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Autore: firewalkwithme_2_53    03/07/2015    3 recensioni
La seconda guerra magica è finita già da qualche anno quando Draco Malfoy si trova a dover intraprendere un viaggio alla ricerca di qualcosa da cui dipende il futuro del suo Mondo, della sua famiglia, della sua stessa vita. Ad aiutarlo nell’affrontare i pericoli della Montagna Nera e gli sconosciuti nemici che vogliono il suo fallimento, ci sono alcune “serpi” che conosciamo bene e anche una presenza decisamente indesiderata.
Dal testo:
“E’ per questo che ti ho fatto venire qui con tanta urgenza.” Lucius era tornato ad accomodarsi poggiando la schiena senza smettere di fissare suo figlio neanche per un attimo.
“Impossibile.” Il giovane Malfoy aveva di nuovo scosso il capo, alzandosi con impeto dalla sedia.
“Niente è impossibile.”
“Sì, se mi chiedi di trovare un mago scomparso anni fa! Un pazzo assassino che, stando a quello che dici, sta decimando coscientemente il nostro Mondo, come se non bastasse il resto dei crimini di cui si era già macchiato prima.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Gregory Goyle, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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7. Lo scoiattolo non ha ancora trovato la ghianda che darà vita alla quercia dalla quale nascerà la culla del bebè che crescerà e mi ucciderà. (Stardust – Neil Gaiman)

 

Ovviamente Lionel Tiger avrebbe promesso qualsiasi cosa gli fosse richiesto pur di unirsi alla compagnia di maghi che aveva fatto di tutto per seguire. E infatti aveva finito per giurare a Malfoy di non interferire, non fare danni, non muoversi e non respirare neanche, se non gli fosse stato ordinato da qualcuno di loro.

“Io continuo a dire che è un errore! A noi non serve il suo aiuto e tenercelo sul groppone non fa che metterci ancora di più in pericolo!”

“Non riusciremo a proteggere noi stessi, la Granger e ora anche Tiger con la stessa efficacia.” Zabini aveva dato man forte a Goyle, pur essendo molto più conciliante nei toni, nel contrastare la decisione presa da Draco di lasciarsi accompagnare dal giovane mago.

“Dovremmo rimandarlo indietro, a rimettere a posto quel dente di licantropo prima che tuo padre si accorga della sua scomparsa anche.” Aveva chiarito Nott.

“Non ce l’ho più…l’ho perso mentre attraversavo la foresta.” Tiger aveva abbassato di nuovo lo sguardo, imbarazzato.

“Ho detto che Lionel viene con noi. Punto.”

Malfoy era così fermo nella sua posizione che, dopo averli guardati in faccia uno per uno, aveva ripreso il cammino sul sentiero che li avrebbe guidati lungo la parte occidentale delle Montagne Nere anche se gli altri restavano immobili ai loro posti.

“Preferisce portarsi dietro questo peso morto e rischiare le nostre vite invece di…”

“Noi siamo MOLTO più FORTI e TEMIBILI di chiunque altro potremmo incontrare lungo il cammino!” Draco era tornato sui suoi passi, urlando letteralmente in faccia al mago che, di nuovo, lo stava contrariando. “Gregory! Non sei obbligato a venire. Nessuno ti forza a restare.”

I due si erano fissati per diversi istanti, intensamente, poi Goyle aveva annuito e la lite era fortunatamente finita senza ulteriori danni.

Malfoy aveva lanciato un’occhiata a Greyback, evidentemente preso dallo studiare con molta attenzione la situazione, il quale aveva finito per sorridere silenziosamente superando di nuovo tutti per incamminarsi lungo la via da percorrere. Nott aveva battuto un paio di volte la mano sulla spalla di Goyle, a definire il suo pensiero, e tutti avevano seguito il licantropo in un nuovo, profondo silenzio.

Hermione era rimasta un po’ indietro, rispetto al gruppo, affrontando una nuova leggera salita con gli occhi puntati sempre e solo su Draco, qualche passo avanti a lei.

“Hai qualcosa da dire?” Il mago si era quasi fermato accanto ad uno dei pochi alberi che crescevano nella leggera macchia che stavano attraversando, sfidandola con uno sguardo truce dopo due ore di quella tortura dorata inchiodata alla sua schiena.

Anche la strega aveva rallentato il ritmo, affiancandolo. “Sei una specie di capo per loro.”

Malfoy aveva assunto la solita espressione boriosa. “Non ne dovresti essere poi molto stupita.”

“Non lo sono.” Si era infatti affrettata a chiarire lei. “Solo che un capo non si limita a dare ordini, ascolta anche i suoi uomini.”

Quel rimprovero, neanche tanto velato, aveva suscitato un moto di irritazione in Draco che era pari a quello che provava anni addietro verso quella piccola so-tutto-io che lo sfidava continuamente con la sua sola presenza. Qualcosa che aveva sentito nell’aria lo aveva però distratto dal risponderle malamente e l’aveva invece fatto fermare quasi all’unisono con Zabini, che si era voltato verso di lui a chiedere conferma di quella sensazione con lo sguardo.

“Lionel.” Malfoy, senza più alcun dubbio, aveva estratto la bacchetta. “Tu e la Granger, restate qui.” Aveva ordinato a voce bassissima puntando il dito dietro un albero più grosso degli altri.

Nessuno dei due a cui era rivolto il comando aveva osato ribellarsi e Tiger aveva afferrato con abbastanza delicatezza la strega, consapevole del fatto che senza bacchetta aveva la probabilità di cavarsela in un duello praticamente pari a zero, per portarla a nascondere oltre il tronco indicatogli.

Gli altri maghi, Greyback compreso, avevano invece proceduto lungo gli arbusti più fini, cautamente e con le bacchette sollevate davanti a sé. Qualche metro dopo, il primo incantesimo offensivo li aveva sfiorati andando a colpire e disintegrare un alberello proprio accanto a Malfoy. I cinque si erano guardati intorno, ma a parte qualche fruscìo ora più accentuato, i loro occhi non vedevano che foglie e ombre muoversi veloci.

“Finiamola. Ahhhh!” Stanco di aspettare che fossero attaccati di nuovo, Goyle si era scagliato in direzione di un brusio più distinto, rompendo il cerchio che stavano istintivamente tenendo i suoi compagni per proteggersi, e si era ritrovato circondato da tre maghi vestiti completamente di rosso, con il cappuccio e una maschera bianca a coprirne interamente i lineamenti del viso.

Senza avere troppo tempo per pensare, Gregory aveva cominciato a scagliare incantesimi offensivi, difendendosi nel contempo da quelli che gli stavano lanciando contro, urlando quando un Diffindo lo aveva colpito al braccio destro facendogli quasi volare via la bacchetta. Per fortuna era intervenuto in suo aiuto Nott, che aveva lanciato un Expelliarmus molto ben assestato che aveva sbalzato in avanti due degli avversari.

Intorno a loro anche gli altri compagni stavano lottando con energia contro maghi che indossavano le stessi veste rosse e la stessa maschera cadaverica, senza risparmiarsi in colpi che avrebbero potuto essere mortali. Malfoy in particolare, sembrava essere il bersaglio maggiormente ambito, e tra un Protego e uno Stupeficium combatteva con tutte le sue forze riuscendo, miracolosamente, ogni volta a ferire il nemico e ad uscire indenne dall’attacco.

Le urla della battaglia giungevano attutite nel nascondiglio in cui erano relegati Hermione e il giovane Tiger. Soprattutto quest’ultimo scalpitava visibilmente a dover restarsene al margine, di nuovo in disparte rispetto al centro in cui stavano succedendosi gli eventi più importanti. Per questo ad un certo punto si era sollevato in piedi slacciando il mantello e, senza dire una parola in risposta alle proteste della strega, aveva preso a correre verso il luogo in cui si sentiva più forte lo scontro. Impegnandosi anche lui subito a difesa degli altri e di se stesso, Lionel si era ritrovato davanti due avversari che lo avevano colpito ad un fianco, riuscendo per pura fortuna a schivare un colpo che poteva essere l’ultimo della sua vita e a lanciare una Bombarda che aveva scosso il terreno sotto i piedi dei nemici, facendo perdere loro equilibrio e visibilità.

Dopo minuti che erano sembrati interminabili, gli assalitori avevano cominciato a capire che la loro maggioranza numerica non era sufficiente a sconfiggere i sei maghi e avevano cominciato una sorta di ritirata quasi simultanea oltre gli alberi della piccola macchia.

“Inseguiamoli subito e finiamoli!” La proposta gridata con rabbia da Zabini lo aveva visto muoversi contemporaneamente verso il punto di fuga degli avversari, bloccato da un altrettanto deciso Malfoy che era evidentemente di opinione contraria.

“Proseguiamo per la nostra strada.” Il mago biondo teneva la bacchetta ben salda in mano e si era immediatamente fatto sotto a Lionel, non appena lo aveva visto sul campo di battaglia. “Ti avevo detto di aspettare!”

“Non sono un ragazzino, Draco.”

“Porta qui la strega. VAI!” Aveva urlato Malfoy, poco propenso ad accettare una nuova ribellione da parte del giovane mago.

“DRACO!” Mentre Tiger finalmente ubbidiva ai suoi comandi, Nott lo richiamava da poco lontano tenendo sollevato Goyle praticamente di peso. “Un colpo alla schiena e uno al fianco.” Aveva quindi spiegato al mago biondo non appena li aveva raggiunti.

“Quanto credi sia grave?”

“E’ solo un graffio.” Aveva sbuffato Gregory, minimizzando nonostante il fiato fosse appesantito dall’affanno e dovesse reggersi al suo compagno per non crollare a terra. “Con un paio di Epismendo tornerò come nuovo, pronto per quella mora che mi hai presentato l’altra sera.”

“Probabilmente ha ragione.” Nott aveva annuito, confermando. “Ma abbiamo bisogno di riposarci qualche minuto in un posto tranquillo e, magari, trovare dell’acqua.”

“Certo.”

Malfoy si era sentito profondamente sollevato e aveva aiutato Theodore, personalmente, a sostenere Gregory per rimettersi in marcia fino a raggiungere una sorta di piccola valle naturale in cui scorreva lento un torrente.

Tutti avevano quindi trovato il modo di ritemprarsi con l’acqua fresca che fluiva continua e limpida, Greyback più distante dagli altri, mentre Nott sistemava le profonde lacerazioni subite da Goyle nello scontro.  Solo Draco sentiva addosso un’irrequietezza tale per cui non riusciva a stare fermo un istante ed aveva passato tutto il tempo a controllare il territorio intorno a loro, arrivando sulla cima della collinetta a ridosso del fiume e riscendendone dopo qualche minuto.

“Dalla collina c’è una buona visuale. Lionel! Vai lassù e grida se vedi qualcosa.” Aveva ordinato il mago, passando accanto a Zabini e fermandosi a guardare gli altri. “Come sta Gregory?”

“Quasi bene.” Blaise aveva fatto vagare lo sguardo sul paesaggio, passando una mano sulla fronte calda.

“Cerchiamo di muoverci presto. Dobbiamo raggiungere Doholov il prima possibile.” Considerò Malfoy con il suo compagno, apprestandosi ad andare a verificare di persona la salute di Goyle proprio mentre Tiger seguiva i suoi ordini e si preparava ad incamminarsi sulla collinetta.

Zabini non aveva tolto gli occhi di dosso al giovane mago ed era stato per questo motivo che aveva notato qualcosa di strano cadere dal suo mantello nel momento in cui lo aveva indossato. Senza smettere di osservare Lionel, il mago di colore aveva aspettato che si allontanasse prima di chinarsi a raccogliere ciò che aveva perso e che, una volta nella sua mano, risultò essere l’affilato canino di un licantropo.

Blaise aveva stretto il dente tra le dita, lanciando un nuova brutta occhiata alle spalle di Tiger, ormai seduto su uno scomodo masso in cima alla collina, prima di avvicinarsi a Draco che, pensieroso, sembrava cercare risposte nelle cime delle montagne intorno a loro.

Non appena aveva sentito dei passi dietro di sé, Malfoy si era voltato ma Zabini era stato preceduto da una battagliera Granger.

“Chi erano quei tizi?” Aveva chiesto la strega, senza nessuna intenzione di girare intorno alla domanda o di accettare come risposta meno della verità.

“Non lo sappiamo.” Draco l’aveva guardata di sottecchi, mostrandosi poi impegnato a sciacquare mani e viso nell’acqua del ruscello.

“Non ti credo.”

“Problemi tuoi Granger.” Una risposta a mezza bocca che, Blaise se ne rendeva perfettamente conto, poteva precedere una possibile esplosione.

“Di sicuro non erano dei comuni maghi. Troppo ben addestrati.” La strega aveva scosso il capo e spostato lo sguardo proprio su Zabini, che aveva trovato naturale annuire alle sue affermazioni. “E non ci hanno incontrato per caso.”

“Qualcuno ci dà la caccia?” Aveva quindi domandato con cautela il mago di colore mentre Draco si sollevava di nuovo in posizione eretta e tornava a studiare i monti.

“Se ci fosse qualcuno che trama per impossessarsi dell’antidoto per quel maledetto Virus…” Malfoy aveva annuito lentamente “…utilizzarci per trovare Doholov è il primo punto del loro piano.”

“Dovrebbero sapere dove cercarti.” Aveva fatto notare Hermione, subito sostenuta dall’altro mago.

“Forse qualcuno li aiuta, no?” Pochi passi e Zabini aveva allungato il braccio con il dente di licantropo verso il suo compagno. “Tieni, è caduto a Lionel. Sbaglio o aveva detto di averlo perso nel bosco prima di trovarci?”

Il momento dello scambio era stato denso di incredulità. “Credi che Lionel serva il nostro nemico?” Aveva chiesto quindi Draco, sconvolto e stizzito. “Lo insinui solo per questo stupido dente? Ti rendi conto che stiamo parlando di Tiger, per Salazar e Merlino messi insieme!”

“Esatto! E sappiamo tutti quello che è successo a suo fratello Vincent, giusto?”

I toni si erano animati in un escalation che aveva visto i due maghi fronteggiarsi più duramente. “Questo non c’entra!”

“Ehi, non credo sia il caso di…”

“Zitta Granger!” Malfoy le aveva urlato contro senza neanche degnarla di uno sguardo, le iridi grigie puntate su quelle scure del suo compagno.

“Dici sempre di credere nella furbizia, nell’intraprendenza ma quando ce le hai davanti chiudi gli occhi!” L’affermazione di Zabini era stata pesante e Draco aveva storto il naso nervosamente.

“Furbizia e intraprendenza…in che modo le tradisco secondo te, dimmi?”

“Ti fai ancora sottomettere da tuo padre, hai iniziato questa missione senza senso invece di pensare a te stesso e in più ti porti dietro un piccolo bastardo traditore che non vede l’ora di cruciare te o un tuo amico alle spalle.”

“E che dovrei fare eh? Torturarlo finché non confessa?”

“Sì, dovresti farlo.”

La calma con cui Zabini aveva risposto a quella domanda che voleva essere retorica, aveva provocato nel mago un moto di nausea che gli aveva sformato i lineamenti. “È solo un ragazzino, l’hai dimenticato?”

“Oscuri tempi, oscure azioni Draco.”

“L’oscuro vuole la luce.”

A pronunciare queste parole spezzando la tensione del momento era stata Hermione, disposta a fiancheggiare il mago biondo per quella volta, poi Lionel aveva cominciato a correre verso di loro, fermandosi a metà collina per indirizzare la bacchetta verso se stesso e far arrivare il suo grido fino agli altri con un incantesimo Sonorus.

“DRACO!”

 

 

 

 

 

Aloha!
Spero per voi che siate al mare, sdraiati panciolle e cullati dal rumore delle onde e dal dolce far niente!
:) Io purtroppo ancora sono al chiodo, ma prevedo presto giornate di completo relax e riposo che mi porteranno, ahimè, anche lontano dal mio tenero e vecchio (ma non diteglielo mai o si offende) pc.

Al momento vi lascio però questo capitolo, sperando che vi piaccia. Sono un po’ una frana nel descrivere battaglie, lo so…è uno dei miei punti deboli e probabilmente deriva dal fatto di essere profondamente pacifista magari (o forse sono solo incapace di farlo e punto ;) ) però qui ci ho provato, perché non esiste nessuna storia fantasy in cui non ci sia sempre e comunque anche un po’ di guerra, no?
Certo la cosa solleva nuovi interrogativi: chi sono gli uomini in rosso? Che vogliono dai nostri ‘eroi’? Perché Tiger aveva detto di aver perso il dente di licantropo se poi lo aveva in tasca?
Una precisazione che mi preme fare: le ultime battute (“Oscuri tempi, oscure azioni” e “L’oscuro vuol la luce”) sono citazioni dirette del film originale che ho semplicemente adorato non appena le ho sentite pronunciare. Mi sembrava giusto dare al film quello che è del film ;)

In tutto questo, ringrazio con un profondo inchino chi sta seguendo questa storia, chi l’ha messa tra le preferite\ricordate e chi mi sta semplicemente onorando di leggerla.
Alla prossima,
B.

  
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