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Autore: giu_ggiola    03/07/2015    2 recensioni
Mentre sospirava all’idea di tutto questo, si riaffacciò sulla sua mente una discussione vecchia avuta con il fratello maggiore.
“Albus, sei talmente sciocco che potresti finire in Tassorosso!” ridacchiò James, mentre gli tirava una pappa gialla addosso, che secondo la madre, sarebbe dovuta essere purea.
“Finiscila James!” disse esasperata la madre, e con un colpo di bacchetta fece tornare la pappetta, che in quel momento era a mezz’aria, direttamente nella bocca di James.
Dopo essersi ripreso dal gusto orribile, il fratello tornò alla carica “Avanti mamma! Guardalo ha proprio la faccia da Tassorosso…oppure” e gli occhi di James si illuminarono di un malsano divertimento “Perché no? Potrebbe diventare un Serpeverde!” Ginny quasi si strozzò, forse per la rivelazione a cui non aveva mai pensato oppure perché aveva trovato un rimasuglio strano dentro il suo cucchiaio di purea.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un uomo, dalle proporzioni gigantesche, gridava nella folla “Primooooo Anno, muovetevi! Sennò ci dovete andare a piedi al castello!” e agitava le gigantesche mani, per richiamare l’attenzione, ma più che somigliare a delle mani, somigliavano a enormi padelle.

“Ciao Hagrid!” gridò Rose dal basso della sua altezza, e l’uomo con una folta barba screziata di grigio si abbassò e disse “Ci somigli proprio a tua madre eh?” e sorrise, dando una carezza sulla testa di Rose, che per poco non rimase stesa a terra. “Ed ecco qui!” gridò ancora Hagrid “Louis, tutto bene?” e ridacchio, spostando lo sguardo da Louis ad Albus “Ah… Albus! Vi fanno tutti con lo stampo a voi Potter!” a questa affermazione, molte teste si girarono, alcuni allungavano il collo, altri bisbigliavano il suo nome.  Scorpius rimase vicino ad Albus per tutto il tempo, attaccato al suo gomito, come se avesse paura che il ragazzo potesse sparire in “Puff!” lasciandolo lì da solo.

Albus, stando vicino a qualcuno che sembrava più bisognoso di rassicurazioni su Hogwarts, si rasserenò e si dimenticò addirittura della storia della Piovra, fino a che, nella sua barchetta insieme a Rose, Scorpius e Louis, non vide un enorme tentacolo uscire dall’acqua e attorcigliarsi alla luna.
Il Castello, una massiccia ombra puntinata di luci, apparve, dietro uno spunzone di roccia.
Un coro di “Ohhhh!” meravigliati, ne accompagnò la maestosità. Al non poté che essere d’accordo, era uno spettacolo emozionante, qualcosa di davvero straordinario. “Magico!” disse Louis, e i ragazzi non poterono che essere d’accordo.

Salirono una serie di gradini, che ad Albus parve infinita e videro una specie di fantasma dalla faccia cattiva che canticchiava canzoni sconce, e per poco non gli fece cadere addosso un gavettone d’acqua.
Jee, si era coperto con telo, e dopo disse: “Tessuto magico Indiano, impermeabile all’acqua” e poi proseguì, spinto dallo sguardo curioso di Rose “In India quando piove, non si scherza”, molti ragazzini si ripararono sotto al suo gigantesco lenzuolo, quando ebbero sentito decantare le sue qualità anti gavettone.
“è Pix, un Poltergaist!” disse Albus rivolto alla sua comitiva, “è citato su Storia di Hogwarts”.
“L’hai letto?” chiese estasiata Rose “Pensavo che l’avresti gettato nel camino per farci fuoco!”.
Albus ridacchiò della sciocchezza che aveva detto la cugina, e si accorse di essere dentro ad un ingresso gigantesco, con muri di pietra e con una scalinata enorme posta al centro della sala.

Improvvisamente si ricordò del panico che aveva prima di salire in treno. Rose gli strinse la mano piano e lo stesso fece con Scorpius, che stranamente non si divincolò dalla presa. Albus si voltò a vedere la faccia di Louis e fu compiaciuto nel vedere che il rosso aveva perso un po’ della sua consueta sicurezza.
Arrivò davanti a loro quello che doveva essere una specie di nano. Ricordava vagamente un folletto della Gringott, ma sembrava molto più umano e soprattutto molto vecchio. Albus pensò, che nonostante la sua statura bassa, avesse un’aria vetusta e rispettosa, così ammutolì, davanti alla crescente preoccupazione che si sentiva montare dentro e che l’ometto, non faceva che ricordargli, con la sua aria impettita.

“Salve a tutti, Sono il professor Filius Vitious” e si schiarì la vocetta acuta “Vi do il benvenuto a Hogwarts!”
Guardò attentamente gli studenti e si soffermò sui capelli color fuoco di Rose e di Louis “Il banchetto di inizio anno avrà luogo tra poco, ma prima di sedervi, mangiare e riposarvi nella Sala Grande “ disse, indicando una grossa porta, chiusa da due battenti imponenti, “Verrete smistati nelle vostre Case. Lo Smistamento, come alcuni di voi sapranno è una cerimonia molto importante per gli studenti, infatti per tutto il tempo della vostra permanenza a Hogwarts, la vostra Casa sarà come la vostra Famiglia, parteciperete alle lezioni con i compagni della vostra Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella Sala Comune della Vostra Casa.”
“Le quattro Case si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ognuna di queste ha una sua nobile storia e ognuna di esse ha formato Maghi e Streghe molto dotati, nel corso della vostra permanenza, scoprirete tutto ciò che c’è da sapere sulla Casa alla quale sarete assegnati. Per tutto il tempo che rimarrete qui, i trionfi che otterrete faranno guadagnare punti alla Casa, mentre ogni violazione delle regole ne farà perdere. Confido che ognuno di voi non faccia niente per danneggiare la propria Casa, ma è mio dovere informarvi di non combinare alcun disastro. Alla fine dell’anno, La Casa che avrà ottenuto più punti verrà premiata con la Coppa delle Case, che è un grande onore, tenetelo a mente.”
“Cercate di ricordare anche, che il vostro comportamento, in ogni singolo momento influenzerà l’andamento della vostra Casa.” E poi sbuffò. Sicuramente tutti gli anni faceva quel discorso, e più che certamente tutti gli anni gente come James o come Fred, dimostrava di non aver sentito nulla a proposito del discredito sulle proprie Case. Chissà che tipo di studente sarebbe stato Al…
“La Cerimonia di Smistamento avverrà tra pochissimo, davanti a tutti gli studenti di Hogwarts, ora vado a vedere se tutto è…pronto!” disse “Per il momento cercate di stare tranquilli e in silenzio, vi chiamerò appena tutto sarà pronto.” E a grandi balzi, si diresse verso il portone maestoso, sparendoci dentro.

Jee si avvicinò a Rose e chiese, con due tonalità di colore in meno, “In che cosa consiste questa Cerimonia?” Rose stava per rispondere, quando entrarono, o meglio, scivolarono dai muri delle figure perlacee, che andarono in direzione dei ragazzini impauriti.
“Buona sera!” salutò uno di quelli che, a parere di Albus, dovevano essere dei fantasmi.
Un uomo grasso, vestito da Frate sorrise a tutti giovialmente e disse “Nuovi studenti, sembrano tutti tanto buoni! Sperò di vedervi nella mia casa” e un altro lo interruppe dicendo “Tutti gli anni Frate Grasso sperate che ogni studente di Hogwarts finisca nella vostra casa.” E si voltò verso Jee, facendolo gridare di terrore, come molti altri attorno a lui, e disse “Invece solo i più coraggiosi hanno il diritto di sedersi al tavolo dei bravi e dei forti! Ci vediamo in Grifondoro, cavalieri senza paura” e così dicendo tornò a parlare con altri di quei fantasmi, che scivolavano oltre le porte della sala grande.
“Che roba!” asserì tra lo stupito e lo spaventato Jee, che era se si poteva, ancor più pallido di prima. Il tempo sembrava non passare più, bloccati lì, tutti in silenzio ad aspettare la loro ultima ora da maghi senza istruzione. Jee parve dimenticarsi di chiedere in che cosa consistesse la prova, ma non perché si fosse calmato, infatti, continuava a guardarsi intorno, e a sistemarsi il colletto della camicia.

Louis invece stava zitto, zitto, ogni tanto guardava Lola di soppiatto, per cercare di capire come riuscisse ad essere così impassibile. Lola, infatti, non pareva per nulla disturbata, né dalla situazione né dall’attesa, semplicemente vagava con lo sguardo. Solo il suo piede, che batteva ritmicamente a terra, tradiva il suo stato d’impazienza. In quel momento, per non dover pensare a ciò che ne sarebbe stato di lui, Albus iniziò a guardarsi intorno, cercava nei volti degli altri i suoi stessi sentimenti. Voleva essere rincuorato, sapendo che non era l’unico a soffrire di ansia. Rose, che non smetteva di stringergli la mano, pareva che stesse per esplodere, come se avesse assunto un’eccessiva dose di Api Frizzole. La sua faccia era chiazzata di rosso, tanto che, non si poteva più distinguere tra il colore dei suoi capelli e quello del viso. L’unica cosa che permetteva di capire che non si trattava di un pallone rosso, erano gli occhi azzurri, che ora erano spalancati, come se uno di quei fantasmi, l’avesse appena attraversata.
Dall’altra parte c’era Scorpius, ancora aggrappato alla mano della Weasley, forse troppo terrorizzato per rendersi conto che lui, Scorpius Malfoy, stava stringendo la mano di quella che avrebbe dovuto essere la sua peggior nemica. I due facevano un bel contrasto, una rossa, spettinata e arruffata, l’altro terreo, pallido e composto. Non si poteva dire che esistessero due persone più diverse tra loro, eppure in quel momento si stringevano la mano, quasi come se, se si fossero lasciati, il castello intero sarebbe potuto crollare. In un moto di divertimento Albus, avrebbe voluto fare una battuta ai due ragazzi, così da sdrammatizzare la situazione ma non ne ebbe occasione.

Il professor Vitious, che Albus si ricordò, essere il vicedirettore della scuola, tornò a grandi balzi, dicendo che tutto era pronto, e quasi come rispondendo a un suo comando inudibile, le porte si spalancarono, lasciando intravedere agli occhi meravigliati di Albus un enorme salone, con quattro lunghe tavolate disposte verticalmente e in fondo, un tavolo orizzontale, che ospitava maghi e streghe più anziani, probabilmente i professori di Hogwarts.

Dietro ad una sedia, che assomigliava a un trono, stava seduta una vecchia signora. Albus capì che era anziana solo dai capelli bianchi, raccolti in uno chignon e dall’intrico di rughe che marcavano il suo volto, se non fosse stato per queste cose, Albus non le avrebbe dato tanti anni. La vecchia signora, aveva un aria tenace, severa. Non doveva essere qualcuno con cui si poteva scherzare, dava l’idea di essere quel tipo di persona che si prende molto seriamente.
Dietro il piccolo trono, era appeso un quadro, che era grande, anche se le proporzioni della sala parevano ridimensionarlo. Era il dipinto di un uomo anziano, dalla lunga barba bianca e con degli occhiali a mezzaluna poggiati sul naso adunco. Almeno lui sembrava sereno, costatò Albus.

Mentre avanzavano verso il fondo, il ragazzo non poté fare a meno di sentirsi minuscolo, davanti all’imponenza della sala. Spostava il suo sguardo avido da una parte all’altra. Le tavole, con calici, posate e piatti d’orati erano lucide e imponenti, c’erano dei camini attaccati ai muri, talmente grossi, che Hagrid, se avesse voluto, avrebbe potuto sedervisi comodamente dentro. Poi c’erano le candele, centinaia o forse migliaia, fluttuavano dappertutto, gettando luci brillanti sui piatti. Ora che Albus ci faceva caso, notò che gli studenti stavano osservando la comitiva, che ora si trovava con le spalle dirette al tavolo degli insegnanti.
Si sentì in soggezione, e per sfuggire a quello sguardo, alzò gli occhi al cielo. Ed era veramente il cielo! Al posto del soffitto a volta, che ci si sarebbe aspettati, il ragazzo si trovò a guardare la volta celeste, trapuntata di stelle e cosparsa di qualche nuvoletta grigia, che galleggiava pigra. Trattenne il fiato per quello spettacolo straordinario, seguito a ruota da Scorpius, che a sua volta inspirò sorpreso.
“è talmente fatto bene” disse Scorpius “Che sembra che non ci sia il soffitto!”. Albus annuì “Pensavo fosse cielo aperto!” e Rose, ritrovando il suo atteggiamento puntiglioso disse “Ma come? non avevi letto storia di Hogwarts?”. Albus voleva dirle qualcosa, per esempio che non gli sembrava il momento per fare i saputelli, ma guardandola spiegare a Scorpius perché il soffitto era come il cielo, decise di non dire niente.

Si girò a fissare il quadro del vecchio, stava seduto con le mani congiunte e ammiccava in direzione degli studenti, e ogni tanto si grattava il naso. Qualche nato babbano lanciò un urletto, nel vedere che il quadro si muoveva, Albus invece, ci aveva fatto l’abitudine, immagini, foto, quadri e quant’altro si muovevano e se ne avevano voglia, a volte sparivano.
Il professor Vitious arrivò e pose su uno sgabello di legno un sudicio cappello, tutto rattoppato e sgangherato.
Scorpius storse il naso a quella vista, ma la sua espressione durò poco, e fu sostituita dalla sorpresa, perché il cappello, con voce stonata prese a cantare:
Forse Pensate che non sono bello,
ma giudicate da quel che vedete
io, ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
I vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette.
E al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
E il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perché io sono un cappello parlante
!
 
E così terminò la sua canzoncina, e la toppa, che evidentemente doveva essere la sua bocca, si chiuse.
Dopo un attimo di silenzio, gli studenti seduti attorno ai Tavoli iniziarono ad applaudire e a schiamazzare, facendo i complimenti al Cappello, che s’inchinò su se stesso senza proferire parola.
Jee, bisbigliò all’orecchio di Albus “Pensavo di dover affrontare qualche mostro a mani nude!”
Albus rise e pensò, meglio affrontare un mostro a mani nude, piuttosto che scoprire in che casa sarebbe stato mandato.

“Benissimo” disse il professor Vitious applaudendo brevemente il Cappello “Ora” e improvvisamente nelle sue mani comparve una pergamena “Io chiamerò il vostro nome, voi vi siederete e vi metterete il Cappello sulla testa”.
Dopo una Breve pausa inizio a chiamare alcuni nomi “Allende Amy” una ragazzina bassa e piccolina si avvicinò con fare spaventato al cappello, se lo calò sulla testa e quasi ci scomparve dentro, dopo pochi minuti, ma che Albus era sicuro fossero un’eternità dentro quel cappello, questo gridò “CORVONERO” e la seconda tavola sulla destra esplose in un applauso. Furono chiamati molte persone, e gridati altrettanti nomi di Case, ad Albus sembrò, che tutti quelli che finivano in Serpeverde avessero delle facce cattive, finché il professor Vitious chiamò “Dinpal Jeevanprakash “ avendo qualche difficoltà a leggere il nome straniero.
Jee, molto preoccupato si avvicinò allo sgabello e per poco non inciampò in un gradino, rischiando di portare con sé anche il professor Vitious, cosa che fece scoppiare a ridere non poche persone.
Albus sperò che finisse insieme a lui, gli piaceva quel ragazzo, non sembrava un tipo troppo sveglio da Corvonero e nemmeno troppo astuto da Serpeverde. Il cappello ci mise più tempo a decidere rispetto agli altri, ma alla fine, grido senza insicurezze “GRIFONDORO!” e Albus applaudì più forte che poté.
Lola Terry, che Albus scoprì chiamarsi Lorenza, fu smistata come Jee in Grifondoro, cosa che non la stupì per niente, come non la colse di sorpresa l’accoglienza che le fece la tavolata, si sedette semplicemente vicino a Jee e continuò a guardare con aria assorta i ragazzi rimasti.
Pine Kay, Margaret Zabini, Lisa Dunval…” tutti furono chiamati e il capello gridò per tutti un sonoro “SERPEVERDE!”. Mentre passavano, guardavano Scorpius, che pareva davvero molto agitato.
Thomas Jean…” fu chiamata, e Albus si ricordò che anche lei doveva affrontare il primo anno, gli dispiacque molto di non averla cercata sul treno, chissà com’era agitata! Con grande sconforto di Albus, Jean fu smistata in Corvonero, cosa che la lasciò più che stupita.
Lorcan e Lysander invece, furono divisi, il primo finì tra i Corvonero e il secondo tra i Grifondoro.
Penty George, Duglas Olivia, Bones Richard...” vennero aggiunti alle schiere di Tassorosso.
Un altro ragazzo, un certo Thomas Bingle fu assegnato a Serpeverde e anche quest’ultimo parve guardare Scorpius, con un’aria sicura, gli ammiccò mentre si dirigeva verso l’ultima tavola sulla sinistra.
Era arrivato il momento dei Weasley, per primo passò Louis, il cappello ci mise parecchio a decidere e alla fine urlò “GRIFONDORO!”. A Rose non erano serviti più di due secondi perché gli fosse urlato un sonoro “GRIFONDORO!”.

Albus Severus Potter” disse con la sua vocetta il professor Vitious e al ragazzo iniziarono a sudare le mani. Si sedette, noncurante degli sguardi e dei vociferi che si espandevano per la Sala, il suo ultimo sguardo, deciso, fu rivolto a Scorpius, che lo colse con un sorrisetto, e poi fu buio.
“Molto bene, cosa abbiamo qui? Un altro Potter, oh sì, vedo molto talento magico, sembri un ragazzo in gamba eh? E poi hai lealtà, tanta verso le persone a cui vuoi bene, un perfetto Tassorosso saresti, ma aspetta..” si fermò il cappello “Oh vedo che hai coraggio ragazzo mio, di andare oltre le cose che pensano gli altri, anche di smentirti se necessario! Ho visto quello che hai fatto con il giovane Malfoy!” esclamò il cappello colpito “E come tuo padre, anche tu temi il Serpeverde, ma non fremere ancora, non credo che sia la casa adatta te….d’altronde tu sai già quella che è perfetta per te, ma si…” disse e poi gridò “GRIFONDORO!” e gli urli e gli applausi si fecero fragorosi, mentre Albus fremeva di gioia.

Si sedette vicino a Louis che gli disse “Amico, sempre insieme vero?” e Albus non poté fare a meno di ridere sollevato.

Ora guardava gli ultimi ragazzi rimasti, tra cui Scorpius e dentro di se sperava, che il giovane finisse insieme con lui. Quando chiamarono il suo nome, la sala si agitò, e i Serpeverde presero a sgomitarsi, sicuri di aver pronto un altro di loro da allevare, Albus si abbuiò, vedendo quei ragazzi tutti tronfi e soddisfatti. Scorpius, in preda al panico più totale, spinse il cappello sulla sua testa e con le mani strinse i bordi dello sgabello, fino a far diventare le sue nocche bianche. Sembrava che fosse certo del suo destino, seppur ingiusto.
E se il cappello lo avesse messo in Serpeverde? Sarebbe riuscito a rimanergli amico? O la differenza e la rivalità gli avrebbero impedito di vederlo come un qualsiasi altro studente? Perché si preoccupava tanto per quel Malfoy? Si chiese. Il Cappello si muoveva frenetico sulla testa di Scorpius, tanto è che gli studenti presero a mormorare, ma Albus osservando che Vitious non si scomponeva, rimase calmo.

A un certo punto, quando ora mai Scorpius pareva essere stato inghiottito dal cappello, tra l'incredulità della sala, e facendo spalancare le mascelle ad Albus, Louis e Rose, il capello si riscosse, sulla testa di Malfoy e inaspettatamente gridò "GRIFONDORO!".






N.d.A. "Shaaaaaame on You!!!" un Malfoy in Grifondoro?? Ma quando mai?. Ahahah, spero che nessuno mi linci viva, anche perchè ci terrei a finire la storia :) lo so che è una cosa che lascia parecchio esterreffatti, però a voi chi vi ha detto che il piccolo Malfoy non sia coraggioso? Ricordiamoci di Sirisu, lui, nato in una famiglia di pazzi Serpeverde è stato l'unico a finire in Grifondoro. Tutto è possibile, so Live in Peace, anche perchè ricordate I Malfoy sono sempre Malfoy.
Ora alcune note: 1) Pix e i Fantasmi ho voluto tenerli, così come ho mantenuto il canto originario del cappello parlante, ci sono molto affezionate e in più se devo essere sincera, quello che avevo preparato io non era così bello come questo (ovviamente!) 2) Ricordate Jean Tohmas? La figlia di Dean! Ecco, non dimenticatela mi raccomando, così come non dimenticatevi della discussione avuta tra Harry e Bill durante il compleanno di Albus, è una cosa improtante.
3) Perchè un quadro in Sala Grande? Penso che tutti abbiate capito chi sia, ma io non lo voglio dire, perchè dirlo romperebbe un po la magia. Posso dirvi però, che nessuno, come l'uomo del quadro si merita di stare in Sala Grande, NESSUNO!.
4) La McGranitt è davvero vecchia ragazzi, però con il tempo credo che sia diventata meno severa verso gli allievi, a questo ha contributio sicuramente la seconda guerra magica.
5) Cosa si aspettano questi Serpeverde? Tutti che passano e ammiccano a Scorpius? Lo vedremo lo vedremo, posso solo dirvi che tutti si aspettavano di fare un party di reunion delle vecchie serpi felici. Ma purtroppo il biondino ha rovinato la festa...

Finite le mie considerazioni, spero che il capitolo via piaciuto, almeno quanto è piaciuto a me scriverlo! Ringrazio dal profondo del mio cuoricino piccino picciò, chi si è spinto oltre questi cinque capitoli e li ha letti tutti, e invito tutti quanti a lasciare un bel commento a fondo pagina ;D Ne sarei davvero felice (e poi a voi che cosa costa? Attenti che vi mando al San Mungo se non fate i bravi!). Ci rivediamo nel Prossimo Capitolo che si intitolerà Sogni Doro (spoiler ovunque!) Cosa capiterà a Scorpius? Chissà che cosa si aspettava? Ne sarà felice? e Albus? ehehe vedrete vedrete.

Un saluto grandissimisso da giu_ggiola, abbraccioni!
Hasta la vistaaaaaaa ;)

 
  
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