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Autore: Bricioladite    01/07/2015    2 recensioni
Alice Cullen si è appena trasferita a Phoenix, dove inizierà a frequentare una nuova scuola. Incontrerà tante persone con ruoli ben definiti nella sua vita, e incontrerà LUI. Colui che saprà calpestare tutto quello che è ma anche l'unico ad essere in grado di ricostruirlo. Il suo nome?
Jasper Hale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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NOTE
Al posto del trattino per i dialoghi userò l’asterisco, buona lettura!
CAPITOLO 2 – IL FATIDICO PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Entrai nell’atrio della scuola lisciandomi le pieghe della gonna.
Il preside stava in centro alla sala a blaterare su quanto ci saremo dovuti impegnare quest’anno e tutte le solite robe barbose che dicono al discorso di inizio anno. 
Alzai lo sguardo e notai quanto il soffitto fosse alto e che la stanza fosse illuminata da un costosissimo lampadario. Avete presente quelli enormi, pieni di cristalli? Mi ricordo che mi scostai più in là per paura che potesse cadermi in testa. 
Mentre il preside continuava parlare vidi un gruppo di ragazze confabulare, tutte in cerchio. Pensai che probabilmente era la mia occasione per presentarmi e magari farmi un po’ di amiche. 
Mi avvicinai così al gruppetto e, con un sorrisone a (no trentadue!) trentasette denti, dissi amichevolmente:
*Ciao ragazze! Io sono Alice Cullen, sono nuova. Come va?*
Le ragazze sciolsero il cerchio e mi guardarono. Una biondina mi guardò, e disse:
*Te sei la nuova, eh? Beh, stai alla larga dal mio Royce. *
“Ma cosa vuoi che me ne freghi del tuo ragazzo?” avrei voluto urlargli. 
Ma dato che (IO!) sono una persona estremamente educata e clemente, feci  un sorriso di circostanza e mi rivolsi alle altre:
*Come vi chiamate? *
Loro sembrarono guardarsi per chiedersi a vicenda cosa fare, poi scoppiarono a ridere.
“Ma santa Brigida, cosa cazzo ridi che ti ho fatto una domanda?” avrei voluto chiedere al limite della mia altissima sopportazione.
Mi costrinsi a pensare che ero superiore a queste sciocchezze e mi allontanai da quello squallido gruppetto di galline in calore. 
Mentre camminavo verso un punto indefinito (così, tanto per fare qualcosa!) una ragazza dai lunghi capelli bruni e dagli occhi color cioccolato mi fermò afferrandomi un braccio.
Pensando che fosse una di quelle oche le scoccai un’occhiataccia, ma poi lei mi disse:
*Piacere, mi chiamo Isabella Swan, ma chiamami solo Bella. Non fare caso a quelle oche, fanno sempre così con i nuovi arrivati. Si credono chissà chi ed invece sono solo delle antipatiche. Come ti chiami?*
*Alice, Alice Cullen. Sono arrivata da Forks circa una settimana fa. Te sei di qui? *chiesi io, pensando finalmente di aver trovato un essere vivente dotato di cervello. 
*Sì, ma mio padre abita a Forks, a volte vado a trovarlo in estate, magari ci siamo già viste.*
*Può essere, per ora non mi sembra di averti mai visto, ma magari mi ritorneranno a galla dei ricordi in cui ci sei anche tu.*
Il preside ci richiamò all’attenzione, e ordinò alle varie classi di andare in aula. Io, un po’ confusa, cercai di individuare la quarta C.
Non sapendo chi erano i miei compagni girai un po’ a vuoto, vidi Bella entrare con la sua classe in un corridoio e mi chiesi come ero potuta essere così stupida da non chiederle in che classe andava. Magari andavamo nella stessa classe e sarei potuta essere tranquillamente seduta nel mio banco ad ascoltare le solite barbose presentazioni. 
Quando vidi sempre meno gente in atrio cominciai ad andare in panico. E se fossi rimasta là mezza mattinata a chiedermi cosa fare? 
Vidi un ragazzo biondo che stava per imboccare un corridoio assieme alla sua classe e lo fermai per un braccio. Gli chiesi, con fare spigliato:
*Scusa, sono nuova, mi sapresti dire quale classe è la quarta C? *
Il ragazzo mi guardò tre nanosecondi e poi disse, svelto:  *Sì, è la mia classe, seguimi.*
Trattenendomi dal sospirare dal sollievo seguì il biondo. Per stemperare la situazione trillai: * Ciao, io sono nuova (come ti ho già detto!) e mi chiamo Alice Cullen, te come ti chiami?*
Lui, senza sembrare troppo in vena di parlare, rispose: * Jasper Hale. 
*Ma che bel nome! Non ho mai conosciuto altri Jasper, sai? Invece Alice è più usato. Lo sai che in italiano si scrive allo stesso modo ma si legge in modo diverso? Mi piace l’Italia, magari un giorno andrò a visitarla, pensa che bello andare a vedere Roma! A me il Colosseo mi ispira un sacco, l’ho visto stra tante volte alla TV o nelle cartoline, eh sì perché una volta mia mamma è andata a Roma per un viaggio di lavoro e me ne ha spedita una per posta e poi…*
*Ho afferrato grazie. * mi interruppe lui secco.
“Mamma mia, che caratteraccio… stavo solo parlicchiando un po’…” pensai.
In ogni caso ormai eravamo arrivati in aula. Mi dispiacque di non essere in classe con Bella, mi avrebbe fatto piacere stare in banco con lei. Mi ritrovai a vagare in classe per cercare un banco libero, accorgendomi ben presto che essendo entrata per ultima gran parte della classe aveva già preso posto nei banchi. 
Per fortuna trovai una coppia di banchi vuoti. Mi sedetti su quello più vicino alla finestra. 
Incrociai le dita, sperando che nessuno si sedesse accanto a me. Non mi sarebbe piaciuto trovarmi qualcuno che parlava continuamente vicino a me. Io parlavo già abbastanza ed inoltre a scuola io ero bravina e non avevo nessuna intensione di iniziare l’anno male. 
Una prof con un lungo naso aquilino e degli occhiali con una montatura da vecchio prese posto sulla cattedra. 
Con una voce sgraziata si presentò e disse: * Il mio nome è Elizabeth White e vi insegnerò scienze per tutto l’anno. Mi aspetto da voi impegno e precisione… *
La vecchiaccia continuò a sparare le solite cacchiate che ormai sapevo a memoria ma la  mia attenzione verse su un ragazzo alto e biondo che si sedeva accanto a me. 
Pensai: “Ti prego Gesù Bambino, fai che non sia Jasper, chiunque tranne lui!” 
Mi girai, confidando nella mia buona sorte. 
Ahi. Era Jasper.
Intanto la voce sgradevole e irritante della prof continuava a fare da sottofondo a quell’incubo. 
Sarebbe stata una lunga giornata.
Angolo autrice:
Evvai!!! Secondo capitolo. Sinceramente non mi convince più di tanto ma segue la trama della mia testolina e quindi… 
Diciamo che tra Jasper e Alice non è proprio scattato il colpo di fulmine, ma ho in serbo tante belle sorpresine….
Allora, come nello scorso capitolo, ripeto: perfavore scrivetemi i vostri pareri lasciando una bella recensioncina, non vi costa neanche un minuto e mi fareste tanto tanto felice! A questo proposito ringrazio tantissimo __rala__, e questo capitolo lo dedico a lei, perché mi ha dato tanta tanta felicità con la sua recensione! 
Pubblicherò il prossimo capitolo se avrò almeno una recensione, ma comunque se sono due è sempre meglio, eh! 
Ciaooo
   
 
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