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Autore: 9Pepe4    17/01/2009    16 recensioni
«Mi sono arrivate!» gemette infine, senza smettere di saltellare.
Arrivate? si chiese Vegeta. Arrivate cosa? E perché sua figlia non voleva parlarne?
Mentre il viso di Bulma si illuminava di comprensione, la mente di Vegeta si mise in moto per alcune congetture... Dunque, una cosa che sua figlia non avrebbe mai detto davanti a lui... Quindi una cosa che lo avrebbe fatto arrabbiare.

Ecco come una semplice frase che nessun altro fraintenderebbe, può far nascere mille sospetti nella mente di Vegeta...
Spero vi faccia almeno sorridere ^^
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono arrivate!



Vegeta e Bulma erano in salotto.
Stavano discutendo sul colore delle tende da acquistare per la camera da letto. O meglio, Bulma portava avanti il proprio monologo di azzurri, verdi, fucsia, bordeaux, beige... Vegeta si limitava a  mantenere il proprio silenzio accigliato che interrompeva solo per dar voce a qualche grugnito.
La donna stava elogiando un genere di tessuti quando Bra si precipitò nella stanza, con aria di urgenza.
Gettò appena un’occhiata al padre e si rivolse alla madre: «Ma’, vieni...» Prese a saltellare lievemente, continuando a spostare il peso da un piede all’altro.
Bulma interruppe finalmente la propria conferenza. «Che è successo, tesoro?»
La ragazzina lanciò un’occhiata a Vegeta. La cosa lo infastidì, dal momento che era un’occhiata fin troppo eloquente. Chiaro come il sole che significava “Non-davanti-a-papà”.
«Mi sono arrivate!» gemette infine, senza smettere di saltellare.
Arrivate? si chiese Vegeta. Arrivate cosa? E perché sua figlia non voleva parlarne?
Mentre il viso di Bulma si illuminava di comprensione, la mente di Vegeta si mise in moto per alcune congetture... Dunque, una cosa che sua figlia non avrebbe mai detto davanti a lui... Quindi una cosa che lo avrebbe fatto arrabbiare.
«Bene, tesoro, vieni» disse Bulma, rivolta alla figlia. Il saiyan le osservò mentre uscivano, accigliato.
Una cosa che c’entrava con sua figlia e che lo avrebbe fatto infuriare. Ecco. SUA figlia. La sua bambina, la sua Bra, la sua. Il dubbio si insinuò nella mente del Principe. Era possibile che un ragazzo (uno stupido ragazzo terrestre) le stesse facendo la corte? Senza dubbio Bra era molto carina, anzi, era bella come sua madre, con quei capelli turchini e gli occhi cobalto.
La bocca del saiyan era ormai una linea obliqua.
Possibile che qualche idiota si fosse messo a corteggiare sua figlia?!?! Forse erano arrivate... delle rose, quel sudicio essere aveva mandato delle rose a sua figlia con l’intenzione di farle il filo! Forse erano rose rosse! Forse il prossimo passo sarebbe stata una dichiarazione!
In quel momento, Bulma e Bra rientrarono.
Che sguardi si lanciavano! Avevano un del tutto rinnovato comportamento... molto complice. Vegeta assottigliò gli occhi: e così quella donna aiutava lo spasimante della loro figlia ad agire nell’ombra!
A quel punto accadde una cosa che andò a rincarare la dose di stranezze di quel giorno: Bulma abbracciò Bra di slancio, esclamando: «Oh, tesoro! Sei una donna, adesso!»
Il Principe sbuffò. E così lei considerava che la presenza del corteggiatore rendesse Bra una donna!
Stava rimuginando su come far ragionare Bulma che arrivò Trunks. «Ehi, che fate di bello?» domandò, vedendo madre e sorella avvinghiate.
Vegeta osservò suo figlio. Un possibile alleato per porre fine a quella pazzia? In effetti, Trunks era molto protettivo nei confronti della sorella...
«Ma cosa ha fatto Bra di tanto importante?» domandò il ragazzo, con uno scherzoso tono lagnoso. «Dài, dimmi, così lo faccio anche io!» aggiunse.
Bra si lasciò andare ad una risatina. «No, Trunks... Tu non puoi...»
Vegeta osservò la scena. Ecco, coincideva tutto! Trunks non poteva ricevere rose da uno spasimante segreto, era chiaro come il sole! Il Principe osservò il giovane rimanere perplesso un momento, poi rischiararsi per l’illuminazione. Vegeta si preparò ad una scena da fratello maggiore preoccupato.
Al contrario, Trunks prese la mano della sorella con fare scherzoso. «Ehi, congratulazioni!» esclamò, con un sorriso enorme.
Lei ricambiò con uno sguardo birichino.
Vegeta fissò incredulo il figlio maggiore. A quanto pareva, avrebbe dovuto agire da solo per porre fine a quella pazzia! «Bulma, devo parlarti!» esclamò in tono imperioso.
La donna sciolse l’abbraccio con la figlia e seguì il marito.
Una volta fuori, dove, ne era certo, nessuno li avrebbe sentiti, Vegeta fronteggiò la consorte. «Si può sapere come puoi permettere una cosa del genere?» sbottò, torvo.
Lei lo fissò senza capire.
Di malavoglia, allora, il saiyan aggiunse: «Non mi va a genio questa faccenda...»
«E perché dovrebbe andarti a genio?» replicò Bulma.
Questa poi! «Io ho dei diritti su quella mocciosa, ricordalo!»
Bulma apparve confusa. «Ma, Vegeta, è una cosa normale, succede a tutte...»
«Non nella mia casa!» sbottò il Principe.
«La tua casa? La tua casa?! La mia, vorresti dire!» sbraitò la donna, dimenticando completamente l’origine della discussione.
«Non con mia figlia!» urlò allora Vegeta.
Bulma si zittì. «Hai detto “mia figlia”?» domandò, sbalordita. Si accese di soddisfazione, mentre Vegeta si faceva sempre più nervoso. «Ma allora ci tieni tanto ai nostri figli, di’ la verità» lo stuzzicò, più per infastidirlo che per altro. In fondo lo sapeva che Vegeta era affezionato a Bra e Trunks più di quanto volesse dare a vedere.
«Insomma!» scattò il saiyan. «Ho il diritto di giudicare il lurido spasimante di Bra!»
Bulma lo fissò perplessa.
«Cosa credi, che non mi sia accorto degli sguardi cospiratori che lanciavi a Bra?!» eruppe il saiyan. Lo prendeva per babbeo?! «Pensi che mi sia sfuggito il “mi sono arrivate” della mocciosa?! Ah, ma io non permetterò che accetti gli omaggi di un pusillanime terrestre!»
«Gli omaggi di un pusillanime terrestre?» ripeté Bulma. Vegeta attese che negasse, o che lo invitasse ad essere disponibile con lo spasimante (giammai!). Invece, con sua grande sorpresa, la donna iniziò a ridere. Rideva tanto da doversi chinare, mentre balbettava cose come: “Oddio!”, “Non ci posso credere!”, “Pazzesco!”. Sembrava stesse soffocando dalle risate.
Quando infine la scienziata riuscì a darsi un contegno, si rivolse al saiyan. «Quindi tu pensavi fossero arrivate, che ne so, delle rose per Bra?»
«Non so cosa sia arrivato, ma pretendo...»
Fu interrotto da una nuova serie di risatine da parte di Bulma. «Oh, Vegeta!» ansimò la donna tra le risa. «Non hai capito niente!»
Lui la fissò guardingo. Era un piano per farlo rinunciare ai suoi sospetti?
«A... a Bra» balbettò Bulma, scossa dalle risate, «sono... sono venute le mestruazioni!» concluse in un ululato, iniziando nuovamente a ridacchiare, con un’allegria che sfiorava l’isterismo. Non era possibile! Per un malinteso Vegeta aveva dimostrato più volte di essere un padre esageratamente protettivo!
Il Principe era intanto immerso nelle proprie riflessioni, accigliato. E così, niente spasimanti? «La vuoi smettere?!» sbottò irritato, vedendo che la moglie era ancora piegata in due dalle risate.
Bulma annuì, deglutì e si diresse in cucina, probabilmente per bere un po’ d’acqua.
Il saiyan si sentiva irritato per la figura fatta, ma poi pensò che nessun abominevole terrestre ronzava attorno alla sua principessa.
Che sollievo!
  
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