Primi misteri in casa Son…

 

Passò qualche giorno, durante i quali Goku e Chichi presero una nuova cucina.

Goku stava giusto entrando nella stanza, quando udì la voce della moglie provenire dal bagno al piano superiore: « Goku! Per favore, apri la finestra in cucina, fa caldo! E non provare ad avvicinarti al frigo!»

Goku sospirò: quella donna ormai lo conosceva troppo bene, intuiva sempre ciò che gli passava per la testa!

L’uomo, ubbidiente, aprì la finestra e ammirò estasiato la rosa che Chichi aveva comprato qualche giorno prima: finalmente era sbocciata ed ogni petalo aveva effettivamente un colore diverso.

Goku si avvicinò per sentirne il profumo: aveva sempre adorato il profumo delle rose…

Improvvisamente gli si annebbiò la vista e qualche istante dopo perse i sensi.

Chichi sentì dei rumori provenienti dal piano di sotto e, pensando che Goku stesse di nuovo frugando nel frigo, scese a controllare.

Quando però giunse in cucina, ebbe una ben più sgradita sorpresa.

La cucina nuova era stata completamente distrutta, non c’era più un solo mobile che fosse integro. Ma soprattutto, Chichi vide il marito steso a terra, svenuto.

Subito corse a soccorrerlo e quando vide che Goku cercava di rimettersi in piedi, chiuse la finestra per paura che potesse sbatterci la testa.

Goku ammirò esterrefatto ciò che rimaneva della cucina e commentò: « Urka! Ma cos’è successo qui? »

Chichi gli rispose: « Non lo so… piuttosto, tu stai bene? Sono venuta qui e ti ho trovato svenuto! Ora come stai? »

Goku la tranquillizzò: « Sto benissimo Chichi, stai tranquilla! Piuttosto, sai che non ricordo niente di ciò che è successo? Stavo aprendo la finestra quando… a proposito, lo sai che la tua rosa è sbocciata? È davvero bella, hai sempre avuto il pollice verde! »

Chchi stava per rispondergli che non le importava niente della rosa, quando il piccolo Gohan entrò nella stanza.

Era difficile trattenere quel bambino di dieci anni in casa per tutto il giorno, così spesso Gohan scappava dalla finestra per giocare col suo amico draghetto.

Quel giorno però Chichi non aveva voglia di sgridare  suo figlio, soprattutto dopo aver visto la faccia sconvolta dal bambino quando vide la cucina distrutta.

Gohan chiese: « Ma cos’è successo qui? »

Chichi lo interruppe: « Non ti preoccupare… piuttosto fila a studiare! »

Gohan, come al solito, si lamentò: « Ma mamma! Ti sembra il momento? Qui è tutto distrutto! »

Il bambino si aggirò per la cucina, poi si avvicinò alla finestra e notò la rosa.

Gohan si rivolse alla madre dicendole: « Che bello, la tua rosa è sbocciata! Sembra che sia l’unica cosa che si sia salvata… »

Il bambino aprì la finestra per poterla osservare meglio, e in quell’ istante gli arrivò alle narici un profumo forte, travolgente, che lo intontì del tutto.

Gohan venne risvegliato da quell’inebriante sensazione dalla voce di Chichi: « Non cercare di cambiare discorso! Fila in camera tua adesso, i tuoi libri ti aspettano! E chiudi quella finestra, dato che è l’unica cosa che si è salvata… »

 Gohan sbuffò e chiuse la finestra. Mentre saliva le scale si rese conto di essere più nervoso del solito e cercò di calmarsi: c’erano già abbastanza problemi.

Quando però il bambino, che nel frattempo si era rimesso sui libri, si bloccò su un problema di matematica che proprio non gli veniva, il suo nervosismo aumentò.

Non ne poteva più di tutti quei libri!

All’improvviso Gohan si rese  conto che gli si stava annebbiando la vista ed ebbe la sensazione di svenire.

Rimase in uno stato catatonico per un tempo che gli parve infinito, fino a quando non udì la voce della mamma che lo chiamava.

Gohan aprì gli occhi, sbatté le palpebre più volte e poi si rese conto della situazione: era in piedi, di fronte alla scrivania e davanti a lui c’erano i suoi libri.

Tutto normale se non fosse che i volumi erano stati fatti letteralmente a pezzi e che il bambino stringeva ancora fra le mani un foglio del libro di matematica.

Chichi si mise a piangere: « Oh, Gohan, come hai potuto? »

Il bambino cercò subito di giustificarsi: « No, mamma, non sono stato io! Io…non ricordo… »

Chichi si riprese: « È inutile, Gohan, non la passerai liscia! Domani riavrai tutti i tuoi libri e riavrai anche un tutore, come quando tuo padre era ancora nello spazio! Vedremo poi se cercherai di rifare questo scherzetto! »

Gohan vide sua madre allontanarsi più furiosa che mai, ma per quanto si sforzasse, non riuscì proprio a capire cosa stesse succedendo.  

 

 

Rieccomi qua! Come avevo promesso questo capitolo è decisamente più lungo del prologo, no? Tranne rare eccezioni, saranno più o meno tutti lunghi così, perciò rassegnatevi! Sono contenta che abbiate letto in molti il primo capitolo e che abbiate avuto la fiducia di continuare a leggere… vi ringrazio tutti, in particolare:

kami: sono contenta di parlarti di persona finalmente, ti vedo sempre nei commenti di viaggio nel tempo e già lì mi eri molto simpatica! Tranquilla, anche se ci vorrà un po’, non rimarrai delusa e vedrai vegeta con la sua camomilla (effettivamente hai ragione, goku che distrugge tutto più che un sogno è un incubo!). spero che continuerai a seguire la mai storia come segui quella di gareggiando

ka93: mai sottovalutare una cosa perché è piccola (parla una con il complesso dell’altezza ridotta!)

cagina: hai capito come può portare guai una rosa?

Nella speranza che voi e tutti gli altri continuiate a seguirmi (e magari a commentare grazie!) vi saluto e vi aspetto tutti al prossimo capitolo, chichi inizierà a capire qualcosa in più, goku farà una cosa inaspettata e vedrete gohan alle prese col nuovo tutore… nella speranza di avervi di nuovo incuriosito vi saluto e aspetto ansiosa i commenti

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Hinata 92