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Autore: Usagi Kou    17/01/2009    9 recensioni
“… E quando si viene Scelti, allora il legame che li unirà sarà talmente forte e indissolubile che nulla al mondo sarà in grado di distruggerlo. Il tuo Compito è di vegliare su di loro. Il tuo Destino è di restare per sempre con loro” Quelle parole. Erano giorni che tormentavano i miei incubi, senza concedermi la pace del sonno. Non ne avevo mai compreso appieno il significato fin ad ora.
[...] Chiusi gli occhi. La mia Famiglia mi aveva lasciata. Poco tempo dopo ne avevo scoperto l’altra metà. Nuove prospettive, nuove emozioni, nuove avventure. Ma la Metà che era partita, che stava fuggendo da me per il mio bene la sentivo ancora presente.
Dentro di me, per la prima volta, avvertii tutti i miei Protetti
Un New Moon come lo immagino io: I Cullen sono partiti, e Bella è distrutta. Ma con l'arrivo di quattro nuovi, fantastici vampiri nella sua vita la piccola Bella scoprirà su di lei cose che nemmeno immaginava. Un potere talmnte forte da essere un pericolo per i Volturi stessi. Un legame con la sua Famiglia da non poter mai essere distrutto....
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, James, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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New Moon - La Custode delle Anime3 Ben ritrovati, miei cari lettori! Sono tornata qui, in questo specialissimo sabato, per rompervi di nuovo le scatoline con questa storiella! Sembra che piaccia. E chi l'avrebbe mai detto?
Secondo dei primi tre capitoli di prologo dal pov di Edward. Cortino, ma perfetto così. per me, ovviamente. E per i miei fan di "Solo Grazie a Te", prometto di aggiornare entro il weekend. Crocie sul cuore, parola di Vampiro.
Si ringraziano:
PetaloDiCiliegio: Ancora un tuo delizioso commento! Lo so di essere sadica, ma anche tu non scherzi... la curiosità di sapere le tue domande sulla mia storia mi sta dilaniando, ti prego di lasciarmene alcune. Maari ti risponderò subito!
Toru85: Ciao e ben tornata! Sono contenta che ti piaccia il pov dii Sunsilk, ovvero Edward - particolari su Solo Grazie a Te (un po' dii publicità che male fa?). La reazione dei Cullen arriverà, ma parecchio avanti! Spero resisterai fino alla fine
Lady blue: Benvenuta, piccola nuova amica! Scusami se ci ho messo tanto ad aggiornare, perdono. Non preoccuparti per i tuoi raptus pro Edward, io sono dello stesso stampo! Ora ti lascio al cap, ho parlato anche troppo!
Dubhe27: Ciao! Piacere di averti fra noi, piccola Dubhe. Eccoti il chapy!
MartinaCullen: Piacere di cooscerti anche a te! Accontentata, eccoti un nuovo cap!
franci_cullen: Grazie per i bellissimi complimenti. Spero di non deluderti, un bacio


E si ringraziano anche:
1 - aliceundralandi [Contatta]
2 - amimy [Contatta]
3 - Dubhe27 [Contatta]
4 - Elly 11 [Contatta]
5 - Femke [Contatta]
6 - Honey Evans [Contatta]
7 - ishizu [Contatta]
8 - ivi_leto [Contatta]
9 - ka chan
[Contatta]
10 - Lady blue [Contatta]
11 - Rosalie_Hale_Cullen [Contatta]
12 - sydney bristow [Contatta]
13 - Toru85 [Contatta]
14 - valemyni [Contatta]

Kiss! Al prossimo e ultimo capitolo di Edward!




When the Stake was so High.

Non quando la posta era così alta.

 

Parcheggiammo in garage e ci affrettammo a portare i bagagli in casa.
“Ah, casa dolce casa” mormorò Esme, con un sorriso nostalgico.
Mi avvicinai a lei e le posai una mano sul braccio.
“Scusami, mamma” le dissi “Mi dispiace averti costretto ad abbandonare questo posto”
“Edward, tesoro, non preoccuparti” mi rassicurò Esme, accarezzandomi il viso “Affronterei mille viaggi pur di non farti commettere errori sciocchi come questo”
So che non voleva, ma abbassai lo sguardo, mortificato.
“Tesoro, ascoltami” disse Esme con dolcezza, prendendomi il volto tra le mani “Non rimpiango di averti seguito, né ti accuso di nulla. Hai fatto ciò che ritenevi più giusto, e questo è da ammirare. È stato stupido, impulsivo e avventato, ma comunque ammirevole; l'hai fatto per concederle una possibilità, e questo è l'atto d'amore più bello e grande che si possa fare al proprio compagno. Non hai da rimproverarti nulla, e nemmeno Bella lo farà. E per quanto mi riguarda, tu sei mio figlio, e io ti sosterrò sempre, ricordatelo”
Fissai il suo volto materno, scrutando a fondo quegli occhi dorati traboccanti d’amore, e chinai il capo, colpito da quelle parole.
“Entriamo?” chiese Carlisle, mettendomi una mano sulla spalla.
Annuii, respirando profondamente.
Mi avviai verso la porta con la mia famiglia alle spalle come sostegno, e dopo un altro respiro profondo entrai.
Era rimasto tutto come l’avevamo lasciato, solamente la polvere accumulata in quei lunghi mesi faceva capire che la nostra casa era stata disabitata per molto tempo.
Fino ad ora.
Ad un tratto, un profumo soave, ormai quasi svanito ma per me forte e chiaro, come se la persona che lo emanava fosse stata lì accanto a me, colpì i nostri nasi.
Il profumo di Bella aleggiava nell’aria.
“È stata qui” mormorò Rosalie, annusando il suo profumo. Mi fissò a lungo, intensamente. 
“Deve amarti davvero” disse infine
La osservai stupito, mentre lei si allontanava con il passo di una gatta.
“È una ragazza tenace” disse Jasper “Non si è arresa, nonostante tutto. Puoi ancora farcela, Ed”
Mi posò una mano sulla spalla e annuì, convinto, per poi dirigersi verso il salotto.
“Eh, ci toccherà mettere a posto” disse Esme rimboccandosi le maniche. Si voltò verso di me e mi fece l’occhiolino, complice “Se vogliamo riaccogliere Bella come si deve, dobbiamo far tornare questa casa lustra e splendente!”
“Esme ha perfettamente ragione!” ruggì Emmett allegro “Non so voi, ma io sono felice di essere tornato. Tutti quegli spostamenti e quel traslocare di continuo... brr, non fa proprio per me la vita dell’avventuriere”
“Già, tu sei un tipo piuttosto pantofolaio, Em” commentò Jasper “A parte le lotte con i grizzly o vampiri occasionali e le brevi escursioni, non ti schiodi da casa”
Risero tutti.
“Allora, cominciamo” disse Alice decisa “Jazz, Emmett, voi scaricate i bagagli. Io, Esme e Rose inizieremo a mettere a posto qui sotto, mentre tu, Edward, e tu, Carlisle, penserete al piano di sopra. I ragazzi vi raggiungeranno appena finito lo scarico”
“Perché sempre a noi i lavori pesanti?” si lamentò Emmett “Edward si becca sempre tutte le fortune”
“Ma non lo vedi? Edward è depresso!” lo rimproverò Alice “Perciò, mi sembra giusto fargli fare solamente la colf”
“Aspetta che Bella rientri nella tua vita, e vedrai quello che ti combino” sibilò con un sorriso Jasper mostrandomi i denti “Te ne farò pentire, oh si, saranno guai. Altro che depressione”
Li osservai sparire con un sorriso sincero sul volto, il primo da molti mesi.
“Forza, cominciamo” disse Alice rimboccandosi le maniche
“Ehi, ragazzi” dissi, una volta che anche Emmett e Jasper furono rientrati “Grazie. Davvero”
“Di niente, ragazzo” disse Carlisle “Siamo una famiglia”
Fissai i loro volti uno per uno, grato che fossero li per me, a sostenermi.
Felice che fossero la mia famiglia.

 
“Ok, abbiamo finito” esclamò felicemente Jasper
“Già... con tutta la fatica che abbiamo fatto, ammirare questa casa splendere è davvero una ricompensa enorme” sospirò Carlisle
“Già...” feci eco.
Tutti si voltarono verso di me, guardandomi.
“Ehm... si?” chiesi
“Ma che altro aspetti?” sbottò Emmett “Vuoi andare da Bella si o no?”
Chinai il capo, imbarazzato.
La verità, era che avevo una terribile paura di andare da lei.
Di scoprire cosa e come aveva trascorso il periodo di separazione, di vedere se mi aveva dimenticato sul serio, o se era rimasta in uno stato catatonico, come l’avevo lasciata. Avevo paura che mi rinfacciasse ciò che le avevo fatto, o peggio, di scoprire che si era rifatta una vita, come in fondo sarebbe stato giusto che fosse.
E se non mi avesse più voluto?
Era la cosa migliore, ma...
“EHI, COMPLESSATO!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò Alice nelle mie orecchie
“Ahia! Alice, non mi urlare nelle orecchie, non sono sordo!” esclamai, portandomi una mano alla testa “Cosa vuoi?”
“Prima che ti spedisca a scoprire se anche i vampiri hanno un’anima, vuoi andare da Bells si o no?!” esclamò, arrabbiata
“... Forse sarebbe il caso di rimandare....” borbottai
“Edward...” sibilò, e dal suo tono furioso e da crac che fece la scopa che aveva in mano capii che stavo per riceverne, e tante “MUOVI QUELLE TUE GAMBE SECOLARI E CORRI DA BELLA, STUPIDO VAMPIRO INNAMORATO!!!! RIVOGLIO MIA SORELLA, CHIARO?!?! E TI AVVISO, SE L’HO PERSA PER COLPA TUA.....”
Mi saltò addosso e mi posò i denti sul collo, ringhiando.
“Queste saranno le conseguenze” concluse riacquistando l’autocontrollo
“Recepito” dissi, massaggiandomi il collo “Allora... devo andare?”
“Vedi un po’ te!” sbottò Emmett “Su, marmocchio, forza e coraggio! Eri un leone quando hai affrontato James, e ora hai paura di una donna umana?”
“Non sai quanto” ammisi
“Ho capito, ho capito” sbuffò Alice risoluta, spingendomi verso la porta “Andrò con lui”
“Alice, non credi che dovrebbero risolvere la questione da soli?” la rimproverò Esme
“Non temere, mamma, se ci sarà qualche momento romantico, saprò svanire passando inosservata” ghignò Alice, mentre ormai avevamo raggiunto la porta principale “A dopo”
“Fatti valere, Edward!” mi incoraggiarono gli altri
“Riporta quella strana umana tra noi, fratello” ridacchio Emmett facendomi l’occhietto “Non sai quanto mi manca il suo equilibrio precario!”
“Era dolce” disse Jasper “Sapeva come prenderti, davvero. Sarebbe bello se tornasse con noi”
“Si, si, basta cianciare, o va a finire che Bella morirà di vecchiaia” li interruppe Alice chiudendosi la porta alle spalle “Allora, brother, let’s go!”
“Ehm... Edward”
Ci voltammo: Rosalie avanzava timidamente verso di noi, tenendosi il braccio con una mano.
“Si?” chiesi
“Cerca... fai tutto il possibile, per riprenderla” balbettò impacciata “Non voglio che tu... o lei, soffriate per questa storia”
“Rose...”
Levò una mano e si voltò, rientrando velocemente in casa.
“Uhm, e chi l’avrebbe detto?” esclamò Alice allegra “Persino Rose la rivuole...”
Mi prese la mano e iniziò a correre, esuberante, mentre io sentivo nascere dentro di me una strana sensazione. Era come un peso, un peso che mi gravava dentro e che mi impediva di respirare, di pensare lucidamente. E soprattutto, che mi impediva di sentirmi felice.
“Aspetta, Alice!” esclamai, bloccandomi “Fermati!”
Mia sorella si fermò sorpresa, rallentando per fissarmi con uno sguardo interrogativo.
“Io... io non me la sento” sbottai, liberandomi dalla sua presa e facendo un passo indietro.
“Cosa?” disse lei con divertimento “Ma dai, Edward, non dire così...”
“Alice, pensaci” esclamai “Che diritto ho io di rientrare nella sua vita? Con che coraggio mi presenterò davanti a lei per chiederle di riprendermi? Io... io ho...”
Mi sedetti di schianto sul terreno, prendendomi il viso tra le mani
“Ho combinato un disastro!” urlai con un singhiozzo “Ho abbandonato la cosa più bella, la ragione della mia esistenza! Come posso sperare anche solo minimamente  di poter tornare e riprenderla, così, con nonchalance, come se niente fosse?! Sono un mostro, mi detesto... non ho alcun diritto su di lei....”
“Ma tu la ami” mormorò dolcemente Alice
“NON BASTA!” gridai, in preda al dolore “Non basta più, ormai! Non posso farle questo, non posso...”
“E per questo, continuerai a distruggerti?”
Le sue parole mi colpirono come uno schiaffo. Mi voltai verso di lei, che mi fissava con dolcezza, inginocchiata accanto a me.
“Per questo hai deciso di vivere l’eternità nel dolore?” mi chiese “Hai deciso di rinunciare a lei senza neanche tentare di riconquistarla?”
“Con quale diritto...”
“Hai tutti i diritti, Edward” mi fermò lei, decisa “La ami. Lei ama te. Fine. Hai fatto una scelta, che per te è sembrata la soluzione per la sua felicità. Non era quella giusta. Ci hai pensato e ripensato, ti sei pentito, sei tornato da lei perché è la tua ragione di vita. E ora non vuoi nemmeno provare, a farla nuovamente tua?”
“Non posso cancellare il passato” sussurrai
“No, è vero. Mai puoi scrivere il futuro” rispose lei “Puoi andare da Bella, chiederle scusa e spiegarle perché hai fatto quel che hai fatto, e prendere ciò che ne verrà, cioè lei di nuovo al tuo fianco. Oppure, puoi continuare a piangerti addosso, e vederla scivolar via dalle tue mani senza fare nulla. La scelta sta a te”
Si rialzò e mi squadrò, la fermezza e la serietà che risplendevano nelle iridi color topazio.
“Allora, Edward, cosa vuoi fare?”
La fissai per quel che parve l’eternità, passata in meno di un battito di ciglia. Poi, le afferrai la mano che mi porgeva.
“Andiamo a casa Swan” dissi con fermezza, riassettandomi i vestiti.
Alice sorrise e riprese a correre più veloce di prima.
Sorrisi anch’io.
Questa volta, non avrei lasciato che i miei dubbi mi tormentassero.
Non quando la posta era così alta.

  
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