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Autore: teotode    04/07/2015    1 recensioni
Alcuni sono Umani, altri no...
Che sono sono costoro
Che ci fanno sulla Terra queste Creature...
Qualcuno le distruggerà mai,
Ma la domanda più complicata è:
Come le riconosco?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora non capisco perché Teo non sia qui. Cioè intendo, perché quello stupidissimo Don non l’abbia  messo in camera con me, Ale ed Ely. Eravamo d’accordo, avevamo fatto un patto…. Se lui ci avesse messo tutti insieme, noi non avremmo fatto del male a nessuno, neanche accidentalmente!
-Uffa! Mi annoio! Senza Teo non sarà la stessa cosa!- urlai io arrabbiata.
-Sì, ma io ve l’avevo detto che Teo non sarebbe stato con noi! La mia predizione era esatta…- disse seccata Eli.
-E quindi, ora che si fa? Se non possiamo sgattaiolare fuori di notte senza farci vedere per poi trasformarci, per noi sarà la fine! Le nostre ferite inizieranno a riaprirsi e moriremmo ancora!- chiesi io.
-Beh, penso che Teo riesca a sgattaiolare fuori di notte, utilizzando lo stratagemma del profumo, calze e tanto silenzio!- rispose Ale ironico.
-Sì, ma, quella Hanako non mi convince! Insomma, il mio sesto senso me lo dice!- dissi io.
-Sì, beh Emma, se ci fidassimo del tuo sesto senso allora…..- ridacchiò Eli.
-No, non il sesto senso della vecchia Emma! Ve lo dico col mio sesto senso dei draghi! I Figli dei Draghi riescono a percepire il pericolo!- ribattei io.
-Si, peccato che non riescono a identificarlo!- ridacchiò di nuovo Eli.
-Andate tutti al diavolo! Secondo me quella Hanako è una cacciatrice che ha minacciato il Don e adesso vuole ucciderci tutti! Vi metto in guardia, perché sono vostra amica. Il fatto è che se capisce che Teo è un Tritone, saremmo tutti in pericolo! Ma lo capite o no!- urlai io infuriata nera. Dopodiché andai a farmi una doccia per raffreddare i bollenti spiriti. Ma perché non mi capiscono….
Uscii dalla doccia con calma, mi vestii e ritornai dagli altri.
-Scusaci Emma, è solo che per noi è difficile pensare che i cacciatori siano qui, in un luogo sperduto!- disse Ale parlando anche per Elisa.
-Scuse accettate, ma ora che facciamo per tirare le sette? Giochiamo col cell…..- non feci in tempo a finire che entrò Annina, l’animatrice, con il carrello della merenda.
-Torta o Panino con la Nutella?
-Torta
-Torta
-Torta
-Torta
-Bene- riprese l’animatrice; -E ora, se non vi dispiace, consegnatemi  i vostri cellulari.- dopo averli presi ci salutò ed uscì dalla porta sorridendo.
-Molto bene, lo stratagemma di Teo ha funzionato!- dissi io senza urlare
-Beh, ricordiamoci di ringraziare!- disse Ale.
-Bene, ma ora come passiamo due ore e venti minuti?
-Io chiederò agli animali di quel bosco informazioni sul territorio.  Poi penso di curare un po’ le mie piantine che ho portato nella valigia- disse con tono grintoso Ale
-Io preparerò ancora un po’di profumo di Aetheria, per aumentare le nostre riserve e le nostre possibilità di salvezza. Dopo mi studierò un po’ il mio Librum Magi, per accrescere la mia conoscenza sugli incantesimi.
-Ed io…..- dissi io
-Che hai Emma, perché quella faccia e quel silenzio?- chiese premuroso Ale.
-Io non posso andare in giro volando come mi pare e piace! E non posso neanche disegnare o scrivere o mettermi lo smalto, perché ho lasciato tutto a casa- dissi io disperata. –Eli, non è che faresti un qualche abracadabra e mi porteresti qui gli strumenti?
-Prima di tutto si chiamano INCANTESIMI!- puntualizzò lei; -E secondo, non posso fare quel tipo di magia perché mi dovrei trasformare e mi servirebbe una quantità immensa di potere, perché si tratta mi magia dell’occulto, cioè non la mia specialità.
-Sì, ma tanto anche se ti trasformi nel tuo vero aspetto sei quella che rimane più umana di tutti!- ribattei io inquieta.
-No, è qui che ti sbagli! Il mio corpo da strega è ricoperto da glifi e marchi magici che emanano una luce fortissima! Quindi scordatelo!- mi azzittì e passai il pomeriggio più lungo e noioso del ventunesimo secolo! Finché, finalmente si sentirono sette profondi *DONG*.
Il campanile, le sette, mangiare…..arrivoooooo!!
 
Finalmente cena! Stavo per morire di fame!
Dopo una bella chiacchierata con i cervi, i leprotti, gli scoiattoli e le civette, finalmente scoprii un luogo deserto perfetto per le nostre chiacchierate. Ma non avvisai gli altri…. Almeno non oralmente. Qualche cacciatore avrebbe potuto ascoltare. Anche il bosco mi ha detto di stare attento, perché ha sentito delle presenze ignote, maligne, ma ignote.
Purtroppo la cena non fu quello che mi aspettavo….. cinque pennette di pasta con uno sputo di sugo; una misera bistecchina di fesa di maiale e degli schifosissimi spinaci….. e per di più senza un briciolo di frutta o un cucchiaino di dolce o gelato. Ero così perso nei miei pensieri che mi non ascoltai la prima parte della pappardella del Don. Presi ad ascoltare soltanto alla fine, quando disse:
Oggi sarete molto stanchi, quindi questa sera non ci saranno attività, né scherzi, né film. Vi permetto di restare nel salone solo fino alle nove. Poi tutti a chiave nelle proprie stanze a dormire. Buona serata!- dopodiché il Don si avviò con Annina verso la cucina. Erano entrambi preoccupatissimi.
-Ma perché il Don non ci permette di fare una serata coi giochi? La prima sera è sempre quella degli scherzi ai primini!- chiesi io preoccupato.
-Non lo so, forse il Don ha percepito la presenza di un altro cacciatore e ci ha voluto mettere in guardia!- disse Teo.
-Non saprei, ma questa faccenda mi puzza! E’ il mio sesto s….- non fece in tempo a finire Emma.
-Sì, sì il tuo sesto senso, lo sappiamo tutti Emma!- disse ironicamente Elisa.
-No, ve lo giuro! Per di più ho visto Annina preoccupatissima questa sera.- ribatté Emma.
-Anche io l’ho vista, stava andando a rifugiarsi per parlare col Don!- dissi io. –Comunque ho trovato un buon posto per transfor….. cioè sì avete capito!
-Davvero, dove?- chiese Eli impaziente.
-Aspettate, ve lo scriverò dopo sul gruppo di What’s App …P…PP. Pericolo in vista!
-Che tipo di pericolo?- chiese Emma.
-Beh, un metro e sessanta, capelli neri liscissimi, treccia di lato, occhi a mandorla leggi manga in arrivo!
-HANAKO?!?
-Piano, non traiamo decisioni affrettate! Sta solo poco bene e io le ho detto che per qualsiasi cosa può riferirsi a me!- disse Teo in modo calmo.
- Teo… mi dispiace disturbarti ma… mi gira tantissimo la testa … potresti.. accompagnarmi in camera?- chiese la giapponese a Teo in modo molto cortese e pacato. A quanto pare le erbe che avevo disperso nell’aria erano servite! Feci un cenno di vittoria ad Eli e ad Emma ma… meglio non dirlo a Teo o si sarebbe arrabbiato.
Una decina di minuti dopo Teo corse giù dalle scale con respiro affannoso.
-Ti è arrivato il messaggio Teo?- chiesi io.
-Sì, mi è arrivato appena avevo finito di rimboccare le coperte ad Hanako.- rispose lui
-Allora adesso dobbiamo tirare le nove, quindi tutti al biliardino!- urlò euforica Eli.
Il messaggio era chiaro:
“Io: ragazzi, alle nove tutti al laghetto puntuali. Stasera ci si trasforma. Ho trovato un boschetto dal sentiero impercorribile e pensate un po’! C’è anche un laghetto per Teo.
 Teo: Evviva il laghetto!
 Emma: Sì ma come faccio a sgattaiolare fuori dalla finestra senza farmi vedere?
 Teo: Vola!
 Elisa: Ed io?
 Teo: Occultati!
 Emma: Ma qual è il percorso che bisogna fare?
 Io: Dopo il laghetto proseguite in un sentierino a zig zag. Seguitelo fino a che trovate un grosso masso con                     sopra scritto AETE in verde; girate a sinistra e andate sempre dritti fino al salice piangente. Girate a destra e    dopo un centinaio di metri si arriva. E’ davvero stupendo e c’è anche una cascata. Ringraziamo tutti il maestoso cervo che ci ha donato la propria vista per trovare il luogo della trasformazione! Grazie maestoso cervo!
 Teo: Grazie Bambi.
 Elisa: Grazie amico di Bambi.
 Emma: Grazie Dumbo.
 Teo: Emma, guarda che Dumbo era l’elefantino che vola con le orecchie
 Emma: O.O”
Passammo tutta la serata a giocare al biliardino. Io e Teo eravamo imbattibili! Battemmo tutti, uno a uno, o meglio, due a due, io in attacco e lui in difesa. Certo ,fino a che arrivò Sere e Marta…. Così Teo si imbambolò e le lasciò vincere. Che rabbia! L’avrei preso a calci!
-Ragazzi sono le nove, è ora di andare a letto, forza tutti alle scale che vi contiamo!- disse Andrea, l’animatore
-Sì certo, sei bellis…. No volevo dire sissignore!- gli rispose Elisa.
-Ma non possiamo sgattaiolare via ora?- mi chiese Teo impaziente.
-No, perché se non ci contano e vedono che non ci siamo, capirebbero persino i Cacciatori!- gli risposi.
Così andammo ognuno nelle proprie stanze senza fiatare. Teo poi si calò giù dalla finestra della sua camera senza svegliare Hanako e arrivò per primo al laghetto. Io ovviamente fui l’ultimo…. Dovevo accertarmi che nessuno vedesse una persona che scendeva dalla finestra portato da una gigantesca pianta! E dovetti anche tornare indietro perché mi resi conto di aver dimenticato l’Aetheria…..
Quando arrivai trovai i miei tre amici, ma stranamente anche un’altra nuova Creatur. Tutti si erano già trasformati, tranne me.
Teo nuotava nel lago cristallino con la sua coda da tritone. I capelli si erano bagnati del tutto e ormai non stavano più a posto. Era a petto nudo con la sua bellissima coda verde in bella vista. Teo è una specie di Tritone molto rara, riconoscibile dalla sfumatura delle sue squame. Appena sotto la vita iniziavano con un giallo chiarissimo, poi più intenso fino a un verde cinabro e verde erba; la parte terminale era più un verde smeraldo e le due pinne un verde acqua. Portava una collana con un dente si squalo e il suo busto era avvolto da alcune alghe, il metodo che i Tritoni utilizzano per chiudere le ferite.
Elisa si era appena trasformata in Strega. I capelli si riempirono di mesh violette e si raccolsero in una coda di cavallo alta sul lato sinistro della testa. Portava una maglietta nera con lo scollo a cuore, che però si alzava fino al collo con un tessuto retato. Sopra di essa svolazzava un maglione grigio chiarissimo che aveva un solo bottoncino sotto il seno e poi si riapriva sotto in due lembi che si univano dietro, lunghi fino al ginocchio. Indossava una gonnellina fucsia simile a quelle delle scuole giapponesi. Ai piedi calzava degli stivali neri morbidi di stoffa con dei bei tacchi alti. Eli era seduta sotto un albero che leggeva il suo tomo e si esercitava nei suoi incantesimi.
Emma aveva assunto il suo vero aspetto di Figlia dei Draghi. I suoi lunghi capelli mori erano scompigliati in una specie di ciuffo voluminoso che le copriva quasi l’occhio sinistro e una ciocca di capelli legati dietro da un fermaglio a forma di artiglio di drago. Portava un reggiseno di pelle di drago e una gonna fatta con gigantesche zanne di drago che assomigliava ai gonnellini che portavano i soldati greci. Emma era scalza. La sua pelle era stata sostituita a tratti da scaglie di drago color rosso scarlatto ardente che la aiutavano a riscaldare il proprio corpo. Emma si rilassava e cercava di non dare fuoco all’intero bosco.
La sconosciuta era una Fata. Portava i capelli sciolti color biondo scuro tutti spostati sulla spalla sinistra; con un cerchietto color verde chiaro e due piccoli pon-pon simili a soffioni. Portava un vestitino corto che ricordava un po’la natura. Partiva dalla spalla non coperta dai capelli con delle frange marroni che assomigliavano molto a dei rami, seguiva con uno sollo a cuore ricoperto con del tessuto a piccole frange sporgenti verdi che sfumavano appena sotto il seno. Dal bacino in giù il vestito si ramificava un lembi che sfumavano sul  nero con pallini color panna. Sotto alle frange c’era una minigonna bianca. Anche lei era scalza. Da dietro la schiena partivano due meravigliose ali da farfalla dal contorno rosa e dall’interno squamato verde cinabro traslucido. La fata era seduta con le gambe da un lato su una roccia vicino al fiume e cantava con Teo. A volte volava sul pelo dell’acqua e schizzava Teo che la ricambiava.
Io bevvi subito l’Aetheria per non farmi riconoscere dalla fata. Eppure aveva un’aria talmente familiare che avrei potuto dirle chi fossi. Appena bevvi l’Aetheria anche io cambiai. I miei capelli si trasformarono in larghe foglie verdi scure che riproducevano il mio taglio da umano. Il mio mento germogliò e mi crebbe una barba fatta di minuscole foglie verdi chiarissime.  Il mio corpo, come quello di tutti i Druidi, si ricoprì di corteccia che, nel mio caso, si tratti di quella del salice piangente. Quello è il nostro modo per tenerci in vita. Ero vestito con una tunica dal colletto alto; aperta, lunga fino al ginocchio color verde con dei ricami, lungo gli orli, a forma di foglie marroni. La tunica era priva di manica sul braccio sinistro. Sul braccio destro, invece, ricadeva rigogliosa e molto voluminosa. Portavo un paio di pantaloni marroni tipo jeans, ma fatti di midollo di albero, con lo stesso ricamo della tunica color verde acido.
Appena mi avvicinai al lago salutai i miei amici, occultando i loro nomi, poi mi girai verso la fata e le dissi:
-Buonasera signorina!
-Buonasera anche a te, Ale!- mi rispose lei. Io ci rimasi di sasso…. Com’era possibile che lei mi conoscesse.
-Ma tu mi conosci?- le chiesi un po’spaventato.
-Certo, e conosco anche Matteo, Elisa ed Emma.- rispose lei con un bel sorriso. Dopo quell’affermazione io e gli altri ci guardammo negli occhi, stupiti ma anche molto spaventati. Se qualcuno ci conosce, vuol dire che non siamo stati attenti e potrebbero averlo notato anche i Cacciatori!
-Non temete, non dovete avere paura. Io sono vostra amica, ma per il vostro bene non posso dirvi il mio nome. Sappiate che potete contare su di me per qualunque dubbio abbiate e se avete domande potete chiedermi direttamente a me o al Don. Sappiamo quanto lui sia fedele a noi Creature. Dovete sapere anche che non è un vostro errore se io conosco i vostri nomi, ma io vi conosco da tempo - disse la fata con un tono di voce da amica. In effetti quel timbro, quel tono, quel viso mi erano molto familiari. Ma chi è costei? Dopo aver detto quella frase lei ci salutò e marciò svolazzando verso la pensione del Camposcuola. Per questo mi era sembrata così familiare, perché è tutto il giorno che la vedo! Oddio, che sia lei? Ma no, non è possibile, io la conosco da quando ero piccolo, non può essere lei!
Passai  i successivi cinque minuti in preda la tormento, quando mi accorsi  che la Natura mi stava avvisando. Un messaggio dalle piante diceva:
“Attenzione, vi hanno trovati, correte! Un ragazzo, non troppo alto, capelli a spazzola. In mano recava uno spadone. Fate presto e che possa la Madre aiutarvi! ”
-Ragazzi, dobbiamo tornare subito alla pensione. Immediatamente!- avvisai io spaventato.
-Perché? Ci stiamo divertendo parecchio….- disse Emma.
-….. Cacciatori…- dissi io con il cuore a mille.
-COSA? COM’E’ POSSIBILE!- urlò Teo.
-Non lo so, ma bisogna sbrigarsi- risposi io.
-Sì, e come facciamo? Se torniamo dalla stessa strada dell’andata, ci beccheranno!- disse Emma nervosa.
-Questo non lo so!- disse Ale.
-Ragazzi mi è venuta un’idea! Datemi tutti la mano! Utilizzerò una magia!- disse Eli chiudendo di scatto il suo libro dopo averlo consultato ben bene!
-Cosa intendi fare?- chiese Ale perplesso.
-Lancerò un incantesimo d’occultamento!- disse Eli fiduciosa.
-Ma non puoi farlo! E’ Magia Nera, ti ucciderà!- disse Emma.
-No, mi stancherò più del solito ma non mi ucciderà! Siete pronti? Phrismatum Occultum Un Animum…..
 
Che fortuna! Sani e salvi! Meno male che l’incantesimo ha funzionato. Ora dovevo solo aprire la finestra ed entrare nella mia camera dove Hanako dormiva. Tolsi le scarpe, aprii delicatamente la finestra ed entrai. Mi misi velocemente il pigiama ed entrai nel letto. Mi fermò un mugolio appena sollevai le coperte.
-Ciao!- disse Hanako con voce gentile girandosi delicatamente verso di me.
-Ehm…. Ciao! Da quanto sei sveglia?
-Mi hai svegliato tu entrando dalla finestra! Che ci facevi fuori?- chiese senza mutare il tono di voce.
-Sai, volevo raccoglierti dei fiori per la tua guarigione e…. volevo farti una sorpresa domattina. Però…. Di notte di fiori vanno anche loro a dormire e perciò…. Niente sorpresa….
-Davvero? Sei gentilissimo! Non fa niente se non sei riuscito nel tuo intento…. L’importante è il pensiero!- disse lei felice.
-E chi ha detto che non ci sono riuscito? Ho qui un altro regalo per te! E’ una scultura di ghiaccio! Mi sono incamminato molto in su per la montagna e ho trovato in una piccola grotta un blocco di ghiaccio e l’ho modellato un po’!- dissi io. O meglio improvvisai. Creai velocemente una rosa di ghiaccio coi miei poteri da tritone e gliela porsi.
-Mi piace tantissimo! Vado subito a metterla in un luogo dove non si sciolga, perché penso di non poterla mettere in un vaso!- disse lei euforica. Meno male che ci è cascata, sennò non avrei saputo che fare! Dopo aver posizionato la rosa vicino a una finestra aperta, Hanako tornò nel letto.
-Senti, non riesco a dormire e sono già le due di notte; ti va il gioco delle 20 domande??
-D’accordo, inizia pure!- dissi io divertito.
-mmmmhhh….. vediamo, sei bravo a scuola?- chiese lei.
-Con tutte le domande proprio quella? Sì, sono bravo a scuola e sono uscito dagli esami di terza media con 10 con lode…. Ora ti chiedo qualcosa io, ha….
-Eh no, tesoro, le domande le faccio io!
-Come? Questo è un furto! Signorina occhi a mandorla!- dissi io in tono ironico.
-Bene, la prendo come una sfida! Domanda numero due, ti piacciono i miei occhi?
-Sì, li trovo molto affascinanti e quando ti arrabbi il tuo sguardo diventa molto sexy!
-Ehi, questo non è vero! Sei la prima persona a cui piacciono! A molti italiani non piacciono!
-Beh io sono un otaku, ricordi?
-Giusto! Domanda numero tre…. Hai mai baciato qualcuno?......
………………… [Dopo qualche ora]
-Bene e ora l’ultima domanda e qui voglio una risposta esauriente! Ti piace qualcuno? Parlamene un po’! So che non mi dirai il nome, però parlamene!- chiese lei con uno dei suoi sguardi affascinanti.
-Beh, in realtà non so se mi piace veramente qualcuno. O forse è solo un capriccio.- risposi io.
-Descrivimela!- disse Hanako con un tono di voce totalmente differente. E’ come se la gentilezza se ne fosse andata e avesse lasciato il posto a una voce più triste.
-Chi ti ha detto che è una lei?
-O.O…..
-Era uno scherzo! E’ ovvio che è una lei!- dissi facendole un sorriso. –Comunque lei è alta, mora, occhi marroni, simpatica, intelligente solo che…
-Che cosa?
-Mi ha ferito profondamente!
-Che ha fatto?
-Meglio non parlarne, non è il momento!
-Ma tu l’hai perdonata?
-No. Non ancora, e non ho intenzione di farlo se lei non mi farà solenni scuse.
-Beh, invece dovresti, penso. Se la ami veramente.
-Come ho già detto prima non lo so se mi piace davvero.
-Sei strano!
-Davvero?
-Sì.
-Beh, anche tu sei strana!
-Perché?- chiese con gran stupore.
-Perché non sai contare! Avevamo detto venti domande e non ventiquattro!- dissi ridendo.
-Già, hai ragione- rise anche lei.
-Sono già le cinque e mezza, dovresti dormire principessa!- dissi io in tono cordiale e un po’ scherzoso.
-E tu non dormi?- chiese lei tutta contenta per il mio appellativo.
-Io dormire? Ma ti sei fumata una canna? Piuttosto vado a farmi un bagno!
-Scusa ma perché ti devi lavare sempre?
-Non è come pensi! E’ solo che l’acqua mi aiuta a rilassare il corpo e la mente e mi fa pensare. L’acqua è fondamentale per me!
-Ok…. Sei strano!
-Dormi! Almeno quando dormi tieni la bocca chiusa?- dissi io scherzando e ridendo.
-Beh a volte parlo nel sonno, come quella volta che misi ad urlare e mia mamma si alzò tutta spaventata e…….



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Ringrazio tutti coloro che mi seguono ancora.
Rieccomi dopo tanto tempo con un nuovo capitolo.
Sì lo so che il tempo è davvero molto, ma ho voluto fare dei disegni preparatori (Che non posterò mai a causa della denuncia da parte di una signora molto irritabile chiamata Fantasia) per descrivere meglio i personaggi.
Spero che piaccia.
Una domandina a botta e risposta: Chi è la misteriosa fata? Provate ad immaginare.... o forse non potete per mancanza di nomi scritti nel capitolo!
Un bel pollicione per il Fail di Emma!
Chi sarà mai la ragazza che piace a Teo? E ancora più intrigante, come reagisce Hanako nel suo intimo?
Grazie per la lettura

PS: i narratori sono
      -Emma
      -Ale
      -Teo

Ciao
Teotode
   
 
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