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Autore: GGandGLEE    02/07/2015    2 recensioni
Dopo la prima stagione, Quinn viene mandata alla scuola militare. (La storia è stata scritta da BrioScotty che potete trovare qui, sul sito americano e abbiamo pensato di tradurla in ita. https://www.fanfiction.net/u/3018976/BrioScotty
Ogni cosa appartiene a BrioScotty.)
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CIAO RAGAZZE, CON MOLTA LENTEZZA, DATO CHE IL MIO COMPUTER NON SEMBRA DARE SEGNI DI VITA HO TRADOTTO IL CAPITOLO DAL CELLULARE. VI AVEVO PROMESSO DI FARLO ENTRO IERI, PERDONATEMI IL GIORNO DI RITARDO. VI GIURO, VE NE ACCORGERETE LEGGENDO, QUESTO CAPITOLO E' VALSO TUTTA L'ATTESA. NON SO QUANDO RIAVRO' IL PC QUINDI POTREI PUBBLICARE UN PO' PIU' A RILENTO, MA SE DOVESSI METTERCI MOLTO VI PUBBLICHERO' QUALCHE ONE SHOT COME QUELLA ACHELE DELLA SETTIMANA SCORSA. GRAZIE DELLA PAZIENZA E BUONA LETTURA

Quinn è seduta sul letto. Rachel è in bagno da circa tre quarti d'ora.
 
"Rach, avevi detto che era non era nulla di elegante" le dice Quinn guardandosi allo specchio. Indossa una camicia stretta con una canotta sotto e dei jeans larghi e ha una giacca di pelle in mano. Useranno la sua moto per andare al ristorante. "Perchè ci stai mettendo tutto questo tempo?" Rachel risponde ma con la porta chiusa Quinn non capisce nemmeno una parola. "Capisci che potresti anche indossare una busta della spazzatura e saresti comunque bellissima, giusto?" Ancora una volta Quinn non capisce nulla della risposta do Rachel ma almeno sa che stava ridendo.
 
Sente la porta del bagno aprirsi e sospira di felicità. "Finalmente" sussurra ma poi resta senza parola alla vista di Rachel che entra nella stanza con i suoi stivali col tacco a spillo.
"Wow." Rachel sorride e le fa l'occhiolino, mostrandole i suoi pantaloni neri aderenti e la canotta che lascia intravedere un po' dei fianchi, essendo a tratti trasparente. Quinn si alza dal letto e la spinge a sè. "Non è giusto, sembri mille volte più sexy di me e non hai messo nemmeno la gonna."
 
"Beh, andiamo al ristorante con la tua trappola mortale, la gonna non si addiceva al mezzo di trasporto. Colpa tua." Rachel rotea gli occhi e spinge via le mani di Quinn che si avviavano in posti non consoni all'occasione. "Non abbiamo tempo"
 
"Forse è meglio così" dice Quinn facendo un passo indietro e prendendo un casco. "Per te"
 
"Mi rovinerà i capelli," si lamenta Rachel, "anche se tu in quella giacca di pelle sei fantasticamente sexy"
 
"Hai promesso di metterlo.." Dice Quinn chiudendo la giacca.
 
"Avevi un ingiusto vantaggio" dice Rachel, fissando il corpo di Quinn, fermandosi con lo sguardo a quel poco di scollatura che si intravede oltre la giacca.
 
"Andiamo, siamo in ritardo" dice Quinn prendendo la mano di Rachel e il suo casco mentre lasciano l'appartamento.
 
"Puoi guidare con il braccio ingessato?" Chiede Rachel. Quinn sospira esasperata.
 
"Rachel, se posso fare quello che abbiamo fatto ieri notte a letto con il gesso, sono alquanto sicura che guidare fino al ristorante sarà una passeggiata." Dice Quinn, un sorriso sul volto.
Aiuta Rachel con il suo casco e infila il suo, tirando la moto fuori dal garage. Salta su e aspetta che Rachel capisca come salire. "Seriamente, è la cosa meno attraente che ti abbia mai vista fare" la prende in giro mentre Rachel finalmente si posiziona dietro di lei.
 
Meno di dieci minuti dopo, sono già arrivate, le mani di Rachel aggrappate ai fianchi di Quinn. Scende dalla moto con una finezza sorprendente e fissa Quinn mentre si toglie il casco.
 
"È stato spaventoso!" Esclama arrabbiata.
 
"Sono andata troppo veloce?" Chiede Quinn con innocenza mentre toglie il casco, facendo attenzione alla parrucca.
 
"Veloce?" Risponde acida Rachel. "Tu..il..oh mio Dio, sono così arrabbiata che non riesco nemmeno a parlare!"
 
"Piccola," dice Quinn con tono pacato, prendendo la mano di Rachel. "Mi dispiace". Porta le dita di Rachel sulle sue labbra e le bacia delicatamente. "Andrò piano al ritorno."
 
"Io prendo un taxi!" Dice Rachel, ma non è arrabbiata come prima. Quinn le prende di nuovo la mano mentre vanno verso il ristorante.
 
"Non puoi stare arrabbiata con me tutta la serata, Rach" dice Quinn mentre Rachel tenta in vano di superarla camminando più veloce. Si avvicina e le sussurra nell'orecchio. "Mi farò perdonare". Sente Rachel tremare e sa che la brunetta la perdonerà.
 
"Va bene" dice Rachel baciando Quinn sulle labbra. "Ti amo"
 
"Ti amo anch'io" risponde Quinn sorridendo. "Andiamo a darmi in pasto ai lupi!"
 
Una cameriera le guida in una stanza privata verso il retro del ristorante dove altre quattro persone sono già sedute e altri quattro posti vuoti aspettano di essere occupati.
 
"Rachel!" Il primo uomo si alza per abbracciare la brunetta in un abbraccio spezza-ossa. "Sei fantastica"
 
"Anche tu," risponde Rachel sorridendo all'uomo.
 
"E questa deve essere...Alexis?" Chiede girandosi verso Quinn.
 
"Alex" lo corregge Quinn, stringendogli la mano. "E tu sei Richard?". Lui annuisce sorpreso. "Rachel si è assicurata che fossi ben preparata. Mi ha fatto memorizzare delle  flashcards negli ultimi gironi." Richard ride in risposta.
 
"Suona proprio da Rachel" dice. "Piacere di conoscerti"
 
"Anche per me" dice Quinn e poi si rivolge agli altri a tavola. "Daniel, Theresa e.. Gregory?"
 
"Sta facendo l'esibizionista" dice Rachel avvolgendo il suo braccio attorno ai fianchi di Quinn. Quinn nota come gli altri si scambino delle veloci occhiate. "Le ho mostrato un paio di foto di voi e Alex ha una memoria fotografica, non è vero tesoro?" Quinn le sorride velocemente.
 
"Certo" risponde. "Posso offrire da bere?" Chiede.
 
xxxxx
 
Durante le prime due portate Quinn ha davvero poco da dire. Jack, un altro vincitore di un Tony, ammalia tutti con le sue storie di Broadway.
 
"Abbiamo sentito tutti queste storie un milione di volte." Dice Theresa a Quinn mentre un cameriere porta via i piatti. "Dovremmo fare domande a te piuttosto, per assicurarci che si adatta per la nostra Rachel."
 
"Credo che Rachel abbia una capacità di giudizio impeccabile" dice Quinn con un sorriso. "Almeno a giudicare dai suoi amici."  Dice indicando gli altri. La sonora risata di Theresa attira l'attenzione di tutti, specialmente di Rachel che mette una mano sul fianco di Quinn e la interroga con gli occhi. "Stavo dicendo a Theresa che hai buon gusto"
 
"Non posso negarlo" risponde Rachel, avvicinandosi per baciare Quinn. Jack mormora qualcosa in disappunto e Rachel si spinge via, ma muove la sua sedia più vicino a quella di Quinn, poggiandosi a lei.
 
"Rachel ha detto che stai lavorando sul set.." Dice Richard.
 
"Si, ma non al momento" dice Quinn mostrando il gesso. "Sono fuori gioco per un paio di settimane."
 
"Cos'è successo?" Chiede Daniel. Aveva partecipato con Rachel a Les Mis, Quinn lo ricorda dalle innumerevoli volte in cui Rachel glielo ha detto.
 
"Stavamo girando una scena di lotta e hanno sbagliato a darmi il via, facendomi finire nel posto sbagliato al momento sbagliato." Dice Quinn. "Ti abitui a farti male quando sei una controfigura." È tutto parte di ciò che lei e Rachel avevano inventato per il suo personaggio. "Quindi Rachel vi ha conosciuti tutti a Broadway?" Muore dalla voglia di andare insieme a New York per farmi vedere uno spettacolo. La mia conoscenza in campo di musicals è.. Come hai detto Rach? 'Spaventosamente povera'"
 
"È meno di povera.." Dice Rachel annuendo e roteando gli occhi e poi si lancia in una storia di cui Quinn non comprende nemmeno la metà perchè è troppo presa dallo sguardo di Rachel, dal suo sorriso, dalla sua risata. Gli occhi di Rachel incontrano i suoi e la brunetta arrossisce quando nota che la sta fissando con uno sguardo perso.
 
"Posso offrirvi qualche altro drink?" Chiede Quinn.
 
"Credo tocchi a me" dice Richard e si alza contemporaneamente a Quinn.
 
"Allora ti aiuto" dice Quinn seguendolo fuori dalla stanza. Vanno al bar in silenzio. Richard sembra pensieroso. "A che pensi, Richard?" Chiede dopo che hanno ordinato.
 
"Sono preoccupato per Rachel." Dice. "Circa quattro anni fa, ha passato un momento molto brutto. Una sua amica morì, qualcuno che conosceva dal liceo.. Forse te ne ha parlato?" Quinn scuote la testa ma si pente subito di averlo fatto. "Allora forse non dovrei dirti nulla ma.. È diversa. Non è la Rachel che ho incontrato la prima volta quando abbiamo finito l'università. Era così felice e piena di vita e poi.. Questa sua amica è morta ed è stato un cambiamento radicale. Non la avevo vista per quasi un anno, ero a Londra, e quando sono tornato a New York, era come se fosse stata rimpiazzata da un robot o da qualcosa di simile." Fa una pausa. "Ma adesso, è molto più simile alla Rachel che conoscevo. Non la vedevo così felice da quattro anni." Quinn manda giù tutte le parole dell'uomo, nonostante le abbia già sentite da Kurt. "Credo che nessuno di noi voglia che torni ad essere l'altra Rachel." Quinn rimane in silenzio, guardando il barista portare i loro drink.
 
Rachel capisce subito che qualcosa è successo quando Quinn si siede. Afferra la mano di Quinn la stringe per avere la sua attenzione. Quinn le sorride, ma anzichè creare farfalle nello stomaco di Rachel, quel sorriso le ceea un nodo. Quinn dice a stento qualche parola per il resto della serata.
 
Il silenzio di Quinn continua sulla strada del ritorno e nell'appartamento, dove scompare nel bagno per togliere il travestimento. Rachel è seduta sul divano, la testa sulle ginocchia. Quinn entra nella stanza, camicia sbottonata e scalza. Rachel sente il suo cuore battere all'impazzata.
 
"Cos'è successo?" Chiede. "Cosa ti ha detto Richard?" Quinn stiracchia le braccia e si siede dall'altro lato del divano.
 
"Ha detto che erano quattro anni che non ti vedeva così felice," dice Quinn.
 
"Oh," dice Rachel. "Beh, è vero, sono felice."
 
"Lo so." Dice Quinn. "Ma non voglio che cambi."
 
"Allora devi trovare un modo per stare insieme quando questo incarico sarà finito." Dice Rachel, prendendo la mano di Quinn. Le loro dita si intrecciano e Quinn chiude gli occhi, incapace di sopportare lo sguardo sulla faccia di Rachel per un altro secondo.
 
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Per la terza notte di fila, Quinn si sveglia a fissare l'orologio oltre le spalle di Rachel. 3 di notte. Chiude gli occhi sperando di riaddormentarsi ma si arrende dopo due minuti. Ha bisogno di tenere la mente occupata in un modo che non implichi svegliare Rachel. La brunetta, raggomitolata tra le braccia di Quinn, è esausta. Con molta attenzione, Quinn sottrae le sue braccia alla presa di Rachel e si dirige ai piedi del letto.
 
"Quinn?" La voce di Rachel è sottile, addormentata. "Che ore sono?"
 
"Torna a dormire" dice Quinn. "Vado solo a prendere dell'acqua."
 
"Mmkay.." Mormora Rachel sorridendo mentre Quinn la bacia. "Mi manca il tuo volto.." Quinn alza un sopracciglio prima di scuotere la testa e ridere tra sè mentre lascia la stanza.
 
Quinn si versa un bicchiere d'acqua e si siede alla scrivania, aprendo il computer.
La luce le dà fastidio ma si abitua in pochi secondi. Inserisce la password.
 
Posa l'acqua e prende il documento in cima alla pila di listini accanto a lei. Il ragazzo della bomba, Derek Lynch, la fissa con sguardo assente da una foto. Un trascritto dell'intervista di Jackson con il ragazzo -Quinn lo chiama così ma ha più di vent'anni- è allegato alla foto insieme con altre informazioni che Michaels ha raccolto per lei. Il documento seguente contiene informazioni sul cugino di Derek, Kyle, che Derek aveva indicato quasi subito come colui che gli aveva dato la bomba e la lettera.
 
Quinn pigia un paio di tasti e inserisce le cuffie. La voce nervosa di Derek filtra attraverso gli auricolari mentre prende una penna, pronta a prendere appunti. Deve segnare tutto quello che ha mancato le cinque volte precedenti. Se ha mancato qualcosa. Salta i primi trenta secondi di domande di Jackson.

 “Lavoro sul set” dice Derek. “Un mio amico mi ha fatto avere il lavoro. Tutto ciò che faccio è servire cibo”. La voce di Derek è tremolante e Quinn sorride al pensiero di quanto debba essere spaventoso avere Jackson di fronte che ti squadra.
 
 “Chi ti ha dato la bomba?” La voce di Jackson è così bassa e cavernosa che Quinn deve alzare il volume
 
 “Non sapevo fosse una bomba, giuro. Pensavo fosse falsa. Pensavo che stesse solo cercando di spaventare..” la voce di Derek si interrompe e Jackson parla sopra di lui.

 “Rispondi in maniera diretta alle mie domande e ci impiegheremo meno tempo” dice Jackson. “Chi ti ha dato la bomba?”

 “Mio cugino” piagnucola Derek. “Non lo vedevo da mesi. E’ arrivato fuori al set e mi ha chiamato e..”

 “Il suo nome?” chiede Jackson interrompendo di nuovo il ragazzo.

 “Kyle. Kyle Lynch”

 “Quindi si è presentato fuori al set.” Dice Jackson. C’è un momento di esitazione nella voce di Derek.

 “Stava aspettando fuori ad un’auto. Un’auto davvero bella. I finestrini erano oscurati. Non sono riuscito a vedere chi altro c’era. Mi ha dato la lettera, la chiave e la bomba. Giuro che non sapevo fosse una bomba vera..”

 “Si, lo abbiamo capito” dice Jackson. “Che tipo di auto?”

 “Una Mercedes,” dice Derek. “Non conosco il modello, deve essere uno degli ultimi, sembrava nuova”

 “Cosa ti ha detto di fare?”

 “Mi ha detto che dovevo girare per il set e aspettare che le guardie del corpo mi vedessero. Mi ha detto che dovevo dare nell’occhio, sembrare sospetto.” Dice Derek. “E poi sono andato in panico. Kyle si immischia sempre in un sacco di brutte faccende..”

 “Cosa è successo quando le guardie del corpo hanno cominciato a seguirti?”

 “Ho trovato il camerino che mi era stato detto di trovare e ho provato ad aprire la porta ma la chiave non era quella giusta e l’ho fatta cadere… poi ho capito di dovermi liberare della bomba”
 
 “E hai azionato il conto alla rovescia?” chiede Jackson.

 “Sono andato nel panico. Due tizi mi stavano puntando le pistole.” Dice quasi in lacrime. “Guardi, ha ditto che se non lo avessi fatto avrebbe ucciso mia madre..”

 “Allora saresti dovuto andare dalla polizia” dice Jackson.

 “La polizia non lo avrebbe…” Derek fa una pausa. “Non gli fanno mai niente”

 “Perché?” chiede Jackson incuriosito.






 “Per quello che è successo quando era in Iraq. Era un bravo ragazzo. Era un ragazzo nel quale da piccolo mi identificavo. Poi è andato in Iraq e quando è tornato, tutto era diverso. Lui.. E’ come se ci fosse un pulsante nel suo cervello. Un momento sta bene, il momento dopo sta prendendo a pugni il muro e distruggendo la casa. Mia madre chiama la polizia ma mentre arrivano lui la convince che è colpa sua e che non può cambiare il suo carattere per lei.”

Quinn ferma la registrazione e picchietta la penna sul foglio. Prende un altro listino con le informazioni su Kyle. Scorre velocemente i fogli e arriva alla parte sulla sua carriera militare. Era stato un Iraq il suo stesso periodo, nella zona a più alto rischio. Una lista di crimini seguono il suo congedo nel 2004. Crimini per i quali non ha mai pagato a causa di una diagnosi di infermità mentale. Quinn si acciglia quando legge di un caso di appena sei mesi prima. E’ un’accusa di aggressione da parte della sua ex fidanzata. Quinn pensa che non farà del male facendole una visita.

Ascolta il resto della registrazione e non le viene in mente altro. Sentendosi leggermente più speranzosa, chiude il computer e torna a letto, sentendo Rachel tremare anche se fa caldo.

 “Dove sei andata?” chiede Rachel intrecciando le sue mani con quelle di Quinn all’altezza del suo cuore.
 
 “Da nessuna parte, tesoro” Dice Quinn baciando Rachel sul retro del collo e chiudendo gli occhi.
 
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L’Agente Montero, la partner di Michaels agli Emmys ha il compito di guardare Rachel il giorno successivo mentre Quinn e Michaels vanno ad interrogare l’ex di Lynch.

 “Dove vai?” chiede Rachel avvistando la sua guardia del corpo del giorno.

 “Stiamo seguendo una pista.” Dice Quinn sorridendo rassicurante. “Torneremo prima che tu abbia finito. Giuro. L’agente Montero è perfettamete competente.” Rachel annuisce e guarda mentre Quinn e Michaels lasciano gli studios. La sua agente le sta intorno chiedendole cose insensate mentre lei chiude gli occhi per farsi truccare.
 
 “Spiegami perché andiamo ad interrogare l’ex fidanzata di Lynch.” Dice Michaels mentre guida verso l’indirizzo scarabocchiato sul bloc notes di Quinn.


 “Perchè ho davvero poche cose a cui aggrapparmi per trovare una soluzione” dice Quinn guardando fuori dal finestrino.

 “Giusto.”

 “Qualcuno lo sta coprendo” sospira Quinn. “Non può sparire così. E’ come se no esistesse nemmeno. Nessuno sa dov’è , nessuno sa dov’è stato. Forse ha persuaso la sua ex a farlo nascondere da lei per un po’. La polizia ha avuto un’accusa da parte sua. Dobbiamo solo sperare che come sempre non sono andati ad interrogarla già.”

 “La polizia?” chiede Michaels confuso per un secondo.




 “Beh, è la nostra copertura” dice Quinn. “Detective Ispettore Michaels.” Dice triando fuori due tesserini passanodne uno a Michaels.

 “Liu hai rubati da una scatola di cereali?” chiede ridendo mentre mette il tesserino in tasca. Quinn rotea gli occhi e continua a fissare il finestrino. “Casey, se lo fissi ancora si romperà. Che succede?”

 “Devo trovare un modo di chiudere” dice a bassa voce, senza nemmeno girarsi.
 
 “Chiudere? Con l’organizzazione?” chiede sorpreso. “Ma non puoi tornare alla tua vita da civile.”

 “Lo so” dice “Ma non posso nemmeno non stare con lei. Non posso lasciarla così”

 “Cosa vuoi farci? Non puoi gettare via la tua vita…” la riprende Michaels.

 “Lei è la mia vita.” Lo interrompe Quinn. “E’ stata la mia vita da quando avevo sedici anni. E ho già rovinato tutto in passato. Non voglio farlo di nuovo” Michaels resta in silenzio e fissa la strada.

 “Quindi, sono il poliziotto buono o quello cattivo?” chiede mentre si dirigono verso la casa. Quinn sorride e scende dalla macchina sbattendo la portiera. Suona ripetutamente il campanello.

Un minuto dopo la porta si apre e ne esce una minuta donna dai capelli castani ricci.

 “Melissa Santos?” chiede Quinn togliendosi gli occhiali da sole. La donna annuisce. “Sono il detective Casey e questo è il Detective Ispettore Michaels.” Mostrano i tesserini. “Potremmo farle alcune domande?”

La donna esita prima di aprire la porta. Michaels entra per primo sorridendo.

 “Accomodatevi pure qui” li guida in soggiorno. “Cosa è successo?” Quinn resta in piedi accanto alla finestra mentre Michaels si siede sulla poltrona. Fa segno a Melissa di sedersi sul divano.

 “Stiamo cercando di localizzare Kyle Lynch.” Dice Michaels. Melissa rabbrividisce all’ascoltare il nome e spalanca gli occhi.


A minute later the screen door opens and a thin brunette, wispy hair curling around her face, peers back at them.
 
 “non l’ho visto” dice velocemente. “Non dal giorno in cui ho fatto denuncia. E’ nei guai?”

 “Siamo portati a credere che sia immischiato in un bel guaio, Miss Santos” dice Quinn con un leggero sorriso. “Stiamo controllando le perosne sul suo file per sapere dove potrebbe essere.”


 “Non l’ho visto” dice Melissa immediatamente. Le sue mani hanno iniziato a tremare e Quinn corruga la fronte.
 
 “Miss Santos possiano parlare della sua denuncia?” dice mentre Michels le lancia un’occhiataccia. “Intendo del perché non è stata accolta?”
 



 “Hanno detto che era pazzo, che era fuori controllo” dice e scuote la testa. “Sapeva esattamente cosa stava facendo”

 “Abbiamo parlato con suo cugino” dice Quinn facendo finta di controllare il nome sul blocco di appunti. “Derek. Sembra che Kyle sia una persona pericolosa con la quale avere a che fare.”

 “Solo se sei una donna” dice Melissa con gli occhi fissi al pavimento. “non farebbe mai del male a Derek. O a un suo amico” Quinn e Michaels si guardano.

 “Kyle le ha mai parlato dell’Iraq?” chiede Michaels. Melissa si morde il labbro inferiore.

 “Solo quando era arrabbiato.” Dice. “Parlava per ore di una delle donne nella sua truppa. Di come avesse ottenuto la promozione al posto suo e di come se ci fosse stato lui a dirigere le operazioni avrebbero perso molti meno uomini” Quinn e Michaels assorbono le informazioni.

 “Credo che le abbiamo sottratto abbastanza tempo, Miss Santos” dice Michaels alzandosi. “Ci scusiamo per l’intrusione”

 “Un’ultima domanda.” Dice Quinn staccandosi dalla finestra. “Ha per caso delle lettere di Kyle? Qualcosa che le aveva scritto?” Melissa scuote la testa.

 “Non mi ha mai scritto delle lettere” dice. “E dopo che se n’è andato ho buttato ogni cosa”. Si avvia verso la porta con Quinn e Michaels. “Dovreste parlare con Gary Sullivan”

 “Gary Sullivan” ripete Michaels. “E’ un amico di Kyle?”

 “Sono stati insieme in Iraq” dice, non dando alter informazioni.


 “Grazie Miss. Santos.” Dice Quinn, indossando nuovamente gli occhiali da sole mentre si allontanano già verso l’auto. Nessuno dei due dice una parola finchè non arrivano all’autostrada.

 “Almeno adesso abbiamo una sorta di pista da seguire” dice Michaels girandosi a guardare Quinn.

 “Dobbiamo scoprire chi fosse quella donna.” Dice Quinn. “E trovare Gary Sullivan”

 “Me ne occuperò subito, capo” dice lui guidando verso gli studios. Quinn sente il nodo allo stomaco che le si era formato nel preciso momento in cui aveva lasciato Rachel cominciare a sciogliersi.  
 
xxxxx
 
Quinn mormora scrollando le spalle mentre pigia un altro paio di tasti del suo pc. Sente dei leggeri passi dietro di lei e poi le mani di Rachel percorrono il suo collo, arrivando sotto la canotta dove cominciano a massaggiarle i muscoli tesi.

 “Oh, fantastico” mormora Quinn, spingendo la testa all’indietro per guardare Rachel. Solo che non è Rachel. Non è la Rachel che conosce. Quinn corre via nel corridoio. La porta è bloccata e i passi si avvicinano. Afferra la pistola e spara al mostro dietro di lei.
 
Fissa l’oscurità davanti a sè e si siede, cercando di calmarsi. Le mani di Rachel sulla schiena la fanno rabbrividire e si volta, sollevata del fatto che sia davvero Rachel. Non il mostro del suo sogno.

 “Cos’è successo?” chiede Rachel, massaggiando Quinn.

 “Solo un incubo..eri..non eri tu,” dice Quinn chiudendo gli occhi per un secondo. “Eri..come uno zombie. Credo”


 “Era solo un sogno, Quinn” dice Rachel tranquillizzandola. “Stenditi”. Ancora cercando di riprendere fiato, Quinn si rilassa e si stende. Rachel si stende con lei, coprendo a metà il corpo di Quinn con il suo, passando le mani sotto la canotta di Quinn.


 “Rachel cosa stai..” Quinn non finisce la frase perché le dita di Rachel trovano il loro obiettivo.
 “Mmm”

 “Ti faccio dimenticare del tuo sogno..” dice Rachel baciando Quinn dal collo in giù. “Sta funzionando?”


 “A meraviglia” sussurra Quinn, stringendo le sue dita tra i capelli di Rachel.

 “Che succede?” chiede Rachel, le sue labbra ancora avvinghiate al collo di Quinn.
 “Sei di cattivo umore da quando Michaels ha chiamato prima”


 “Non aveva alcuna novità” dice Quinn, con gli occhi semi aperti per i movimenti di Rachel. “Abbiamo due squadre alla ricerca di quest’uomo e per ora ancora niente. E’ come se fosse scomparso dalla faccia della terra” le mani di Rachel accarezzano delicatamente i seni di Quinn.

 “Quinn, io mi fido di te.” Afferma Rachel. “Non mi farai succedere niente.” Quinn annuisce e porta la faccia di Rachel davanti alla sua baciandola. Sorride mentre Rachel comincia a scivolare verso il basso, sfilandole i pantaloncini, la lingua che traccia segni sulla sua pelle.


 
xxxxx
 
Rachel è nel mezzo di una scena di Guerra quando Quinn not ache Michaels sta parlando con Hank dall’altra parte della scenografia. Hank sta stringendo un pezzo di carta, un’altra lettera. Quinn tira fuori il cellulare e scrive un messaggio a Michaels.


“MICHAELS PORTALA FUORI DI QUI”

 Chiude il cellulare e guarda l’uomo uscire, girandosi di nuovo a guardare Rachel. Nonostante tutto quello che sta succedendo, la performance della donna è perfetta ogni volta.

Quinn aspetta che il regista dica “cut” prima di chiamare Michaels. “Cosa dice?”

 “Bang Bang” dice. “Tutto qui”
 
“Tutte le armi sul set sono state controllate, giusto?” chiede Quinn, guardandosi attorno e fissando le centinaia di compares con le armi finte.


 
“Si,” dice Michaels. “E il set è bloccato ad ogni uscita. Nessuno si avvicinerà alla sceneggiatura senza tre degli uomini di Hank.”

 “Abbassate la voce” una voce li chiama e Quinn riattacca. Si acciglia mentre Rachel si posiziona e una comparsa le punta una pistola dritta al petto. Avevano fatto pratica di questa scena la sera prima.

 “Fidati,” Quinn aveva detto, “So com’è”. Rachel aveva sorriso e aveva finto di sparare. Quinn era saltata in alto e poi era caduta pesantemente sul letto. “Così”

 “Solo con molte più imprecazioni” Rachel aveva detto, roteando gli occhi. “Non sei mai stata sparata in petto.”

 “Per nostra fortuna” Quinn aveva deto, tornando a baciare Rachel, entrambe dimenticando subito la scena che stavano ripassando.

L’odore dei fumogeni riporta quinn al presente. Il suo cellulare comincia a vibrare ma non può rispondere, non in questa parte della scena. I suoi occhi inquadrano l’altra parte del set e si muove tra le telecamere per vedere meglio. Il suo cellulare comincia di nuovo a vibrare ma la smette subito. E’ un messaggio.

 “Sullivan” è tutto ciò che dice. Quinn afferra immediatamente la pistola e corre verso di Rachel, facendosi strada tra il fumo e le comparse stese a terra. La comparsa posiziona la pistola all’altezza del petto di Rachel, ma non è lui che Quinn sta guardando. L’uomo dall’altra parte del set  impugna il fucile.

 Il regista comincia ad urlare che Quinn è davanti alla telecamera ma lei non lo ascolta. La comparsa spara nello stesso momento dell’uomo mezzo nascosto. Quinn si lancia verso Rachel abbassandola a terra. La ex bionda si stende a terra un paio di passi più in la, immobile.

Si sentono altri due spari e la gente comincia ad urlare e correre via.

 “Quinn?” La voce di Rachel è debole alle sue orecchie. “Alex? No!” Sente una mano sul suo petto. “No, Alex, guardami!”

 “Casey,” Michaels sopraggiunge e la fissa. “Cazzo.” Lei li fissa assente, il respire che la abbandona lentamente.

 “Rach,” sussurra.

 “Casey, sei stata sparata,” dice Michaels, mettendole della garza sulla ferita.


 “Rachel” dice di nuovo.


 “Piccola, andrà tutto bene,” dice Rachel. Quinn nota come le luci facciano sembrare Rachel un angelo e sorride nonostante il dolore che ha in petto.

 “Leggi le lettere” dice Quinn mentre Rahcel comincia a piangere. Chiude gli occhi e sente una mano afferrare la sua, le dita di Rachel che si intrecciano con le sue. “Promettimelo”
 
“Te lo prometto, le leggerò” Rachel dice con voce soffocata tra un singhiozzo e un’altro.


 “Ti amo” mormora Quinn e poi tutto diventa nero e si sente leggerissima, sospesa nell’oscurità.

Il dolore si ferma.
   
 
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