accada, te l’ho promesso: non ti lascerò.

~

Arrivò la sera e le stelle illuminarono il cielo notturno con la loro luce pura. Emma si appoggiò al timone e, con la faccia in su, ammirò quello spettacolo. Era talmente assorta che non si accorse nemmeno dell’arrivo del capitano, che le cinse i fianchi con un braccio e la tirò a sé: “Quella è la stella polare …- disse, indicando con l’uncino una stella brillante a nord – questa invece è la costellazione di Pegaso, la vedi ? – fece un disegno, congiungendo le varie stelle – e questa ancora è la costellazione del Cigno.”
Emma rimase estasiata da quello spettacolo e sorrise grata al pirata, che ricambiò. Poi la principessa chiese triste: “Killian … come fai a guardarmi senza provare né ribrezzo né paura ? Insomma … io sono-“ Non la lasciò finire di parlare, la baciò appassionatamente per poi dirle: “Non chiamarti mai mostro o demonio. Tu sei Emma, la mia amata Emma … e questa cosa non cambierà mai, nemmeno se ti spunteranno delle gigantesche corna sulla testa !”
Fece ridacchiare la principessa e ne fu felice. Riprese a baciarla, più dolcemente, ed ad ogni bacio le sussurrava teneramente: “Ti amo.” Emma lasciò che il pirata la coccolasse, ne aveva enormemente bisogno. Pianse commossa, credeva che nessuno l’avrebbe mai amata in quello stato, ma Killian le stava dimostrando il contrario.
Ad un certo punto, sentirono un tossicchiare che fece girare entrambi e videro Neal imbarazzatissimo che ricordava loro che era tempo di andare a dormire. Emma ridacchiò, divertita dal rossore sulle guance del fratello, ed annuì. Uncino la portò quindi nella cabina del capitano, offrendole ancora una volta il suo letto. Questa volta Emma scosse la testa e disse con voce triste: “Non ho bisogno di dormire … sono il Signore Oscuro, ricordi ?”
Il pirata non batté ciglio e le fece segno di sdraiarsi, sussurrandole poi all’orecchio: “E chi ti ha detto che ho intenzione di lasciarti dormire ?”
Le guance pallidissime della bionda si imporporarono dopo quelle parole cariche di promesse e vide nello sguardo blu del suo amato un luccichio che la scosse da capo a piede.
Killian iniziò a baciarla con passione e ad accarezzare ogni centimetro della pelle della ragazza, che fece altrettanto. Rimasero insieme tutta la notte e nessuno dei due dormì. Quella era una sera da vivere, da ricordare per sempre.



Angolo autrice:
Dato che il precedente capitolo era alquanto breve, ho deciso di pubblicare subitaneamente questo ! v.v
Spero sia di vostro gradimento ...
Visto chi è apparso ? Non potevo non mettere il piccolo Henry, anche se in teoria non dovrebbe nemmeno essere nato ... ma dettagli, completamente ininfluenti nella storia. Invece il giovane Henry sarà molto importante.
Mi sono appena resa conto di aver completamente trascurato Baba Yaga ... sarà perchè tra poco avremo lo strepitoso Merlino, per cui ho avuto una specie di idea malsana ... spero vi piaccia e non vi faccia arrabbiare. Diciamo che cambierò l'immagine del vecchio mago, ma non posso aggiungere altro.
Non so voi, ma io sto impazzendo con questo caldo e gli esami ...
Fatemi sapere che cosa ne pensate, mi piacerebbe ricevere qualche recensione in più ...
Il precedente capitolo è stato letto da 115 persone ... direi che diventate sempre più veloci nel leggere i miei capitolo, spero che sia perchè non vedete l'ora di sapere che cosa succederà ;)
Al prossimo avvincente capitolo !
La vostra Rora-chan

 
  
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