Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: The Princess of Stars    02/07/2015    3 recensioni
La storia che sto scrivendo è una di quelle che nascono sempre dalla domanda "E se...?". Come sarebbe andata l'avventura di Anna se ci fosse stata una terza sorella, più grande di Elsa e con dei poteri sul fuoco? E se Hans non avesse mai avuto cattive intenzioni?
Tre sorelle: due con poteri opposti, una senza. La maggiore se la vedrà con i suoi poteri in un modo, la seconda ne troverà un altro ma non meno doloroso. Quando Elsa avrà la sua "crisi agghiacciante" come si risolverà la situazione? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehilà! Eccomi qui! Ed è con somma goduria che vi annuncio di essere una donna matura! Finalmente è finito lo strazio e ho potuto ricominciare a scrivere! Se tutto va bene, riuscirò a finire questo racconto il prima possibile!
E con ciò, buona lettura!


Un giorno. Un altro giorno in cui Crystal lottava contro il cuore di ghiaccio. Un giorno in cui Elsa riprese l’addestramento e Anna che sedava i battibecchi nascenti. Un giorno in cui i ragazzi pensavano ad un piano per riprendersi il regno. Un giorno in cui Hans insieme a Graham e Kristoff si era allenato con la spada per fronteggiare i suoi due fratelli. Un giorno. Il tempo che era bastato a Kyle e Robert per rintracciarli.
Un troll si era precipitato di corsa da Crystal dicendole di aver visto un drappello di uomini armati avvicinarsi. Prima ancora che gli altri potessero registrare quello che stava succedendo, Crystal già si era trasformata in fenice ed era volata via, Kristoff invece aveva cominciato a dire ai troll di nascondersi e a Graham di andare verso la Grande Quercia, a Nord della Valle della Roccia Vivente, e di aspettare Crystal che avrebbe guidato lì i soldati. Anna ed Elsa si erano subito precipitate da lui per sapere cosa fare, ma Kristoff le acchiappò entrambe e le mandò nel rifugio di Granpapà per nascondersi. Nonostante il coraggio mostrato, Anna per ovvi motivi, ed Elsa altrettanto. Kristoff disse anche ad Hans di nascondersi con le ragazze. Il principe gli aveva detto che era assai probabile che i fratelli avessero detto agli altri nobili che fosse morto per il dolore per la perdita di Anna. Dovevano sfruttare questo a proprio vantaggio, ma quello non era il momento. Una volta nascosti i tre, Kristoff raggiunse gli altri.

Dentro al rifugio, sembrava che i caratteri delle due sorelle si fossero invertiti. Anna si era seduta su un piccolo pezzo di tronco che Granpapà usava come sedia, aspettando pazientemente il ritorno degli altri. Sapeva di non essere in grado al momento di affrontare i soldati, nonostante il suo istinto le dicesse di fare qualcosa. Elsa invece camminava avanti e indietro, frustrata per l’essere stata relegata lì dentro a non fare niente a causa dei suoi poteri di cui ancora non aveva il pieno controllo. Ma l’idea di stare lì impotente, mentre sua sorella e il suo amico rischiavano la vita per lei tra l’altro, in quanto regina e responsabile dell’inverno eterno, la mandava fuori di testa. Hans faceva del suo meglio per restare calmo e provare a tranquillizzare Elsa, ma lei non lo ascoltava, e stava cominciando a lasciare una scia di fiocchi di neve dove camminava.

“Io li raggiungo” disse Elsa improvvisamente, dirigendosi verso la porta, con i fiocchi di neve improvvisamente spariti.

“Ma dove vuoi andare?! Quelli stanno cercando te!” disse Anna prendendole una mano e risiedendosi  per aggiungere peso.

“Crystal è lì fuori per proteggere me!” disse Elsa, tentando di liberarsi dalla presa della sorella “Se le dovesse accadere qualcosa-”

“-Crystal è sopravvissuta con niente qui fuori per quasi vent’anni! Sa badare a se stessa” disse Hans cercando di dissuaderla.

“E’ mia sorella! L’ho già persa una volta, e dopo quello che è successo ad Anna, non ho alcuna intenzione di perderla di nuovo!” disse Elsa indicando la sorellina per un momento.

“Elsa, se Kyle è con loro-”

“-Tu resta qui e se succede qualcosa, proteggi Anna” disse Elsa. Hans l’afferrò nuovamente.

“Elsa, ascoltami-”

“-Crystal non è invincibile, come non lo sono io! Lei ha bisogno di me, adesso!”

“Ma lo capisci che è proprio per questo che non puoi andare!” disse lui “Tu non sei immune ai poteri di Kyle! Se mio fratello tenta qualcosa con Kristoff e Graham, sarebbe facile bloccarli per Crystal, ma con te sarebbe tutta un’altra storia” disse Hans prendendole le mani, ma Elsa si scostò e guardò Hans dritto negli occhi.

“Ci provasse” disse con determinazione e prima che il principe potesse fermarla, aprì la porta e uscì, sapendo che sia la sorella che il principe non avrebbero potuto seguirla per non giocarsi il loro ‘jolly’. Anna non aveva proferito parola, ma era rimasta lì con gli occhi sgranati per la sorpresa. Aveva visto qualcosa di diverso negli occhi di sua sorella. Era una nuova luce, una nuova determinazione. Elsa era sempre stata trattenuta e adesso finalmente le sembrava si stesse davvero liberando. Quello che stava per fare era pericoloso, Anna lo sapeva bene ed era preoccupata per Kristoff e le sorelle, ma se era questo quello che serviva ad Elsa per tirare fuori il carattere, non sarebbe state certo Anna a trattenerla di nuovo.

“Io le vado dietro” disse Hans che stava per prendere la porta e uscire. Anna gli prese un braccio e lo trattenne.

“Lasciala andare” disse Anna con voce delicata. Il principe la guardò sorpreso e guardò verso la porta preoccupato.

“Anna sai bene quanto è pericoloso!” protestò lui.

“Lasciala andare” ripeté Anna.

“Ma non possiamo permettere che Kyle le metta l’una contro l’altra!” disse Hans fuori di sé per la preoccupazione, ma Anna strinse la presa sul braccio del ragazzo.

“Hans, Elsa sa che cosa rischia e anche io ho paura, ma sa quello che fa. Elsa è la vera regina di Arendelle, quindi permettile di fare la regina… e lascia che se ne occupi” disse Anna con una saggezza nuova che stupì anche il principe.

“Ma-”

“-Una vera regina non se ne starebbe qui con le mani in mano quando sa di poter fare qualcosa… non se ne starebbe nascosta mentre gli altri muoiono per lei” disse Anna. Hans guardò nuovamente la porta combattuto tra l’ascoltare l’amica o se inseguire Elsa. Ma Anna aveva ragione. Il principe abbassò lo sguardo e quando Anna gli lasciò il braccio si andrò a sedere, pregando che tutto andasse bene.

Nel frattempo, Graham, Kristoff e Crystal erano impegnati con i soldati. Loro volevano trovare la regina e Crystal non aveva alcuna intenzione di permetterglielo. Se la stavano cavando bene al moment. Graham era agile, aveva ottimi riflessi e non si era dimenticato tutto dopo la leva militare. Non aveva una spada ma sapeva cavarsela bene anche con un bastone, un paio di soldati già li aveva stesi. Kristoff invece, faceva ricorso alla forza bruta. Era alto quanto Graham, ma mentre il servitore era atletico e longilineo, il consegnatore di ghiaccio era il doppio di lui per il continuo sollevare di enormi e pesanti blocchi di ghiaccio. Kristoff era armato di piccone e lo sapeva usare anche troppo bene. Lo usava per bloccare colpi, agganciare i piedi dei soldati per farli cadere a terra, per poi stordirli colpendoli alla nuca con la base del piccone. Crystal invece usava la spada e i poteri per quanto possibile. Il terreno sarà stato pure innevato, ma non poteva rischiare di dare fuoco alla foresta. Tuttavia, i soldati, dal canto loro, non erano affatto contenti di trovarsi a fronteggiarla. Tutti coloro che si avvicinavano finivano con il venir presi a calci nel sedere allontanati o storditi.

“Il prossimo?” fece Crystal con sfottò mettendosi apposta con le spalle contro un masso, lasciando che gli uomini la circondassero, ma tuttavia, nessuno si fece avanti.

“Avanti ragazzi! E’ solo una ragazzina!” disse uno.

“Sì, una ragazzina che ci sta facendo il culo!” rispose l’altro acido.

“Ma devo fare tutto da sola?!” disse e con ciò si trasformò in fenice volando via, tuttavia il suo potere non finiva con la trasformazione. In forma di fenice, al suo passaggio rasoterra, Crystal riuscì a sciogliere la neve incendiando l’erba sottostante intrappolando quel manipolo di soldati con le spalle al macigno su cui si era appoggiata lei precedentemente. Una volta finita l’opera soddisfatta si ritrasformò e andò ad aiutare gli altri due.
Kyle era con i soldati e si stava scocciando di vedere i suoi soldati non riuscire a portare a termine un lavoro facile. Dovevano prendere la regina Elsa e ucciderla, e se non l’avessero trovata, avrebbero dovuto catturare Crystal viva. La ragione che Kyle aveva dato ai soldati era quella della sua complicità nei crimini della regina. Ma in realtà il motivo era un altro. Crystal si stava indebolendo e quando si era sigillato il vincolo, Kyle lo stava sentendo, aveva sentito il freddo. Il suo cuore non era ghiacciato, ma quello della sua compagna sì. Se lui voleva vivere, doveva sopravvivere anche lei.
Tramite i suoi poteri, addentrandosi sempre di più nel bosco, Kyle aveva individuato la paura di Elsa e stava per trovarla, ma quando videro la fenice che avevano visto nel castello di ghiaccio, subito la seguirono per catturarla.
Kyle usò i suoi poteri nuovamente, ma l’unico lieve timore che percepiva, era quello dei soldati che si avvicinavano a Crystal per catturarla, fallendo. Il principe Kyle, si infuriò. Avevano perso la Regina delle Nevi. La sua compagna li aveva giocati.
Scese da cavallo e brandendo la sua spada si fece avanti dirigendosi verso Graham.

“Occupatevi di quel gorilla e catturate la Principessa Crystal” ordinò. I soldati impegnati con Graham lo lasciarono ed eseguirono gli ordini del principe. Graham era pronto a fronteggiarlo, ma sapeva bene cosa rischiava. Kyle stava cercando di isolare Crystal e per farlo avrebbe ucciso i due ragazzi.
Graham fu il primo a muoversi. Non poteva aspettare che Kyle usasse i suoi poteri contro di lui. Il principe parò, subito i primi colpi del bastone del ragazzo che con un colpo di spada tagliò a metà. Graham tentò di colpirlo nuovamente, prima con una metà del bastone e poi con l’altra, ma senza successo, rimediando una lieve ferita al braccio. Kyle stava per colpirlo ancora, ma Graham rotolò su un fianco e prese la spada di un soldato che aveva stordito, parando il colpo di Kyle e mollandogli un calcio nello stomaco, facendolo allontanare, senza accorgersi che in quel momento Crystal sentì una fitta allo stomaco dove Graham aveva colpito Kyle. I soldati approfittarono del momento di debolezza della ragazza e in due riuscirono ad agguantarla. Ma Crystal prontamente, incendiò le mani bruciando la gamba di uno dei due soldati che l’avevano presa e poi, il collo dell’altro, con la mano libera. In un attimo era nuovamente pronta a combattere. Si voltò verso Graham e vide che al momento  sembrava non essere troppo in difficoltà. Stavano facendo un continuo colpire e parare.

“Crystaaaal!” sentì chiamare, era Kristoff ed era in difficoltà, disarmato e con troppi soldati addosso. Crystal subito si ritrasformò e volò verso di lui e avvitandosi su sé stessa, produsse una vampata di fiamme che con enorme potenza, sbaragliò tutti i soldati di troppo che si erano gettati su Kristoff. Il ragazzo rimase stupito per un momento. Lui e quei tre soldati che aveva addosso: uno sulla schiena, uno la cui testa teneva incastrata in un braccio e  quello davanti a lui che stava per colpirlo. Kristoff ne approfittò e colpì quello davanti a lui, diede una botta in testa a quello che aveva agguantato e acchiappato quello che aveva sulla schiena lo gettò a terra, riprese il piccone e lo stordì.

“Alla buon ora!” brontolò il biondo.

“Prego” rispose la ragazza e tornarono a combattere contro i soldati. Crystal e Kristoff si misero schiena a schiena, circondati dai soldati. “Al 3 abbassati” bisbigliò Crystal. I soldati intanto si avvicinavano “1…2…” e con un raggio di ghiaccio i soldati vennero sbaragliati prima da un lato e poi dall’altro.  Tutti si voltarono in direzione del raggio e videro Elsa pronta all’azione.

“Cercavate me?” disse lei con sfottò “Provate a prendermi!” disse e i soldati subito si fecero avanti.

“Uccidetela! Ponete fine a quest’inverno!” ordinò Kyle e poi ritentò di colpire Graham, mentre i soldati si fiondarono su Elsa. Con un cenno del capo, Kristoff fece cenno a Crystal che poteva occuparsi dei soldati da solo, e la ragazza subito andò di corsa al fianco della sorella, che parava colpi su colpi e allontanava i soldati con i propri poteri.

“Ti avevo detto di restare nascosta! Ma perché non mi ascolti mai?!” rimproverò Crystal parando un colpo con la spada e allontanando un soldato.

“E tu perché devi fare sempre tutto da sola?!” rispose Elsa e con un raggio di ghiaccio allontanò altri soldati “E poi- qualcosa tipo un- non lo so- ‘mi avevano circondata, grazie per avermi salvato il fondoschiena!’ , un qualcosa di simile no, eh Crystal?”

“Ringrazio di non essere stata congelata di nuovo dalla mia cavolo di sorella minore!”  rispose l’altra.

“Sei incredibile!” disse Elsa infuriata e liberando la sua rabbia incatenando soldati al terreno tramite i suoi poteri.

“Abbassa la testa!” gridò l’altra e parò il colpo che stava per trafiggere Elsa da dietro, allontanando il soldato con un calcio usando la spalla di Elsa come sostegno e scavalcandola. L’altra si rimise in piedi e subito le due sorelle si rimisero a combattere. Graham intanto stava avendo difficoltà. Kyle era forte, aveva dei poteri e lui stava cominciando a stancarsi, nonostante l’adrenalina. Ad un certo punto Kyle lo colpì tre volte, e tutte e tre le volte andò a segno, ferendo Graham alla coscia, al braccio e alla guancia, sullo zigomo. Crystal aveva visto la scena. Era troppo lontana, ma forse c’era un modo.

“Elsa, dammi un pugno in faccia! Forte!” gridò lei mentre Graham passò al contrattacco.

“Che cosa?” fece Elsa, bloccando il suo ultimo soldato.

“Dammi un pugno. Sulla faccia! Non hai sentito?!” rispose lei, mentre Kyle bloccò il colpo di Graham e gli diede una ginocchiata sullo stomaco.

“Io sento sempre ‘dammi un pugno in faccia’ quando parli, ma di solito è il sottotitolo” rispose l’altra, ma poi vide alle spalle di Crystal che Kyle aveva fatto cadere Graham e stava per trafiggerlo, in quel momento capì la il perché della richiesta della sorella e le diede un pugno sulla faccia, come richiesto, con tutta la sua forza. La ragazza a momenti capitombolò a terra, e Kyle si bloccò per il dolore al volto, ma nel momento in cui stava per riprendersi ed uccidere Graham. Crystal si lasciò colpire nuovamente dalla sorella, e poi da un soldato ottenendo una lieve ferita sulla spalla, ma che a momenti poteva costarle caro. Il soldato fu subito bloccato da Elsa. Kyle rimase sbigottito per i forti dolori improvvisi, ma non fece in tempo a riprendersi che Graham gli aveva dato un pugno nello stomaco facendolo cadere a terra.

“Graham! Porca miseria!” protestò Crystal, piegata in due, con una mano sulla spalla, sanguinante e con Elsa che le era venuta in soccorso. I ragazzo dovette fermarsi, per non fare male alla ragazza. Ma Kyle non avrebbe certo esitato a colpirlo una volta in piedi.

“Graham, Kristoff! Occupatevi dei soldati. Lui è nostro” disse Elsa e con la sorella marciarono verso Kyle. Lui fece un ghigno.

“Non potete uccidermi e lo sapete bene” disse lui.

“Non posso farti male solo per questo legame” rispose Crystal fissandolo decisa “Sai com’è? Se uccidessi te, morirei anch’io e sono troppo giovane per quello”

“Già, il suicidio non è nel suo repertorio, ama troppo se stessa” disse Elsa. Crystal si lasciò scivolare la frecciatina della sorella.

“E l’omicidio non è nel tuo Elsa… oppure sì? Dimmi, se Hans non fosse intervenuto nel palazzo, avresti ucciso quei due uomini, vero? Non ti bastava fermarli”

“Elsa, non ascoltarlo” disse Crystal. Elsa per un momento sembrava essere stata presa di sorpresa.

“Ammettilo, li volevi morti. In fondo, noi tre siamo uguali… siamo dei mostri” disse Kyle.

“Lasciala in pace!” disse Crystal e lanciò una palla di fuoco contro il principe, ma il colpo gli passò attraverso senza fargli niente.

“Visto?” fece lui “Se non fosse per il legame, sarei morto adesso. Tua sorella sarebbe un’assassina, come lo saresti tu se non fosse stato per Hans” Crystal in quel momento notò qualcosa nello sguardo di Elsa, i suoi occhi di un azzurro limpido, cominciavano a colorarsi di punti di rosso acceso. Kyle stava usando i suoi poteri su di lei.

“Elsa, non lo ascoltare. Tu sei speciale, non un mostro. Sei diversa da me e Kyle” disse Crystal cercando di distrarla dall’incantesimo.

“No, Elsa, sei esattamente come noi. Questo inverno, è causa tua. Il cuore congelato di tua sorella, è colpa tua! Tutti coloro che moriranno per questo freddo, moriranno per colpa tua! Se non sei un mostro, davvero riusciresti a vivere con tutte queste vite sulla tua coscienza… sempre che tu ne abbia una?”

“Kyle, usa i tuoi trucchetti su di me, ma lascia stare mia sorella!” disse Crystal lanciandogli un’altra palla di fuoco addosso, nella speranza di ridurlo in cenere, ignorando di proposito i fatto che se la cosa avesse funzionato, sarebbe morta anche lei. Le iridi di Elsa, invece divennero sempre più rosse. Immagini del passato le riaffiorarono alla mente. Rivide, quando fece del male ad Anna, rivide l’abbandono di Crystal, rivide suo padre che l’aveva nascosta al mondo e lo schiaffo che le aveva dato, rivide i volti del suo popolo quando i suoi poteri vennero alla luce, risentì il duca di Whiselton chiamarla ‘mostro’. Poi vide altro, vide il suo popolo rivoltarsi contro di lei volendola morta, vide Graham che le puntava una spada contro, vide Crystal che l’abbandonava per poi trasformarsi in una statua di ghiaccio dicendole ‘mi hai delusa’, mentre Anna abbracciava la statua piangendo e che poi voltandosi verso di lei la chiamava ‘mostro’ rinfacciandole di averle chiuso la porta in faccia per tutti quegli anni e di non aver perdonato Crystal, vide Hans che le voltava le spalle andandosene dicendole che nessuno mai potrebbe amare un mostro come lei.
La voce di Crystal era distante ormai, ovattata. Elsa era perduta in un oblio di tenebre e rosso sangue che coloravano le sue paure più forti. Quando si voltò verso Crystal, non vide lei, vide sé stessa, vide il peggio di sé… vide la Regina delle Nevi, quella malvagia. L’unica cosa che voleva fare in quel momento, era distruggere quell’immagine. Ridurla in mille frammenti di ghiaccio. Sentì la sua mano diventare fredda e pronta per scagliare un colpo, sentiva una voce dirle di farlo, di fare a pezzi quel mostro, il mostro che era, che tutti pensavano che fosse e che sarebbe sempre stata. Ma qualcosa dentro di lei le disse che non era quella la risposta.
In un attimo rivide la sua infanzia, rivide le risate con Crystal e con Anna, rivide le creazioni di pupazzi di neve, rivide tutti gli abbracci delle sorelle. Udì nuovamente le parole di sua madre dirle che era speciale, di sua sorella maggiore, rivide Anna che in un atto di vero amore era disposta a sacrificarsi per lei, vide tutte le volte in cui Anna le aveva bussato alla porta in vano, che se da un lato le faceva male, dall’altro significava che non si era mai arresa ed era sempre stata lì per lei, rivide il suo primo bacio con Graham, che anche se era stata una cosa dovuta più all’atmosfera e alla curiosità di un adolescente che ad un vero e proprio trasporto romantico, lui era stato l’unico ragazzo che le voleva bene così come era, poi vide Hans. Vide i loro giochi di quando erano piccoli,  vide quella volta in cui lui in un momento di coraggio, dopo averle regalato un piccolo fiore le aveva dato un bacetto sulla guancia, vide come giorni prima aveva tentato di proteggerla nell’assalto al castello, vide come aveva tentato di avvicinarsi a lei nelle segrete, vide nel suo sguardo tutto, ma non la paura. Hans non aveva mai avuto paura di lei, non ne avrebbe mai avuta, lui l’aveva accetta subito, così come era. Forse non era innamorato di lei, considerando il fidanzamento, ma le voleva bene ed era quello che contava. Poi vide Hans davanti a sé.

“Noi ti vogliamo bene Elsa, non abbiamo paura di te” disse Hans erano le stesse parole che le aveva detto il giorno prima. Erano stati lasciati da soli un momento e dopo l’ennesimo litigio con Crystal, Elsa nuovamente stava ricadendo nel suo 'circolo della paura'. Hans si era avvicinato a lei per parlarle e dopo aver scambiato alcune parole, quelle erano uscite  parole dalla sua bocca.
“Anna e Crystal credono in te e ci credo anche io” disse Hans “Io, Anna, Crystal e Graham ti vogliamo bene e ti accettiamo così come sei… ma non è abbastanza, ci ho messo un po’ ma guardando Crystal ho capito” il ricordo delle parole che vennero dopo la colpì come una scure “Devi amare te stessa, Elsa. L’unico modo per ottenere il pieno controllo dei tuoi poteri, è abbracciandoli perché sono parte di te… e io non ti vorrei diversa per niente al mondo” poi in quel momento l’immagine di Hans si dissolse.
Elsa si voltò di scatto verso Kyle, le iridi della ragazza erano più azzurre che mai, e con una rapidità inaspettata incatenò a terra tutti i soldati e Kyle. Elsa si avvicinò minacciosa al principe.

“Io sono diversa… ma non sono un mostro” disse Elsa, guardandolo dritto negli occhi.

“Ma che cosa?!-”

“Ti vedo sorpreso, Kyle. Qualcosa non va?” sfotté lei.

“Non è possibile! Tutti hanno delle paure e le tue sono troppo evidenti per poter sbagliare! Perché non funziona?!” disse lui fuori di sé.

“Hai ragione, tutti hanno delle paure… solo che stai cercando quelle sbagliate, ecco tutto” disse lei. Crystal le si avvicinò, guardando malissimo Kyle, con uno sguardo oscuro, che Elsa non aveva mai visto in lei.

“Finiamolo” disse in modo tetro.

“Crystal?” fece Elsa sorpresa.

“Finiscilo, Elsa! Uccidilo!” Elsa invece si avvicinò subito a lei prendendole il volto tra le mani e volgendo lo sguardo verso di lei.

“Crystal, guardami. Non sei tu che parli… tu non sei un mostro… non permettere al vincolo di trasformati in tale” le disse. In quel momento qualcosa scattò nello sguardo della sorella, che si era resa conto di quello che era appena successo.

“Il vincolo… sta cominciando a influenzarmi…”

“Tu sei più forte… non permetterglielo” disse Elsa. Fu allora che Crystal si riprese del tutto. Guardò nuovamente Kyle e poi Elsa.

“Andiamo” disse la maggiore. Elsa non disse niente, le fece  una leggera carezza sul viso prima di lasciarla e poi le due ragazze, il servitore e il boscaiolo, sparirono nella foresta, prima che il ghiaccio delle catene dei soldati e di Kyle si sciogliesse.
Anna e Hans erano fuori di testa dalla preoccupazione. Poi Olaf aprì la porta con un enorme sorriso. Erano tornati tutti e stavano bene, o quasi. Anna corse subito da loro e il primo che abbracciò fu Kristoff, che la strinse forte. Hans invece si era fiondato verso di Elsa abbracciandola stretta. Elsa era rimasta sorpresa ma ricambiò il gesto.

“Ce l’ha fatta! Ha sbaragliato tutti i soldati senza fare male a nessuno” disse Graham.

“Kyle ha provato a farle un qualche incantesimo e lei è riuscita a combatterlo, ha usato i suoi poteri un modo pazzesco!” disse Crystal fiera.

“Davvero?” disse Hans con un sorriso, staccandosi appena dall’abbraccio.

“Sì, avreste dovuto vederla. Glie le ha suonate di brutto” disse Kristoff. Anna guardò Elsa fiera, ma prima che potesse andare ad abbracciarla, Hans la strinse di nuovo in un abbraccio sollevandola da terra, girando su sé stesso.

“Ha-ha! Lo sapevo! Sapevo che ci saresti riuscita!” disse sorridendo. Elsa si lasciò scappare una risata per l’entusiasmo del principe. Poi Hans la rimise a terra ma non la lasciò.

“Perché essere diversa da come sono quando quelli che mi vogliono bene non mi vorrebbero in alcun altro modo?” disse lei. Il principe capì subito l’allusione al discorso del giorno prima e fu in quel momento che non si trattenne più, le prese il volto tra le mani e la baciò davanti a tutti. Graham, Crystal e Kristoff erano rimasti sotto shock, Anna ed Olaf erano gli unici che sorridevano. Elsa colta di sorpresa invece, ricordandosi che quello era il fidanzato della sorellina lo spinse via e gli mollò uno schiaffo in piena faccia. Era il momento di Anna ed Olaf a restare di stucco e per gli altri di guardare male Hans che ancora si teneva la guancia e la guardò ferito.

“Ma che cosa ti salta mente?! Tu stai fuori! Con Anna qui presente, ma non ti vergogni?!” gli gridò contro Elsa che non gli diede il tempo di rispondere che subito imbarazzatissima andò dalla sorella. “Anna mi dispiace! Non volevo- non so cosa gli sia passato per la testa-”

“Ma cosa è passato per la testa a te?! E’ stato un momento romantico perfetto e tu lo vai a rovinare così?!” disse la piccola. Quella risposta lasciò tutti di stucco.

“Cosa?!” fece Elsa “M-ma voi…?” Anna capì subito l’equivoco.

“Olaf! Ma non gli hai detto niente?!” fece Anna al pupazzo di neve.

“Io? Si che l’ho detto, ma non mi hanno ascoltato più di tanto” brontolò il pupazzo.

“Hans! Ma tu non le hai detto niente?!” disse Anna rivolgendosi al principe.

Io? Tu non le hai detto niente!” rispose lui.

“Dirmi cosa?” fece Elsa.

“Questo vuol dire che nemmeno Kristoff lo sa, o Crystal e Graham”

“Che dobbiamo sapere?!” fece Kristoff.

“Ma davvero non gli hai detto niente?!” fece Hans ad Anna.

“Tu non hai detto niente ad Elsa”

“No, aspettate! Ragazzi che sta succedendo qui?!” disse Elsa.

“Hans ed io abbiamo rotto il fidanzamento” confessò Anna. Elsa la guardò non sapendo che dire “Circa, il momento in cui siamo tornati. Non poteva baciarmi perché non avrebbe funzionato in quanto… beh… il suo cuore appartiene a qualcun altro” disse Anna sorridendo alla sorella.

“Q-quindi voi due…?” fece Kristoff.

“Niente più che semplice amicizia” rispose Hans imbarazzatissimo. La tensione era palpabile, per fortuna Crystal riuscì a spezzare l’atmosfera imbarazzante, schiarendosi la gola.

“Ragazzi, mi dispiace rompere l’atmosfera da commedia romantica, ma io ho ancora una spalla grondante sangue. Visto che a momenti ci lascio le penne, se qualcuno gli desse un’occhiata non mi dispiacerebbe” disse ironica.

“Ovviamente se non rechiamo disturbo” aggiunse Graham indicando le sue di ferite. Gli occhi di Anna andarono fuori dalle orbite quando guardando la sorella maggiore per la prima volta, vide la maglia insanguinata di Crystal.

“Oh mio Dio! Ma che ti è successo?!” disse Anna andandole incontro.

“E’ successo che questo genio incompreso, per salvare lui” disse Kristoff indicando Graham con un occhiataccia “A momenti si fa tagliare la testa” spiegò afferrando Crystal per un braccio “Fa vedere” disse.

“Kris, tanto guarisce da sola, va a vedere Graham” disse lei.

“Crystal tu sembri uscita fuori da un libro dell’orrore, io no. Kristoff guarda lei” disse il servitore. Crystal non fece in tempo a protestare, che Kristoff già le aveva tirato giù la spalla della maglia rivelando la ferita che le prendeva verticalmente tutto il deltoide fino alla clavicola.

“Hm… ad una persona normale servirebbero dei punti a te domani si sarà già rimarginata, ma ciò non esclude che ti si possa infettare, vieni che te la disinfetto, e tu Graham, poi tocca a te. Elsa, il tuo ghiaccio mi farebbe comodo. Anna” la ragazza lo guardò in attesa “Tu servi per sostegno morale”

“Io che faccio?” disse Olaf.

“Tu, resta qui, carino e coccoloso, e se qualcuno dei troll vede altri soldati avvisaci subito” istruì Kristoff. Olaf sorrise e trotterellò dai piccoli troll.

“Io… faccio un giro” disse Hans.

“Ecco, bravo” aggiunse Kristoff ottenendo una leggera gomitata sia da Anna che da Crystal, poi lui e le tre sorelle entrarono nel rifugio di Granpapà, mentre Graham aspettava fuori per poi venir chiamato da Bulda per portare una maglia pulita Crystal. Il servitore la seguì.
Nel frattempo, nel rifugio, Elsa raccontava ad Anna cos’era successo lì fuori da quando era arrivata. La rossa ascoltava il racconto, ma ad un certo punto, pur sapendo di non dovere scoppiò in una sonora risata.

“Cioè- per rallentare Kyle ti sei fatta dare da Elsa un pugno in faccia e una ginocchiata nello stomaco?” disse Anna ridendo “Immagino la scena! Elsa che da un pugno a te e lo sente lui!- Cioè- tu le prendi e lui le sente!”

“Le ho sentite pure io e non è stato affatto piacevole…” brontolò la maggiore.

“Però soddisfacente” disse Elsa con un sorrisetto, mentre metteva una leggera brina intorno alla ferita di Crystal, e tenendole giù la spalla della maglia, per aiutare Kristoff
a disinfettarla. Anna le lanciò un’occhiata.

“Senti, Cocca, ti ricordo che posso ricambiarti il fav- Ow!” protestò quando Kristoff le fece abbassare il braccio che stava alzando per minacciare la sorella.

“Sta ferma” disse Kristoff

“Ahi! Mi fai male!” protestò lei “Brucia!”

“La cosa non dovrebbe infastidirti” disse Elsa con un sorrisetto.

“Vuoi provare?” rispose l’altra alzando una mano in fiamme. Anna le poggiò una mano sulla spalla buona.

“Sshh… cuccia…” fece la piccola, zittendo le altre due che cercavano di non litigare solo per lei. In quel momento entrò Graham con la maglia pulita per Crystal. Non
riuscì a chiederle niente in quanto Kristoff decise di andare a vedere le ferite di Graham, facendo continuare Anna, che subito continuò a disinfettare la ferita.

“Ti fa male?” le chiese Elsa.

“Un po’, ma ho fatto una mezza cavolata, qualche centimetro e poteva andarmi molto peggio, quindi meglio così” rispose l’altra.

“Ma smettila di fare la sbruffona” disse Elsa leggermente acida “Non siamo in un libro di mitologia e tu non sei Xena”

“Wow…” brontolò Anna facendo cadere le braccia “Il livello di insincerità tra voi due è ridicolo! Tutt’e due volete apparire per quello che non siete!” disse “Elsa, tu non sei una rompiscatole, fredda e distaccata. E tu Crystal, non sei invincibile! Ragazze, siamo sorelle… un po’ di sincerità, almeno tra noi, su!” disse Anna. Silenzio “Porca paletta..” aggiunse.

“Ahi…” brontolò Crystal quando la piccola, riprese a medicarla.

“Buona…” fece Anna. Silenzio.

“Elsa?” fece Crystal. La sorella la guardò in attesa “Prima… avevo la situazione sotto controllo ma… grazie per avermi aiutata” disse con un piccolo sorriso.

“Prego” rispose l’altra “Vuoi che aggiunga del ghiaccio?”

“Magari…” Elsa fece come disse. Stavolta fu il turno di Anna a sorridere.

“Finalmente! Ci voleva tanto ad essere civili?” e schiaffò il cotone imbevuto di disinfettante sulla ferita della maggiore.

“AHIA! Sei violenta!” brontolò l’altra. Ma le tre non dissero più niente, se non che si lasciarono scappare una piccola risata. Una volta finito di disinfettare Crystal e aver pulito la ferita, Elsa le creò una sorta di cerotto di ghiaccio. L’avvisò che probabilmente le avrebbe fatto male, ma avrebbe aiutato a far sì che non si infettasse, almeno così, quando i suoi poteri avrebbero cominciato a fare il loro dovere, la ferita sarebbe scomparsa senza problemi. Infatti, le fece male, e non poco, ma almeno la ferita era curata, fatto ciò, Crystal si mise l’altra maglia pulita con lo scollo a V, passò nel rifugio suo e di Kristoff e poi andò a cercare Graham. Lo trovò seduto su un masso (vero) ai confini della Valle della Roccia Vivente. Il ragazzo si era offerto per fare da sentinella, una volta finito di medicare la ferita.

“Ehi” fece Crystal sedendosi accanto a lui.

“Ciao” ricambiò il saluto Graham.

“Bel lavoro, oggi… te la sei cavata bene con Kyle” disse lei.

“Beh… se qualcuno non si fosse fatta prendere a pugni dalla propria sorella, dubito che sarei qui” disse lui. Crystal sorrise. Graham poi con un dito le spostò la spalla e vide la ferita.

“Ti fa male?” le chiese.

“Un po’… ma Anna ed Elsa sono state brave… sto meglio. Tu invece?”

“Kristoff non sarà un medico, ma ci sa fare. La guancia e la coscia sono apposto, al braccio mi ha messo qualche punto”

“Togliti la camicia, fammi vedere” disse lei “E non fare battute” aggiunse con un’occhiata ammonitrice, ma scherzosa.

“Okay, come vuoi” rispose lui con una mezza risata e si la camicia. Fortunatamente per lui, la Valle della Roccia Vivente era zona vulcanica, attiva e tutto il suo territorio
era l’unico a non essere innevato e ad essere caldo.
Non appena si tolde la camicia, Crystal diede un’occhiata alla ferita.

“Hai qualcosa di tagliente? A breve i punti non ti serviranno” disse lei. Graham si voltò un secondo e le passò il coltello che gli aveva dato Kristoff per difendersi. Crystal lo usò per tagliare e togliere i punti, poi passò una mano sopra la ferita ed in un momento il taglio scomparve.

“Forte” disse Graham stupito. Crystal sorrise e basta. I due si guardarono un momento, ma poi Crystal prese la camicia che aveva preso dal rifugio suo e di Kristoff e gliela diede.

“E’ una vecchia camicia di Kristoff. Ti dovrebbe stare” disse lei passandogliela e prendendo quella insanguinata. Graham ringraziò e se la mise. Ci fu un momento di silenzio tra i due, poi la ragazza parlò di nuovo.

“Non sei tenuto a farlo” disse lei.

“Hm?”

“Non è la tua battaglia. I tuoi genitori saranno in pena per te. Perché non torni da loro e li porti via dal palazzo? Appena sarà tutto finito, vi faremo richiamare ad Arendelle”

“Sono sempre stato al tuo fianco, Crystal. Non ti abbandono adesso” Crystal lasciò scivolare la sua mano in quella di Graham, con un piccolo sorriso, poggiandogli la testa sulla spalla.

“Stai pensando. Sento le rotelle del tuo cervello girare”

“Sto cercando di formulare un piano… quello che diceva Granpapà è vero… non posso uccidere Kyle, perché non posso fare incantesimi su me stessa. E non posso colpirmi da sola con una spada, perché Kyle non lo farebbe mai… oggi Kyle ha incominciato ad influenzarmi tramite il vincolo… è stata Elsa a fermarmi. Quando mi sono resa conto che era il vincolo a farmi desiderare di ucciderlo, ho come sentito un rifiuto all’idea, questo può solo voler dire che Kyle non si farebbe mai del male da solo” Crystal fece una pausa “Sto cominciando a pensare… che forse la soluzione è una sola”

“Crystal, non pensarci nemmeno” disse lui deciso “Non puoi davvero pensare di farti ammazzare per fare secco lui”

“Quale altra possibilità, c’è Graham?”

“Ne troveremo un’altra, senza doverti…”

“Uccidere? Hai sentito Granpapà, hai visto cosa è successo oggi… non c’è un’altra via… qui non si tratta di me, o di voi. Qui si tratta di Arendelle… e il mio popolo viene prima di me” disse Crystal.

“Puoi… puoi non fare piani?” disse lui.

“Graham-”

“-Per favore? Abbiamo un momento di quiete, e non voglio perderlo parlando di… perdere te…” disse lui. Crystal lo guardò negli occhi. Azzurro e viola si incontrarono, senza distaccarsi l’uno dall’altro. Erano sguardi tristi, mesti, ma non servivano parole. Il messaggio era chiaro, a tutti e due, ma entrambi si dovettero trattenere. Tuttavia, Crystal accarezzò il volto di Graham, passandogli una mano tra i capelli, e poggiando la fronte alla sua. Rimasero in silenzio, poi Crystal appoggiò nuovamente la testa sulla spalla del ragazzo, che appoggiò la sua testa alla sua, stringendole la mano. Entrambi facendo la guardia alla valle.

Dall’altra parte, Elsa stava in piedi vicino al laghetto della valle, creando piccoli fiocchi di neve con i poteri. Dopo quella giornata si sentiva diversa. Si sentì come ridicola a guardare il passato e quello che aveva fatto tutto quel tempo. Aveva passato anni a nascondersi ed oggi le ci era voluto un attimo per affrontare il nemico senza paura. Non aveva avuto paura e quella su cui Kyle aveva tentato di incantarla, si era accorta che erano solo illusioni… illusioni della sua paura.
Era lei la padrona dei suoi poteri, ed era lei a decidere come usarli. Non li avrebbe mai usati per fare del male al suo popolo.
Doveva sciogliere l’inverno, ancora non sapeva come ma ci sarebbe arrivata.

“Elsa” si sentì chiamare. Si voltò e vide Hans che timidamente era andato a cercarla. Elsa si voltò di scatto arrossendo ancora per l’imbarazzo della situazione precedente. Hans tuttavia si fece avanti, andandole accanto. “Avrei voluto esserci oggi ad aiutarvi”

“E far saltare il jolly? Poco astuta come mossa”

“Beh, ma almeno avrei assistito a te che prendi a calci nel sedere mio fratello” Elsa sorrise “Come hai fatto a no cadere preda del suo incantesimo?”

“Ho pensato a voi… ho capito che fino adesso ho vissuto nella paura di illusioni… non mi sono mai accettata per quello che sono… se potete farlo voi, è ora che cominci a farlo anch’io”

“Sapevo che prima o poi ti avrei rivista”

“In che senso?” chiese Elsa confusa.

“Nel senso che ero sicuro che avrei rivisto l’Elsa che ho conosciuto quando ero piccolo, quella sempre pronta a nuove birichinate da ragazzini, quella sorridente, coraggiosa e determinata… la futura regina” disse lui. Elsa gli sorrise, poi Hans si grattò il collo, schiarendosi la voce timidamente.

“Riguardo a prima…”

“Scusa…” fece Elsa timidamente “Se avessi saputo… non ti avrei schiaffeggiato. Ma pensavo fossi fidanzato con mia sorella e, insomma…”

“Stai tranquilla, capisco e non avresti affatto torto- aspetta- non lo avresti fatto?” disse sorpreso.

“No…” rispose Elsa arrossendo ancora di più.

“E sentiamo… perché non lo avresti fatto?” chiese Hans con una nuova sicurezza di sé.

“Anna diceva la verità?” chiese Elsa “Tu non l’hai mai baciata perché… pensavi a… me?”

“Sì…” ammise Hans “Penso a te in quel modo da molto tempo, ma pensavo che tu non mi volessi… adesso che so dei tuoi poteri, capisco che non è per quello che mi avevi allontanato. Comunque, ancora non mi hai risposto. Uno schiaffo me lo hai dato e hai detto che non lo avresti fatto se avessi saputo la verità… posso sapere perché?”

“Beh… perché… non saresti un fedifrago” rispose Elsa incerta, mentre Hans si avvicinava con un sorrisetto.

“Solo?”

“E io non tradirei mia sorella…”

“E…?” insistette Hans mettendole una mano sulla guancia.

“E…  e non farmi dire tutto!” Hans sorrise e la baciò, questa volta venendo ricambiato e senza ricevere schiaffi. Non si dissero nient’altro. Per un momento non c’era nessuno, c’erano solo loro. Si guardarono un istante, con uno sguardo di complicità, poi Elsa gli mise le braccia intorno al collo e lui intorno alla vita e si baciarono di nuovo,  ignari che poco distante da loro della neve ai confini della Valle si stava sciogliendo.

Et voilat! Spero che questo capitolo abbia compensato per la lunga attesa. Come vi è sembrato? Bello? Brutto? Mandatemi qualche recensione costruttiva, perchè mi servono!!! Tipo: dinamiche, personaggi, legami. Cosa ne pensate del fatto che sembra che adesso Elsa si sia finalmente data una svegliata e che Crystal stia pensando di sacrificarsi per il suo popolo?
E con ciò, vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio
Stella
  
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