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Autore: leodefilippi    17/01/2009    1 recensioni
...il freddo di quel corpo lo privò di qualsiasi calore vitale.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapeva di aver fatto tutto il possibile.
Eppure si sentiva in colpa, pensava fosse colpa sua, tutta colpa sua, se non era riuscito a salvarlo.
Sapeva che non c’era nulla da fare, nessuno era in grado di fare qualcosa, figurarsi un ragazzo senza alcuna esperienza e nozione in quei campi.
Eppure il dolore non cessava.
Forse non era l’incapacità a compiere un azione che non sarebbe stato in grado di fare a farlo sentire colpevole.
Forse era da una azione che poteva compiere che tutto derivava.
Forse era dal fatto che aveva avuto altri sette mesi che la sera di quel freddo giovedì di gennaio non sembravano possibili e che solo la sera dopo sembravano anche pochi.
Eppure non si era mosso.
Anche in quell’ultimo mese, nell’afa soffocante di un luglio che ormai cedeva il passo al terribile agosto, non aveva fatto niente.
Non aveva saputo dirgli niente, neanche quando tutto era ormai chiaro, quando anche chi era lontano era tornato di corsa per salutarlo.
Ma lui non aveva fatto niente, forse per paura, forse per l’illusione che tutto potesse mettersi a posto.
E alla fine lui è morto, a casa sua, con le persone che gli volevano bene intorno.
Lui subito non volle vederlo, poi la sua vergogna per quei pensieri lo sconvolse fino al punto di non volersi più allontanare da lui.
Voleva recuperare il tempo perduto, ma non c’era modo.
Prima che la bara fosse chiusa andò a salutarlo, con quel viso finalmente sereno, quasi beffardo, sperando quasi che si svegliasse appena l’avrebbe toccato:
il freddo di quel corpo lo privò di qualsiasi calore vitale.
Non c’era più modo per dirgli quanto gli volesse bene, aveva avuto sette mesi in dono e aveva sempre rimandato, senza pensare a quanto aveva sofferto solo all’idea che potesse morire, e adesso era realtà.
Purtroppo non aveva modo per liberare il suo cuore, e questo dolore lo stava uccidendo.
Sono passati ormai cinque mesi da quel terribile giorno e il suo cuore è un buco nero che lo assorbe tutto, lo rode dall’interno, lo priva della voglia di vivere…riuscirà mai a venirne fuori?
  
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