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Autore: sticky2012    04/07/2015    5 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 18.
Un passo alla volta?
 
 
 
-Weasley, sei sicura di volertene andare?- cerca di convincermi Malfoy. E così facendo solleva un sopracciglio. Conosco bene quell’espressione furba per non sapere cosa voglia intendere.
-Malfoy, è da ieri che siamo chiusi qui dentro! Prima o poi dovremo pur uscire!-. Abbiamo passato un’intera giornata in questa bellissima stanza di una pensione londinese e non sono nemmeno riuscita a vedere che panorama si scorgesse dalla finestra. Ieri, ancora prima di riuscire a chiudere la porta, Malfoy mi era già letteralmente saltato addosso. Inutile dire che non abbiamo chiuso occhio; sapevo che tre me e Draco ci fosse una notevole attrazione fisica ma non pensavo a questi livelli.
Mi c’è voluta una gran dose di  fermezza, stamattina, per scivolare via dalla sua presa e iniziare a rivestirmi; guardo il mio riflesso allo specchio e ho proprio l’aspetto di chi non dorme da parecchio tempo. I miei capelli sono un disastro, ho il viso visibilmente arrossato e, lungo tutto il corpo, ho vari segni lasciatimi da Draco come ricordo della notte appena trascorsa.
Malfoy, sbucando dietro di me, mi avvolge da dietro con le sue braccia e mi da un bacio sulla spalla; al suo contatto, sento il mio corpo rilassarsi. Ci guardiamo tramite lo specchio ed entrambi scoppiamo a ridere; mi abbandono contro di lui. Sto così bene. Ricomincia a baciarmi il collo, al che provo a sciogliermi dalla sua presa.
-Non pensarci nemmeno Malfoy. Dobbiamo tornare ad Hogwarts!-.
-Hai fretta di andare da qualche parte? Qui dentro, si sta così bene! Fuori, ci sono un sacco di problemi. Sei così impaziente di tornare alla… noia?- continua, imperterrito, a baciarmi lungo tutta la spalla.
Con una leggera spinta, mi allontano quanto basta per riuscire ad infilarmi la camicia.
-Puoi rivestirti per favore??- faccio una certa fatica a restare ferma nelle mie intenzioni con lui davanti completamente nudo.
-Problemi di autocontrollo, Weasley?-mi scruta con occhi furbi. Gli leggo in volto una sfida, mentre lo osservo avvicinarsi. Pare che non abbia ascoltato nulla di quello che gli ho appena detto.
-Sei scorretto se fai così…- cerco d’indietreggiare ma è tutto inutile.
-Oh sì, lo so…!!- mi sussurra all’orecchio. Così dicendo mi abbraccia. A dirla tutta, non ho molta voglia di resistergli. E’ più forte di me, non posso fare a meno di passare le mie mani sul suo petto. Lui reagisce al mio tocco con un gemito di approvazione: la sua bocca torna sulla mia, la sua mano afferra prima il mio viso e poi si sposta tra i miei capelli.
Una piccola spinta e mi ritrovo sdraiata sul letto, con le sue mani che mi sfilano i pochi indumenti che ero riuscita a indossare. Mi sembra però corretto: nudo lui, nuda io.
Malfoy, sopra di me, riprende a baciarmi con sempre maggiore foga, cercando di avvicinare i nostri corpi sempre di più.
-Ti concedo non più di un’ora, Malfoy!- nemmeno si degna di rispondermi. Sa benissimo che le mie finte minacce non sortiscono mai alcun effetto. Soprattutto con lui.
 

 
Una cosa che ho notato di Malfoy è che non è uno di quelli che sta attento alle piccole galanterie. Non mi prende la mano per camminare, non mi tiene la porta mentre sto passando, non tiene la mia andatura ma, anzi, più delle volte, camminiamo uno davanti all’altra. E’ fatto così, non lo si può cambiare. Devo ammettere che questi suoi atteggiamenti, molto da famiglia Malfoy, da un certo punto di vista, mi piacciono molto più del dovuto. Non finge di essere qualcosa che non è; fa solo quello che si sente di fare. Non sta lì a pensare a cosa fare o cosa dire: lo fa e basta!
-Sei così silenzioso- da quando ci siamo smaterializzati da Londra, non ha più detto una sola parola.
-Siamo ad Hogwarts. Non sei contenta di essere tornata?-. Non è difficile capire che non è più di buon umore e credo di sapere anche il perché.
Abbiamo quasi finito di attraversare il lungo ponte di legno, accelero per superarlo e lo blocco parandomi davanti a lui.
-Non hai nessun motivo per essere preoccupato. Dovrei essere io quella pensierosa. Non tu!-replico. Incrocio le braccia, quasi offesa; dovrebbe essere su di giri come me e, invece, sta cercando, in tutti i modi d’uccidere il mio entusiasmo.
-Proprio non capisci. Ho il terrore che, ora, succeda qualcosa di brutto. Dopo stanotte, non riuscirei a sopportarlo- commenta risentito ma so, perfettamente, che la sua finta rabbia è solo una montatura per nascondere la sua preoccupazione.
Fregandomene di essere tornata ad Hogwarts e che qualcuno ci possa vedere, gli cingo il collo con le mani e avvicino il suo corpo al mio, per cercare di rassicurarlo.
-Malfoy, non succederà niente. Nessuno, mi farà cambiare idea- avvicino il suo viso al mio per far sì che mi possa guardare bene negli occhi.
So che non sarà facile ma sono sicura e, nessuno, potrà farmi dubitare della mia decisione.
-Io voglio solo te. Di tutto il resto non m’interessa nulla!- sospira.
-Sono tua e tu sei mio. Qualsiasi cosa succeda, ne usciremo. Sei pronto ad affrontare la tempesta?-.
Mi guarda per pochi secondi con aria di sfida.
-Sono a pronto a tutto! Ora… puoi baciarmi prima che io dia spettacolo davanti a tutti? – scoppio a ridere. E’ sempre il solito.
-Ricordati che tu, qui, sei un professore e io una semplice studentessa- so come provocarlo –E i professori non possono molestare gli studenti!- gli mordo l’orecchio.
-Stai attenta Weasley! Sono rinomato per non essere un bravo ragazzo!-. Devo ammettere che questa sua aria da uomo pericoloso, mi piace fin troppo.
-Allora che ne dici d’iniziare a dare scandalo, signorina Weasley? – sto per dirgli no perché siamo sempre in un posto dove passano studenti, in ogni momento, ma me ne frego e avvicino le mie labbra alle sue.
Ci scambiamo il più dolce bacio che sia mai esistito.
Non mi sentivo così su di giri, nemmeno quando avevo dodici anni!

 
Nonostante la riluttanza di entrambi ad allontanarci, lascio Malfoy sulle scale che portano ai sotterranei con la promessa di incontrarci nel pomeriggio. Sono quasi le dieci passate ma per mia fortuna, fino alle undici, non ho lezione. Decido di cercare McLaggen per farmi raccontare dell’ultimo allenamento della squadra; parlare di Quidditch mi aiuterà senz’altro a distrarmi.
Sono sull’ultima rampa di scale che portano alla sala comune dei Grifondoro, quando vedo Neville seduto su uno scalino, proprio davanti alla Signora Grassa.
-Neville, che ci fai qui?-. Appena mi vede, si alza in piedi e ha un’espressione che non lascia promettere nulla di buono.
-Ma dove sei finita?? Ti cerco da ieri!!- è visibilmente arrabbiato. Non pensavo di dover affrontare Neville già così presto. Soprattutto perché non mi sono dimenticata tutto quello che si è inventato con Draco, solo per il gusto di provocarlo.
-Senti Neville, ti dirò tutto ma adesso devo andare a cambiarmi…- sto per superarlo quando, come mai aveva fatto, mi afferra per un braccio.
-Tu non puoi entrare lì dentro!- lo guardo sbigottita. Capisco che è arrabbiato ma addirittura impedirmi di andare in camera mia…
-Neville datti una calmata!! Sono una grifondoro e, fino a prova contraria, posso…-.
-C’E’ HARRY!!!- mi volto di scatto per cercare di capire se sia uno scherzo ma, da come mi guarda, non credo che stia scherzando.
-Cosa?? No! Harry era… - non riesco a terminare la frase per l’ansia che si è impossessata del mio corpo.
-Partito? Sì, era partito! Peccato che sia tornato esattamente un’ora dopo e di te non c’erano più tracce-. Non riesco a pronunciare una sola parola. Ho la netta sensazione che il racconto di Neville non sia ancora finito.
-Cosa gli hai detto?- deve avermi protetta in qualche modo ma, anche se lo avesse fatto, a cosa servirebbe?
-Harry sa tutto!-.Ecco le parole che tanto temevo di ascoltare. Non m’importa sapere i dettagli, la cosa più importante è che lui sa.
-Lo hai informato tu, vero?- solo lui sapeva e solo lui può avergli raccontato tutto. Il suo silenzio è l’equivalente della sua ammissione. –Come hai potuto farmi questo? Non sapevi nemmeno come sono andate effettivamente le cose…-.
Sono arrabbiata ma, francamente, c’era d’aspettarselo. Sapevo che Neville non avrebbe mai capito quando, di mezzo, c’è Malfoy. Se si fosse trattato di qualcun altro, forse, sarebbe stato dalla mia parte.
-Sono preoccupato per te, Ginny! Non ti trovavamo, non sapevo dov’eri…-.
-E HAI PENSATO BENE, DOPO ESSERTI INTROMESSO CON MALFOY, DI PARLARE AD HARRY!- lo guardo furiosa. Vedo la sua aria ferita e, da una parte, mi dispiaccio subito di avergli urlato contro.
-Io sono solo preoccupato per te, Ginny- sospiro agitata.  Più mi ripete che è preoccupato e più aumenta la mia rabbia.
-Dovevo essere io a parlare ad Harry! NON TU!!!!!-. Questa volta sono quasi sicura che mi abbiano sentita in tutta Hogwarts. Neville, in cambio, ha quasi le lacrime agli occhi. Devo calmarmi e pensare razionalmente; Harry doveva venire a saperlo comunque. Ora, prendermela con Neville, non è nelle mie priorità.
-Credo che Harry non l’abbia presa tanto bene. Mi aveva chiesto di non dirti che io gli avevo raccontato di Malfoy ma non gli ho dato retta. E’ da stanotte che ti aspetto qui fuori… -.
Ha passato tutta la notte, qui?? E’ quasi sul punto di piangere e, adesso, non posso perdere tempo a consolarlo.
-Senti Neville. Stanne fuori, ok? Quando avrai voglia di ascoltarmi, per davvero, fammelo sapere. Ora devo parlare con Harry!! Anche se non era questa, la situazione in cui avrei voluto farlo!-.
-Non lo accetterà mai. Nessuno lo farà!- sono le stesse parole che una parte della mia coscienza mi ripete ormai da giorni.
Annuisco rassegnata. Se non lo accetteranno, dovranno pur farsene una ragione.
Mi fa un timido sorriso e, senza aggiungere altro, pronuncio la parola d’ordine ed entro nella sala comune.
M’incammino, lentamente, verso il mio dormitorio perché convinta di trovarci Harry ma, notando qualcuno seduto sulla poltrona di fronte al camino, mi blocco, essendo certa di sapere chi sia.
Appena mi avvicino, lo vedo alzarsi e, fronteggiandomi, noto i suoi occhi che mi guardano in un modo che non gli ho mai visto fare; come se stessero studiando una specie rara di animale.
-Harry…-.
-Ho sentito le urla!-. Sembra una statua; non fa alcun movimento.
Come comincio? Cosa posso raccontargli, per fargli capire le cose come stanno senza infierire più del dovuto? Non voglio ferirlo ancora di più.
-Io vorrei spiegarti le cose come stanno ma tu prova, almeno, ad ascoltarmi?-.
-Mi hai tradito con Malfoy?- oltre che immobile non sembra avermi ascoltato.
-E’ una storia lunga!-. Non si può ridurre tutto a quella stupida domanda.
-Stiamo parlando di Maalfoy? Di quel Draco Malfoy? Il mangiamorte?- il tono basso della sua voce è forse più preoccupante di quanto lo sarebbe, se si mettesse a urlare.
-Sai anche tu che non è mai stato un vero mangiamorte!-.
-E’ questo che ti ha raccontato lui! E’, con queste stupidaggini, che ti ha abbindolato?-.
Abbindolato. Ora capisco il modo in cui mi sta guardando; come una bambina stupida che ha fatto l’ennesima cretinata.
-Non mi ha abbindolata! Persino la Corte del Wizengamot l’ha assolto! Tutti noi abbiamo testimoniato in suo favore! Anche tu!!-. Devo stare calma ma, a farmi dare della stupida, non ci sto.
Harry, come incuriosito, con le braccia incrociate, si avvicina a me.
-Lo difendi pure?-.
-Dico le cose come stanno!- rispondo seccata. E’ la verità. Ora che è diventato scomodo, è un mangiamorte mentre, al momento del processo, era innocente.
-Forse non avrà ucciso nessuno ed è per questo, che è stato assolto ma, vuoi che ti faccia l’elenco di tutto quello che ha fatto? Senza parlare della sua famiglia!-.
-Lui è diverso da suo…-.
-PADRE?- non l’ho mai visto così arrabbiato –E’ diverso da suo PADRE? DA LUCIUS MALFOY?? QUELLO CHE TI HA INFILATO IL DIARIO DI TOM RIDDLE NELLA BORSA E, PER POCO, NON TI TROVAVAMO MORTA NELLE MANI DI VOLDEMORT???? Perché te lo ricordi, vero, come ti hanno ridotta??-. Non mi piace ricordare quella parte della mia vita; me ne vergogno così tanto. Sono cambiata e, ora, non merito che mi venga rinfacciata una cosa del genere.
-Eravamo bambini!! E poi, è stato Lucius. Non Draco!-.
-NON CHIAMARLO PER NOME!!- urla così forte che, dallo spavento, sono costretta ad arretrare ma non demordo.
–Lucius Malfoy è finito ad Azkaban, il figlio no. Ci sarà un motivo, no?-.
-Vuoi sapere perché non c’è finito? Perché IO e ripeto, io, ho testimoniato a suo favore. Quando prima dell’estate mi ha chiesto d’incontrarci per fare un trattato di pace, non avevo la minima idea che si stesse facendo arrestare perché dietro tutto, c’eri… TU!-.
Che cosa? Draco e Harry si sono incontrati, a mia insaputa, poco prima che arrestassero Malfoy.
-Ti giuro che non ne sapevo niente! Lui non mi ha mai raccontato nulla!-.
-I tuoi giuramenti sono poco attendibili. Da quanto tempo mi riempi di bugie? Eravate d’accordo da quanto tempo?- dice quasi ringhiando.
-Non eravamo d’accordo su nulla. Io non sapevo che lui avesse parlato con te, prima di farsi arrestare. Non ti ho preso in giro. Quest’estate ero sincera. Volevo veramente ricominciare con te ma quando sono tornata…-.  A un tratto, mi mancano le parole. E’ più difficile di quanto potessi immaginare. Non si merita i dettagli; gli farei solo più male.
-E’ un Malfoy. Tu sei una Weasley. Hai dimenticato tutto quello che ha detto sulla tua famiglia? O ti sei scordata pure di loro? - lo guardo sbigottita.
Quando ho immaginato questa scena, sapevo che sarebbe stata dura ma mai avrei creduto che, Harry, sarebbe arrivato a pensare queste cose di me.
-So benissimo di avercela e so che reagiranno come te- faccio fatica anche a deglutire.
-Tu credi? Io sono certo che faranno peggio di me. Hai pensato a tua madre? E a Ron?- so benissimo che, tra tutti, mia mamma e Ron saranno quelli che reagiranno peggio. Li conosco tropo bene! La reazione che mi fa più paura è proprio quella di mio fratello!
-E a George ci hai pensato? Come la prenderà quando saprà che sua sorella è riuscita a perdere la testa per uno dei responsabili della morte di Fred?- questo è troppo!!!
-LUI NON HA UCCISO FRED!- non m’importa se l’intera scuola può sentirmi; non permetto a nessuno di dire una cosa del genere. Se fosse stato lui l’assassino di mio fratello, lo avrei ammazzato con le mie mani.
-Tutti i mangiamorte sono responsabili. Loro volevano ucciderci tutti!! ERANO CON VOLDEMORT! Quando hanno imprigionato me, Ron, Hermione e Luna, lo sai dove ci hanno rinchiuso? Nella villa di Malfoy!! Stavano per ucciderci!! Questo lo capisci?? E Malfoy… ERA LI’!!!!!- so benissimo dov’erano ma non ho la forza d’interromperlo –Eravamo nelle segrete e hanno torturato Harmione sotto i suoi occhi!! Draco non ha mai mosso UN DITO, PER LIBERARCI!-.
-NON E’ VERO!- di questo passo, non so se riusciremo mai a smettere di urlarci addosso – Io sapevo dov’eravate e sapevo che stavate bene e, sai, grazie a chi? A Malfoy. Lui mi ha informato su tutti quanti voi. E sai chi mi ha ucciso Greyback per proteggermi? DRACO! Vuoi saperne di più? Se l’anno scorso sono sopravissuta ai Carrow, è solo merito suo!!-.
Sentendo le mie parole, anche Harry, per un momento rimane stupito ma poi riassume subito la sua maschera da custode della verità.
- Non t’interessa quello che ha fatto a tutti gli altri? Come fai, anche solo a guardarlo, sapendo che era il nipote DI BELLATRIX LESTRANGE! Hanno ucciso tutti! Sirius è morto, per mano loro! Malfoy ha fatto entrare i mangiamorte la notte in cui hanno ucciso Silente! - una lacrima gli riga la guancia.
Vederlo così è troppo! So il dolore che si porta Harry, dentro di lui! ! Non voglio più aggredirlo. Non se lo merita.
Con calma, gli prendo la mano e avvicinandomi a lui, cerco di ritrovare la calma.
-Harry, ascoltami. Non ho scordato nulla! So perfettamente tutte le cose terribili che ti sono successe! E non ne meritavi nemmeno una! Ti conosco e tu conosci me! Sai che non sono più la bambina ingenua che ero sei anni fa! Guardami… sono sempre io!- cerco in tutti i modi, lo sguardo di Harry e, finalmente, lo trovo –So quello che hanno fatto i mangiamorte e li condanno tutti ma, Draco Malfoy, per quanto sia stato brutale, sgarbato, ingiusto e, a volte, perfido, non è mai stato come quegli animali!-.
Vedo che sta facendo fatica a trattenersi ma credo che, con la calma, posso riuscire a farlo ragionare.
-Non ti ho preso in giro, Harry! Malfoy, non era previsto!! Io e te, siamo stati lontani tanto tempo. Io sono cresciuta e credo di volere cose diverse rispetto a quelle che volevo tempo fa!-.
Ho quasi le lacrime agli occhi ma mi trattengo.
-E cos’è che vorresti adesso?- sussurra. Non voglio parlare di me e Malfoy ma vorrei tanto fargli capire cosa è cambiato tra me e lui.
-Io credo di doverti ridare questo!- infilo la mia mano nella tasca degli shorts e prendo l’anello di Harry. Da quando Malfoy, ieri, me l’ ha fatto togliere, è rimasto sempre qui nella mia tasca.
Lo guardo un’ultima volta e, facendo un lungo respiro, giro la mano di Harry e poso l’anello al centro del suo palmo.
-Due giorni fa mi avevi detto che saresti venuta a vivere con me! Io ho comprato una casa!- dice senza staccare gli occhi dall’anello nella sua mano –Quante cose abbiamo superato, io e te? Ti rovinerai la vita con lui. Come fai a non capirlo?-.
Non so quanto resisterò a vedere Harry in queste condizioni.
-Io devo fare ciò che mi sento di fare, adesso. Credimi, ho fatto di tutto per scegliere te. Ho negato l’evidenza, ho mentito a te e a me stessa. Non possiamo continuare così, non è giusto nei confronti di entrambi-.
Si allontana da me, va verso il camino e s’incanta a guardare le fiamme. Ho male allo stomaco e, in questo momento, vorrei crollare sul mio letto e stare in assoluto silenzio.
-Ci sei andata a letto?- resto sorpresa. Harry non è il tipo che fa certe domande; è sempre così discreto.
-E’ così importante?-.
-Fondamentale!- mi risponde senza voltarsi.
-Si!- dico quasi fosse una liberazione. Segue un lungo silenzio. Non so cosa pensare ma ho il timore che non prometta nulla di buono.
-Sai cosa penso? Malfoy è solo il capriccio del momento. E’ la tua crisi. Tutti noi ne abbiamo passata una in cui non sapevamo bene chi essere. Io l’ho passato al quinto anno, Ron durante la ricerca degli Horcrux ed Hermione… beh, lei è Hermione! Non fa testo!- ride quasi isterico.
Dopo tutto ciò, non ho voglia di riprendere a discutere; nessuno dei due è lucido al momento e continuare a parlare, non porterebbe a nulla ma Harry non sembra sia della mia stessa idea.
-Non avete il minimo futuro. Se ti spaventa la reazione della tua famiglia, pensa quando lo sapranno Lucius e Narcissa Malfoy! Quando ti renderai conti chi è veramente e che non potrà mai cambiare, sarà troppo tardi; lui ti avrà già rovinato la vita, per sempre -.
Sarà pure come dice lui ma, sono abbastanza intelligente, per rendermi conto, se mai una cosa del genere succederà ma, ora come ora, non ho alcun dubbio.
-Per quanto tu e tutti gli altri non possiate crederci ma io non sono stupida e non sono una bambina-.
Credendo di non ricevere risposta e ormai stanca di essere insultata, mi dirigo verso il mio dormitorio. Guardando l’ora mi accorgo che fra dieci minuti ho lezione e devo ancora cambiarmi e cercare di riacquistare un aspetto decente, che non faccia insospettire tutta Hogwarts.
-Ho lezione, adesso. Se vorrai riparlarmi, a me fa solo che piacere-.
-Quando lo dirai ai tuoi?- vorrei rispondergli che, adesso, la sua reazione mi basta e mi avanza per un bel po’ di tempo.
-Non lo so. Appena tornerò alla tana! Non posso certo scriverglielo tramite una lettera!-. Spero solo che Harry non mi faccia il brutto scherzo di dirlo lui stesso alla mia famiglia.
-Ginevra. Ho impiegato anni per capire che tu eri l’unica persona che volessi veramente. Il mio futuro sei tu!-.
Non riuscendo a rispondergli, con un magone che non riesco più a trattenere, corro nella mia camera, entro nel bagno e mi sciacquo la faccia.
Aveva ragione Draco: dovevamo restare a Londra il più tempo possibile. Avevo tanta frenesia di tornare qui ad Hogwarts, per fare cosa?
Non potevo aspettarmi altrimenti da parte di Harry e sarà ancora peggio con la mia famiglia. Devo abituarmi a questo e farmi scivolare da dosso le varie accuse.
Perché questo, è solo l’inizio …
 

 
Per mia fortuna, dopo le due ore pesantissime di storia della magia, l’allenamento di Quidditch mi ha decisamente risollevato l’umore; la squadra migliora notevolmente e, anche McLaggen, oggi, mi è sembrato piuttosto concentrato più nel gioco che nel suo ego spropositato.
Mentre mi dirigevo negli spogliatoi, le varie chiacchiere delle ragazze mi hanno rincuorato molto; sapere i vari pettegolezzi della scuola mi ha fatto dimenticare, per un momento, i miei problemi.
Ho immaginato quando sarò io, al centro di tutte le varie chiacchiere da spogliatoio ma questo è l’ultimo dei miei problemi. Ormai sono abituata che nessuno scoop è per sempre, bisogna solo aspettare che arrivi una notizia più interessante.
Oggi non sono molto in vena di chiacchiere, infatti, anche durante le ore della McGranitt preferisco sedermi da sola, evitando accuratamente il posto accanto a Calì.
La verità è che, a parte le due ore di allenamento,non ho fatto altro che pensare a Draco; in certi momenti, ho addirittura sperato d’incontrarlo nei corridoio, sapendo benissimo che lui passa quasi tutte le sue giornate chiuso nella sua aula di pozioni. Anche se non ho rivisto Draco, la nota positiva è che non ho nemmeno incontrato Neville o Harry. Anzi, a dirla tutta, non ho la minima idea di dove siano ecco perché ho deciso di non salire più sulla torre dei grifondoro se non giusto prima di andare a dormire.
Mentre vado verso la sala grande, per la cena, vedo un piccolo gruppetto di grifondoro guardarmi in modo alquanto strano; come se stessero parlando di me fino a un attimo prima.
Non mi faccio intimidire e, fulminandoli con lo sguardo, li supero ed entro in sala grande, ormai piena, dato l’orario. Forse qualcuno ha sentito le urla di stamattina e sta iniziando a spargere qualche voce su me e Harry. Non ho alcun dubbio che, quando tutti sapranno le cose come stanno, si schiereranno con Harry, additandomi come la cattiva della situazione.
Mi siedo in uno dei posti liberi dell’ultima panca del lunghissimo tavolo, abbastanza in penombra, dove nessuno mi possa vedere, peccato che proprio mentre sto per togliermi la cravatta sento qualcuno accomodarsi accanto a me.
-Luna! Che coincidenza…- sono quasi sicura che sia stata mandata qui sotto specifica richiesta.
-Cosa sta succedendo Ginny? Neville, è dal tuo compleanno che ha la testa tra le nuvole. Tu che sei scomparsa e oggi ho intercettato Harry che aveva una faccia quasi inquietante. Mi sfugge qualcosa?- mi dice preoccupata. Tiro un sospiro di sollievo nel costatare che non sa ancora nulla e che, quindi, non sarò soggetta all’ennesimo interrogatorio. Per oggi, Harry è stato più che sufficiente.
-Io ed Harry ci siamo lasciati!-. Riempio il mio piatto con alcuni pezzi di pollo comparsi davanti a me e comincio a mangiare incurante dell’espressione scioccata di Luna.
-Tu ed Harry vi siete lasciati. E perché? Eravate una bella coppia!- mi chiede ingenuamente.
Mentre bevo una lunga sorsata di succo di zucca, con la coda dell’occhio, vedo entrare Malfoy.
Per lo stupore di vederlo qui in sala grande, tutto il succo mi va di traverso e inizio a tossire in maniera non poco elegante. Luna deve addirittura tirarmi qualche colpetto sulla schiena per farmi smettere di tossire e una ragazzina del secondo anno, quasi impietosita, mi porge un bicchiere d’acqua.
-Tutto bene, Ginny?- annuisco mentre col tovagliolo cerco di pulirmi le mani impiastricciate di succo di zucca.
-Si- evitando di non bere altro, mi guardo attorno per vedere dove sia finito Malfoy;  seduto nelle panche con glia altri studenti, è occupato a chiacchierare con un gruppetto di serpeverde e, diversamente da me, sembra piuttosto allegro.
Noto che, a differenza del suo solito, non indossa nessun completo e nessuna cravatta ma solo un paio di pantaloni grigi e una delle sue bellissime camicie bianche.
Un pò spettinato, con il suo solito ghigno divertito, lo trovo incredibilmente bello e, come se mi avesse letto nella mente, si volta nella mia direzione e i nostri occhi s’incontrano. Restiamo incantati, uno negli occhi dell’altro.
Prima di fare una stupidaggine, mi rivolgo di nuovo a Luna dando le spalle a Malfoy.
-Lo sai, Ginny, che ultimamente sei più strana di me?-. Luna riesce a strapparmi una risata. Guardandola m’auto convinco che lei sarà una delle poche che non mi giudicherà male, quando saprà tutta la verità. Questa sera non è, però, il momento giusto per verificare la mia ipotesi.
-Che ne diresti Luna, di finire di cenare assieme mentre tu mi parli di qualche aneddoto di tuo padre e rimandiamo tutte le domande a domani??-.
Dopo averci pensato un po’, Luna mi sorride. –Dico che ci sto! Il gossip può aspettare fino a domani mentre le scoperte di mio padre hanno la precedenza!-.
Vorrei abbracciarla ma non vorrei mai rovinare il suo fiume di racconti, proprio ora, che ho così tanta voglia di ascoltare qualcuno parlare mentre io resto in assoluto silenzio.
 

 
Finisco la mia cena (è da ieri quando sono entrata in quella stanza con Malfoy che non toccavo cibo! Avevo un’altra fame da saziare!), gustandomi un’abbondante fetta di torta alle mele. Non mi sono più voltata per controllare dove sia Malfoy nonostante la mia fortissima curiosità, anche se ho la sensazione di avere sempre un paio di occhi puntati su di me. Forse, però, è solo un’impressione!
-Uh Ginny! Devo scappare! Dovevo essere da Neville almeno mezz’ora fa!- si alza, quasi inciampando nelle sue stesse scarpe –Scappo ma non dimenticarti che domani non hai scuse! Devi raccontarmi tutto!-.
Annuendo con la testa la vedo scappare via fuori dalla sala grande; quasi tutti i tavoli si sono svuotati e, approfittando di non essere vista da nessuno, butto un’occhiata al tavolo dei serpeverde ma, con enorme delusione, lo vedo completamente deserto. In effetti, si è fatto tardi; i racconti di Luna sono stati così coinvolgenti che non mi sono accorta dell’ora che si è fatta.
Mi alzo e, senza salutare nessuno, esco dalla sala comune; non faccio in tempo neanche a girare l’angolo, che lo vedo! Malfoy, appoggiato a un muro , vicino a una statua che, incurante, è assorbito a fissare il pavimento. Sento la tensione accumulata, sciogliersi come neve al sole e non riesco a nascondere il sorriso che si è stampato sul mio volto.
-Erano così interessanti le chiacchiere della Lovegood?- chiede fingendosi risentito.
Provocandolo di proposito, gli passo davanti senza fermarmi; lui, senza aspettare, inizia a camminare accanto a me.
-Dove sta andando, signorina Weasey, mentre un professore le sta parlando?- è divertito dal fatto che non appaio minimamente interessata dalla sua presenza.
-Lei ha smesso di essere un mio professore da un po’ di tempo- stargli così accanto, non potendolo toccare, mi costa una certa fatica.
-I sotterranei sono dall’altra parte, signorina Weasley!-. E’ di buon umore e mi fa piacere vederlo così soprattutto dopo la giornata appena trascorsa.
-Lo so benissimo! Infatti, sto andando in camera mia!-. Visto che il corridoio è piuttosto affollato dato che è quasi l’ora del coprifuoco, non ha senso farci vedere. Allora, optando per la seconda scelta, giro a destra e mi dirigo verso il portone di quercia.
-Pensavo stessi andando in camera tua!- dice con una certa ironia. Mi giro per fargli una linguaccia ma guardarlo al chiaro di luna, mi provoca un leggero subbuglio interiore.
-Lo sai che stasera sei piuttosto bello? – affermo con decisione.
Si avvicina di più a me, tanto che i nostri  fianchi si sfiorano. Mi giro per controllare che nessuno ci stia guardando e, appurato, di essere soli, gli afferro lo mano e inizio a tirarlo verso il grande prato davanti a noi.
-Il campo di Quidditch? Uao!!! Ma non fa piuttosto freddo per…-.
-Ho detto tutto ad Harry! Stamattina!- dico, interrompendolo. Visibilmente sorpreso, si ferma e tirandomi per un braccio mi avvicina a lui.
-Cos’è successo? Mi avevi detto che non lo avresti fatto oggi!-.
-Non sono stata io! Neville ha spifferato qualcosa e, quando Harry, mi ha chiesto la conferma non aveva più senso mentire!-. Nemmeno lui, si aspettava tanta velocità, anche se non mi sembra molto dispiaciuto.
-Cosa ti ha detto?- cerca di studiare la mia espressione.
-Quello che era immaginabile dicesse! Tu sei un mangiamorte, figlio di mangiamorti ed io sono quella che si è fatta imbambolare da te, cui rovinerai la vita!- gli sorrido. Nonostante tutto, pensavo di rimanere più turbata, invece, a parte il dispiacer per Harry, non mi sento granché colpita.
-Pensi che vorrà uccidermi?- chiede scherzoso.
-Non sarà il solo! Aspetta ancora un po’ e ci sarà la fila!-.
Lui pare rifletterci,  poi scuote la testa divertito e si avvicina ancora di più, afferrandomi per i fianchi.
-Saprò difendermi! Non temere-. Un secondo dopo, mi sta baciando, tenendo con le mani la mia testa; mio dio, come si fa a resistere a tutto questo?
-Malfoy spostiamoci di qui! Per oggi ho già dato. Per dare scandalo, abbiamo ancora tempo!-.
-Bene! Allora, con estrema calma, che ne dici di spostarci nel mio studio? Ci sono alcuni dettagli della scorsa notte che non mi ricordo molto bene!- mi dice malizioso ma, stanotte, ho tutte le intenzioni di passarla nella mia di camera.
-Direi che è una pessima idea! Devo recuperare un sacco di ore di sonno che qualcuno mi ha fatto perdere-. Lo spintono e lo porto proprio al centro del campo.
-Non è meraviglioso, il campo, a quest’ora?- m’incanto sempre a guardarlo, soprattutto alla sera.
-Qui di meraviglioso ci sei solo tu!- mormora e mi ribacia per la seconda volta.
Sento il mio cuore riscaldarsi nel sentire quelle parole; vorrei dirgli tante cose ma è come se mi sentissi bloccata.
-Hai visto Malfoy? Abbiamo superato il primo giorno!- dico, abbracciandolo e posando la mia testa sul suo petto. Lui, stringendomi forte, mi da un bacio sui capelli.
-Un passo alla volta, no?- annuisco, confortata dalla sua stretta –Dobbiamo trovare un modo per vederci durante la giornata!Non possiamo vederci solo al calare delle tenebre! Anche se non sembra, il sole piace anche a me!- scoppio a ridere. Ha un modo tutto suo per dire alcune cose.
-Puoi ammetterlo, sai, che senti la mia mancanza, invece di fare tanti giri di parole!-. Non risponde ma, in compenso, mi da un altro bacio mozzafiato.
Si limita a tenermi ancorata accanto a lui, sebbene a entrambi sia più che ovvio che i nostri corpi siano completamente in fiamme.
-Vuoi ancora tornare in camera tua? Nemmeno i vecchi vanno a dormire a quest’ora!!- mi chiede tra un bacio e l’altro.
-Assolutamente sì- si stacca deluso –Però un paio d’ore posso concedertele!-. Ormai, ora in più o ora in meno, che differenza può fare.
-Quindi…possiamo dirigerci verso la mia camera!- chiede frettolosamente.
-Come sei antico… non ci sono solo le camere da letto!- lo canzono mentre mi guarda incuriosito.
-E’ una sfida, Weasley?- si avvicina pericolosamente ma inizio a divincolarmi, prima che perda del tutto la ragione.
-Io stavo pensando a nulla di strano. Volevo solo farti vedere gli spogliatoi femminili!- mi piace stuzzicarlo.
-Hai capito la Weasley!- mi afferra e poi mi solleva.
Nemmeno il tempo di rispondergli che siamo già dentro lo spogliatoio e, vista l’ora, è completamente al buio. Entrambi ci liberiamo dei vestiti molto velocemente. Sfruttando l’appoggio della porta d’ingresso, si posiziona tra le mie gambe e si unisce a me con un unico movimento. Non lo vedo ma percepisco il suo sguardo su ogni centimetro del mio corpo; la mia respirazione, già accelerata, si fa ancora più affannosa.
-Sei ancora convinta di passare, questa interminabile notte, tutta sola?- mi sussurra all’orecchio ma dalla mia bocca esce fuori solo un gemito .
-Tu hai ancora così tanta voglia di parlare?- rispondo mentre sono impegnata a baciargli tutto il collo.
S’impossessa delle mie labbra e vengo travolta come da una scossa elettrica, in tutto il corpo; mi afferra i polsi e li porta sopra la mia testa e intensifica il ritmo.
Non so come ma quando sto con lui mi dimentico di tutti i pensieri negativi; sono così a mio agio che non mi limito in niente. E’ strano come, ogni volta che lo vedo, anche di sfuggita, mi si scaldi un pezzetto di cuore. Con lui, tiro fuori un’altra parte di me che nemmeno pensavo di avere.
Ho l’impressione che i miei sentimenti per lui, oltre a non essere più gestibili, si siano radicati in ogni fibra del mio corpo.
 

 
-Buongiorno professore!-.
Sono così di buon umore che quando sento i grifondoro del primo anno salutarmi, contraccambio con un mezzo sorriso. Mi accomodo beatamente sulla mia poltrona, ignorando tutti gli occhi che mi guardano sconvolti per il mio cambiamento.
Ho ancora il profumo della Weasley addosso; è un attentato alla mia già scarsa concentrazione.
Ieri avrei dovuto correggere i compiti di questi piccoli idioti ma, per fortuna, sono stato impegnato tutta la notte a fare qualcosa di decisamente più interessante. Sono così su di giri per tutto quello che mi sta succedendo che non ho più levato, nemmeno un singolo punto, a nessuna delle casate.
Faccio fatica a riconoscermi.
-Allora, dove eravamo rimasti l’ultima volta?- chiedo non aspettandomi alcuna risposta. Vedo qualche braccia alzarsi ma, come sempre, le ignoro.
Apro il mio libro di appunti quando sento bussare alla porta; sarà qualche studente in ritardo, anche se guardandoli, non mi sembra che manchi qualcuno.
-Avanti!- non alzo lo sguardo per vedere di chi si tratta. Sento tutta l’aula che sussulta e mi giro incuriosito.
E’ da parecchi mesi che non lo vedo da così vicino ma non è cambiato per niente E’ sempre lo stesso, sgualcito e insignificante, Potter. Chissà perché non sono sorpreso di trovarlo qui?
-Quale onore! Potter che ci delizia della sua presenza!- lo canzono divertito ma lui è totalmente impassibile.
-Devo parlarti, Malfoy!- dice imperturbabile.
-Come vedi, ora ho lezione con i tuoi amati grifondoro! Dovrai aspettare!- mi volto pensando che, rassegnato chiuda la porta e se ne vada. L’ultima cosa che m’interessa è ascoltare la paternale di Potter.
-Malfoy, ti conviene uscire. O vuoi che l’intera classe sappia ciò che hai fatto?-. Questa sarebbe una minaccia?
-Francamente a nessuno interessa che la tua fidanzata ti abbia lasciato! Non è una tragedia. Succede a tutti, prima o poi! Fatti forza Potter-. So di aver giocato un colpo basso ma non mi farò intimidire da nessuno, tantomeno da lui!
Tutti i ragazzini, in totale silenzio, guardano sia Potter sia me, alquanto sbalorditi; sento un leggero chiacchiericcio in fondo alla classe: staranno commentando quello che ho appena detto. Il prescelto e la Weasley si sono lasciati; all’ora di cena, tutto Hogwarts lo saprà.
-Cosa le hai fatto Malfoy? E’ sotto la maledizione Imperius o le hai fatto bere qualche strana pozione delle tue?-. Lo fulmino con lo sguardo; come osa insinuare una cosa del genere?
-La lezione, per oggi, è finita- anche se continuo a guardare Potter cercando d’incenerirlo , vedo tutti i grifondoro immobili ai loro posti. –FUORI DI QUI!-.
Sentendomi urlare, scattano tutti fuori dall’aula, impauriti; rispetto a dieci minuti fa, il mio buon umore, è del tutto scomparso.
Quando l’ultimo idiota esce dall’aula, Potter si affretta a chiudere la porta sbattendola; voglio guardarlo dritto in faccia perciò mi avvicino a lui. Voglio che mi ascolti bene-
-So che, per te, dev’essere un’enorme delusione sapere che Ginevra ti ha lasciato di sua spontanea volontà ma è così!-. Scoppia a ridere.
-Sei così ingenuo da pensare che io possa credere a una storiella del genere? Ti dico io come sono andate le cose!! L’anno scorso, Ginny era sola con i mangiamorte che le giravano attorno. Non aveva me, non aveva i suoi amici né la sua famiglia; era indifesa e volubile e, TU, ne hai approfittato! Era l’occasione giusta per farla pagare a me e a tutti i Weasley!!!- mi urla addosso; sono quasi sicuro di non averlo mai visto così fuori di sé.
-Non starò qui a giustificarmi con te. Pensatela come volete. L’unica di cui m’interessa la sua opinione è Ginevra! Non voi- gli punto il dito contro.
-Ginevra è diversa da te. Lei ama la sua famiglia, le piace stare in mezzo alle persone. Non è come te che non hai il minimo rispetto di niente e nessuno! Tu sei abituato a comandare e a ricattare le persone, lei no! Tu la distruggerai!-.
Non devo farmi colpire da quello che dice; non devo ascoltarlo ma Potter, non ancora soddisfatto, continua.
-Che cosa puoi darle tu? Qualche scopata? E poi? Lei si stuferà e sarà disgustata da se stessa anche solo per averti toccato -. Senza riflettere, d’impulso, lo colpisco in pieno volto con un pugno ben assestato. Un centimetro più in sui e gli avrei colpito quei maledetti occhiali.
Potter si tampona il sangue che gli fuoriesce dal naso; è stranamente tranquillo. Non intenzionato a contrattaccare.
-Bravo! Picchiami pure! Mi fa piacere sapere che non sei cambiato! Sei il solito Malfoy!-. Non avrei dovuto colpirlo, sarei dovuto restare calmo ma è stato più forte di me.
-Invece di incolpare me perché prima non ti fai TU, un esame di coscienza! Non avete più dodici anni, sai? Il tuo essere sempre superiore agli altri, essere sempre quello timido e perfetto, forse, non è più abbastanza per Ginevra! Hai ma pensato che, la colpa, non sia solo mia e sua e che, anche tu, possa avere delle responsabilità, in quello che è successo?- preciso, sempre più arrabbiato!
Potter mi guarda più furioso che mai, incurante del piccolo rivolo di sangue che scende dal suo naso.
-Io ho rispettato lei e i suoi tempi! Per me, andare a letto con lei, non era una priorità. Io mi preoccupavo di darle tutto il resto! Cosa che tu non farai mai!!! -. Devo respirare a fondo per non dargli un altro pugno in faccia.
-Beh, i suoi tempi, COME LI CHIAMI TU, NON ERANO ALTRO CHE LA SUA PAURA NELLO SCEGLIERE ME!!!  Ma, per fortuna, l’ha superata!- percepisco che le mie parole stanno cominciando a sortirgli un certo effetto.
-Quest’estate io sono sceso a patti con te ma tu non sei stato onesto, come tuo solito, e non mi hai detto tutta la verità. Se l’avessi saputa, non ci saremmo mai ritrovati in questa situazione!!!- afferma Potter, abbassando il tono della sua voce –Sappi solo una cosa. Non permetterò che tu rovini la vita di Ginny e di tutti i Weasley. Fosse l’ultima cosa che faccio nella vita, tutto questo finirà!- mi dice accentuando ogni sillaba.
Si asciuga il sangue con la mano e, facendo un sorriso sarcastico, esce dalla mia aula.
Non ho idea di cosa volesse intendere ma non mi farò intimidire da lui e da nessun altro.  Ginevra è quello che voglio e, le sue finte minacce, non mi faranno cambiare idea.
 

 
-Luna, ci siamo lasciati! Quali delle tre parole non capisci?-. Sono due ore che siamo sedute sulle gradinate del campo di Quidditch e, Luna, sembra essere caduta, in uno stato di shock.
-Questo l’ho capito! E’ la seconda parte che… forse ho sentito male!-. Almeno lei non ha cominciato a urlare!
-Luna, hai sentito benissimo!- dico sbuffando.
-Tu e Malfoy… insieme!- commenta più stralunata del solito.
-Luna, ascolta!Non so se sto o no con Malfoy. E’ tutto complicato ma, ora, sento che devo vivere questa cosa che c’è tra me e lui; non voglio prendere in giro Harry. La mia testa e il mio cuore, adesso, sono da un’altra parte- è la prima volta che riesco a spiegare le cose come vorrei. Senza essere aggredita. Con Neville ed Harry non sono stata così fortunata.
-Ti sei innamorata di Malfoy?-.
E’ la prima volta che sento questa domanda ad alta voce; è da un sacco di tempo che me la pongo e, ogni volta, fingo di non sapere la risposta! I miei sentimenti hanno iniziato a prendere il sopravvento su di me, da un po’ di tempo, anche se ho cercato di far finta di niente.
-Follemente. Sono una pessima persona, per questo?- chiedo quasi impaurita. Non voglio essere accusata di nuovo, anche da lei; è l’unica con cui posso essere finalmente sincera.
-Premettendo che Malfoy non mi piace- ormai questa frase l’ho imparata a memoria –Però io ti conosco. Non sei il tipo che cambia idea tanto facilmente. Non sei una gran romanticona e hai sempre odiato la famiglia Malfoy, tanto quanto noi. Quindi… se adesso, provi qualcosa per lui, credo tu non sia impazzita! Forse, hai visto qualcosa in lui che a noi è sfuggito!-.
La guardo sorpresa ma, al tempo stesso, pazza di gioia. Sapevo che non mi avrebbe trattato male ma non credevo mi avrebbe capito così nell’immediato!
-E’ così, Luna!- l’abbraccio forte –Non sono impazzita! Credimi!-.
Non sapevo di avere un’amica così speciale.
-Ti tratta bene, vero? Non è come siamo abituati a vederlo?- mi chiede indecisa.
-No, Luna! Mi tratta bene! Ha dei modi tutti suoi, per dimostrare le cose, ma è… speciale!- ammetto felice. Quando ho visto Luna, oggi, pensavo che Neville le avesse raccontato già tutto e, invece, almeno con lei ha tenuto la bocca chiusa.
-Lo sai che sarà tutto in salita, vero?- chiede mentre mi sciolgo dal suo abbraccio.
-Lo so! Ma come dice, sempre, Malfoy: un passo alla volta! Ce la faremo-. E’ un po’ il nostro motto!
-Lui mi vorrà escludere dalla tua vita?-. La guardo come se avesse detto un’eresia.
-No, non lo farà e, se un giorno lo volesse, non glielo permetterò mai!- le sorrido sincera.
Restiamo lì, in silenzio, godendoci gli ultimi raggi di sole della giornata, con la mia mano intrecciata a quella di Luna. Entrambe, immerse nei propri pensieri e preoccupazioni, restiamo in egregio silenzio.
 

 
Quando entro nella mia stanza, dopo cena, trovo Harry seduto sulla poltrona accanto al letto; noto subito che ha il naso impiastricciato di sangue e, questo, mi desta non poche preoccupazioni.
-Cosa ti è successo?- cerco di avvicinarmi per vedere le sue condizioni ma lui si alza, schivandomi.
-Il tuo amico, ci teneva a dimostrare il suo radicale cambiamento!- risponde sarcastico. Mi porto le mani al volto, capendo subito cosa sia successo. C’era da immaginarselo che sarebbe andato a cercare Malfoy, Sicuramente la conversazione non dev’esser stata molto pacata e, conoscendo i nervi fragili di Malfoy …
-Non dovevi andare a cercarlo! Non ti fa bene!-.
Cosa si aspettava? Che Malfoy s’inginocchiasse chiedendo perdono? Certo che, anche Draco, poteva trattenersi! Prenderlo a pugni non è proprio il modo giusto per dimostrare un lato diverso del suo carattere.
-Ah sì? E cosa dovrei fare? Stare a guardarvi!- no, non posso farcela a ricominciare a litigare con lui.
-Hai diritto ad essere arrabbiato ma, insultando Malfoy e facendoti picchiare, non risolverai nulla-.
A dirla tutta, pensavo che dopo ieri, Harry se ne fosse andato perché non mi volesse più vedere. Non credevo fosse rimasto ad Hogwarts.
-Sai cosa ho pensato?- mi chiede risedendosi sul letto.
Non rispondo.
-Penso che la corte del Wizengamot abbia sbagliato con lui e che non meriti la sua libertà-. Resto sorpresa sentendo queste parole ma non capisco dove, Harry, voglia arrivare con tutto questo.
-Cosa vuoi dire?- Mi siedo accanto a lui.
-Dico che dovrei rettificare la mia testimonianza perché sono convinto che Malfoy debba tornare ad Azkaban!- lo guardo sconvolta. Non può aver detto una cosa del genere.
-Tu hai testimoniato la verità! Non merita di tornare ad Azkaban. Non ha fatto nulla!-.
Harry scoppia a ridere fingendosi divertito ma so benissimo che non lo è.
-Tu dici? Ho un certo ascendente su quella corte. Mi basterebbero poche parole e Malfoy finirebbe nella cella accanto al padre!!- mi fulmina con lo sguardo. Terrorizzata per quello che sto sentendo, scatto in piedi e mi allontano da lui.
-Non puoi farlo! Tu sei una persona giusta! Non sei il tipo da fare queste scorrettezze!- non può essere serio!
-Sono stanco che siano fatte a me! E non sto parlando di te ma di LUI!!!- si alza urlando, per venire di fronte a me.
-Cosa mi stai dicendo? Che lo rispedirai ad Azkaban perché ti ho lasciato?-. Non lo riconosco più! La rabbia e il dolore lo stanno offuscato!
-No lui può restare libero. A patto che interrompa qualsiasi tipo di contatto con te!!!- sono allibita!
-Lo vuoi ricattare? Non ha fatto niente!!-. Come fa, anche solo, a pensare una cosa del genere?
-NON DOVEVA NEMMENO TOCCARTI!! Non lo capisci che perdendo te io ho perso tutto!! TUTTO! Io non voglio che tu torni con me! Tu se libera di lasciarmi! Io voglio solo che tu non abbia più niente a che fare con lui!-.
-Ah, capisco. Non mi vuoi costringere a tornare con te ma vuoi solo che io e lui smettiamo di vederci! Se non faremo come dici tu, lo fai rispedire ad Azkaban! Giusto?- sto per piangere dalla rabbia. Mandare Malfoy ad Azkaban, equivarrebbe a ucciderlo.
-Sì. Lo faccio per te! Non hai idea di quello che ti succederebbe! Se mi avessi detto che mi lasciavi per un altro, uno qualunque, avrei sofferto in silenzio ma avrei capito! Ma Malfoy, no! Ti amo troppo per vederti mandare a monte la tua  vita, per uno come lui!-. Perché non prova a capire? Perché?
- Dagli una possibilità!-dico quasi supplicandolo. Non avevo idea che saremmo arrivati a questo punto!
-A MALFOY?? MAI!!!!Sono sette anni che sopporto i suoi soprusi e le sue cattiverie!! E ora, cosa dovrei fare? Mentre ti porta via da me, solo per il gusto di farmi soffrire!!-. Ha uno sguardo che non gli ho mai visto prima! Non lo supererà mai; solo ora lo capisco! Il problema non è il cognome di Draco ma tutto quello che è successo tra di loro in questi anni.
-Tu lo sai che Malfoy si è fatto togliere il marchio? E’ quasi morto dissanguato per farlo!- provo a giocarmi quest’ultima carta ma Harry non sembra impressionato.
-Se non si fosse fatto marchiare da Voldemort, non avrebbe dovuto correre questo rischio!!!- niente, mi arrendo! Qualsiasi cosa possa dire, lui la leggerà sempre dal suo punto di vista!
-Ok. Allora o lo lascio perdere o lo fai morire ad Azkaban? Giusto??-.
-Non mi giudicare male! Non ti costringerò a tornare con me, se non lo vuoi. Non mi odiare, però, perché lo sto facendo per il tuo bene! La tua famiglia, credimi, farebbe di peggio! Ron proverebbe ad ammazzarlo!-. So che ha ragione ma questo non toglie che, ora, lo odio come non mai.
-Preferisci far star bene loro e te stesso ma quello che sento io… non t’importa niente!- non intendo mostrarmi fragile davanti a lui, in questo momento.
-Mi ringrazierai un giorno!! Io voglio solo il tuo bene!-.
-Si vede?!?!- rispondo ironica.
-Se non vuoi lasciarlo, aspetta che sconti la sua pena ad Azkaban! Non sei obbligata! Stai pur certa che fra qualche tempo, ti renderai conto dello sbaglio che stai commettendo e, quando uscirà, non vorrai più saperne di lui e mi ringrazierai-.
- Se verrà rinchiuso ad Azkaben, impazzirà. Non ne uscirà vivo!!-. Come fa a non capirlo??
-Fai come credi! Discutetene e poi fammi sapere! Hai un giorno!-. Certo, come se si potesse parlare a Malfoy di una cosa del genere! Se sapesse che Harry mi sta ricattando, verrebbe qui a dissanguarlo con le sue mani e, poi, sarebbe anche capace di andare ad Azkaban, pur di non darla vinta ad Harry.
-Malfoy non deve sapere niente! Se sapesse qualcosa, scoppierebbe un’altra guerra magica!-. Di una cosa sono certa: per colpa mia, Malfoy non finirà ad Azkaban. Rinuncio a lui pur di non vederlo lì dentro.
-E cosa vuoi fare?- chiede insistente.
-Non lo so e di certo non verrò a dirlo a te!!- ho bisogno di riflettere! Devo trovare una soluzione!
Non ho più voglia di stare qui con lui. Mi libero della cravatta e del golfino della divisa e afferro, sulla poltrona, la mia giacca di pelle nera! Prima di andarmene, però, voglio che sia chiara una cosa.
-Farò quello che mi hai chiesto ma tu, da domani, dimenticati della mia esistenza!-. Lo incendio con lo sguardo ed esco dalla mia stanza.
E’ solo un accenno ma lo sento perfettamente.
-Lo faccio solo per te!-.
Quasi schifata, esco dalla torre. Ho bisogno di un piano. Lo rimpiangerò ma devo farlo! Non permetterò mai che Malfoy vada ad Azkaban.
 

 
E’ quasi un’ora che vago senza meta intorno ad Hogwarts; pensavo che prendere un pò d’aria mi avrebbe aiutata a schiarire le idee e, invece, la confusione non fa che aumentare. E’ una di quelle situazioni in cui, le persone normali, scoppierebbero a piangere ma io non lo voglio fare; non devo farmi sopraffare dalle mie emozioni. Mi serve lucidità.
Potrei chiedere aiuto a qualcuno della mia famiglia ma a cosa servirebbe? Sarebbero tutti d’accordo con Harry. Dire tutto a Malfoy è fuori discussione: perderebbe la testa!
Se escludo queste ipotesi, ne resta solo una. Devo lasciare Malfoy e troncare qualsiasi rapporto con lui. Ha fatto così tanto per avere un minimo di stabilità e, rinchiuderlo coi dissennatori, sarebbe deleterio.
Mi tengo il volto con le mani; forse aveva ragione Draco: saremmo dovuti scappare. Tutto questo non è giusto! Non lo merito né io, né tantomeno Malfoy.
Testardo com’è, come faccio a chiudere qualsiasi rapporto con Malfoy? Non ci sono riuscita in un anno e mezzo, come posso riuscirci in un giorno. Ho poco tempo; a quest’ora Malfoy mi starà già cercando. Non posso certo nascondermi da lui, per sempre!
Però un pò di tempo, mi sarebbe utile. Qualche… ma sì! Questo aiuterebbe sicuramente le cose!
 

 
Esco dall’ufficio della McGranitt, dopo aver ottenuto ciò che volevo, e ora, nonostante lo sbigottimento della preside, tutto si fa molto più chiaro. Devo solo scendere nei sotterranei e dirglielo!
Ad ogni passo, sento il mio cuore spezzarsi sempre di più ma avrò il tempo per provare a sanare questo dolore! Malfoy, prima o poi, riuscirà a farsene una ragione e, anche se dovesse odiarmi, non mi sentirò in colpa perché saprò di averlo fatto per un buon motivo.
-Eccoti!! Dove ti sei cacciata!- lo vedo in cima alle scale e, notando il suo sorriso nel vedermi, inizio ad avere un forte giramento di testa. Adesso, riuscire a non piangere, è molto più difficile.
Malfoy mi abbraccia e, baciandomi sulla guancia, ci mette poco a intuire che io sono rimasta totalmente immobile.
-Lo so! Lo so! Non dirmelo neanche. Non dovevo tirare quel pugno a Potter!- ammette alzando le mani in segno di colpevolezza. A dire il vero, mi ero totalmente dimenticata che ha quasi spaccato il naso ad Harry. Sento una stretta al cuore fortissima; vorrei solo abbracciarlo quasi a stritolarlo ma non posso.
-Malfoy, senti… - cerco d’iniziare il discorso ma lui m’interrompe, tirandomi a sé, e dandomi un bacio travolgente. Sono ben contenta di sentire le sue labbra su di me ma, ricordandomi che questa potrebbe essere l’ultima volta che le mie labbra incontrano le sue, mi allontano da lui. Quando riapre gli occhi, Malfoy ha capito perfettamente che c’è qualcosa che non va.
-Che succede?- mi guarda sospettoso.
Non devo  farmi vedere debole o insicura, altrimenti non mi crederà mai e s’insospettirà.
-Io devo dirti una cosa- faccio un lungo respiro –Avevi ragione quando dicevi che mi ero auto convinta di essere innamorata di Harry! Infatti, non lo sono!-.
Malfoy, come alleggerito, scoppia a ridere.
-Weasley, mi avevi fatto spaventare!- sta per riavvicinarsi a me ma, presa alla sprovvista, arretro in malo modo. Malfoy, con espressione ferita, sembra più confuso di prima.
-Non sono innamorata di Harry… ma nemmeno di te!- pronuncio tutto d’un fiato.
Mi fissa smarrito con occhi sgranati.
-Avevo bisogno di togliermi il dubbio e, ora, non ce l’ho più! Non provo niente per te! Abbiamo vissuto cose orribili insieme ma io…-.
-STAI SCHERZANDO?- mi urla in faccia. Mi afferra un braccio e mi strattona; abbasso lo sguardo per non doverlo guardare negli occhi.
All’improvviso mi sento così stanca; per quanto difficili, gli ultimi giorni, sono stati fantastici e, questo, grazie a Malfoy ma adesso.. dopo giorni e giorni, in cui mi sento urlare addosso, sono esausta!
-No. Ha ragione Harry. Io e t,e non abbiamo altro se non qualcosa di puramente fisico! E, francamente, mi sono già stancata!-. Era da un po’ che non vedevo più Malfoy così ferito. Se non lo conoscessi, potrei anche pensare che stia per versare una lacrima.  Avrei solo una gran voglia di dargli un bacio e dirgli che è tutto uno scherzo ma non posso. Tengo troppo a lui per vederlo morire, giorno dopo giorno, ad Azkaban. L’immagine di lui insieme ai dissennatori mi è insopportabile.
-Cosa ti hanno fatto? Dev’essere successo qualcosa per forza. Tu non mi parleresti mai così- dice quasi sussurrando –E’ stato Potter?-.
-NO! Il problema è che io devo stare sola! Non voglio nessuno dei due!- scandisco bene le parole. Ci tengo che lui non si faccia cattive idee.
-Ma io… io, a te, ti amo! Non l’ho detto mai a nessuno, solo a te!! - devo reggermi al muro per non cadere. Le sue parole sono un pugno dritto nello stomaco. Ed ora, proprio quando tutto sta per finire, mi rendo conto di quanta voglia abbia di dirgli che anch’io lo amo. Probabilmente ho iniziato a innamorarmi di lui, quando l’anno scorso, venne sulla torre di Astronomia per dirmi che Luna e tutti gli altri, stavano bene.
-Tu non puoi parlare sul serio… Ieri mi hai detto che non avevo nulla di cui preoccuparmi. TI RICORDI?? Tu hai detto che non c’era motivo per essere di cattivo umore. E ADESSO MI DICI QUESTO??-dice più a se stesso che a me.
-Mi dispiace ma non sono innamorata di te!- dico tutto d’un fiato. Non posso più farcela, ho bisogno di una sedia. Nn solo il cuore ma è come se tutto il corpo fosse a pezzi. Devo andarmene prima di crollare, proprio davanti a lui.
-Sei una brava persona e spero che continuerai ad esserlo indipendentemente da me!-.
E’ talmente scioccato che fa fatica persino a parlare; lo guardo per qualche secondo per imprimermi la sua immagine nella testa. Passerà un po’ di tempo prima di rivederlo; spero tanto che stia bene e che possa dimenticare tutta questa brutta storia.
Con le poche energie che mi restano, mi spingo lontano da lui e m’incammino su per le scale.
-WEASLEY, NON ABBIAMO FINITO! TORNA SUBITO QUI!-. I pochi studenti, che si trovano vicino a me, si voltano impauriti sentendo le urla di Malfoy; si fermano a guardarmi stupiti dal fatto che io continui a camminare incurante delle grida di Draco.
-WEASLEY NON FINISCE QUI!-. Quasi correndo, raggiungo la mia stanza; devo fare in fretta!
Afferro una pergamena e mi affretto a scrivere due righe. Prendendo in mano la piuma, mi rendo conto che tutto il mio corpo sta tremando.
Finisco di scrivere, afferro una borsa da sotto il letto e inizio a riempirla con il minimo indispensabile. Devo andarmene prima che Malfoy impazzisca del tutto e mi venga a cercare fin qui in camera mia.
Prendo una sciarpa, la lego al collo e, dando un’ultima occhiata alla mia stanza, esco fuori dalla torre.
 
 
 
 
Sto bene. Starò via da Hogwarts per un po’. La McGranitt vi spiegherà tutto.
Un abbraccio, la vostra Ginny!!
 

E’  stata le decisione più difficile della mia vita ma, dentro di me, so che è quella giusta! La distanza colmerà il vuoto che si è creato in me e, forse, prendermi un po’ di tempo lontano da tutti riuscirà anche a sanare il dolore.
O almeno spero.
 

 
-Signor Malfoy. Veda di darsi una calmata! Svegliarmi in piena notte per…-
-ALLORA MI DICA DOV’E’ FINITA LA WEASLEY!- urlo in faccia alla McGranitt; credo di aver perso completamente il senso della ragione.
-Mi commuove il suo interesse per la signorina Weasley ma glielo ripeto, Ginevra ha chiesto di lasciare Hogwarts per qualche mese ed io ho acconsentito! Questione chiusa! Non devo dirle altro!-.
Crollo sulla sedia di fronte alla preside, mi porto le mani al viso; è un incubo! Solo stamattina andava tutto bene e, ora, mi sembra di essere passato dal paradiso all’inferno, all’improvviso.
-E’ tornata a casa sua?- chiedo e mi rendo conto che il mio tono è quasi supplichevole.
La McGranitt mi studia senza dire una parola; sto per arrendermi quando la sento alzarsi, fare il giro della scrivania e venire a sedersi accanto a me.
Resta lì a guardarmi senza dire niente; non ho più le forze nemmeno per alzarmi. Chi lo avrebbe detto, due anni fa, che mi sarei fatto annientare completamente da Ginevra Weasley.
-No- fa una piccola pausa -Signor Malfoy, è quasi incredibile vederla in questo stato. Forse, adesso, ho capito cosa mi sfuggiva da tempo. Se prova dei sentimenti, per la prima volta nella sua vita, questo è un miracolo! Non può essere una disgrazia, anche quando le aspettative vengono deluse-.
Mi ero immaginato qualsiasi cosa. Tutto ma non questo! Dopo tutto questo tempo come ha fatto a dire che non prova assolutamente niente per me?.
Tutto quello che ho fatto per lei è stato inutile! Pensavo che il mio nemico fosse Potter, invece, ce l’avevo proprio di fronte a me: era lei. Sono tornato in questo maledetto castello, solo per lei e ora? Se n’è andata dopo essersi presa gioco di me. La odio così tanto! O, forse, no…
L’unica cosa, a cui non riesco a non pensare, è che, domattina, mi sveglierò e lei non ci sarà più.
-Bella fregatura! Mi guardi- mi batto una mano sul petto –Io sono Draco Malfoy. Non è da me fare così ma…mi creda. Faccio quasi fatica a respirare. Ma è colpa mia! Non dovevo permettere di farmi ridurre così da una Weasley!! -.
-Silente sarebbe molto contento, in questo momento. Sa perché? Lui continuava a ripetermi che dentro di lei ci fosse molto più buono di quanto non desse a vedere:aveva ragione!-.
Sinceramente, non la sto neanche ascoltando! Nessuno può capire! La vedo solo alzarsi e uscire dallo studio! Intravedo un sorriso sul suo viso. Cosa ci sarà mai di così divertente?
Sono indeciso se uscire e spaccare tutto quello che trovo o cominciare a bere. Credo che opterò per la seconda. Ora come ora, la bottiglia di whisky non mi è mai sembrata così invitante.
Forse, con un po’ di fortuna, al mio risveglio, salirò le scale e quando entrerò in sala grande vedrò Ginevra, seduta al suo tavolo, intenta a fare colazione e, tutto questo, mi sembrerà il peggior incubo della mia vita!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciaaaaoooooooo!!! Regalino per il weekend!!!
Questa volta non voglio anticiparvi nulla per non rovinarvi la suspance. Posso solo dirvi che, ovviamente, Ginny non è tornata alla Tana, se non per un velocissimo saluto. Sul resto non posso parlare.
So che molte di voi rimarranno deluse perché l’idillio tra Malfoy e Ginny è stato interrotto ma… vi avevo avvisato che Potter non sarebbe rimasto con le mani in mano!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate e ringrazio tutte coloro che mi seguono o mi recensiscono.
Grazie mille.
Un bacio e a presto!!!
P.S. : Cosa farà Malfoy? L’inimmaginabile!!
Bye bye.
  
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