Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Altair4    05/07/2015    1 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come qualunque teenager, Aliya aveva lezione al mattino, entrò nella biblioteca e si diresse nella stanzetta adibita
 
alla sua istruzione, la signorina Rott era nervosa quel giorno, i motivi potevano essere solo due, non fu difficile capire quale.
            -Gli uomini sono tutti dei bastardi!-
            -Cosa è successo signorina? Le va per una volta di raccontarmelo?-
            -Ecco…veramente…-
            -Le do due buoni motivi per farlo; uno è che tra qualche ora mi opereranno e non credo che riuscirò a studiare, due anche io ho qualcosa da raccontarle…ma non lo farò se non parla lei per prima!-
 
            -Oh sei sempre la solita bricconcella! Cosa potrebbe mai succederti in queste quattro mura supersorvegliate?-
            -Non ci crederà ma qualcosa è successo, nulla di così incredibile…però qualcosa è successo-
 
Aliya sapeva benissimo che la signorina Rott era curiosa come una scimmia e non avrebbe resistito.
            -Oh va bene! Ecco… il mio fidanzato mi tradisce!-
            -Ne è sicura?-
            -Sì l’ho fatto pedinare…si vede tutti i giovedì mattina con quella sgualdrina della vicina…proprio in questo momento sono sicura che staranno facendo le cosacce, ne approfitta perché sa che sono ad insegnare!-
 
            -Mi dispiace molto signorina…ma perché non esce prima di qui e lo va a sorprendere? Se lo meriterebbe! Se potessi venire anche io gli darei una bella lezione!-
 
            -Sei molto cara…ma non ne ho il coraggio…non voglio che mi lasci…-
            -Preferisce essere tradita?-
            -Ho una certa età…chi mi vorrebbe…-
            -Ma ha solo trentadue anni!-
            -Gli uomini sono crudeli…appena si forma la prima ruga già guardano le ragazzine…in fondo sono tutti pedofili!-
            -Vorrei avere più esperienza per poterla consigliare, ma credo che non lo potrei mai sopportare un tradimento-
 
            -E’ facile per te, sei giovane e bella, non fanno altro che parlare tutti di te, anche alla mia età sarai sempre splendida, forse non invecchierai mai…ricordati che il tuo fascino è un vantaggio…non lasciare mai che siano gli altri ad usarti, tu hai un potere su di loro-
 
Aliya la ascoltava a bocca aperta, non aveva idea di essere così ammirata, anche se aveva notato che tutti le facevano
 
sempre la radiografia, soprattutto la prima volta che la incontravano.
 
            -Il Dottore dice sempre che non è solo una questione di bell’aspetto! Conta il carisma e lei è una donna intelligente, se il suo fidanzato non l’apprezza vuol dire che è uno stupido-
 
            -Ti ringrazio cara, sei davvero un tesoro…ma dimmi, sei preoccupata per l’operazione?-
            -Solo un po’…il Dottore dice che andrà tutto bene…-
            -Se lo dice devi crederci, è uno dei pochi che ha veramente a cuore la tua salute…ma l’altra novità?-
 
La signorina Rott si era trattenuta ma doveva sapere cosa era successo.
 
            -Ho parlato con un ragazzo…gli ho detto che lo considero carino e lui ha detto lo stesso di me…forse lo potrò vedere regolarmente, il Dottore ha detto che ci metterà del suo-
 
            -E’ forse impazzito? E tu? Cosa combini? Sei una bambina!-
 
            -Non sono una bambina e poi abbiamo fatto anatomia umana, mi ha spiegato come funziona…non ricorda più? Il Dottore dice che è giusto che io maturi!-
 
            -Oh povera cara…tu non sai a cosa andrai incontro…non devi fidarti degli uomini…ti prego promettimi che userai il cervello…per quanto sarà possibile almeno…promettimi che userai le tue capacità empatiche e se lui si prende gioco di te mandalo via!-
 
            -Perché dovrebbe prendersi gioco di me?-
            -Perché…perché…gli uomini non sono come noi, non pensano al lato romantico prima di tutto e raramente vogliono mettere su famiglia…-
 
            -Nemmeno io so se vorrei una famiglia…cosa nascerebbe da me?-
            -Non so rispondere a questa domanda, ma stai certa che ti prenderanno gli ovuli e cercheranno di fare un esercito! Forse potranno avere anche maschi adulti grazie a te!-
 
Come al solito la signorina Rott aveva parlato troppo, qualcuno nelle alte sfere non avrebbe apprezzato.
            -Non ho mai ragionato su cosa voglia dire avere una relazione, non so nemmeno se lui vorrà davvero stare con me…-
            -Allora preparati a tutto, anche se è quasi impossibile…gli uomini pensano solo ad una cosa, ricordatelo-
            -Sì lo so, me lo ripete tutti i giorni, penso di averlo memorizzato ormai!-
            -Cara Senza Nome, credo che per oggi non sia il caso di fare lezione, vai pure, sei libera-
            -Grazie signorina Rott!-
 
La sua insegnante si avvicinò a lei e la baciò sulla fronte con una strana tristezza negli occhi.
            -In bocca al lupo per l’operazione, fidati soprattutto di te stessa-
 
Poi l’abbracciò e se ne andò quasi di corsa, Aliya la guardò con stupore non riusciva a capire ma sapeva che stava per succedere qualcosa.
 
Avendo la mattinata libera, decise di andare nella palestra, non per allenarsi ma per ballare, le piaceva da morire,
 
aveva imparato le posizioni di molti stili soltanto guardandole al computer ed alla TV. Si avvicinò al dispositivo
 
audio nella parete e digitò il codice corrispondente ad una delle sue opere classiche preferite: lo Schiaccianoci di
 
Ciaikoviskij. Come una professionista si alzò sulle punte e cominciò a riprodurre una coreografia che aveva visto di
 
recente, aveva una memoria incredibile. Alexei la vide attraverso il vetro della porta, non doveva essere lì, ma era
 
stato più forte di lui, voleva capire quanto fosse pericolosa. Grazie al Dottore, aveva libero accesso alla base e si trovò
 
estasiato ad osservare quella splendida ragazza che danzava al ritmo di uno dei suoi connazionali più famosi,
 
nemmeno la sua Angelica era in grado di ballare così. Ad un certo punto Aliya si fermò, lo sguardo divenne assente,
 
cominciò a tremarle un mano, poi l’altra, le gambe non la tennero e cadde a terra, il corpo scosso dall’epilessia.
 
Alexei entrò nel panico, non sapeva cosa fare, corse a chiedere aiuto ma Aliya era controllata a vista, un’equipe di
 
medici ed infermieri arrivò in pochi secondi. Il soldato semplice Petrov se ne andò consapevole che la sua era una
 
missione difficilissima, ma non si poteva tirare indietro.
 
Era l’ora designata per l’operazione, si recò nella presala operatoria, la fecero sdraiare su un lettino dove sarebbe rimasta in attesa per due ore con la flebo, intanto le dovevano rasare i suoi bellissimi capelli platino.
 
            -Allora come ti senti Barbie? Ti ha rassicurato il Dottore che non sarà una cosa lunga né pericolosa?-
 
Disse Dorotea, l’infermiera che ormai la conosceva da una vita e le aveva dato quel soprannome in modo affettuoso.
            -Non c’è un altro modo per operarmi alla testa? Dovete per forza tagliarmeli tutti?-
            -Posso chiedere di rasare solo la zona dell’intervento-
            -Sì…ti prego…-
            -Va bene, vado a chiederlo al chirurgo-
 
Aliya rimase sola nella stanza, aveva voglia di piangere ma si trattenne, temeva che si sarebbe svegliata cambiata,
 
non le piaceva che giocassero con la sua mente, anche se non avrebbero toccato la materia grigia, avrebbero inserito
 
un nuovo chip all’interno del minicomputer che ormai faceva parte di lei da quando aveva dieci anni. Il congegno in
 
questione era realizzato in un materiale organico, era situato tra i due emisferi ed era collegato all’ippocampo, era
 
questo sistema dentro di lei che le dava una memoria formidabile, oltre a regolare tutte le funzioni aliene; in pratica
 
era il centro di controllo dei suoi poteri, aggiungere un chip significava aggiungere potenziale. Dorotea ritornò tutta seria.
            -Barbie hanno detto che dovrò rasarti tutta la testa…ma vogliono trovare il modo di rendere accessibile quella parte del cervello dove si trova il computer organico, quindi sarà l’ultima volta che ti opereremo-
            -Vuoi dire che poi la testa mi si aprirà a comando?-
Disse Aliya disgustata.
            -Temo di sì tesoro, mi dispiace così tanto…vuoi tenere un ciuffetto dei tuoi capelli?-
            -Sì grazie…-
Due scie di lacrime rigarono il bel viso di Aliya.
            -Te lo metterò in un sacchettino, lo troverai sul tuo comodino quando ti sveglierai-
Dorotea accese la macchinetta e visibilmente dispiaciuta le tagliò tutti i capelli, mentre la ragazza continuava a piangere in silenzio.
 
Aprì gli occhi lentamente, il primo viso che mise a fuoco fu quello del Dottore e poi quello gioviale di Dorotea.
            -Allora Barbie come ti senti?-
            -Molto stanca…Dottore è andato tutto bene?-
            -Sì l’operazione è perfettamente riuscita, non dovranno mai più ripeterla, potrai essere… “aggiornata” senza che usino mai più il bisturi su di te-
            -…adesso sì che sono un robot…con gli sportelli per i comandi ed fili della corrente, mi ricresceranno i capelli?-
            -Sì, ma non sei un robot, anche se hai una specie di finestrella in mezzo alla testa…ma è tutto materiale organico come il piccolo computer, come ben sai è un sorta di organo che hanno anche gli alieni…anche il nuovo chip che abbiamo aggiunto è di materiale organico, sono neuroni cresciuti su un substrato di silicio-
            -E questo dovrebbe consolarmi?-
            -Quel tuo amico non si accorgerà di nulla ed i tuoi capelli ricresceranno prima-
            -Dici sul serio Dorotea?-
            -Sì, abbiamo notato che quando ti stavano richiudendo era già formata la ricrescita, è incredibile-
            -Quindi non sono più simile ad un robot…ma ad un alieno adesso!-
            -Oh tesoro tu sei sempre tu, la stessa Barbie di sempre, ma migliorata, hanno visto che le ferite guariscono prima di qualche tempo fa, guarda il lato positivo ti prego…-
            -Va bene Dorotea non ti preoccupare…lo so da sempre che non sono completamente umana-
            -Adesso ti lasciamo riposare, dovrai stare in infermeria solo pochi giorni, ma dovrai portare la fasciatura alla testa per una settimana…-
            -Soltanto? L’ultima volta ci volle un mese-
            -Vedi che sei migliorata? Adesso riposati tra poco ti porto la cena, i tuoi capelli sono sul comodino ti ho fatto una piccola treccia…-
            -Grazie Dorotea…a dopo…-
Dorotea ed il Dottore lasciarono la stanza.
            -Sei molto brava con lei, sapevo che mi potevo fidare di te-
            -Grazie William cioè Dottore, mi ricorda tanto mia figlia, non mi viene di trattarla in modo indifferente come fanno gli altri…lo so che non è umana, ma è una creatura vivente anche lei…allora ci vediamo dopo al solito posto?-
 
Dorotea fece l’occhiolino al Dottore.
            -Sì cara, avverto mia moglie che mi hanno dovuto trattenere…-
 
I due avevano una storia da tempo, si vedevano più dei loro rispettivi coniugi, quasi tutti nella base avevano una specie
 
di doppia vita dovuta al fatto che nessuno doveva sapere cosa accadesse all’interno di quelle mura supersorvegliate.
 
La base era un centro di ricerca militarizzato chiamato New Heaven vicino a Johannesburg, dentro avevano luogo gli
 
esperimenti più incredibili che si potessero immaginare. In Sudafrica la clonazione umana non era illegale come in
 
tutti gli altri paesi, questo faceva comodo a molte nazioni che avevano finanziato esperimenti partiti ormai da più di
 
venti anni,  l’ibrido umano-alieno era uno di questi.
 
Aliya fissava il soffitto dell’infermeria, si sentiva già bene, voleva alzarsi di lì e si chiedeva perché la signorina Rott
 
non andasse a trovarla, era preoccupata, quattro giorni fa l’aveva salutata in un modo strano come se le dicesse addio,
 
forse aveva intenzione di fare qualche pazzia per colpa del fidanzato infedele, doveva assolutamente sapere come stava.
            -Infermiera? Dorotea, c’è nessuno?-
Arrivò l’infermiera di turno, sembrava quasi spaventava e stava distante dal letto.
            -Per favore posso avere notizie della signorina Rott? Pensavo sarebbe venuta a trovarmi-
            -Non so niente di questa signorina Rott…vuole che le chiami il Dottore?-
            -Sì grazie…ah senti…ti assicuro che non mordo! Se volevo farti del male lo avrei già fatto-
 
Aliya sorrise all’infermiera che se ne andò quasi di corsa.
            -Meno male che sono un esperimento top secret, qui sanno tutto di tutti!-
 
Arrivò un'altra infermiera tremante, l’altra non aveva avuto il coraggio di ripresentarsi.
            -Il Dottore arriva subito-
            -Grazie- rispose Aliya angelica. Dopo più di mezz’ora arrivò il Dottore.
            -Allora Senza Nome, di cosa volevi parlarmi? Ti senti diversa?-
            -No, non mi sembra che sia cambiato nulla, mi chiedevo cosa è successo alla signorina Rott, sono sicura che voleva venirmi a trovare, anche se non me l’ha detto esplicitamente…-
            -Volevo aspettare a dirtelo finché ti fossi ripresa…la signorina Rott si è licenziata…-
            -Come licenziata?-
            -Sì per motivi personali è dovuta trasferirsi, credo che avesse problemi con il fidanzato-
            -Avevo capito che l’avrebbe perdonato…non ha mai parlato di andarsene via…-
            -Anche io sono rimasto molto sorpreso, ero soddisfatto della tua preparazione e dal rapporto che avevate instaurato, ma non possiamo costringerla a rimanere…-
 
            -Veramente pensavo di sì…non credo che tutti possano lavorare in un posto come questo e andarsene come e quando vogliono-
 
            -Ha firmato delle carte, se racconterà in giro cosa succede qui verrà arrestata, è come se tradisse la sua nazione, verrebbe processata per alto tradimento-
            -Dottore sarò sincera, non le credo, vorrei tanto che potesse esserlo anche lei…cosa le succederà veramente?-
            -Non  posso…ti deve bastare quello che ti ho detto…-
            -Non l’avrete uccisa?-
            -No, non devi preoccuparti, sta bene-
 
Aliya aveva capito benissimo cosa era successo, la signorina Rott parlava troppo, aveva fatto un paio di  commenti
 
che non erano piaciuti. Il primo riguardava il farmaco per le convulsioni che sarebbe stato il modo per ricattare
 
l’ibrido, il secondo la questioni dei suoi ovuli per metà alieni per gli esperimenti. Gli scienziati non erano riusciti a
 
costruire guerrieri di sesso maschile per motivi genetici, ma forse lei come donna poteva dare una progenie di
 
combattenti con i suoi poteri. Si prospettava un destino orribile, la sua insegnante l’aveva avvertita a costo della sua
 
stessa vita. Aliya doveva andarsene di lì appena ne fosse stata in grado, non poteva fidarsi più nemmeno del Dottore,
 
però riuscì a mantenere la calma.
            -Per favore quando la vede, le mandi i miei saluti e le dica che studierò molto ma che mi mancherà da morire…-
            -Non dubitare lo farò, adesso però seguimi, dicono che stai guarendo ad una velocità impressionante vorrei che il Dottorando ti facesse qualche test-
 
            -Così passerò in queste condizioni davanti ad Alexei…-
            -Non preoccuparti, Dorotea ti ha portato un cappellino e ti dirò di più, ha detto Alexei che quando te la sentirai potrai passare un po’ di tempo con lui, dentro la base ovviamente-
 
            -Dice sul serio? Non cambierà idea quando mi vedrà così?-
            -No, sarebbe molto sciocco da parte sua, vieni su ti accompagno, potrai salutarlo-
 
Aliya andò nel bagno a cambiarsi, mise il cappellino e poi seguì il Dottore fino al laboratorio del Dottorando, all’entrata l’immancabile Alexei le sorrideva.
 
            -Vado un attimo in laboratorio devo parlare con il Dottorando tu aspettami qui-
            -Nessun problema Dottore…-
            -Ciao Aliya…-
Sussurrò piano il giovane soldato.
            -Ciao Alexei…Aliya è un nome bellissimo…ti ringrazio tanto…-
            -Ti sta benissimo, ma per il momento forse è meglio non dirlo a nessuno…-
            -Sì hai ragione…anche se credo che ti abbiano visto mettere il biglietto sotto la porta della mia camera, sono sorvegliata…-
            -Lo immaginavo…ma nessuno mi ha detto niente…volevo tanto risponderti prima dell’operazione…-
            -Hai rischiato un richiamo…solo per darmi il nome?-
            -Sì…-
 
Alexei si sentì terribilmente in colpa, era una bugia, tutto era stato realizzato ad arte perché lei si prendesse una bella
 
cotta per lui, arrossì per la vergogna dell’inganno non perchè era sensibile, a Aliya sembrò solo un timido e dolce ragazzo.
 
            -Non devi rischiare per me…però il Dottore ha detto che ci darà un po’ di libertà, forse è stato lui a proteggerti…quando mi saranno ricresciuti i capelli…se ti va potremmo…-
 
            -Perché dobbiamo aspettare che ricrescano i capelli? Direi di aspettare semplicemente a quando te la senti, sei stata operata da poco, non voglio che ti stanchi per causa mia…-
 
            -Io sto benissimo…sentirò cosa dice il Dottorando…quando saresti libero?-
            -Venerdì sera sarebbe perfetto…-
            -Lo credo anch’io, ti darò la conferma quando esco di qui-
 
Il Dottorando si affacciò come la settimana passata.
 
            -Vieni I.113 oggi abbiamo diversi test  da fare, non fare aspettare il Dottore-
 
Aliya sorrise ed entrò tranquilla nel laboratorio, il Dottorando ed il Dottore l’aspettavano in silenzio.
 
            -Bene, oltre le solite analisi vorrei che tu entrassi nella stanza antiproiettile, formassi il Proteallo e facessi lo
 
stesso scherzetto che hai fatto a Rook quando gli hai sparato addosso i tuoi capelli- disse il Dottorando che non
 
l’aveva guardata nemmeno un secondo, evidentemente si era preso una bella ramanzina per il suo comportamento poco rispettoso.
 
            -Non ce li ho più i capelli, hai problemi di vista? Dovrete aspettare un bel po’…poi… sono riuscita a non colpire Rook e poi è anche colpa sua… anche se non controllavo completamente la situazione, ha i riflessi di un bradipo!-
 
            -In realtà ha dei buoni riflessi, sei tu che sei migliorata, con l’età stai diventando sempre più agile e veloce oltre che più forte…- commentò il Dottore.
 
Aliya entrò nella stanza trasparente e cominciò a produrre il Proteallo, si accorse immediatamente  che era più facile e rivestì tutto il corpo in almeno metà tempo rispetto al solito.
 
            -Fantastico! Senti dolore? Hai male alla testa?- Commentarono i due scienziati in coro.
            -Veramente no…non ho sentito quasi dolore…quel chip funziona…-
            -Molto bene! Sono contento che l’operazione abbia dato i suoi frutti, ora riassorbi il Proteallo- disse il Dottore.
 
Aliya in pochi secondi tornò al suo aspetto abituale senza dolore e senza arrossamenti, commentò allibita:
            -E’ incredibile non ho sentito dolore e ci ho messo pochissimo!-
            -Sono convinto che potrai migliorare ancora, ma per oggi basta così, ti devi riposare. Tutti gli altri valori sono nella norma, Steven?-
            -Sì Dottore, è in forma perfetta come sempre, sembra che non abbia nemmeno subito un’operazione, è stupefacente-
            -Bene, molto bene. Senza Nome non occorre che torni in infermeria, puoi tornare nella tua stanza, rimettiti in pari con i tuoi compiti…-
            -Chi sostituirà la signorina Rott?-
            -In realtà nessuno, seguirai delle lezioni on line con i migliori professori disponibili, non è facile trovare una persona fidata come la signorina Rott-
 
Il Dottore continuava a parlare tranquillo, ma Aliya sapeva che stava mentendo, la signorina Rott, se non era morta,
 
aveva fatto sicuramente una brutta fine, forse era stata rinchiusa in qualche manicomio o qualche prigione con
 
l’accusa di tradimento, forse sarebbe stata la prima ed ultima persona in quella gabbia di matti che veramente teneva
 
a lei. Si chiedeva cosa aspettarsi da Alexei.
 
L’ibrido uscì dal laboratorio, salutò con un sorriso il giovane soldato e disse.
 
            -Allora ci vediamo venerdì…ma cosa faremo?-
            -Quello che vuoi tu! E’ il mio giorno libero-
            -Dovrò studiare ed allenarmi, ci potremo vedere dopo le diciotto, per te va bene?-
            -Certo! Che ne dici se chiediamo di usare la stanza delle conferenze per vedere un film? Credo che sia libera il venerdì-
            -Sarebbe fantastico! Cosa potremmo vedere?-
            -Che ne dici d K-Pax?-
            -Fantascienza?-
            -A me piace da matti, a te Aliya?-
 
La ragazza non aveva mai visto il film, pensava che fosse la solita storia di alieni deformi che spaventano i terrestri,
 
era quasi tentata di dire di no, ma poi pensò che in fondo era positivo che gli piacessero quegli argomenti, forse
 
avrebbe potuto accettarla come aliena un giorno.
 
            -Non l’ho mai visto…mi fido di te…-
            -Non l’hai mai visto? E’ un film bellissimo e non è assolutamente scontato, non è il classico film di alieni, credimi!-
 
Aliya pensò “bene non gli piacciono gli alieni deformi…non so se esserne contenta…” ma disse -va bene sono curiosa, spero mi stupirà, a venerdì allora-
 
Lui fece per avvicinarsi ma Aliya gli sfuggì ridendo, non voleva che la filmassero mentre le dava un bacio sulla guancia, le bastava il pensiero che non avesse paura di lei.
 
Quando si fu allontanata il Dottore uscì dal laboratorio.
            -Ci sai fare…quanti anni hai esattamente?-
            -Ventuno signore…ma quanti anni ha Senza Nome?-
            -Sedici…-
            -Solo sedici? Credevo fosse maggiorenne…ma non correrò un grosso guaio?-
            -No, ma non dovrai mai forzarla a fare qualcosa che non vuole…-
            -Non è nel mio stile approfittarmi delle ragazze indifese…-
            -Lei non è una ragazza indifesa, ma forse non sa ancora cosa vuole, è inesperta e non frequenta mai i suoi coetanei, credo che ti annoierai un po’…ma tu sei teso…hai paura di lei?-
            -No signore! Ma so che è una missione molto delicata-
 
Il Dottore non era convinto della risposta, tutti avevano paura di Senza Nome, nessuno sapeva esattamente cosa
 
avrebbe potuto fare in un momento di rabbia incontrollata. Alexei però l’aveva vista nel suo momento di maggiore
 
fragilità quando cercava disperatamente di fermare gli spasmi involontari del suo fortissimo corpo, anche Aliya aveva
 
un punto debole, il contrappasso per i suoi poteri.
 
P.S. Ciao a tutti!
Quindi Aliya si ricopre di metallo, lancia i capelli come proiettili, guarisce in tempi record, ha una memoria, i riflessi e una coordinazione dei movimenti sopra la norma, in compenso la useranno chissà per quali orribili esperimenti e soffre di attacchi epilettici…già dimenticavo il minicomputer più i chip aggiunti nel cervello…insomma forse non è proprio una situazione invidiabile…ed Alexei?
 
Grazie a tutti voi che leggete e a chi recensirà...grazie ragazzi della Krypteia un vostro commento è sempre ben accetto! :-)
 
Altair ^-^
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Altair4