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Autore: KamiSaDB    05/07/2015    0 recensioni
Yami Ikeda è un ragazzo Giapponese di 27 anni che frequenta l'università. In seguito ad un grave incidente stradale in Yami cambieranno molte cose, vedrà esseri strani e soprattutto scoprirà cosa succede quando si muore, ovvero, come nascono le stelle.
Yami stringerà un forte legame con il suo medico personale, Ethan Black, di cui poi se ne innamorerà.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati 2 mesi e quella mattina i due fratelli si trovavano ancora una volta a dover dividere il letto.
Le 8:30 del mattino, la giornata era abbastanza calda, nonostante fosse già inverno.
Yami dormiva sotto le coperte, completamente coperto, non usciva nemmeno la testa. Tako invece dormiva senza nulla addosso, solo i boxer e un paio di calzini, e con una gamba schiacciava il busto del fratello.
Squillò il telefono di Yami che si trovava sul comodino accanto al letto.
Dalla bocca di Tako uscì un lamento incomprensibile, Yami sospirò e si levò le coperte di dosso. Levò con violenza anche la gamba di suo fratello e tentò di alzarsi ma rimase impigliato nel lenzuolo che pendeva dal letto e finì con la faccia per terra.
Tako si mise a ridere mentre si copriva la faccia con uno dei cuscini. Yami si alzò sospirando e prese il cellulare dal comodino.
-Pronto?-
-Ciao Yami, ti ho svegliato?- Parlò Ethan al telefono.
-Oh, ciao... No, non mi hai svegliato, sono in piedi da ore...- Rispondeva Yami mentre sbadigliava dal troppo sonno.
Tako si tolse il cuscino dalla faccia e guardò Yami: -Si, come no...-
-Dovevi dirmi qualcosa?- Chiese Yami ignorando il fratello.
-Niente di che. Fra un po' passo da casa tua così facciamo i controlli e poi facciamo una passeggiata fuori se ti va...- Continuò Ethan
-Si certo! Ti aspetto!-
-Allora... a fra poco!-
-A dopo...- Chiuse il telefono sorridendo.
-Scusa ma perchè non glielo dici?- disse Tako.
-Dirgli cosa?-
-Non fare il finto tonto, si vede lontano un miglio che ti piace da morire quell'americano!-
-Ma che dici! Non potrei mai dirgli una cosa del genere!-
-Prima o poi lo scoppierai...-
-Sono un umano, non un palloncino.-
Tako rise, poi si alzò dal letto e si diresse verso il bagno mentre si toccava i capelli per sistemarli.
Yami lo guardò mentre si allontanava, poi sorrise e poggiò il telefono sul comodino.
Andò in cucina e perparò la colazione. Dopo qualche minuto si trovavano entrambi al tavolo a gustare la colazione.
-Mi ha chiamato mamma...- Disse Tako.
-Cosa voleva?- Rispose Yami poco interessato.
-Mi ha detto che è morto lo zio.-
-COSA!?- Yami smise di mangiare e fissò suo fratello.
-Che c'è?- 
-E me lo dici così tranquillamente?-
-Non lo conoscevamo nemmeno, perchè preoccuparsi tanto...-
-Tako era nostro zio! E comunque lui teneva tanto a noi!-
-Certo, eravamo i suoi unici nipoti...-
-Sei proprio senza cuore...-
Nel frattempo bussarono alla porta e Yami si alzò per andare ad aprire.
-Ciao Yami!- Salutò Ethan.
-Oh, ciao...- 
-Che succede?-
-Abbiamo appena saputo di aver perso uno zio...-
-Oh, mi dispiace tantissimo.-
Poi si intromise Tako un po' seccato: -Io devo andare a lavoro...-
-Torni qui dopo?- Chiese Yami
-No, vado a casa...Toki mi starà aspettando...-
-Ok...Chiamami quando arrivi a casa...-
-Si...- Mentre si dirigeva verso il corridoio -Ciao-
-Ciao, Tako!- Rispose Ethan.
Yami sospirò e poi guardò Ethan.
-Allora?-
-Facciamo i controlli... Dovrebbero essere gli ultimi per questo mese...- Ethan prese la sua valigia e prese l'attrezzatura. -Puoi sederti nel divano? Mi viene meglio.-
Yami annuì e si accomodò sul divano. Subito dopo si sedette anche Ethan che poggiò tutta l'attrezzatura su una sedia li vicino.
Ethan cercava qualcosa dentro la sua valigia e ogni tanto girava gli occhi verso Yami come se volesse dirgli qualcosa, ma era imbarazzato.
Prese lo stetofonendoscopio e se lo mise attorno al collo. Yami osservava ogni suo movimento. 
-Ehm, dovresti sbottonare la camicia...- Disse Ethan.
Yami era preso dal suo sguardo ma appena lo sentì parlare si riprese. -Cosa?- Rispose sbarrando gli occhi.
-Ho bisogno di sentire il tuo battito cardiaco...- Mentre metteva le auricolari alle orecchie.
-Oh... Si scusa...- Yami arrossì e molto lentamente si sbottonò la camicia.
Ethan si avvicinò a lui e poggiò la parte metallica sul petto di Yami.
Yami fissava il viso di Ethan molto vicino al suo petto e non potè non notare il sorriso che aveva. Yami era pietrificato, quella situazione era qualcosa di inimmaginabile, e il modo in cui sorrideva Ethan lo aveva fatto innamorare ancora di più.
Ethan scoppiò in una dolce risata: -Il cuore ti batte a mille!- e alzò lo sguardo guardando Yami negli occhi. Yami non riuscì a dire niente, era troppo emozionato e anche troppo imbarazzato da quella situazione.
Il sorriso di Ethan fu sostituito da un'espressione più seria.
-Yami, io ti piaccio veramente?- 
Yami non rispose, ma i suoi occhi parlavano da soli.
A quel punto Ethan lasciò cadere l'oggetto dalle sue mani e si avvicinò al viso di Yami baciandolo. Yami era immobile, solo dopo un po' decise di tornare in se e portò le sue mani dietro la testa di Ethan accarezzandogli i capelli. 
Quel bacio sembrava durare un'eternità finchè Yami non lo spinse leggermente e abbasò lo sguardo. -Scusa...- 
-Per cosa?- 
-Avrei dovuto dirtelo subito...Io...Non pensavo che anche tu fossi.....-
Ethan gli accarezzò la guancia. -Perchè ti fai tutti questi problemi?-
-Perchè ci tengo a te...-
Ethan gli sorrise, poi si allontanò e si poggiò alla spalliera. Yami si avvicinò di nuovo a lui e si poggiò alla sua spalla chiudendo lentamente gli occhi.
Si addormentarano entrambi e si risvegliarono nel primo pomeriggio.
Yami si alzò lentamente dal divano per non svegliare Ethan. Lo guardò mentre dormiva e gli sorrise dolcemente accarezzandogli il viso, poi si avviò in cucina per preparare qualcosa da mangiare. Nel tentare di cucinare del riso fece cadere una ciotola di metallo per terra facendo un rumore assordante. Raccolse la ciotola da terra e guardò il divano dove dormiva Ethan nella speranza di non averlo svegliato. Ma Ethan si svegliò.
-Scusa, non volevo disturbarti...- Disse dispiaciuto Yami.
-Non volevi, ma lo hai fatto...- Rispose scherzosamente Ethan.
-Non l'ho fatto apposta...- 
-Tranquillo, non fa niente- Mentre si avvicinava alla cucina. -Approposito, cosa prepari?-
-Riso- disse Yami mentre continuava a cucinare -E' l'unica cosa che so fare-
-Non è vero, quella roba che mi hai fatto mangiare in passato era buona.-
Yami si girò verso Ethan. -Si chiamano Dorayaki! E comunque erano comprati...-
-Ah, allora non sai fare niente.- Rispose ridendo Ethan.
-E' un'usanza degli Americani parlare senza pensare che qualcuno si potesse offendere?-
-No, è un modo di fare mio...-
-Bene, allora cerca di cambiare atteggiamento se vuoi continuare a starmi vicino.-
-Sarebbe peggio per te, se non ti posso stare vicino, non posso continuare a curarti.- Rispondeva ancora ridendo Ethan.
-Sbaglio o sei stato tu quello che circa...uhmm... 4 ore fa mi ha baciato senza preavviso?-
Ethan smise di parlare ma continuò a ridere, un po' imbarazzato.
Dopo essersi reso conto di quello che aveva detto, Yami arrossì e continuò a cucinare indifferente. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante Ethan riprese a parlare: -Abbassa un po' la fiamma, così rischi di bruciare tutto.-
-Sapessi come si fa...- disse Yami cercando di regolare la fiamma. 
Ethan si avvicinò e spinse leggermente Yami. -Lascia fare a me- abbassò la fiamma e poi prese il cucchiaio di legno che aveva in mano Yami e prese un po' di brodo che c'era dentro la pentola. Yami era confuso da quello che stava facendo Ethan poi però quest'ultimo lo invitò ad assaggiare il brodo che aveva preso. Gli avvicino il cucchiaio alla bocca sorridendo: -Il cuoco deve sempre assaggiare per primo, dai assaggia e dimmi com'è.-
Yami lo guardò e prese in bocca il cucchiaio assaggiando quello che aveva cucinato, quasi bruciato. 
-Com'è?- disse Ethan. 
Yami fece una faccia disgustata. -Non riesco nemmeno a commentarlo...-
Ethan rise e poi prese altro brodo con il cucchiaio e se lo portò in bocca per assaggiarlo. Yami lo guardò, quel riso era salatissimo e appena Ethan se ne era accorto si portò una mano in bocca e guardò Yami ridendo. 
-Tu sei proprio negato-
Yami rise -Butta via questa roba, andiamo a mangiare al bar qui sotto.-
-E' un peccato buttarla, non hai animali domestici?-
-Ho un gatto, ma di certo non gli darò questo riso!-
-Perchè? E' solo salato, non avvelenato.-
-Al mio gatto do solo cose buone, non gli scarti.-
Ethan sospirò. -Va bene, come preferisci. Quindi che facciamo con questo riso?-
-Lascialo li-
Ethan posò il cucchiaio, si lavò le mani e prese il cappotto.
-Allora andiamo?-
-Si- mentre si sistemava i capelli.
Dopo dieci minuti si trovarono al bar a mangiare sushi.
Yami pensò a quello che era successo, cosa avrebbero dovuto fare? Adesso erano una coppia? Doveva parlargli.
-Ehm...Ethan...-
-Dimmi-
-Senti... per quello che è successo stamattina..... cosa dovremmo fare?-
-Scriviamoci una storia- rispose ridendo.
-Sono serio.-
-Cosa vuoi che ti dica? Tu mi ami?-
Yami arrossì e lo guardò. Ethan continuava a mangiare, e alzò lo sguardo aspettando una sua risposta. 
-Si, mi ami.- Disse tranquillamente Ethan.
-Perchè devi sempre mettermi in queste situazioni imbarazzanti?-
-Me lo hai chiesto tu...- rispose ridendo Ethan.
-Io ti ho chiesto cosa ne pensi tu!-
La cosa si era capovolta, adesso era Ethan quello imbarazzato.
Yami rideva. -Adesso chi è quello che non parla per l'imbarazzo?-
-Cosa dovrei pensare? Sei sicuramente un bel ragazzo.-
-E quindi?-
-Beh, è stato bello...-
-Cosa?-
-Baciarti...-
Erano entrambi imbarazzati.
-Senti, parliamo chiaramente. Tu mi sei sempre piaciuto, e soprattutto mi hai sempre incuriosito, da quando abbiamo parlato in ospedale, è stato bellissimo scoprirti. La situazione di stamattina era perfetta per cercare di capire cosa c'era fra noi che ci attirava così tanto. Che dire, quel bacio lo ripeterei infinite volte.-
Yami aveva completamente cambiato colore del viso.
-Adesso tocca a te. Parla tu.- 
-Ahm... Se dobbiamo parlare sinceramente... Io sono rimasto scioccato quando ti ho visto entrare nella mia camera in ospedale, soprattutto per i tuoi capelli.-
-Per i miei capelli?- ridendo.
-Si, davvero. Poi anche il tuo viso occidentale, eri... bellissimo.-
Entrambi si guardavano sorridendo.
Il silenzio fu interrotto da un cameriere che passava per portare il conto. Ethan si affrettò e pagò al cameriere.
-Perchè paghi tu?- Chiedeva Yami.
-Perchè, non posso?-
-Ma il riso l'ho bruciato io, dovrei pagare io il conto.-
-Ma io non sarei dovuto rimanere a mangiare a casa tua.- continuava Ethan mentre si alzava dal tavolo.
-La prossima volta pagherò io.- mentre si alzava anche lui dal tavolo.
-Se continui con questa storia non ci sarà una prossima volta.- Diceva scherzando Ethan mentre camminavano sul marciapiede.
Yami lo guardò e poi chinò il capo sorridendo.
Continuarono a camminare lungo il marciapiede in silenzio.
-Ethan... Ti amo...-
Ethan lo guardò, poi lo spinse verso una parete e lo baciò di nuovo. 
Yami sbarrò gli occhi, non si aspettava un gesto del genere. 
Poi li chiuse e lo baciò a sua volta.
Senza staccarsi entrambi si spostarono indietro, finendo in una stretta stradina al buio, in modo che nessuno li potesse vedere. Entrambi erano abbastanza conosciuti a Sapporo, e non potevano farsi notare dalla gente per strada, almeno non ora.
Il bacio durò tanto e le loro labbra si staccarono solo quando Ethan si accorse che Yami piangeva.
-Perchè piangi?- Gli chiedeva preoccupato.
Yami chinò il capo e si portò una mano sugli occhi.
-Scusa...-
-Stai bene?-
-Vedi... Io sono stato baciato da tante ragazze, e molte di loro erano innamorate di me, ma io non ho mai ricambiato il loro amore. L'unica persona che ha dato per certo della mia omosessualità è stato mio fratello. Neanche dopo averti conosciuto io sono stato in grado di dirlo a me stesso. Adesso, proprio in questo momento, mi rendo conto che quello che aveva sempre affermato mio fratello è vero. E questo cambierà molto la mia vita.-
Ethan non diceva nulla, lo guardava e ogni tanto gli passava un dito sulle guance per asciugargli le lacrime.
Yami lo abbracciò e lo strinse forte. 
-Ti prego, non mi lasciare.- disse mentre continuava a piangere.
Ethan lo abbracciò a sua volta.


NOTE DELL'AUTRICE-
Scusate la mia lunga assenza ma purtroppo sono stata molto impegnata =( 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi. Grazie <3
   
 
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