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Autore: giu_ggiola    03/07/2015    2 recensioni
Mentre sospirava all’idea di tutto questo, si riaffacciò sulla sua mente una discussione vecchia avuta con il fratello maggiore.
“Albus, sei talmente sciocco che potresti finire in Tassorosso!” ridacchiò James, mentre gli tirava una pappa gialla addosso, che secondo la madre, sarebbe dovuta essere purea.
“Finiscila James!” disse esasperata la madre, e con un colpo di bacchetta fece tornare la pappetta, che in quel momento era a mezz’aria, direttamente nella bocca di James.
Dopo essersi ripreso dal gusto orribile, il fratello tornò alla carica “Avanti mamma! Guardalo ha proprio la faccia da Tassorosso…oppure” e gli occhi di James si illuminarono di un malsano divertimento “Perché no? Potrebbe diventare un Serpeverde!” Ginny quasi si strozzò, forse per la rivelazione a cui non aveva mai pensato oppure perché aveva trovato un rimasuglio strano dentro il suo cucchiaio di purea.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Albus staccò la faccia dal finestrino, e insieme a Rose iniziò a risalire il treno, trascinandosi dietro tutto il peso dei bagagli.
James li vide e gli urlò “Nuovi Elfi Domestici in arrivo!” suscitando l’ilarità di un paio di persone. Rose stizzita gli disse “Mai dare una mano vero? Razza di…” ma non continuò, perché troppo arrabbiata. Stavano cercando Louis, che apparentemente era salito sul treno prima di loro.
Giunti all’inizio del treno lo videro, seduto su una delle poltroncine, che leggeva la Gazzetta del Profeta. Aveva l’aria disinvolta e pacifica di sempre. Salutò i due nuovi compagni d’avventura con un occhiolino. Albus pensò che sembrasse sempre a suo agio, in ogni situazione.
Dopo che ebbero issato le loro cose sopra dei portabagagli, Al raccontò ai due amici, quello che il padre gli aveva confidato sullo smistamento.
Rose rimase meravigliata “Dite che potrei scegliere? Insomma, all’inizio volevo finire in Corvonero, ma incontrando quei due Scamander…” e non prosegui la frase.
“A me sembrano due tipi a posto, un po’ matti certo, ma sicuramente spassosi.” E Rose non parve d’accordo.

Mentre il treno avanzava Albus e Louis informarono Rose del discorso sentito tra Bill e Harry. Rose parve molto più serena dei due “Avanti, perché preoccuparci? Non siamo in pericolo più di quanto non lo siano delle zucche in un orto” Albus ripensò a suo fratello, che le usava a mo’ di Pluffa, facendone spappolare al suolo. Stava per dire a Rose di quanto le zucche potessero essere in pericolo anche in un orto, quando lei scuotendo la testa continuò “Piuttosto, avete visto Scorpius?” chiese.
“Si certo! Ero con te zuccona!” disse Albus e Rose non parve affatto contenta dell’epiteto.
“Oh insomma, mio padre esagera a volte, credo che dovremmo provare a farci amicizia, magari non è così male come sembra, ha solo….”
“Un padre mangiamorte? Un nonno mangiamorte? Generazioni di Serpeverde alle spalle? Un’attitudine familiare a destare i babbani e chi ha genitori babbani? O forse è per quella storia che i nostri genitori si sono odiati per sei anni? Non saprei proprio quale scegliere…” Albus pareva molto risoluto, ma Rose non voleva cedere.
“Va bene! Forse nella sua famiglia non sono tutti dei santi!” disse Rose, “Dei santi?!” esclamò il moro “Avanti Rose, devi ammettere che non si avvicinano neanche ad essere delle persone…decenti…”.
Rose sbuffò “Ma mi fai parlare?” e riprese “I genitori di Scorpius, e forse anche i suoi nonni..”  “e i suoi bisnonni” calcò Albus, beccandosi un occhiataccia da Rose “Non sono stati molto…ecco, buoni! Questo non vuol dire che anche Scorpius sarà cattivo.” “Credo che bisognerà dargli il beneficio del dubbio, non è detto che tutti i Malfoy siano malvagi…no?” Albus grugnì qualcosa, forse Rose aveva ragione, ma lui temeva che, nel dare il beneficio del dubbio a un Malfoy, si rischiasse di rimetterci le penne.
Louis annuì alle parole di Rose “Anch’io credo dovremmo provare a non odiarlo, in fondo mio padre dice sempre che bisogna dare la possibilità a chi non ne ha mai avuta una!”
Albus rimase scettico, voleva dire che i Malfoy ne avevano avute di possibilità, ma non pensava fosse il caso di mettersi a litigare, così iniziò a parlare d’altro.

Dopo poco tempo, dentro il loro vagone entrarono altre due persone.
Il primo entrò, inciampando sul suo baule e cadendo lungo disteso per terra.
Louis lo aiutò, e si esibì in una danza dell’equilibrio, ricadendo sul suo baule.
Era un giovane ragazzo con i capelli neri, e oltre ad avere un certo disprezzo per la gravità, sembrava che fosse terrorizzato dal treno. Cosa che spiegava, a parer suo, le sue molteplici cadute. “Nel mio paese, i maghi non usano i treni! Sono grossi serpenti di ferro…ecco tutto!” disse risoluto e Albus gli chiese da dove venisse. “India!” rispose allegro. “Mi chiamo Albus!” disse al ragazzo con la pelle olivastra, e per la prima volta, il ragazzo parve non riconoscere il nome collegandolo al “famoso Harry Potter”. Lo straniero sorrise, mostrando una sfilza di denti bianchissimi “Nome strano! Ma qua tutti hanno nomi bizzarri!” “io mi chiamo Jeevanprakash Dinpal.”
Louis, con una faccia sorpresa parlò “Amico, il tuo nome si che è strano!” nello scompartimento si alzò una risata, che coinvolse anche Jeevanprakash. “Capisco, sono buffo! Potete chiamarmi Jee o Jeevan”
Dopo pochi in minuti, che Jee usò per sistemare il suo baule e una logora cesta di vimini, arrivò una ragazza. Era bassina e i suoi capelli erano mossi e dorati.
La giovane, come notò Albus, sembrava indifferente a qualsiasi cosa. Il ragazzo rimase colpito dalla sua faccia, magnetica e allo stesso tempo disinteressata. Entrò nello scompartimento, senza chiedere aiuto a nessuno montò il suo baule sulla retina. Si sedette e con interesse iniziò a leggere un libro.
Jee, che non pareva disposto a rinunciare ad una bella chiacchierata, si schiarì la voce e disse “Ciao! Come ti chiami?”. La ragazza, alzando un sopracciglio lo guardò, indecisa se fosse il caso di rispondere. “Lola” e tornò a leggere. Jee non parve farsene un problema e continuò a importunarla. “Bel nome! Io sono Jeevanprakash!” e sorrise al libro, dietro al quale si nascondeva la faccia di Lola. “Come ti chiami scusa?” chiese con voce piatta. Ridendo sguaiatamente disse “Chiamami solo Jee, Jee Dinpal”. La ragazza, evidentemente seccata delle continue interruzioni si voltò verso di noi, chiudendo il libro e disse “Sono Lola Terry”. A turno ci presentammo. Louis, colpito di aver trovato qualcuno più impassibile di lui iniziò a fissarla.

Albus notò che c’era solo più un posto libero, e siccome erano passati ora mai quasi quaranta minuti, nessuno si sarebbe più presentato per cercare un posto a sedere. Si sbagliò di grosso. Infatti, poco più tardi arrivò un ragazzino magro, con i capelli talmente biondi da sembrare bianchi, Scorpius Malfoy.
Senza guardare chi ci fosse dentro, fece per entrare nello scompartimento, aveva già aperto la porta e con fatica tirato a se il suo baule, quando si accorse che tre dei cinque ragazzi, dentro lo scompartimento, lo osservavano esterrefatti.
Scorpius li guardò in faccia e, vedendo i capelli rossi dei Weasley stava per richiudere lo sportello dietro di se, quando Rose disse una cosa che nessuno dei tre ragazzi si sarebbe aspettato: “È l’ultimo vagone del treno, perché non ti siedi con noi?”. Louis, che stava mangiando un biscotto, per poco non si soffocò dalla sorpresa. Scorpius parve ancora più sorpreso di Louis e di Albus. Prima assunse un colorito esangue, poi iniziò a chiazzarsi di rosso e infine ritornò pallido. Di sicuro era combattuto.
Avrebbe richiuso lo scompartimento se, con una prontezza che non sua, Albus non avesse detto “Avanti! Ci fa piacere se stai con noi.” Una vocina, che era quella di Louis, disse ad Albus “Non vorrai mica farmi venire un colpo apoplettico?” Rose che aveva sentito ridacchiò.

Nonostante l’iniziale scetticismo, Louis, con imperturbabile solennità, prese il baule di Scorpius e lo issò sulla retina, insieme con gli altri. Cercando di aiutarlo, vide che con il baule portava una civetta bianca. “Wow amico, questo sì, che è un gufo!” e Jee, che aveva appena finito di sproloquiare con Lola disse “Come si chiama?” Scorpius evidentemente, stupito che tanta gente gli rivolgesse la parola, rispose “Si chiama Higwy, è una civetta delle nevi.”
Non avendo ancora deciso se si trovava in un sogno o in un incubo, disse “io mi chiamo Scorpius” e guardando i tre cugini, continuò “Scorpius Malfoy”, come se volesse assicurarsi, che loro avessero capito con chi stavano parlando.
Con un movimento meccanico la nipote di Fortebraccio si presentò, “Io sono Lola Terry” e strinse la mano del ragazzino con forza. Albus notò, che in quella maschera di noncuranza sembrava esserci del risentimento, ma magari se l’era solo immaginato.
Jee, con aria impacciata seguì l’esempio di Lola “Io sono Jeevanprakash Dinpal!”, spiegando perché il suo nome era così complicato. Louis, lo fissò negli occhi, nella sua maniera imbarazzante e si presentò, scandendo attentamente il suo cognome. Scorpius parve più colpito dal suo nome “Il pronipote della Veela!” urlò, facendo sussultare i gufi dentro le gabbie e la cesta di vimini, contenente chissà quale animale. Tutti rimasero incuriositi, anche Lola, parve guardare Louis con un briciolo di curiosità e disse “Si spiega perché sembri abbagliare le persone intorno a te” e si rimise a leggere.
“Abbagliare! Tipo un lampione nella notte… Amico attiri le falene” questa volta la voce non proveniva dall’interno dello scompartimento, ma dall’esterno, il fratello maggiore di Albus, James guardò dentro e con una specie di seguito di ragazzini, della sua stessa età disse “Non crederti troppo figo Lu, il più bello della famiglia sono sempre io” gli strizzò l’occhio. Lu scosse la testa con un ghigno e non disse nulla. Invece Lola Terry, parve divertita da James, il che era tutto dire.
“Ragazzi, quel piccoletto là è mio fratello! Salutatelo ora prima che diventi una serpentello” i tre ragazzi sbuffarono, evidentemente non prendendo sul serio le parole di James.
Albus guardò preoccupato Scorpius, non sapeva bene perché, ma non voleva cominciare con il piede sbagliato, discriminando una casa piuttosto che l’altra. Non parve arrabbiato come si aspettava, sembrò vergognarsi piuttosto. Ritrasse il collo, come se volesse riuscire a infilare la testa dentro il torace, cosa che lo fece assomigliare molto a una tartaruga.
Albus rispose “Se essere Serpeverde" prese coraggio "vuol dire che non diventerò uno zuccone come te, allora mille volte meglio Serpeverde, grazie!”. Scorpius parve sollevato. Uno dei ragazzi dietro James fischiò di ammirazione “Non si fa mettere i piedi in testa il piccolo Potter eh?”
E così Lola e Jee, che ancora non sapevano che fosse un Potter, lo guardarono incuriositi. Lola spostò subito lo sguardo, dirigendolo di nuovo a una delle pagine di quel libro. Jee sorrise, e si appoggiò soddisfatto di aver scelto proprio quel vagone.
“Oh stai zitto, Patrick” disse James, passandosi una mano tra i capelli rossi. Gli altri due si guardarono e per poco non scoppiarono a ridere, cosa che fece saltare i nervi al ragazzo, il quale sicuramente era a capo di quel capannello.
“Va bene Testa di Rapa, ci rivediamo a Hogwarts, sempre che la piovra gigante non t’inghiotta prima di metterci piede” e lasciandolo con questa rivelazione, se ne andò seguito dalla sua gang.
“Scusate, mio fratello si crede sempre chi sa chi…” e poi si rivolese a Scorpius, quasi chinandosi su di lui “Io sono Albus Potter” per scansare ogni equivoco.
Rose, iniziò a parlare un po’ con un reticente Scorpius, che spiegava da dove aveva preso il suo nome, Albus parve interessato e raccontò che, anche la sua civetta prendeva il nome di una costellazione, proprio come lui. “Orione?” chiese Scorpius. “Si esattamente!” assentì Albus, “Amo l’astronomia!” asserì il biondo, come se lo dicesse a se stesso. “Davvero? Anche io, pensa che ho una torre a casa, con un telescopio… e ci guardo le stelle d’estate e poi…” e così iniziò a parlare a raffica di pianeti e di altri corpi celesti.
Scorpius, inizialmente riluttante a condividere qualcosa con Albus, dovette ripensarci, perché iniziò a parlare come se i due fossero amici da sempre. Seguire il consiglio di zia Hermione, non farsi condizionare da vecchi pregiudizi, ora sembrava saggio. Se Malfoy si fosse rivelato un verme strisciante, avrebbe sempre potuto affatturarlo in qualche modo.
Invece più il viaggio proseguiva, più Albus si accorgeva di come Scorpius fosse simpatico, intelligente e pieno di aneddoti interessanti sia sulle stelle sia su altre cose. Scoprì che entrambi provavano un certo risentimento verso le grandi imprese di Quidditch. “A me piace volare, ma credo che alcuni ne facciano davvero un’ossessione.” Louis, parve offeso da quell’affermazione, cosa che suscitò il divertimento di Albus. Era chiaro che Malfoy non era un mangiamorte, ma neanche un ragazzo cattivo. Certo, aveva un aspetto altezzoso, uno sguardo freddo e a volte pareva che fosse più presuntuoso di quanto avrebbe dovuto. In realtà Albus colse in lui qualcosa che sentiva suo, la Paura. Scorpius pareva spaventato da Hogwarts, dalle persone e da tutta la novità che lo aspettava alla fine di quella corsa in treno. Ogni volta che qualcuno gli rivolgeva la parola “lui” si stupiva, come se non fosse abituato a essere fonte di curiosità. Quando faceva una battuta e gli altri ridevano, lui pareva colpito, come se nessuno avesse mai riso delle sue battute. Era una cosa molto triste. Albus sospettava, infatti, che tutti i ragazzi degli altri scompartimenti lo avessero sbattuto fuori, solo perché avevano riconosciuto in lui un Malfoy.

Jee continuava a parlare e a fare domande, era davvero logorroico, il suo accento e la sua voce calda sovrastavano tutte le altre. “Così, mio padre che vende tappeti volanti ha deciso di ampliare la produzione e ha importato anche qui in Inghilterra alcuni dei suoi prodotti. Voi occidentali preferite le scope” e per Jee parve assurdo “ma non avete idea di come sia comodo viaggiare sui tappeti, sono spaziosi e molto maneggevoli, anche se purtroppo sono lenti…” raccontava a voce alta, costringendo tutti ad ascoltarlo “Però mio padre ha deciso pochi anni fa di produrre una linea di Scope Familiari, altrimenti come farebbe a vendere?” disse in tono ovvio “Qua i tappeti non sono facili da piazzare, anche se di più rispetto agli anni scorsi! Doveste consigliare ai vostri genitori una Scopa familiare, dite che le scope Dinpal sono le migliori in circolazione, così mi fate pubblicità. Ricordate, SCOPE DINPAL!”. Urlando le ultime parole e disegnando un immaginario striscione nell’aria.
Forse a causa del suo accento, o del suo vizio di parlare costantemente e velocemente, scoppiai a ridere con Lola, che ora mai pareva sciolta e a un divertito Scorpius. Si asciugò le lacrime dagli occhi e disse “Sei davvero divertente”. Jee, fece spallucce “India è paese di divertimento” marcando apposta il suo accento. Lola iniziò a parlare con Louis, e sembrava facessero la gara a chi era più gelido.

Albus stava raccontando un po’ di storia dell’Inghilterra a Jee, che sembrava curioso di conoscere di più su Re Artù “Sono arrivato solo due anni fa, non sono molto di questi re con le spade e le barbe, da me ci sono maghi con nove braccia e donne con la testa di elefante!”. Rose invece pareva sottotono con Scorpius, che pendeva dalle sue labbra. A un certo punto Jee, tirò fuori il discorso delle case, e lo stomaco di Al si strinse un pochino.
Lola con una voce meccanica disse “Per me non fa differenza, credo che le migliori siano Serpeverde e Grifondoro, anche Corvonero non mi dispiacerebbe...”
“Tu Rosie?” chiese Louis “Io ho sentito dire che Corvonero è una casa favolosa, certo mio padre preferirebbe che finissi in Grifondoro, ma non credo ne farà un dramma, a meno che…” e si fermò guardando Scorpius preoccupata. Lui con un sorriso amaro disse “A meno che tu non finisca in Serpeverde, immagino!”
Il ragazzino timoroso lasciò il posto a uno dall’aria altera, guardava tutti con disprezzo, tanto da deformare la faccia dolce e rotonda, facendola sembrare spigolosa e aspra.
“Sono sciocchezze” disse Albus ringhiando. “Lo sono Potter?” chiese impassibile il biondo. Quello era il Malfoy di cui parlavano i suoi genitori, quello cattivo, quello pronto a fare di tutto pur di ricavarne qualcosa a suo vantaggio, quello che aveva il Marchio Nero sul braccio.
“Sì, Malfoy” rimarcò Albus, mentre Louis gli tirava la manica. Era un ammonimento a non perdere il controllo. “è davvero fondamentale finire in una casa piuttosto che in un'altra? L’importante non è sentirsi a casa? Nella nostra nuova Casa?” sottolineo le ultime parole. Scorpius parve leggermente colpito, ma non si scompose “Mio padre vuole che io finisca in Serpeverde, se così non fosse sarebbe un disonore.”
“Tuo padre dovrà farsene una ragione, se non vuoi finire in un posto, non ci finisci.” Disse Louis.
Jee, preoccupato dall’aria che tirava, disse “A quanto pare Merlino era stato un Grifondoro, magari lo sarò anche io!”. Nessuno parve dargli ascolto. Le teste si agitavano, spostando lo sguardo tra Malfoy e Potter.
“Potter, il sangue non mente, tu sarai un Grifondoro” disse Scorpius e parve davvero afflitto. Se davvero il sangue non mentiva, Albus sarebbe finito in Grifondoro e lui in Serpeverde.
Albus, guardandolo disse “Tu cosa desideri essere, Scorpius? Indipendentemente da ciò che tuo padre vorrebbe per te?”. Il giovane lo guardò e con un ghigno disse “Io non vorrei essere come mio padre, questo mi basterebbe.” Concluse lasciando i presenti in silenzio. Louis non disse che cosa voleva diventare, ma credo che fosse chiaro a tutti, non avrebbe fatto differenza, dove sarebbe finito, sarebbe stato comunque geniale, in ogni Casa. Ripresero a chiacchierare, anche se Albus e Scorpius si fecero silenziosi.

Era quasi buio fuori dai finestrini, e i ragazzi si misero le uniformi per la scuola. Quando con un ultimo rimbalzo, tutti i ragazzi furono sicuri che il treno si fosse fermato, Jee raccolse le sue caramelle e con il grosso baule alla mano e la misteriosa gabbietta di vimini nell’altra si diresse per primo fuori dallo scompartimento, allegro e felice, seguito da Lola che continuava a parlare con Louis nel suo tono distaccato e a ruota da Rose.  “Vi aspetto qua fuori!” disse la rossa, pareva fosse un avvertimento.

Albus si accorse di essere da solo con Scorpius e così, mentre il ragazzo lo aiutava a tirare giù la civetta gli disse “Anche mio padre ne aveva una così, si chiamava Edvige, un bell’animale, davvero…” Scorpius osservò la sua civetta prima di parlare, “Forse per questo mio padre non era così contento quando mi ha visto tornare a casa con questa”. Albus, con audacia, si voltò verso il ragazzo e lo afferrò per la spalle dicendogli “Puoi scegliere!” e lo fissò dritto negl’occhi, a dimostragli che non lo prendeva in giro. “Puoi chiedere al cappello di non finire dove non vuoi, e anche se sembra una promessa sciocca..” respirò Albus “…dovessimo finire in case diverse sappi che puoi contare su di me, in ogni momento.” Albus non sapeva perché l’avesse detto, non era per pena, ma forse perché vedeva qualcosa di simile a lui negli occhi grigi del ragazzo, un’afflizione che entrambi si portavano dentro.
Scorpius parve davvero stupito “Perché non mi odi?” domandò irritato.
Albus gli sorrise, e gli chiese “Perché dovrei?”.
Scorpius sceso dal treno, non rispose, ma la sua faccia era molto eloquente. “Senti” iniziò Al “Noi siamo Albus e Scorpius.” e di nuovo lo fissò negli occhi “Lo siamo, prima ancora di essere Potter e Malfoy, io questo lo so.” Mentre si affaccendavano intorno al treno, ad Albus parve di vedere una lacrima spuntare negl’occhi del biondo. “Quelli che non capiscono che noi non siamo i nostri genitori, sono solo degli stupidi!” disse Rose, che aveva ascoltato tutto. Scorpius si girò verso di lei e parve arrossire leggermente.
“Ha ragione sai? Non lasciamoci influenzare dagl’altri.” E questa volta rispose Louis. Albus era davvero contento che i suoi amici lo sostenessero. “Allora siamo d’accordo?” chiese Al a Scorpius. “Noi non ti giudicheremo perché sei un Malfoy, promesso.”
Non si sa esattamente che cosa passasse per la testolina bionda di Malfoy, ma lui annuì, guardando la banchina affollata.
“Davvero posso scegliere?” chiese d’un tratto ad Albus il quale gli sorrise “Ovvio no?”. “E davvero non mi giudicherete? Anche se dovessi essere più Malfoy di quanto vi aspettiate?” e Albus disse una cosa che stupì molto sia Louis che Rose. “Gli amici non lo fanno…”. In quel momento Scorpius, confuso e felice, scoprì per la prima volta che cosa significava non sentirsi solo, ma sopratutto, finalmente aveva scoperto che cosa voleva dire avere un'amico.

All’improvviso, quei quattro ragazzi, così diversi tra loro, seppero che, da quel momento in poi, non sarebbero più stati soli






N.d.A : Piccole note da fare. 1) Jee ha vissuto in India per tutta la sua vita, ovviamente in India c'è un altra cultura babbana e perchè no? Ci sarà pure un altra cultura magica. Ecco perchè mi sembrava buffo, che i maghi, lì non usino i treni se si devono spostare in massa. Cercherò di esplorare di più il mondo magico orientale. 2) Lola, è uno personaggio che vorrei far diventare davvero spasoso, non so come mai, ma mi ricorda molto alcune ragazze che spesso incontro in universita -.-' (insomma molto simpatiche). Credo che sia una di quelle ragazze acide, a cui non importa dell'esistenza degl'altri, una di quelle che si accorge che esisti solo se gli tiri un bel gancio dritto sul muso. Nonostante questo, credo che sia una brava persona, bisogna sempre vedere la storia che hanno i personaggi, e ovviamente Lola ne ha una. Credo che sarà divertente vedere Lola e Louis relazionarsi, entrambi sono molto cocciuti ma sopratutto molto orgogliosi. Chissa chi dei due si arrenderà per primo? Sarà difficile sentirli dire "tu sei migliore di me...".
3)Ora su Scorpius, so che ci sono molte persone (ragazze sopratutto) a cui piace il mito del "Bad Guy". Si vede dalla fortuna che hanno alcune storie Drammione! Da una parte subisco anche io questo fascino, che a quanto pare tutti credono sia tipico dei Malfoy, dall'altra parte credo di dover dare una gamma più vasta di possibilità a questo povero Scorpius, almeno come personaggio.
Nonostante il suo timore iniziale, il suo essere un po pavido, fidatevi che "il sangue non mente mai!" (giusto per autocitarmi... lo so sono triste!) ha un suo fondo di verità! Insomma, se sei un Malfoy, un po badass lo sei giusto?;)

Per il resto spero che vi piaccia ciò che ho scritto! Vi incitò a lasciare qualche commento qua e là, come una spolverata di zucchero a velo. Le critiche -costruttive e magari non offensive, (altrimenti vi Crucio tutti!)sono sempre ben accette! Ricordatevi che una critica costruisce più di un complimento.
Quindi, dopo avervi promesso di non tediarvi ulteriomente (e puntualmente averlo fatto!)vi invito ad attendere il prossimo Capitolo! Dove vedremo che fine farà il nostro gruppetto! (Finalmente! anche perchè non posso tenerli dentro il lago per altri quattro capitoli...oppure si? mhuahaha) Bando alle ciance giovani! Godetevi il capitolo, lasciate commenti e seguite questa storia :D !! Un abraccio a tutti quanti e un grazie a chiunque sia arrivato fino in fondo.
Hasta la Vista!

 
  
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