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Autore: asimpleunknownwriter    03/07/2015    0 recensioni
Appena diciottenne, ultima settimana di scuola, penultimo anno delle superiori. Nadyah vive una vita monotona e senza un apparente speranza di miglioramento. Ma lei non vuole perdere le speranze, cerca sempre, anche se spesso senza risultato, quell'1% di probabilità di un cambiamento. E se proprio quel 1% arrivasse inaspettatamente? E se quella minima parte potesse sconvolgere la sua vita?
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Ei buongiorno, come è andata a scuola?- Sua madre la riempiva sempre di domande appena la vedeva tornare da scuola. La madre di Nadya, Alessandra, era una maestra di italiano alle elementari, era una bellissima donna a detta della maggior parte dei suoi conoscenti, eppure non si truccava affatto e portava spesso i capelli legati frettolosamente. Il loro colore era molto più chiaro rispetto a quello dei capelli della figlia che era invece identico a quelli del padre. Dalla madre Nadyah aveva ereditato la testardaggine e la timidezza. Per quanto riguarda gli occhi, la ragazza aveva ipotizzato un tentativo di un verde originato dal mix tra l’azzurro degli occhi del padre e il marrone della madre.
-Oggi.. bene, abbiamo un nuovo compagno di classe-
-Adesso?!-
-Hanno voluto così. Oggi non c’è papà a pranzo?-
-No, siamo solo noi due. Comunque abbiamo anche dei nuovi vicini. La famiglia McDean.-
-Allora è lui! E’ la famiglia del ragazzo nuovo!- Oddio.. presto sarebbe diventato anche lui parte del gruppo grande della classe e sarebbe stato una spia! Ma che stava dicendo, nessuno l’avrebbe spiata.. la solita paranoica.
-Allora possiamo andare a salutarli! Allora, preparo un dolce e poi li andiamo a trovare!-
-Nonononono, mamma, no, ho troppi compiti, non posso assolutamente.-
-Ma se è l’ultima settimana di scuola!-
-Mamma ti prego, è imbarazzante..non possiamo..fingere di non saperlo?-
-Nadyah, per favore, smettila di fare la bambina. Io avrei voluto conoscerli comunque.-
-…vengo lì…solo se.. mi fai tagliare i capelli!-
 
Ennesimo tentativo del cambiamento di look fallito. La madre la trascinò comunque dai vicini.
“Din – Don” , la porta si aprì dopo pochissimi secondi. Erano appostati lì dietro?
-Oh salve! Lei deve essere la signora Ceccarelli..e tu immagino la figlia Nadyah, piacere di conoscervi! – Esclamò calorosamente la donna dai capelli rossi mentre faceva accomodare le sue ospiti, seguite dal figlio.
-Nick mi ha detto che siete nella stessa classe! Che bello, potreste fare la strada per la scuola insieme.-       
-Sarebbe un immenso onore.- Un immenso onore? Che ansia quel ragazzo..così..calmo e formale. Sia lui che la madre la fissavano incuriositi. Per fortuna le due mamme iniziarono a parlare del più e del meno trovandosi subito simpatiche.
-Nadyah, mi puoi aiutare a capire tutti gli argomenti che avete fatto quest’anno in biologia?-
I due entrarono nella stanza del ragazzo. Era una stanza molto ordinata, ancora senza segni di riconoscimento.
-Tutti in classe mi hanno molto parlato di loro, tranne te..e Carlotta.-
-Sono una ragazza di diciotto anni.-
-E non ti fidi di me.-
Più volte Nadyah aveva litigato con Carlotta per la sua incapacità di fidarsi di lei, come di nessun altra persona. Era sempre in allerta, quasi come se tutti potessero sotto sotto attentare alla sua vita.
-Neanche un po’.- Rispose sinceramente la ragazza, pensando subito dopo di essere stata un po’ troppo diretta.
-Perfetto.- Questa parola detta sorridendo confuse un po’ Nadyah, la quale si aspettava almeno un’espressione delusa o contrariata.
-Daniele è molto bravo a scuola vero? Sicuramente parteciperà al concorso di cui parlavano oggi in classe, di che si tratta?-
-Si, è un genio, tutti puntano su di lui per il concorso, ha vinto per tre anni consecutivi. Comunque consiste in moltissime domande di logica a cui rispondere in un’ora. Se vuoi partecipare credo che tu possa ancora parlare con quelli della segreteria e iscriverti.- Perché proprio a lei le domande su Daniele? No, no, era paranoica come al solito, le aveva chieste a lei senza aver capito chi fosse Daniele per lei. Che poi chi era ormai? Solo una persona che l’aveva fatta sbandare e confondere e che in realtà non meritava affatto tutte queste attenzioni.
-Perfetto, perfetto. Tu non ti sei iscritta?-
-Tanto vince quello lì. E poi sono domani, non ci si può più iscrivere.-
 
       * * *
 
-Allora alla fine ti eri iscritta! Che fortuna, ti salti un’ora di latino.-
-Carlotta, io non mi sono iscritta, non voglio fare quel concorso e… la professoressa avrebbe spiegato!-
-Nadyah non fare l’idiota, adesso ti alzi e vai a vincere quel concorso. La prof non spiega più, sai benissimo che da solo i compiti per le vacanze e te li scrivo io! Daaaiii, che ti frega che ci sta quell’idiota!-
-Ceccarelli, allora che vuoi fare, vai con il tuo compagno in aula magna o ti ritiri?-
La ragazza si guardò per un secondo intorno, vide Carlotta che la guardava speranzosa, Daniele che guardava verso il muro senza alcun’espressione..certo, tanto avrebbe vinto lui, la presenza di Nadyah non avrebbe cambiato nulla. Guardò gli altri che mormoravano..sicuramente la stavano prendendo in giro..e poi.. Nick, quell’individuo si permetteva di sorridere dopo averla iscritta a quel concorso senza averglielo detto. Era ovvio che lo aveva fatto per umiliarla..ma no, non si sarebbe arresa, sarebbe andata e avrebbe fatto del suo maglio per vincere e dimostrare a tutti che si sbagliavano.
Si incamminò verso l’aula magna senza parlare e superando Daniele che in silenzio la seguiva. Una volta in aula magna raggiunse il posto al quale era stata assegnata. Il tempo era partito, Daniele era dall’altra parte dell’aula, aveva già iniziato a scrivere, tutti sfogliavano i fascicoli con le domande. Quello di Nadyah era chiuso davanti a lei. Chiuse gli occhi, respirò, aprì la prima pagina e partì. Non alzò il viso dal foglio per tutta la durata della prova. Le domande non erano troppo difficili, si trattava di logica grafica, indovinelli. L’ultimo esercizio richiedeva di indicare la tattica che un ladro avrebbe dovuto utilizzare per entrare nella cassaforte di un edificio. In 10 righe bisognava spiegare tutto in base alla piantina disegnata sul foglio. A Nadyah venne quasi da ridere..lei spesso si immaginava proprio di dover entrare in edifici e di dover rubare qualcosa. Non lo avrebbe mai fatto, rubare è un crimine, reca danni a qualcun altro, non ci si deve appropriare dei beni altrui..ma a volte avrebbe voluto rubare solo per provare che i sistemi di sicurezza non erano poi così sicuri.
Aveva finito, tutti gli altri ancora scrivevano, si alzò e si incamminò verso la cattedra, poteva essere avvantaggiata anche sul tempo. Ma Daniele la notò e si alzò di scatto. Lui era seduto vicino alla cattedra, a lei mancavano ancora venti passi e non poteva correre. Daniele consegnò per primo mentre la guardava negli occhi con soddisfazione. Aveva vinto di nuovo lui, probabilmente solo per dei secondi.


NOTA DELL'AUTRICE:
Scusatemi per il ritardo, spero di fare di meglio in futuro.
 
   
 
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