Serie TV > Il Segreto
Segui la storia  |       
Autore: stella1983    02/07/2015    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giorno delle nozze con Candela, Tristan invece di morire si fosse salvato? come sarebbe stata la loro vita? Donna Francisca avrebbe finalmente accettato la nuova moglie del suo adorato figlio o avrebbe messo ancora una volta i bastoni tra le ruote alla felicità di Candela e Tristan?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora Castro, Candela Mendizábal, Martin Castro, Tristán, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era l’alba quando Candela si svegliò. Per la prima volta dopo giorni, era riuscita a dormire. Stare accanto a Tristan le aveva fatto bene. Si sentiva riposata e più serena dopo aver trascorso la notte tra le braccia di suo marito.
Approfittando del fatto che Tristan dormiva ancora, Candela uscì dalla stanza per andare a prendere qualcosa per fare colazione. Al suo ritorno, Tristan era ancora lì, addormentato, e Candela non riuscì a resistere dal dargli un bacio. Il sapore dolce delle labbra di sua moglie svegliò Tristan che, guardò con dolcezza Candela, le sorrise e le disse: “Buongiorno amore mio. Sei già sveglia?”.
“Ho aperto gli occhi da poco. Non avrei voluto svegliarti ma eri così bello mentre dormivi che non sono riuscita a resistere alla tentazione di darti un bacio”.
“Allora dammene un altro”.
Candela non si fece pregare e baciò con passione suo marito.
“Mi sono svegliato più volte durante la notte e ti ho guardata. Eri bellissima mentre dormivi al mio fianco, rilassata e serena”.
“Per la prima volta dopo giorni mi sono sentita tranquilla e non ho avuto nessun incubo”.
“Bene, mi fa piacere ma promettimi che questa sera tornerai El Jaral”.
“Amore ne abbiamo già parlato”.
“Appunto, non voglio che continui a sacrificarti per me. Io sto bene ormai e tu hai bisogno di riposo”.
“Posso farlo anche qui, con te. Tristan davvero, non voglio tornare a El Jaral senza di te. Voglio tornarci con mio marito. Ora, però, basta parlare di questo. Devi fare colazione”, disse mentre gli poggiava il vassoio sulle gambe.
“Dovresti farla anche tu”.
“Ho già preso qualcosa, non preoccuparti”.
“Devo fare finta di crederti?”.
“E’ la verità. Tristan, Rosario ha esagerato. Sto bene, davvero. Non c’è alcun problema”.
“Va bene ma se mangi qualcosa con me non ti farà male”.
“D’accordo, mi arrendo”.
“Bene, allora assaggiamo. Amore, i tuoi sono assolutamente un’altra cosa. Non si sono paragoni”.
“Appena tornerai a casa ti preparerò tutti i dolci che vorrai”.
“Dovresti tornare a farli anche per gli altri abitanti di Puente Vejo”.
“Per quello c’è tempo. Tornerò alla pasticceria solo quando ti sarai completamente rimesso”.
Tristan le sorrise. Ogni volta che Candela gli parlava capiva il grande amore che provava con lui. In quel momento arrivò la Guardia Civile.
“Buongiorno Don Tristan, mi dispiace disturbarvi ma ho bisogno di farvi qualche domanda”.
“Certo capitano, mia moglie mi aveva avvisato”.
“Allora, vostra moglie e i vostri figli mi hanno parlato di un certo Ricardo come probabile colpevole del vostro ferimento. E’ d’accordo?”.
Tristan guardò Candela prima di rispondere, le prese le mani e poi disse: “E’ l’unico nome che mi viene in mente in questo momento. Aveva un motivo molto importante per avercela con me. Penso che possa essere l’unico colpevole”.
“Bene, vostra moglie mi ha già raccontato tutto di lui. So che è il suo primo marito, che ha finto di essere morto e che ha disertato. Cominceremo le ricerche e se ci saranno novità verrò subito ad informarvi”, concluse il capitano.
Nel frattempo, alla Villa, anche Donna Francisca era stata informata della ripresa di Tristan. Appena sveglia decise di andare subito in ospedale a trovare suo figlio.
“Mauricio, fai preparare subito l’automobile”.
“Andate da qualche parte signora?”.
“Sì, vado da mio figlio. Ho il diritto di vederlo”.
“Certo signora, vado ad avvisare l’autista”.
Senza fare colazione, la signora andò via, diretta subito in ospedale. Nella sala d’aspetto non c’era nessuno e così, senza chiedere, si recò subito nella stanza di Tristan pensando di trovarlo solo a quell’ora. Appena varcò la porta, però, vide che c’era anche Candela. Pensò di andare via ma non sarebbe stata Donna Francisca. Orgogliosa come sempre, entrò con aria sicura, pronta anche a scagliarsi contro la pasticcera pur di rivendicare il suo ruolo di madre.
“Buongiorno, spero di non disturbare. Pensavo di trovarti solo”.
“Madre, come potete vedere non lo sono. Mia moglie non mi lascia mai solo”.
“Questa volta dovrà farlo. Devo parlare da sola con te”.
“Non se ne parla. Se avete qualcosa da dirmi dovrete farlo di fronte a Candela anche se credo che non ci sia più nulla da dire dopo il nostro ultimo incontro. Se non ricordo male non solo avete rifiutato l’invito al mio matrimonio ma avete anche maledetto la mia vita con Candela. Per quale motivo dovrei ascoltarvi ora?”.
“Perché sono tua madre, la donna che ti ha messo al mondo e in quanto tale ho il diritto di stare qui”.
“Diritto? Madre? Io non vedo nessuna madre in questa stanza, a parte mia moglie che con i miei figli si sta comportando come voi avreste dovuto fare con me. Candela è una madre, non voi”.
“Hai finito? Sono venuta qui con l’intenzione di firmare una tregua e non per litigare”.
“Tristan lasciala parlare”, disse Candela.
“D’accordo, vi ascolterò ma solo perché me lo chiede mia moglie. Avanti, parlate pure”.
“Sono disposta a perdonarti tutto e a ricominciare ad avere un rapporto ma solo con te”.
“Cosa significa solo con te? State scherzando vero? Io non sono solo. Nella mia vita ci sono i miei figli e mia moglie. Se volete avere un rapporto con me dovrete averlo anche con loro”.
“Non puoi chiedermi questo, Tristan”.
“Sì che posso e se non accetterete le mie condizioni vivrò ugualmente felice”.
“Sei il solito stupido. Continui a voler inseguire l’onestà, l’integrità, valori che ti hanno portato quasi alla morte e per cosa? Per correre dietro alla gonna di una misera pasticcera che da te vuole solo una cosa”.
“Non osate mancare di rispetto a mia moglie. Voi non valete niente al suo confronto. Candela è il sale di questa terra, buona e generosa  come nessuna ma voi non capirete mai. Continuate ad essere la solita vipera con la lingua velenosa. Continuate così e morirete sola ma è quello che vi meritate”.
“Tristan calmati, ti fa male agitarti”.
“Sto bene amore, non preoccuparti”.
“Signora, sarà meglio che ve ne andiate”, disse Candela rivolgendosi a Francisca.
“Ma guarda, Francisca Montenegro messa alla porta da una misera pasticcera. Vado ma non finisce qui. Tristan non ho mai voluto il tuo male e te ne accorgerai”. Dopo aver pronunciato quelle parole se ne andò.
Tristan era agitato e Candela se ne accorse subito.
“Amore mio calmati, non puoi agitarti”.
“Sono calmo ma non potevo permettere che continuasse ad insultarti”.
“Non ha importanza amore. A cosa serve prendersela? Tua madre è fatta così. Non mi accetterà mai ma a me non importa. Ciò che conta è il tuo parere”.
“Sai cosa penso. Sei una donna straordinaria e meravigliosa e ti amo con tutta l’anima”.
“Anch’io ti amo, Tristan ed è solo questo quello che conta”.
“Hai ragione amore mio. Vieni qui dammi un bacio”.
Tristan e Candela si misero così alle spalle quella visita sgradita. A rallegrare la loro giornata giunsero Aurora e Martin. Quel giorno restarono tutti e quattro insieme come una vera famiglia. Scherzarono e parlarono di tutto. A fine giornata, Aurora e Martin tornarono a casa mentre Candela, ancora una volta, restò lì in ospedale con suo marito. Il giorno dopo avrebbero avuto una bella sorpresa!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Segreto / Vai alla pagina dell'autore: stella1983