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Autore: _Akimi    01/07/2015    2 recensioni
[SCANDAL]Rina Suzuki è la batterista della famosa girl-band giapponese SCANDAL. Tutto sembra andare bene: i fans le adorano e tra di loro sembra scorrere un'armonia davvero speciale.
Nonostante questo, Rina si sente afflitta sempre di più da un segreto che mantiene nascosto da ormai molti anni, ma adesso è giunto il momento di non aver paura delle conseguenze e di affrontare la realtà.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Rina era rimasta sola per un po', tra le mani stringeva un libro, anche se era già da un paio di minuti che non ci prestava più attenzione.
Aveva involontariamente abbassato il capo, la montatura degli occhiali le era scivolata sul naso e le palpebre avevano minacciato di chiudersi già un paio di volte e alla fine, per quanto cercasse di impegnarsi sulla lettura, era finita con l'addormentarsi sul sofà che occupava una piccola parte della stanza.
Si era ripromessa, sopratutto nell'ultimo periodo, di mettersi d'impegno per comprare un paio di libri dalla libreria non molto distante da casa, ma con tutti gli eventi che si erano accumulati in quelle settimane, la ragazza era riuscita a malapena a dormire e a visitare un posto che non fosse la sala prove o l'appartamento dove viveva assieme alle altre.
In parte, era eccitata all'idea di iniziare un World Tour - motivo per cui era,appunto, impegnata negli ultimi giorni -, ma dall'altra si domandava se fosse davvero capace di intrattenere un pubblico che non fosse giapponese o asiatico.
Poteva sembrare un ragionamento sciocco, ma Rina si rendeva spesso conto di cosa significasse non conoscere la lingua del posto che avrebbe visitato assieme alla band. Non per altro, lei era uscita dal continente asiatico solo un paio di volte e per quanto adorasse gli USA o l'Europa, trovava piuttosto ostico imparare l'inglese.
Il loro modo di scrivere, di parlare, l'aveva sempre attirata, ma imparare un idioma così differente dal giapponese non era per nulla facile.
Il solo pensarci la demoralizzava un po', ma anche il non conoscere era quello che spingeva di più la ragazza ad impegnarsi per quel World Tour, impegnarsi per far emozionare i propri fans al di fuori dalla propria terra natia.
In effetti, sin da quando era una ragazzina, la passione della musica l'aveva aiutata a sognare spesso come sarebbe stato vivere da star, pur sapendo che oltre al divertimento e ai riconoscimenti, ci sarebbero stati anche i fallimenti e i momenti negativi per l'intera band. Ne avevano già passati molti di quelli e lei non si era mai dimenticata di quanto si fosse allenata per migliorarsi e di quanto le braccia e le gambe avessero protestato per gli intensi allenamenti alla batteria. Però non era cambiato nulla, Rina non si era mai arresa e questo era anche merito delle ragazze; le erano state vicine nel momento del bisogno, quando pensava di poter mollare tutto, Haruna, Mami,Tomomi le avevano detto che le Scandal senza di lei non sarebbero mai esistite.
Quelle parole riecheggiavano nella sua mente anche in quel momento, mentre si era dolcemente addormentata nel leggere quel libro. Sì, doveva considerarsi pronta per raggiungere una nuova tappa assieme alle sue compagne, alle sue amiche di sempre.
Viaggiare per il mondo non significava solo potersi divertire in luoghi nuovi, scoprendo cibi differenti o inebriandosi di un'aria diversa da quella di Osaka o Tokyo, significava mostrare a sé stessa di essersi meritata quel viaggio e sopratutto, che le Scandal erano pronte ad andare ben oltre ad esso.
Nel Tour avevano inserito principalmente le canzoni del loro ultimo album ed era emozionata all'idea di provarle per la prima volta in live. Oltre ad Image, già presentata in qualche show televisivo, c'erano molte canzoni che parlavano di loro in modo personale ed era forse questo, come anche altre volte, a renderla ancora più emozionata.
Per la prima volta aveva avuto l'occasione di scrivere una canzone e cantarla da sola, dettaglio che avevano scelto tutte e quattro assieme e Rina era stata più che felice nell'avere un'occasione del genere.
Certo, immaginarsi davanti ad una folla di persone ed intonare Oyasumi con tanto di chitarra era del tutto nuovo per lei, ma Mami e Haruna le avevano promesso di farla diventare un'ottima chitarrista in poco tempo. Sapeva che quello strumento non era molto al caso suo, si era sempre sentita più legata alla batteria e al piano, ma anche in quel caso, cambiare e scoprire nuovi suoni l'avevano spinta a tentare.
E poi, per quanto sciocco potesse sembrare, l'imparare a strimpellare significava che Mami avrebbe avuto più tempo da dedicarle, non che normalmente non stessero sempre assieme, ma l'immaginarsi la ragazza insegnarle a suonare l'aveva fatta sorridere più di una volta.
-Hey,non ti sarai davvero addormentata così?-
Una voce la chiamò gentilmente, obbligandola ad alzare il viso per vedere chi le avesse appena parlato. Era ancora assonnata e si stropicciò gli occhi un paio di volte,appoggiando la montatura degli occhiali nel tavolino al fianco del divano.
Solo quando riuscì a riprendere un po' di forze, si accorse del sorriso che illuminava il volto della ragazza vicino a lei e quest'ultima si era chinata verso il suo viso, sistemandole un ciuffo di capelli che le nascondeva la guancia.
-No,stavo leggendo.-
Biascicò, la voce ancora impastata per via del sonno che non la lasciava andare. I suoi occhi si posarono sulle linee morbide che andavano a formare il collo e il mento della figura davanti a sé e solo dopo un paio di momenti si accorse che quella sagoma non era altro che Mami.
Nell'essersi soffermata ad osservarla così tanto, le venne spontaneo abbassare immediatamente lo sguardo e le guance si imporporarono un poco di rosso, causando di conseguenza una risata divertita da parte dell'altra.
Diamine, si odiava per essere così sensibile nel vederla, ma non poteva farci nulla, il suo cuore la precedeva sempre e finiva con il battere impazzito quando la figura di Mami entrava nel suo campo visivo. Credeva che si sarebbe abituata all'idea dei suoi sentimenti ricambiati, ma il solo pensiero la faceva arrossire sempre di più.
-Oh, ed era interessante la pagina..?-
Indicò il libro ormai abbandonato sulle sue gambe ed era molto probabile che avesse persino perso il segno, ma questo Mami poteva solamente ipotizzarlo. In ogni modo, le piaceva vederla così distratta e assonnata, in parte la comprendeva visto che nell'ultimo periodo tutte si erano sentite nervose e stanche, ma il modo in cui Rina tentava di celarlo la rendeva solamente più adorabile agli occhi della pazza chitarrista.


Rina drizzò la schiena, appoggiò il libro vicino agli occhiali e si sistemò la gonna, facendo cenno a Mami di sedersi accanto a lei.
Non avevano qualcosa in particolare di cui parlare, ma sapeva che erano pochi i momenti in cui erano solo loro due, senza la compagnia delle altre due. Non che fossero un peso, anzi, nel poco tempo libero che avevano avuto, Rina aveva passato molto più tempo con Haruna, sempre facendo in giro un po' di shopping o nell'organizzarsi su quali abiti indossare durante i live.
Per quanto fosse un dettaglio non fondamentale per la loro musica, le ragazze ci tenevano anche al modo in cui sarebbero apparse al loro pubblico.
Tomomi amava indossare cappellini di tutti i tipi, ma amava anche i jeans, trovandoli comodi e casual come piacevano a lei.Quanto capitava, non disprezzava neppure delle salopette, scelta che molto probabilmente le dava un'aria infantile, ma che rispecchiava perfettamente il suo carattere spensierato. I capelli,in genere lasciati sciolti, variavano da castano a rosso mogano e non aveva mai pensato di tagliarli troppo, dato che ci teneva a sentirli coprirle il collo o le guance.
Haruna,invece, cambiava spesso capigliatura, passando da un taglio corto alla lunghezza naturale dei suoi capelli, magari illuminati da un biondo vaniglia o anche dal suo classico castano scuro. Nell'ultimo periodo non era una novità, in fatto di abiti, vederla indossare un paio di bretelle di un rosso sgargiante e come Tomomi, rigorosamente jeans assieme a delle Dr.Martens scure.
Mami indossava spesso abili larghi, pantaloni con cavallo basso o maglie sportive, stile in ogni modo alternato ad uno simile a quello dell'altra chitarrista, caratterizzato da camicie. Al momento i suoi capelli erano ritornati di un biondo cenere e le classiche punte azzurre che piacevano anche alla stessa Rina, per quanto non l'avesse mai detto così esplicitamente.
La piccola batterista, infine, non riusciva a fare a meno dei suoi abiti o gonne svolazzanti, le scoprivano le gambe chiare e le piaceva indossare in primavera o in estate, quando il caldo aveva la meglio nelle grandi città come la capitale o Osaka.
Nei primi suoi anni di batterista, trovava gli occhiali scomodi e poco belli, da un punto di vista estetico, ma alla fine si era abituata ad indossarli, trovando la montatura più adatta a lei. Mami le aveva detto che le davano un'aria matura, ma anche piuttosto dolce, aggettivi che certamente la descrivevano.


Mami accennò un breve "no" con la testa dato che l'aveva svegliata per provare, di nuovo. Sapeva che non doveva insistere tanto, sopratutto quando la vedeva così stanca, ma le prime date del Tour si avvicinavano e per quanto fossero in posti già da loro ben conosciuti, migliorarsi sarebbe stata la scelta più intelligente da fare,sempre se Rina avesse davvero intenzione di smorzare la tensione mentre suonava la chitarra.
-Dai, dobbiamo ancora provare?Pensavo che per un giorno avrei potuto prendere una pausa...- Parlò con un tono dispiaciuto del tutto innaturale, sperando di poterla convincere a lasciare perdere, almeno per una volta.
Sapeva che Mami riusciva ad essere testarda, se ci metteva d'impegno, eppure molte volte si era fatta convincere da un sorriso di Rina o da qualche sospiro rumoroso di Tomomi; era sempre stata così, determinata per quanto riguardava l'allenamento, ma spesso anche facilmente corrompibile con semplici gesti da parte delle sue amiche.
-Solo per dieci minuti, altrimenti finirai davvero per fare una pessima figura davanti a tutti.-
Le rispose lei, facendo finta di essersi offesa.
Se da una parte Mami si faceva persuadere facilmente, dall'altra, Rina sapeva essere altrettanto suscettibile. Non voleva lasciare intendere che non le importasse di suonare assieme a lei, né tanto meno di fare un brutta figuraccia, ma aveva solo bisogno di un po' di tempo per rilassarsi e staccare dalle attività della band, sempre nel limite possibile.
Mami,anche se non l'avrebbe mai detto, si stava divertendo ad aiutarla a suonare ed era piuttosto onorata nel sapere che c'era ancora qualcosa che poteva insegnarle.Avrebbe voluto trasmetterle le stesse emozioni che provava lei mentre aveva in mano una chitarra e per quanto esse potevano essere soggettiva, aveva visto come il viso di Rina si illuminò la prima volta che riuscì ad eseguire un paio di accordi.
In quello sguardo trovava sé stessa quando invece, anni prima, si nascondeva dietro ai rullanti di una sua vecchia batteria. Senza neanche desiderarlo, le due avrebbero avuto l'occasione di suonare gli stessi strumenti, anche se in modo diverso.
-Lo pensi davvero?- -Cosa?-
Interruppe i suoi pensieri, vedendo Rina imbronciarsi come una bambina. Non credeva che quelle parole l'avessero davvero offesa, sopratutto dato che Mami stava scherzando e che era certa che la ragazza avrebbe fatto del suo meglio durante il live.
-Che farò una pessima figura! Forse dovrei davvero allenarmi più spesso.- Cominciò lei,facendosi prendere dalle sue usuali paranoie. Alle volte cominciava così,ricordandosi che potevano non essere mai abbastanza in fatto di abilità musicali e che se fosse rimasta indietro, non avrebbe fatto altro che rallentare l'intero gruppo. Tuttavia, Rina non si rendeva conto che non era l'unica a dover fronteggiare con difficoltà del genere, ad esempio, Haruna non smetteva di allenare la propria voce, anche a rischio di perderla - come era già successo in passato-, Tomomi la seguiva, migliorandosi di continuo nell'accarezzare le corde del proprio basso e anche Mami, aiutando Rina, non si scordava del proprio impegno nei confronti del suo strumento.
-No,non prendermi sempre così seriamente!Sai come funziona di solito, è normale sentirsi agitati e i fans apprezzeranno il fatto di vederti vicino a noi,a suonare uno strumento non tuo e-
Il discorso di Mami venne interrotto dall'altra che, senza preavviso, si appoggiò contro di lei, stringendo delicatamente le braccia attorno le sue spalle in un abbraccio.
Ecco, sapeva di averla fatta preoccupare per nulla, ma la chitarrista non pensava sul serio che Rina avesse nascosto una parte della sua agitazione solo per paura di essere considerata infantile.
Prima che potesse aprire bocca, la più grande le accarezzò la nuca per poi allontanarle un ciuffo di capelli dietro alle orecchie.
-Scusami,lo so, non devo innervosirmi così.-
Non aveva intenzione di rimproverarla per il suo atteggiamento, anzi, si limitò a sorriderle, pensando che quando si comportava così era davvero una sciocca e che se erano una band non doveva celare tutto per nulla. In più, dopo quello che era successo tra di loro, Mami doveva ammettere di essere diventata più protettiva nei suoi confronti e aveva cercato di nasconderlo agli occhi di Tomomi e Haruna, nella speranza che non sospettassero nulla.
Ora che ci pensava, con tutti gli impegni, avevano del tutto trascurato la questione del loro stare assieme ed era passato già un po' di tempo da quando avevano discusso sul dirlo alle altre. Non avevano davvero intenzione di nasconderlo, ma parlarne in quel momento sarebbe stata la scelta giusta?
No,Mami in parte temeva, per quanto improbabile, che le due ragazze potessero non accettare quella situazione e Rina di conseguenza, si sarebbe presa delle colpe che in realtà non le appartenevano. La conosceva abbastanza per sapere che un'opposizione da parte delle amiche l'avrebbe distrutta,l'opinione di Haruna e di Tomomi era fondamentale per entrambe e non c'era giorno in cui, vedendo come le sorrideva la bassista, Mami non pensasse di rivelare tutto.
In ogni modo, non era una scelta che poteva prendere da sola e ne avrebbe parlato in quell'esatto momento con Rina, se quest'ultima avesse voluto.
-Stai già pensando ad altro,vero?-
Mormorò la batterista, guardandola dritta negli occhi, a pochi centimetri dal suo volto. Per quanto fosse presa da quei pensieri, lo sguardo di Mami si abbassò subito verso il suo viso, accennando un sorriso leggero. Forse era una scelta sciocca quella di discuterne ora, ma non riusciva a continuare a rimandare, dimenticandosi di quello che provava per lei o sentirsi obbligata a nasconderlo, nell'attesa di un momento che poteva non arrivare mai.
-No, è solo che...mi domandavo se dovessimo parlare con Timo e Haru.-
Lo disse tutto d'un fiato, pensando che Rina si sarebbe infuriata per aver accantonato la sua momentanea agitazione, parlando di qualcosa che al momento non era stato argomento della loro conversazione. Eppure, nonostante questi pensieri, la batterista si limitò a guardarla piuttosto confusa e l'espressione che si dipinse sul suo volto era seria, facendo scomparire ogni traccia del suo precedente nervosismo.
Non si era scordata di quel piccolo dettaglio, ma aveva deciso di dimenticarsene solo per poche settimane, anche se doveva essere una delle sue - tante - priorità.
-Hai ragione, ma non preoccupartene così tanto. Potrei dirlo io ad Haruna e tu parlare con Tomomi..o forse dovremmo fare l'opposto?-
Il suo tono di voce cambiò in poco tempo, mordendosi nervosamente il labbro inferiore. Sì, ora che ci pensava era meglio evitare Haruna per un po', altrimenti la ragazza le avrebbe domandato perchè non glielo avesse detto durante i momenti in cui erano solo loro due, mentre Tomomi avrebbe saputo rispondere in modo più naturale.
Non che temesse l'altra ragazza, o forse in parte era così, visto che, oltre che leader delle Scandal, era la più grande e tendeva sempre a preoccuparsi di tutto e di tutti.
Alla domanda di Rina, per quanto indecisa potesse sembrare, Mami riuscì subito a trovare una risposta. In realtà, preferiva parlare con le ragazze assieme così da poter discutere in tranquillità tutte e quattro, senza dover fare strane preferenze o evitare il commento di una delle altre due.
-Credo che dovremmo parlarne assieme. Andiamo noi due in sala, dato che non si sono fatte vedere per tutto il giorno...poi le chiameremo e andremo a mangiare da qualche parte per cena, così ne potremmo discutere tranquillamente.-
Come piano, Rina ne fu più che soddisfatta. Tomomi sapeva diventare particolarmente dolce se mangiava quello che voleva, ma cosa più importante, si sarebbero trovate faccia a faccia tutte e quattro assieme, sia come amiche che come componenti delle Scandal. La loro storia, per quanto personale, riguardava anche il futuro della band, anche se Rina - almeno per un po' - non avrebbe voluto parlarne anche pubblicamente. Se si trattava delle sue amiche, la faccenda era di per sé già complicata e per i fans, c'erano più elementi da tenere in considerazione.


Accordate per la sera, decisero di dirigersi velocemente alla sala prove, trovandola stranamente vuota. Fino all'ultimo, infatti, Mami non era certa se avrebbe trovato Haruna o Tomomi lì, ma non appena trovò la porta principale chiusa, capì che sarebbero state solo loro due per un po'.
Per fortuna, avevano ognuna una chiave personale per accedere alle stanze e quando entrarono nella sala, accesero le luci e sistemarono gli strumenti che sarebbero serviti per quella breve sessione.
I primi giorni, quando Rina aveva iniziato a suonare la chitarra, Mami aveva passato ore ad osservarla alle prese con lo strumento e per quanto si fosse ripromessa di non schernirla, alle volte le era venuto spontaneo sorridere vedendo il modo in cui teneva tra le dita il plettro, oppure come semplicemente si sforzava di aumentare la velocità degli accordi che aveva appena imparato.
Sapeva che la batterista non aveva mai considerato l'idea di suonare una chitarra, eppure, si stava impegnando nello stesso modo in cui teneva ogni giorno in mano la sua coppia di bacchette.
Haruna le aveva fatto i complimenti e l'aveva aiutata anche per il canto, cosa in cui Mami sapeva di essere ancora un po' debole e così aveva ascoltato attentamente i consigli della leader per poter dare il meglio di lei nel suo Solo.
La canzone che aveva scritto un paio di mesi fa si chiamava "Hon Wo Yomu" e segretamente, aveva pensato a Rina per tutto il tempo quando le prime parole di quel pezzo si concretizzavano su carta. La vedeva spesso leggere e sapeva anche, per quanto la batterista non lo ammettesse sempre, che le piacevano le storie sdolcinate e romantiche, in completo contrasto con Mami che,invece, preferiva decisamente l'azione e l'avventura.
Nonostante avessero gusti diversi, adorava il lato sentimentale della più piccola ed era grazie a lei che erano arrivate a quel punto, parlando chiaramente di ciò che provavano l'una per l'altra.
Proprio per questo, sapeva che Rina non avrebbe avuto problemi nel suonare la chitarra o nel cantare da sola. Era la sua canzone, parlava di lei, proprio come Hon Wo Yomu raccontava una parte di Mami.
E in effetti, la stessa Rina con "Oyasumi" aveva lasciato intendere molto di lei, per quanto alle orecchie dei suoi fans poteva sembrare una solita composizione romantica. Pensava che un giorno sarebbe arrivato il momento di dire tutto, di dire che quelle parole erano in parte dedicate anche alla chitarrista folle che le era stata accanto fino a quel momento e che, nonostante i suoi cambiamenti, non si era mai allontanata.
Sembrava così lontano il momento in cui si era dichiarata a Mami, ma la paura di quell'istante la sentiva ancora viva dentro di sé, sapendo che le difficoltà per loro erano appena cominciate. Sì, avrebbe voluto poterlo dire alle sue amiche e a tutti i suoi fans senza essere a disagio, ma non era mai stato così facile. Aveva provato vergogna, la prima volta, nello scoprire che si era innamorata di una persona dello stesso sesso.
Sapeva che non c'era nulla di strano nell'amare un'altra ragazza, ma per la società giapponese non era del tutto così e non bastavano un paio di manga per convincere la Nazione che l'omosessualità era qualcosa del tutto normale.
Forse era sbagliato pensare a quel genere di cose in quel momento, ora che doveva concentrarsi solo sulla musica, ma non riusciva mai a scordarsi di ciò che Mami avrebbe dovuto passare insieme a lei, in futuro.


Accennò un sorriso distratto quando Mami le fece segno di sedersi e di prepararsi con la chitarra. La ragazza seguì gli ordini senza aggiungere parole, limitandosi a sistemare la chitarra e a prendere uno dei plettri che l'altra aveva tirato fuori. Era ancora tesa all'idea di dover provare solo assieme a lei, più che altro perchè Mami sapeva essere piuttosto severa se si trattava di suonare quello strumento.
-Ok,prova a ripetere il primo pezzo, se non abbiamo problemi, posso cominciare già ad accompagnarti.-
Parlò lei sistemandosi la fascia della sua chitarra.
Per un attimo Rina la guardò, incerta se sarebbe riuscita a non fare errori. Voleva dimostrare a Mami che, dopo tutto quel tempo di prove, era riuscita ad ottenere buoni risultati.
Così,quando cominciò a suonare,accompagnando gli accordi ai primi versi della canzone, cercò di isolarsi completamente, anche se non riusciva ad allontanare l'idea degli occhi di Mami su di lei.
Chissà se stava andando bene.
Sembrava qualcosa di sciocco, ma Rina iniziò a tenerci più di quanto all'inizio pensasse, voleva essere brava non solo per sé stessa, ma anche per l'altra ragazza. Voleva dimostrarle che le ore passate ad insegnarle a suonare non era stato tempo perso, che poteva migliorare a vista d'occhio e che l'iniziale preoccupazione poteva scomparire non appena cominciava a suonare.
Nonostante la positività, furono proprio i pensieri a distrarla e dopo un minuto dall'aver cominciato, Rina fece scivolare le dita vicino alle corde, perdendo il tempo e stonando del tutto.
Sapeva che cosa avesse appena sbagliato, ma questo le bastò per ricominciare e si limitò a fermarsi, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
-Tranquilla,sei già andata più che bene, fai attenzione in questo pezzo.-
Disse subito l'altra, avvicinandosi dietro di lei e appoggiando delicatamente la propria mano sulla sua, suggerendole il modo in cui appoggiare le dita nella parte in cui si era fermata.
Quel semplice e improvviso gesto fece arrossire non poco Rina che, presa dall'imbarazzo, abbassò il capo e presto non molta attenzione alle parole di Mami, concentrata del tutto sull'immagine di lei a così poca distanza da sé.
-E questa invece, la lasci così.-
Questa volte le sfiorò la mano destra, rendendosi conto che il modo in cui teneva il plettro era ancora troppo innaturale e rigido, ma era comprensibile, essendo abituata a suonare uno strumento a percussione.
Anche quel contatto, per un attimo, fece fremere Rina e sapeva bene che Mami se ne fosse accorta, ma non riuscì a dire nulla per aggiustare quel momento, finito con un silenzio non poco imbarazzante.
Per fortuna, fu proprio la chitarrista a sistemare la situazione e si limitò a sorridere, stringendosi di più contro di lei.
-Sei carina quando ti impegni così,lo sai?- Le disse semplicemente, allontanando la mano sinistra dalla sua, accarezzandole la guancia ormai calda.
Da quella posizione non poteva vedere la sua espressione, ma era certa che fosse arrossita, arrossita come tutte le volte in cui erano sole e si concedevano momenti di tenerezza come quelli. Mami doveva ammetterlo, non era mai stata brava a fare complimenti sdolcinati, molto spesso sembravano semplici scherzi o provocazioni, ma con Rina era sempre sincera e non c'era un singolo momento in cui la guardava e pensava a quanto fosse graziosa, malgrado il suo essere naturalmente sbadata.

-Dai,lo fai apposta vero?-
Le rispose,accennando un sorriso e alzando il capo verso di lei. I loro sguardi si incontrarono e Mami, spontaneamente, le sfiorò il mento con le dita, provocando un lieve senso di fastidio che la fece sorridere ancora di più.
-Certo che lo faccio apposta, altrimenti non troverei così divertente vederti suonare.-
A quelle parole Rina allontanò le mani dallo strumento e si voltò verso di lei, dandole un delicato buffetto sulla guancia.
Anche a lei piaceva passare del tempo così, sopratutto nel vederla alle prese con il suo strumento. Mami era un vero talento quando strimpellava la chitarra e non c'era attimo in cui Rina non pensava a quanto la invidiasse e a quanto i suoi fans l'amassero ogni volta che occupava il palco con i suoi assoli.
Anche per questo le piaceva perchè, dietro al sorriso che illuminava spesso il suo volto, si nascondeva anche una ragazza che faticava per ottenere risultati per sé stessa e per il bene della band. La musica, per entrambe, era tutto e ora avevano imparato a condividerla insieme ad un altro sentimento in comune.
Rina ripensava spesso a quando si erano incontrate per la prima volta a scuola e,diamine, non aveva mai visto una ragazza così bella. Il suo volto era paffutello, lo sguardo nascosto in un ciuffo scuro e poi, molto spesso, la ragazza parlava così a bassa voce che era difficile capirla.
Anche Rina, qualche volta, bisbigliava, quando voleva dire qualcosa. Ormai era diventata un'abitudine, ma quando era una studentessa, lo faceva più che altro perchè temeva molto il giudizio altrui.
Ora era diventata più indipendente, ma era chiaro a tutte che una parte della Rina del passato era rimasta.
In ogni modo, ricominciarono a provare poco dopo e con il passare dei tentativi, Rina migliorò sempre di più. Decisero in quello stesso giorno di provare l'intera canzone e Mami riuscì ad aggregarsi a lei, per quanto non da subito le loro chitarre risultarono in armonia. Certo, l'allenamento avrebbe fatto raggiungere livelli importanti a Rina e in più, Mami era certa che la ragazza sarebbe stata contenta dei risultati mostrati al concerto.
Sapeva che era ancora nervosa, ma non era l'unica tra le quattro. Persino Tomomi, che aveva passato tutta la giornata assieme ad Haruna, non aveva smesso per un attimo di pensare al tour.
Era una novità per loro stare così tanto in giro fuori dal Giappone e avrebbero visitato nuovi paesi per la prima volta. Mancavano ancora molte tappe per chiamarlo un grande World Tour, ma si erano ripromesse di cominciarne un altro al più presto, sempre se il primo fosse andato bene.


Giunsero le sette di sera e le quattro ragazze si misero d'accordo sul punto di incontro. Erano solite ritrovarsi ad un piccolo ristorante un po' distaccato dal centro di Osaka, le luci soffuse illuminava solo una parte delle pietanze ordinate e le dolci note di uno shamisen inebriavano la serata.
Al tavolo, Tomomi si era seduta accanto a Mami e di fronte a lei c'era Rina, silenziosa dal primo minuto in cui erano entrate nel locale.
Sapeva di destare più sospetti comportandosi così, infatti, Haruna le bisbigliò qualcosa che l'altra chitarrista non riuscì a comprendere, ma era chiaro come, in quella sera, Rina si sentisse a disagio per qualcosa.
-Daaai, che cos'è questo silenzio? Non ci credo che non avete nulla da raccontare. Oggi, io e Haruna siamo andate a controllare un paio di amplificatori per il concerto. E woo, i prezzi nell'ultimo periodo sono impennati..-
Tomomi cominciò a parlare, evitando qualsiasi secondo di silenzio. Sapeva che era successo qualcosa, ma non aveva ancora idea del perchè sia Mami che Rina evitassero di guardarle negli occhi e sopratutto, vedeva come la batterista alzava il capo timidamente, incontrando solamente lo sguardo della chitarrista.
-Cosa succede?E' da tutto il giorno che non vi sentiamo e sono certa che non abbiate passato del tempo nei negozi.-
Fu Haruna a parlare, cercando di essere più seria di Tomomi, rivolgendosi più che altro a Rina, sapendo che tra le due sarebbe stata quella più propensa a discutere dei problemi.
Non aveva idea del perchè, ma nell'ultimo periodo la più piccola si era comportata in modo strano, non che sembrasse esattamente preoccupata o triste per qualcosa,ma non l'aveva mai vista così tanto nervosa.
Da parte delle altre due,sia Mami che Rina si sentivano del tutto agitate e preoccupate di una qualsiasi loro reazione. Cosa le avrebbero detto? E se la band sarebbe giunta al termine?
Non voleva giungere a conclusioni così drastiche, ma la paura c'era e diamine, era così vivida nelle loro menti e faceva battere i loro cuori così tanto da poterli sentire in gola, pronti a soffocare entrambe.
Mami pensava che avrebbero capito, o perlomeno, non le avrebbero giudicate. Sapeva che Tomomi non aveva mai discriminato qualcuno per il suo orientamento sessuale e nemmeno Haruna, anche se questo non significava che loro si sarebbero immediatamente abituate all'idea di vederle insieme.
Rina non pretendeva che le ragazze facessero finta di accettarlo, mentendo loro per farle stare bene. Voleva sincerità e quest'ultima faceva paura più di qualsiasi menzogna.
-Io e Rina eravamo in studio e abbiamo parlato di una cosa...- - che dobbiamo dirvi.-
Conclusero la frase assieme, evitando questa volta di guardarsi.
No, non riuscivano, non riuscivano a non preoccuparsi, a giocherellare una con i braccialetti che le stringevano il polso e l'altra con una ciocca di capelli castana, sentendo lo sguardo di Haruna su di sé.
-Promettetemi una cosa, se per voi ci sono problemi, se per la band ce ne sono..sono disposta a lasciare tutto.-
Mami parlò e lasciò con un'espressione stupita anche la stessa Rina. Avrebbe davvero rinunciato a tutto per il bene suo e delle Scandal? Sapeva che c'era più possibilità per una chitarrista di trovare un altro posto in un gruppo e, a differenza di una batterista, avrebbe potuto persino iniziare una carriera da sola, ma Rina non voleva che arrivasse a tanto.
-Mami...- La più piccola la chiamò, accennando un sorriso dispiaciuto.
Ancora una volta sentiva quella presa al petto, una presa che le diceva che Mami non doveva andarsene e che non era ancora detto che Tomomi e Haruna le avrebbero allontanate.
-Hey, non tenermi in sospeso, non mi piacciono le scene drammatiche.-
Tomomi si sporse verso Rina e quest'ultima arrossì, cercando di non concentrarsi sullo sguardo penetrante della bassista.
Per sua fortuna, fu Mami a dirle di rimettersi al suo posto, così da dare la possibilità alla più piccola di parlare.
In quel momento, per quanto si sentisse il cuore ancora in gola, Rina parlò con un tono del tutto pacato, quasi dando l'idea che non ci fosse nessun sintomo di nervosismo in lei.
-Io e Mami ci frequentiamo già da un po' di mesi, so che dirvelo ora è ingiusto, ma vi posso assicurare che non è stato facile, non lo è tutt'ora. Non ne ho mai parlato apertamente neppure con lei, ma, spero che voi possiate accettarci anche così. Anche se noi saremo più che amiche.-
Parlò tutto d'un fiato e nessuna delle tre ragazze parlò, limitandosi a guardare seriamente la loro batterista.
Rina non riuscì neppure ad alzare lo sguardo verso di loro, puntando gli occhi verso il suo piatto e mettendosi a giocherellare con un paio di pezzi di carne con le bacchette.
Aveva ancora paura, aveva ancora paura che loro non l'avrebbero accettato e che non ci sarebbe stato nulla da fare per la band.
Una parte di Rina, per quanto fosse insensato, si ripeteva che tutto quello era sbagliato e che una ragazza non poteva legarsi sentimentalmente ad un'altra. Parevano paranoie inutili, ma tempestavano la ragazza ogni giorno,sempre di più.
-Ah...ah, no, stai scherzando?-
Dopo un paio di minuti di silenzio, fu Tomomi a parlare per prima, mettendosi a ridere rumorosamente e non si limitò a far stupire le sue amiche, ma persino le persone vicino a loro.
Ecco, Mami sapeva che avrebbe dovuto fermarla prima che potesse continuare perchè, per quanto le volesse bene, sapeva che Tomomi non aveva tatto in quel genere di cose e Rina avrebbe potuto offendersi facilmente. Voleva evitare una lite, ma non fece in tempo ad aprir bocca perchè Haruna l'anticipò, accennando un sorriso dolce alla batterista.
-Rina, ti sei preoccupata per questa stupidata? Non sarei...non saremmo mai arrivate a tanto. Certo, è strano,ma..- - No che non è strano, l'ho sempre saputo che a Mami piacesse Rina.-
La frase di Tomomi fu del tutto fuori posto e fece arrossire per la prima volta la chitarrista davanti a tutte.
Non era esattamente così, molto probabilmente la bassista aveva solamente tirato ad indovinare, ma era imbarazzante dirlo in quel modo, ma in parte era la verità.
-Piantala, non è vero, non ti ho mai detto nulla.- -Ah,ah, allora è vero, me l'hai nascosto.-
Tomomi puntò l'indice verso di lei,sfiorandole il naso. Era incredibile come sapesse attirare l'attenzione di tutti, lì dentro, cosa che fece sentire più a disagio la ragazza, ma questa volta fu Rina a risolvere la situazione, accennando un sorriso divertito.
-Beh, non lo so, ma Mamitatsu mi piace, da quando abbiamo cominciato a suonare sui palchi anni fa...-
Disse con tutta sincerità, riuscendo a riportare l'attenzione su di sé. Haruna e Tomomi la osservavano attentamente, ma la loro espressione non era disgustata,anzi, sembravano sul serio comprenderle, così tanto da dare l'impressione che anche loro avessero passato una situazione simile.
-Ok, ok. Tocca a me.-
Tomomi parlò, sistemandosi per bene, seduta sul cuscino sotto le ginocchia. Non aveva avuto esattamente le stesse paranoie di Rina, anzi, la ragazza non si era mai fatta problemi nel provare interesse anche in una persona del suo stesso sesso, ma non era ancora sicura se sarebbe diventata effettivamente la compagna di Haruna.
Non ne avevano parlato e forse, non l'avrebbero mai fatto. La leader provava attrazione verso Tomomi, ma non ci aveva mai pensato fino ad infondo e forse quel loro bacio non era altro che una conclusione.
-Ho baciato Haru, un beeel po' di tempo fa.-
A quell'esclamazione furono Rina e Mami, questa volta, ad accennare un sorriso stranito, pensando che non se lo sarebbero mai immaginate, ma era stranamente bello, forse perchè tra di loro, in questo modo, ci sarebbe stato un legame ancora più forte di prima.





ANGOLO DELL'AUTRICE
Non so che cos'è, ma non è una fine.
RITORNERO' 8D
  
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