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Autore: Sabira    02/07/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18. ALLENAMENTI E RIVELAZIONI

Dopo quell'incubo, Maya dormì un sonno senza sogni. Era ancora accoccolata al petto di Ryota, e riusciva a sentire il suo respiro regolare. Riaprì gli occhi e arrossì di colpo: era troppo, TROPPO vicina alle labbra di Ryo...

Si mise subito a sedere scostando involontariamente il braccio dell'amico che poco prima la cingeva, risvegliando così di soprassalto.

-Un altro sogno?- chiese preoccupato.

-No...tranquillo...- lui le sorrise dolcemente, poi si alzò.

-È meglio che vada...non sia mai che Riccardo mi veda- così appoggiò le sue labbra sulla fronte della ragazza e se ne andò.

Aya rimase un po' interdetta da quel contatto...si alzò anche lei e si avviò verso la doccia. Quel giorno sarebbe iniziato l'allenamento. Dopo essersi lavata andò diritta verso il guardaroba, scelse una conotta e dei pantaloncini per essere più comoda, si vestì e scese per la colazione.

Erano tutti lì, riuniti. La zia indossava una tuta rossa e quel giorno sembrava più grintosa che mai.

Mangiarono in fretta poi la zia fece segno di seguirla.

“Chissà cosa avrà in mante...”
“Ci sta portando nel suo studio...di solito vieta a tutti di entrarci...strano...molto strano” pensò Maya.

Zia May prese un libro dalla grande libreria difronte alla scrivania e aspettò qualche secondo. All'improvviso la libreria si mosse, aprendo un passaggio. Nessuno fiatò, tutti si limitarono a seguire la dona. Oltre il passaggio iniziava un lungo e buio corridoio, illuminato solo da alcune candele. Alla fine di questo c'era una grande sala che portava ad un...

-Oh, mio dio- sussurrò Maya.

Quello era un vero e proprio campo di addestramento. Un luogo aperto...all'interno della casa!!!

Sul prato verde c'erano ostacoli ed in lontananza...

-Spaventapasseri?!

-Bhe dovrete o no provare i vostri poteri?! Come riuscirete a controllare il vostro fuoco se non avrete qualcosa su cui provarlo- rispose subito David.

-Ma noi sappiamo già controllare il fuoco- rispose ovvia Say.

-Oh...vedremo- sul viso della zia apparve un ghigno abbastanza preoccupante.

-Oltre a saper utilizzare i vostri poteri- iniziò lei -dovrete sapervi muovere durante una battaglia...saper utilizzare ogni arma o anche solo strumento a vostra disposizione. Ma soprattutto dovrete possedere la chiave più importante che esista e mai esisterà: la sapienza. Per questo il vostro allenamento sarà basato su due particolari “tappe”: l'addestramento fisico, e l'addestramento mentale.

A quello fisico penseremo io e Riccardo. Di quello mentale se ne occuperanno invece David e Inal! Divideremo quindi la squadra in gruppi, per lavorare più velocemente. I gruppi saranno: Joseph, Sandra e Sebastian e Riuji, Maya e Ryota. I primi si dirigano verso la sala...IN FRETTA!!!- dopo che furono rimasti solo il trio, la zia e il Riccioluto, May continuò: -Bene, iniziamo a provare il fuoco...provate a colpire quei tre spaventapasseri laggiù.

I tre amici si posizionarono e Maya si preparò a mostrare alla zia il bacio del fuoco. Si portò la mano alle labbra e la bacio. Quando soffiò, però uscì un fuoco più potente di quello iniziale e meno delicato, emanava più passione che dolcezza.

Si girò spaesata verso Ryo che ricambiò lo sguardo, poi eseguì il suo Fiammifero infuocato... Anche quello era diverso, sembrava più caldo...dava un senso di protezione e non quella paura che si intravedeva inizialmente.

-Zia...questo non è il nostro fuoco- sussurrò la ragazza -Inal- urlò poi -Prof si sbrighi!!!!
Lo videro arrivare di corsa e poi guardarsi in giro spaesato.

-Prof il nostro fuoco è cambiato- piagnucolò lei -Guardi.

E si apprestò a mostrargli la sua tecnica.

“C'era proprio bisogno di chiamarlo?”

“Inal è l'unico oltre al prof Fernandez ad aver visto il nostro fuoco!

“Comunque non era necessario piagnucolare, non sei una bambina di cinque anni che va dal padre perché è caduta e si è fatta male”

“Ma io rivoglio il mio fuoco...

-In effetti è diverso da prima...Dev'essere un effetto dell'ampliamento

-Sì- confermò Riccardo- probabilmente si sono mischiati i vostri poteri.

-E come facciamo a farli ritornare come una volta?

-Impossibile- disse Inal, congedandosi poi per continuare la sua lezione.

Anche l'allenamento fisico continuò. La zia Mey mostrò loro come saper manovrare il fuoco. Impararono a crearlo o anche solo a utilizzarlo plasmandolo al loro volere. Subito dopo passarono al dominio della terra, il più semplice. Riuscirono a creare uomini sottomessi al loro potere che scomparivano all'accenno del padrone.

-Bene- sospirò la zia -Per oggi può bastare, siete stati bravissimi. Ora mangeremo e vi riposerete per due ore. Poi vi dedicherete alle lezioni di David.

Dopo aver mangiato Maya si chiuse in camera e si abbandonò al sonno. Sognò di nuovo i suoi genitori, la loro morte e si risvegliò sudata. Guardò l'orologio, si era svegliata giusto in tempo per farsi una doccia e cambiarsi. Indossò un jeans a vita alta con una maglia gialla e delle ballerine, poi prese i suoi occhiali...se avrebbe dovuto leggere le sarebbero serviti, li mise quindi nella custodia e li poggio nello zainetto. Quando scese sentì lo sguardo di Ryota su di lei...doveva aver percepito il suo sogno, ma decise di far finta di niente, infondo non erano fatti che gli riguardavano.

Si avvicinò a Ji e gli sorrise.

-Maya stai bene?- le chiese.

-Sì, non preoccuparti sto benissimo...tu sei stanco?

-Per niente! Mi sto divertendo tantissimo- detto questo si avviarono verso la stanza dell'allenamento mentale. Qui li aspettavano Inal e David.

-Durante queste lezioni imparerete tutto sulla storia dei mezzosangue, le loro guerre e il mondo magico in generale. Imparerete a difendervi da attacchi mentali e a trovare i punti deboli dei vostri avversari- iniziò lo zio.

-Voi rossosangue siete dotati di ottime capacità...siete dei veri e propri geni. Voi riuscite ad esaminare qualsiasi cosa in un battito di ciglia. Forse non vene siete mai accorti ma possedete un'intelligenza fuori dal comune e una furbizia anormale. Con queste caratteristiche potrete sconfiggere facilmente il nemico- continuò il professore.

-Come ben sapete i mezzosangue sono l'unione del bene e del male ma, vi domanderete, gli umani durante tutto questo dov'erano? Loro erano dei semplici homo erectus mentre il bene e il male erano entità superiori di cui non si conosceva l'esistenza poiché vivevano in un luogo nascosto agli occhi dei semplici esseri viventi. Col passare del tempo i mezzosangue furono mandati a vivere con gli uomini, diventati finalmente dei sapiens sapiens ma furono quasi da subito esclusi e ritenuti degli esseri creati dal diavolo. Decisero quindi di nascondere la loro identità che rimase per sempre nascosta.. Ma non esistono solo i mezzosangue. Di magico ci sono anche i licantropi, i vampiri, i maghi, le streghe, gli angeli e i demoni. Questi ultimi erano, sono e saranno i nostri peggiori nemici. Ci sono state numerose guerre con loro. Ci detestavano poiché pensavano che noi eravamo anche frutto del bene e non solo del male, come erano invece loro. In contrapposizione a loro i nostri alleati erano i vampiri. Creature tenebrose, bellissime e fredde in apparenza. Strappate alla vita ma non del tutto consegnate alla morte...molto simili a noi in un certo senso.

Alleati dei demoni erano invece quei cani rognosi e puzzolenti...i licantropi, che proprio i fatti loro non volevano farsi. Erano solo uomini trasformati in lupi da un morso, se proprio dovevano aver a che fare con una delle due parti allora quella parte era la nostra!!!! invece hanno scelto i demoni solo perché non volevano avere a che fare con i vampiri...

-E gli angeli?- chiese Maya -Quando si muore si diventa angeli?

-Oh, no, bambina, angeli si nasce e non ci si diventa. Gli angeli sono più belli di qualsiasi creatura e possono essere uccisi mille volte ma non moriranno mai. Sono immortali, a differenza nostra che non invecchiamo ma possiamo essere uccisi.

-Noi non invecchiamo?- si stupì Ryota.

-No, siamo noi a poter decidere l'età che vogliamo dimostrare, però questo dai diciotto anni in su.

-Ciò vuol dire che Jo se volesse potrebbe mostrarsi un neonato o un cinquantenne- constatò Riuji.

-Esatto, inoltre voi rossosangue potete anche cambiare aspetto, ovviamente dai diciotto anni in su. Ma ora aprite i libri a pag 2 e iniziate a leggere. Quando avrete finito vi faremo delle domande- aprirono i libri posati davanti a loro, Maya si mise gli occhiale e iniziò a leggere.

“Così sei una quattrocchi” la punzecchiò Ryo.

“Zitto e leggi”.

Quando finì la lettura chiuse i libro.

-Bene, ora rispondete a questa domanda. Quando ci fu la prima guerra tra i demoni e i mezzosangue e che ne uscì vincitore?

-1200, in contemporanea con la guerra di troia, vinsero i mezzosangue- risposero in coro.

-Sotto quale governo iniziò la caccia alle streghe?

-Sotto il governo di Enrico VIII.

Presero ad elencare una serie di domande a cui tutti e tre risposero nello stesso momento.

-Come vedete le vostre capacità di apprendimento sono sviluppatissime. Per questo vi assegniamo il compito di leggere un libro storico a settimana. Meglio se enciclopedie.

Ora per favore Ji, puoi raggiungere gli altri, potrebbero aver bisogno di te...voi due invece restate qui.

Il bambino se ne andò un po' perplesso, lasciandoli soli.

-Noi sappiamo tutto- disse improvvisamente lo zio.

-Tutto cosa?- Maya era parecchio timorosa al riguardo.

-Sappiamo che riuscite a leggervi nel pensiero- specificò Inal. Maya ebbe un tuffo al cuore.

-E sappiamo che riuscite a parlarvi nel pensiero- continuò -Ora la cosa può essere a nostro vantaggio: potreste fare attacchi combinati e con un duro allenamento potreste comunicare anche a grandi distanze. Inoltre siete in grado anche di leggere nel pensiero degli altri e di far in modo che gli altri non leggano il vostro.

-Per fare questo sono indispensabili tre elementi fondamentali: la pazienza, la perseveranza e la fiducia.

-Inizieremo insegnandovi a leggere nei pensieri degli altri. Non serve il contatto visivo ma dovrete essere abbastanza vicini per far sì che funzioni.

-Concentratevi su colui a cui volete leggere il pensiero e agite.

-Ryota tu prova con me, Maya tu con Inal.

Maya si concentrò sul professore. Chiuse gli occhi e fu come trasportata nella sua mente. Vedeva davanti a lei file di immagini che scorrevano velocemente. Erano ricordi. Poi una voce riempì tutto.

“Forza Maya puoi farcela!” era questo che pensava. Maya sorrise sinceramente felice della fiducia che il professore riponeva in lei poi lo sguardo corse inevitabilmente sui ricordi. Vide lei e Inal parlare, nel boschetto della scuola. Che nostalgia. Quasi dimenticava il passato di In, quello che le aveva confidato e quello che ancora le doveva confidare.

Aprì gli occhi e sorrise.

-Ovvio che posso farcela!!!

Anche Ryo riaprì gli occhi.

-Io non sono un punk!!!- disse arrabbiato allo zio.

-Bhe, ma lo sembri- controbatté francamente -Comunque ora potete andare a mangiare.

Fu una cena molto silenziosa. Erano tutti stanchi dopo quel giorno faticoso e avevano in quel momento solo voglia di dormire. Alla fine a tavola rimase solo Maya. Aveva voglia di guardare le stelle così decise di uscire un po'. Fu una sorpresa per lei trovare lì fuori il professor Inal, intento anche lui ad osservare il cielo stellato.

-Guarda guarda chi c'è qui...- In si riscosse dai suoi pensieri e si voltò verso di lei.

-Oh, Maya, sei tu.

-Disturbo?

-No, puoi anche restare- rimasero così per qualche minuto. In silenzio, con lo sguardo rivolto verso l'alto.

-Sai...mi chiedevo se ti piacerebbe continuare la conversazione che abbiamo iniziato un po' di tempo fa...- fu Inal a rompere il silenzio. La ragazza rimase un po' sorpresa da quella proposta.

-Non pensavo che me lo avresti detto...sono tutta orecchie, parla, ti ascolterò!

-Bene...come sai io fin da bambino ero in quella scuola, ma non ero da solo...con me c'era mio fratello. Anche lui come me pensava che la scuola nascondesse qualcosa. Dopo la rivolta però cambiò, non so cosa successe, divenne strano, chiuso e un giorno sparì. Mi lasciò solo una lettera. Diceva che si era unito al mezzosangue ed era diventato il suo braccio destro. È per questo che decisi di diventare professore, pensai che forse, restando lì, avrei potuto incontrare i rossosangue, unirmi a loro e ritrovarmi faccia a faccia con mio fratello- Maya aveva lo sguardo puntato verso il cielo, ma non vedeva le stelle, bensì un giovane Inal, nella mano tremante una lettera. Esprimeva parole fredde ma allo sguardo furbo di Maya non scamparono due paroline scritte alla fine, solo due ma che dimostravano molta dolcezza, comparate a quelle che le precedevano. Mi, dispiace.

-E ci sono riuscito- la ragazza si riscosse e voltò svelta lo sguardo verso il suo professore. Ci era riuscito...era riuscito a trovarsi faccia a faccia con suo fratello.

-Quando?

-Due giorni fa...quando fummo attaccati.

-Quel ragazzo...era tuo fratello!!!- lui annuì.

-Daniel- sussurrò.

 

 

   
 
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