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Autore: AndreMCPro    04/07/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.22 In viaggio
 
«Ok, ragazzi! Pronti a partire!» Gridò Sam. I suoi amici, Andrea compreso, risposero con un «Sì!» carico di entusiasmo.
Il ragazzo che avevano incontrato nell’Hunger Game, piuttosto che fare il pattuito fifty-fifty, aveva chiesto di seguirli fino nell’End.
«Non ho mai sfidato il Drago fino ad ora» Aveva detto. «E poi io sono di questo mondo: voi potreste essere sbalzati nel Tunnel Dimensionale, ma si sa per certo che noi abitanti di Minecraftia ci risvegliamo sui nostri letti come se nulla fosse successo»
«Speriamo che tu abbia ragione» Rispose Clara. Sam lanciò in aria un Occhio, il quale puntò fuori città, a Est, e levata in alto una delle sue Spade di Diamante Estese, disse: «In marcia!»
Partirono. Camminarono per tutta la giornata, attraversando un Deserto, una Giungla e una Steppa, fermandosi poi per la notte nei pressi del confine di una Pianura molto vasta. Si accamparono costruendo il solito rifugio 4x4 in pietrisco.
«Quanto credete che abbiamo viaggiato?» Chiese Josh buttandosi a terra.
«Ad occhio e croce direi un centinaio di chilometri…» Rispose Sam, appoggiato ad una parete.
«Beh, allora Atlantis non è lontana!» Intervenne Andrea. «Scusate se non ve l’ho detto prima, ma… la mia città è proprio in questa direzione. Alla fine della pianura c’è una montagna… ed è lì che si trova»
«Sembra interessante. Potremmo anche fare una piccola sosta. Quanto ci vuole per superare la Pianura?»
«A piedi? Mezza giornata. Per l’una del pomeriggio dovremmo già essere arrivati»
«Possiamo fermarci lì per il pranzo. Se non altro potremmo fare un giro in città»
«Vi piacerà, ci scommetto» Disse orgoglioso il ragazzo. «È una cittadina molto particolare… ma non voglio rovinarvi la sorpresa! Buonanotte!»
Si distese e si addormentò. I quattro erano lievemente confusi, ma non potevano fare altro che imitarlo e farsi anche loro una bella dormita.
La mattina dopo ripresero il cammino. La pianura era stata immediatamente sgombrata dai raggi del Sole, a parte per qualche Creeper che voleva dare un po’ di fastidio ai viaggiatori. Peccato che ai Pugnali di Smeraldo di Clara non piacessero le seccature… La ragazza ne aveva a tracolla un cinturino pieno, e non esitava a lanciarli contro qualsiasi mob ostile le capitasse a tiro. Poi Sam tele portava le armi di nuovo al loro posto.
Verso mezzogiorno raggiunsero la montagna di Atlantis. Andrea passò in testa al gruppo e, iniziando a scalare la montagna, li chiamò: «Da questa parte!»
I quattro amici si guardarono l’un l’altro e, quando Sam si strinse nelle spalle, si decisero ad andare anche loro. Ci volle un quarto d’ora per raggiungere la cima, ma quello che videro da lassù non aveva prezzo.
La montagna che avevano scalato era in realtà un promontorio. E alla base di questo, cento metri sotto il livello del mare, c’erano delle luci. Delle lontane e bellissime luci, emesse da edifici e strade racchiuse in cupole e volte di vetro e che formavano tutte insieme una ancor più bella città.
«Benvenuti, ragazzi» Disse Andrea allargando le braccia e chiudendo gli occhi. Il sorriso sul suo volto era più che evidente. «Benvenuti ad Atlantis, la leggendaria Città Sommersa»
 
Entrati in una grotta alla base della montagna, raggiunsero ben presto un vicolo cieco. Andrea tirò fuori una Torcia in Redstone e la mise su un blocco, il quale si mosse rimuovendo l’oggetto e facendo sparire una sezione del muro. La porta in Cornici di Svanimento* dava su una stanza quadrata completamente vuota e con un pulsante dall’altro lato. Il ragazzo entrò e invitò i suoi amici a fare lo stesso.
Sam fece una domanda: «Scusa, ma questo cosa dovrebbe…» Non finì la frase perché, appena Andrea ebbe premuto il pulsante, il pavimento scomparve sotto di loro.
«Tu sei pazzo!» Gridò Clara mentre cadeva. In fondo allo strapiombo c’era una piscina che impedì ai cinque di spiaccicarsi al suolo. Ma l’atterraggio fu traumatico in ogni caso.
«Potevi almeno avvertire…» Disse Sam rialzandosi. Andrea era l’unico atterrato in piedi.
«E rovinarvi tutto il divertimento? Perché avrei dovuto?» Rispose quello ridendo.
«RovinarTI… ammettilo…»
«Ok, è vero» Fece lui. Uscì dall’acqua e si diresse verso la strada. «Andiamo. Vi porto in una pizzeria vicino alla piazza principale, che ne dite?»
«Umpf…» Mugugnò l’Ender. «Va bene…»
Durante tutto il tragitto i quattro ragazzi non poterono fare altro che ammirare affascinati l’imponente bellezza di quella città. Sembrava di essere in un tunnel sottomarino con tanto di… di stupidi calamari che ti nuotano sopra la testa, diciamo la verità… ma allo stesso tempo pensare che c’era un sacco di gente che ci abitava era qualcosa di stupefacente! Le strade, in Mattoni di pietra e bordate di Mattoni del Nether, erano racchiuse in volte a botte fatte di vetro divise in sezioni da 24 blocchi da arcate di Pietraluce. Contando anche la bordatura vantavano un’ampiezza di otto metri, erano circondate da piccole strisce di erba alta e fiori di ogni tipo, e gli edifici, totalmente sotto il livello del mare, erano collegati alle strade da piccoli archi di vetro. Era veramente un mondo a parte rispetto alla superficie. E in più, al centro di una piazza (la cui cupola era di 30 metri di raggio) c’era addirittura un giardino pubblico con tanto di alberi di quercia e betulla.
«Questa città è bellissima!» Disse Clara con gli occhi che brillavano. «Chi ha avuto un’idea così… così… stupefacente?»
«Sinceramente?» Rispose Andrea. «Avete davanti l’ideatore del progetto Atlantis, nonché vice-governatore della città»
«T-tu? Sul serio?» Domandò stupefatto Matt.
«Già. All’inizio pensavo di usare questa…» allargò le braccia, come ad indicare il giardino. «…come piazza principale, ma la mia idea ha avuto un successo tale che ho dovuto allargare la città in maniera incredibile! Ci sono cinque piazze in tutto ora e la cupola centrale raggiunge i cinquanta metri di altezza. Guardate»
Si avvicinò ad una mappa appesa a bordo piazza.
La città era di forma circolare, con al centro un’enorme piazza dalla quale partivano in maniera radiale ben otto strade. Intorno alla piazza centrale, varie traverse ad anello ogni cento metri circa e, dieci incroci lontane dal centro, le quattro piazze minori sulle direttrici cardinali. Loro erano nella piazza ovest, la quale era l’unica ad avere, a duecento metri di distanza da essa, un’uscita che desse sulla terraferma.
«Aspetta un attimo» Fece Josh. «Finora abbiamo camminato solo fino a QUI?»
«Già» Rispose Andrea. «È una delle maggiori città del Regno, non un minuscolo borghetto!»
«Wow…»
«Dai andiamo. Dovremmo arrivare entro l’una»
E infatti, prima che il sole abbandonasse lo zenit, raggiunsero la piazza centrale, una enorme cupola allestita a mo’ di giardini pubblici, con tanto di panchine, stradine di Ghiaia e fontana al centro. Ancora una volta, i quattro rimasero stupefatti e affascinati da quella città.
«Venite. Da questa parte» Disse Andrea dirigendosi verso Nord. A meno di cinquanta metri dalla cupola c’era un locale chiamato “Ristorante Pizzeria Il Fondale”. Il ragazzo entrò e i suoi amici lo seguirono.
«Bentornato, Andrea!» Disse un uomo dietro il bancone. «Com’è andata nell’evento?»
«Oh, ciao Lucas!» Salutò il ragazzo.  «Non male, dopotutto… sono arrivato in finale e ho raggiunto l’undicesimo posto»
«E lo definisci “non male”? Io non ti capisco…» Rispose Lucas.
«Beh, eravamo…? Sì, 243. Dato il numero di partecipanti mi sembra già un ottimo traguardo essere arrivato tra i ventuno finalisti, no?»
«Bah»
«E poi ho fatto amicizia con questi quattro ragazzi» Aggiunse indicando il gruppo. «E tra di loro c’è perfino il campione! Eccolo qui!»
Diede una pacca sulla spalla a Josh. Quello arrossì per l’imbarazzo.
«Tu… tu hai davvero vinto gli Hunger Games?» Chiese Lucas fissando il ragazzo.
«Ehm… io… sì»
«Allora bisogna festeggiar…»
«No, mi dispiace, non abbiamo tempo per questo» Lo interruppe Andrea. «Siamo in viaggio, e ci siamo fermati qui solo per una pizza veloce»
«Va bene, non importa. Cosa volete?»
Da un giro rapido uscirono due pizze ai funghi, due alle patate e una margherita. Per fortuna i nomi non erano diversi tra Minecraftia e il loro mondo. Mentre mangiavano, parlarono un po’, soprattutto della città. I numeri erano impressionanti: solo per la cupola della piazza centrale c’erano volute ben 20 pozioni prolungate di Respirazione e decine di stack di Vetro.
Gli abitanti attuali di Atlantis erano ben oltre i dodicimila, senza contare le sue tre colonie. Eh già, la città era madrepatria di altri tre centri abitati, uno costruito sottoterra, nei pressi della Bedrock, uno in cielo, sospeso sopra l’oceano, e l’ultimo nel Nether, raggiungibile tramite un portale ad Atlantis. Le tre cittadine si chiamavano Bedground, Skyblock e Magma.
«Forte!» Esclamò Sam. «Una città nel Nether?»
«Perché no?» Rispose Andrea. «Dopotutto grazie ai Blocchi Comandi non ci vuole molto a piazzare Acqua Sorgente. Un po’ di Terra, qualche seme, et voilà»
«Geniale» Ridacchio l’Ender. «E quindi avete scoperto il crafting del Blocco Comandi… come avete fatto?»
«Purtroppo questa è una conoscenza che viene tramandata tra le generazioni di redstoner. Chissà, magari se ti dimostri un tecnico promettente potrei insegnartelo» Gli fece l’occhiolino.
«Bello, ma no, tanto non resteremo ancora per molto»
«Va bene…»
«Piuttosto…» Intervenne Clara. «Che mi dici della città nel cielo? Com’è?»
«Skyblock, dici?» Fece, assumendo un atteggiamento orgoglioso. «È il mio secondo capolavoro! Ho innalzato personalmente tutte le isole fluttuanti, e ognuna è stata accuratamente progettata, blocco per blocco»
«Ci avrai messo un sacco di tempo!» Osservò Matt.
«Beh… sì. Un mese di progettazione, poi altri due-tre per creare le isole. Infine, un altro paio per mercato ed edifici pubblici. Spete, il quarzo non è facile da trovare»
«E dove l’hai usato?» Domandò Josh.
«Il mercato. È fatto TOTALMENTE di pilastri e blocchi di quarzo, anche cesellato»
«Tu sei pazzo…» Disse Sam ridendo. Andrea rispose «Lo so» e tutti iniziarono a ridere.
«Ok… e Bedground?» Chiese Josh quando tutti si furono calmati.
«Oh, quella è la città che ci interessa di più. È stata scavata sotto una montagna, e… un momento, ora che ci penso, la sfacciatissima fortuna del tipo che mi ha suggerito il posto volle che trovassi un cunicolo che porta fino all’Ender Stronghold…»
«Come? Stai scherzando, vero?» Domandò Sam. «Perché diavolo non ce l’hai detto prima?»
«Ehi, stiamo parlando di due anni fa… è già tanto che mi ricordi quello che ho mangiato ieri a cena!»
«Ieri abbiamo a malapena mangiato due mele a testa…» Ribatté Clara.
«Appunto!»
«Va beh, lasciamo perdere» Intervenne Matt. «Come facciamo ad arrivare a Bedground? Il più in fretta possibile, intendo»
«No problem. Ho piazzato un sistema di teletrasporti nelle uscite Nord ed Est. A Nord si va a Skyblock, e ad Est a Bedground. Inutile dire che a Sud c’è il Portale per Magma»
«Fantastico! Allora possiamo incamminarci subito!» Disse Josh, ma la voce di Lucas lo fermò.
«E il conto chi lo paga?» Domandò l’uomo con fare minaccioso. Andrea sospirò e diede all’uomo tre Monete di Bronzo e due di Pietra.
«Giusto?»
 Chiese il ragazzo, e Lucas disse: «32 crediti… Sì, va bene. Tornate a trovarmi!» Li salutò. I cinque uscirono dal locale.
«Quel tipo finirà per farmi impazzire! Non sa pensare ad altro oltre agli affari» Disse Andrea.
«Penso che l’unica soluzione sia sopportarlo» Rispose Clara. «Sai, non credo tu abbia molte alternative…»
«Lo so… ma uno ci spera sempre»
Proseguirono in direzione Est. Erano le due del pomeriggio quando raggiunsero una piazzola di dieci metri di raggio. Dal lato opposto c’era una nicchia di quarzo con una Pedana a Pressione di Ferro.
«Dobbiamo andare lì?» Chiese Clara. Per tutta risposta, il ragazzo ci salì sopra e scomparve all’istante.
«Lo prendo come un sì?» Domandò la ragazza seguendolo. Poi anche tutti gli altri andarono sul Teletrasporto.
Riapparvero in una nicchia esattamente uguale alla precedente, solo che le pareti intorno erano pura Pietra. La città era proprio come l’avevano immaginata, ovvero chiusa in un gigantesco scavo quadrangolare. Le strade erano fatte di Mattoni del Nether, circondate da giardini, pinte e fiori di ogni tipo. Le case, invece che essere costruite dopo la preparazione dell’area, erano state ricavate direttamente dalla roccia ed erano quindi fatte di Pietra. Ovviamente chi comprava una casa aveva poi libertà di demolirla, ricostruirla eccetera, quindi molte case erano diventate in Mattoni di Pietra o addirittura in Mattoni di argilla, staccandosi dallo stile originale.
Sam si guardò intorno. Chissà se c’era un’uscita normale, ovvero una via che portasse in superficie senza passare per il Teletrasporto. Preferì non chiedere, ma la curiosità era tanta. Sarebbe stato divertente effettivamente quella città non avesse avuto sbocchi all’esterno.
Presto giunsero ad una costruzione di mattoni del Nether che arrivava a toccare la cima dello spazio cittadino e forse continuava anche oltre. Andrea entrò e i quattro lo seguirono.
«Questa è la casa di Namezero, Name per gli amici. So cosa state pensando, ed effettivamente nemmeno io so il suo vero nome: si fa chiamare così e basta. Comunque, Name è il Vice-Governatore assegnato a Bedground»
«E perché siamo in casa sua?»
«Per questo» Rispose il ragazzo avvicinandosi alla scala davanti a loro. La salì, mise una Torcia Redstone nel blocco davanti a lui e i primi due blocchi della scalinata si ritirarono. Sotto di essi, c’era un’altra scala che procedeva verso il basso. Entrati, notarono che il passaggio era totalmente buio. Era più facile vedere il fondo di un barile di pece che distinguere qualsiasi cosa i ragazzi avessero davanti a loro.
«Ok, andiamo. Però vi avverto, ci vuole un giorno buono per arrivare fino allo Stronghold»
«Ah, fantastico…» Commentò seccato Matt estraendo la sua Spada di Diamante. Andrea lo fermò.
«Non serve»
Tirò una leva e una serie di Lampade Pietrarossa si accesero per tutto il minuscolo tunnel, e nello stesso momento le scale sopra di loro si richiusero. Pian piano, i cinque iniziarono ad addentrarsi nel passaggio.

*Cornici di Svanimento: blocchi della Malisis Doors mod che prendono le sembianze di blocchi reali, ma scompaiono se ricevono un segnale di pietrarossa. Alla scomparsa del segnale tornano come prima.
  
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