Cap.11
Reghina
scopre di Kamy, la strega
“Prima
o poi
scopriranno che mi vieni a trovare, piccolina” disse Sarah.
Reghina
gonfiò le guance, dondolo le gambe battendo i talloni degli
stivaletti rosa
contro il bordo del letto.
“Veki
se l'è
di nuovo presa con Lory” si lamentò.
Sarah
le
scompigliò i capelli scuri, socchiuse le iridi ambra,
porgendole un bicchiere
d'aranciata.
“Hai
di
nuovo litigato con lei?”.
Reghina
prese il bicchiere, bevve il contenuto e sbuffò.
“È
lei che
comincia. Fa finta che le piacciano i bambini, ma insulta
tutti!”.
Sarah
strinse le labbra, sospirò sedendosi davanti alla bambina.
“Se
la
prende anche con il mio piccolo Vegeta?” domandò.
Reghina
annuì ripetutamente, la frangia nera dai riflessi blu notte
le batteva contro
la fronte.
“Radish
ha
detto che se la prende anche con sua sorella Kamhara, ma
che però poi Veki chiede sempre scusa!”.
Sarah
inarcò
un sopracciglio incrociando le braccia al petto.
“Forse
la
bambina è la strega della sua generazione. Non la terrebbero
a palazzo,
altrimenti”.
Reghina
sporse le labbra, allungò il bicchiere verso Sarah e
batté le palpebre.
“Vuol
dire
che fa le magie?”.
Sarah
ridacchiò, si voltò e prese una caraffa di
aranciata, le riempì il bicchiere e
dimenò la coda marrone scuro.
“Hanno
i
poteri negli occhi, bambina mia. Se il colore cambia, possono
influenzarti”.
Reghina gonfiò le guance, grugnì bevendo
l'aranciata e dimenò la coda lunga tre
volte lei con forza.
“Antipatica”
borbottò.
Sarah
scosse
il capo, ticchettò con il piede in terra.
“Non
per
forza. Anche Nappa è uno stregone, sai? Però
è simpatico”.
Reghina
sporse le labbra, guardò il bicchiere mezzo pieno e
mugugnò.
“Lo
dico a
Vegeta, così controlla che alla strega non cambino gli
occhi!” esclamò. Saltò
in piedi, afferrò il manico della caraffa con la coda e se
la portò al petto.
“Nessuno deve influenzare i principi, neanche chi ha la magia
negli occhi!”
sancì.
Sarah
scosse
il capo sorridendo, sospirò ed annuì.
“Va
bene. Ma state attenti quando
giocate”.
Reghina
gonfiò le guance, alzò il mento.
“Noi
non
giochiamo. Noi andiamo in missione!”.
Sarah strinse le labbra, le
aprì la porta.
<
Spero che
Bardack e le guardie li tengano d'occhio > pensò.
Guardò la bambina correre
via, sospirò.
<
Hanno
preso i loro giochi troppo sul serio >.