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Autore: longosamuel    05/07/2015    1 recensioni
Finalmente, dopo anni spesi a sconfiggere il Signore Oscuro, Harry, Hermione e Ron possono godersi qualche mese di pace, e allenarsi un po' nella magia, cosa che sarà presto utilissima, per andare in contro a nuove minacce che si presenteranno di fronte al mondo magico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aberforth Silente, Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La fenice è un animale affascinante. Cresce in bellezza e muore in una grossa fiamma, per poi risorgere dalle sue ceneri. Era proprio così: dalle macerie stava risorgendo una vita nuova, pacifica.

Harry non sentiva quel profumo ormai da tempo, l'odore della pace.

Tra gli schiamazzi di Hermione e Ginny-che parevano divertirsi a provarsi e riprovarsi buffi vestiti babbani- la casa dei Weasley era piena di allegria e Harry era grato quel giorno a sua madre, suo padre, Sirius, a Silente, al professor Piton, a Fred, a Lupin e Tonks, a Malocchio

e a tutti coloro che avevano dato la loro vita per fargli gustare quei momenti.

Comodamente seduto su una poltrona nuova di shintz, Ron giocava con il suo deluminatore a spegnere e riaccendere la lanterna sognante che teneva sul caminetto della camera.

Erano tutti così felici e non pensavano a nulla. Solo si godevano la serenità, se non fosse che Ron, con quella “diavoleria” -come lo chiamava la signora Wasley- continuava a produrre un ticchettio snervante.

«Ron pensi di smetterla con quell'affare?» Iniziò Ginny risoluta;

«Non so se ti risulta, ma questa sarebbe la mia stanza»rispose Ron con aria stupita e girando la testa verso Harry che, però, fece finta di nulla.

«Ron ti costa molto?» Hermione si rivolse a lui con una nota di dolcezza nella voce,

«solo perché me lo chiede Hermione!»disse Ron rivolto a sua sorella; spense la lanterna, si alzò e uscì dalla stanza riponendo il deluminatore nella tasca dei jeans.

La famiglia Weasley era ancora un po' scossa dalla perdita di Fred e Ron ne risentiva di più di tutti.

Nonostante questo l'atmosfera era carica di felicità.

La tana non era mai stata così bella per Harry, persino il paesaggio che si vedeva dalla finestra della camera di Ron era più stupefacente.

Harry sapeva che la tana adesso era solo la casa dei Weasley, ma era stata tana per anni e non voleva dimenticare il rifugio che vi aveva sempre trovato.

Hermione pareva essersi data molto da fare con il C.R.E.P.A., perché gli elfi di Hogwarts riuscirono a far arrivare una lettera -piena di errori di ortografia- con scritte le più aspre lamentele per i troppi indumenti lasciati ad “intrappolarli”. A piè di pagina c'erano tutte le firme -o gli scarabocchi- degli elfi; lei non sembrava molto turbata da questo: in quel momento stesso stava lavorando a maglia, mentre Ginny si provava tutti i vestiti che Hermione si era portata dietro.

«Sei diventata brava sai... a fare quei cappellini e calzini per gli elfi» disse Harry sinceramente,

«Grazie. Non ve l'ho mai detto, ma il professor Silente ha incantato alcune pagine del libro di fiabe rendendole pagine cangianti e ora contengono modelli a maglia meravigliosi, ma devo dire anche molto complicati»rispose Hermione;

«Cosa sono le pagine cangianti?»

«Sono pagine che cambiano contenuto in base a ciò che stai facendo mentre le leggi. Un giorno stavo leggendo il libro mentre mettevo in borsa le mie cose e, mentre tenevo in mano i ferri, vidi cambiare la pagina, all'inizio non capivo bene, poi mi sono ricordata di aver letto di questa magia nel libro “Incantesimi Casalinghi” di Rosy Mallehr e ho capito»

«Wow, certo che ne aveva di tempo libero Silente eh»esordì Ginny

«Beh credo di sì, dato che non faceva altro che camminare nel suo ufficio».

Un attimo di imbarazzo si levò nella stanza, probabilmente parlare di lui, che non c'era più e che aveva lasciato un'impronta così importante nella loro vita, era una cosa un po' malinconica.

Il silenzio non durò molto, perché, sicuramente, tutta l'inghilterra aveva capito che la cena era pronta. Quelle della signora Weasley erano, certamente, le più forti urla non magiche che Harry avesse mai sentito.

Tutti e tre trasalirono e prima Ginny e poi Harry seguito da Hermione scesero le scale per andare in sala da pranzo a mangiare.

Quella sera in tavola c'era la famosissima zuppa di cavoli della signora Weasley e funghi rincrescenti stufati. Harry aveva sempre adorato la zuppa di cavoli, non si potrebbe dire lo stesso per i funghi. Hermione invece odiava entrambi, ma si adeguava ogni volta.

«Allora, che mi dite, vi state divertendo in questi giorni?» disse il signor Weasley dopo aver mandato giù un cucchiaio di zuppa,

«Sì ce la spassiamo, dico davvero» rispose Ron con aria afflitta.

Nessuno fiatò, solo continuarono a mangiare e, ogni tanto, a Harry parve di vedere la signora Weasley lanciare occhiate piene di comprensione a Ron e anche una lacrima.

Non appena Harry finì la zuppa, con un colpo di bacchetta, il signor Weasley fece volare il tegame pieno di funghi verso il centro del tavolo.

«Li hai mai assaggiati questi Harry? Li hanno i babbani?»disse il signor Weasley

«No, non li ho mai provati in vita mia, non mi è mai capitato di vedere dei funghi blu»rispose Harry

«Questi sono dei funghi un po' speciali: crescono sulle pietre vicino ai laghi e quando ne tagli uno dalla sua roccia, ne crescono due, grandi il doppio. Il ministero li tiene sotto stretto controllo, sai , una volta un babbano ha rischiato addirittura di morire schiacciato da un fungo di una tonnellata; da allora le spore sono reperibili solo al ministero e vengono sparsi degli speciali stabilizzanti magici per funghi nelle rive di tutti i laghi... un bel lavoraccio, che, quest'anno, è toccato a Kendra Lewis e la sua troupe dell'ufficio regolazione e controllo delle creature magiche. Questi però li ho raccolti io stesso, ovviamente ho avvertito subito Kendra, ormai è una carissima amica»diceva il signor Weasley con orgoglio.

I funghi non erano molto invitanti; per lo meno erano erano guarniti con salsa di prugne, che Harry adorava.

«Su, dai, prendine un po'»

«Ehm... certo!»Harry prese il mestolo di legno e mise qualche fungo nel suo piatto.

Hermione intento parlava con la signora Weasley, che le spiegava come pulire la macchia di succo di zucca sul vestito verde pistacchio comprato in occasione del compleanno del signor Weasley.

Harry gli aveva regalato un nuovissimo telefono cellulare, i suoi figli e la moglie gli avevano regalato dei vestiti babbani, un maglione fatto a mano e dei muffin. Il signor Weasley fu felicissimo di questi regali -soprattutto per il telefono- e riuscì a mantenere un'espressione di stupore e meraviglia anche difronte al regalo di Hermione: un libro di testimonianze di elfi maltrattati dai maghi.

«Grazie Hermione! Ma non c'era motivo di disturbarsi»le aveva detto.

Ad un certo punto il nuovo telefono del signor Weasley squillò e cadde il silenzio.

«Una cosa strana, se si mette in conto che nel mondo magico non è possibile ricevere comunicazioni col telefono»incalzò la signora Weasley sospettosa,

«Ehm, ti sbagli non è com..»

«Oh sì invece» lo interruppe «ho capito e ti ricordo che sei del ministero! NON PUOI FARE CERTE COSE!» la signora Weasley aveva ricominciato a urlare.

Harry, così come Hermione, decise di non farci caso e continuare a mangiare, era comprensibile il nervosismo in quel periodo affatto bello per lei. Più che essere nervosa per il suo dolore, lo era per quello dei figli. Ogni volta che guardava Ron quasi iniziava a singhiozzare e George... lui non tornava mai a casa a mangiare, se ne stava nel suo negozio chiuso e nessuno sapeva cosa facesse.

Harry abbassò la testa verso i suoi funghi rincrescenti -che avevano un'aria sempre meno invitante- si decise e affondò la forchetta.

Alla fine della cena, ormai, la signora Weasley si era placata e, finiti i muffin avanzati dal compleanno, tutti si alzarono per andare nelle proprie stanze, tranne la signora Weasley, che rimase in cucina a mettere in ordine; con dei colpi secchi della sua bacchetta faceva fluttuare tutti i piatti a mezzaria e li indirizzava al lavello.

Harry sentì Ginny chiamarlo e uscì anche lui dalla cucina. In cima alle scale vedeva Ron che entrava silenzioso nella sua stanza e Hermione che si avvicinava alla sua porta. Harry non riuscì a trattenere un sorriso.

«Allora vieni o no?!» urlò Ginny dalla sua stanza,

«Sì, eccomi» rispose Harry, che intanto aveva salito i gradini.

Harry entrò e la vide seduta sul bordo del letto. Si sedette anche lui, affianco a lei.

«Sono felice, davvero» disse Ginny con aria di comprensione, «ma tu no, perché?»,

«Anche io lo sono, ma non riesco a non pensare che se non fosse stato per me, probabilmente tanti non sarebbero morti»disse Harry piano,

«Io non ce la faccio più, sono mesi che ti dico che non è così, tu ci hai salvato, TU eri il prescelto, smettila di fare così o io ti lascio, mi bastano già la mamma, George e Ron, se è un musone che mi vuoi mostrare».

A quel punto Ginny sembrava furiosa e Harry cercò di mettere un mezzo sorriso sulle labbra.

«Fred sapeva a cosa andava in contro e voleva correre il rischio, così come tutti noi. Silente non ha esitato un momento a sacrificarsi, Piton nemmeno. Tua madre si è opposta a Voldemort, da prima che nascessi e in quel periodo tanti morivano, anche nell'ordine. Tutti ci siamo messi in prima linea per combattere, non ci è mai importato di morire»sussurrò,

«Grazie»rispose Harry, mentre Ginny lo abbracciava.

«Sai, questa battaglia mi ha fatto capire quanto importante sia l'amore, tua madre me lo ha insegnato, Harry» e, senza preavviso, scoccò un bacio a Harry.

Harry non sapeva quanto fosse durato, ma solo che era stato bello, bellissimo.

Proprio quando terminò il bacio sentirono la porta della stanza di Ron chiudersi.

«Deve essere Hermione che esce, speriamo lo abbia fatto ragionare un po'. Buona notte Harry»

«Buona notte».

Quando Harry aprì la porta si ritrovò Hermione davanti,

«Allora, come è andata?»disse Harry,

«Discretamente direi, è un po' abbattuto per Fred».

A quelle parole Harry non indugiò un secondo in camera è usci dando la buona notte a Hermione.

Harry scese le scale ed entrò nella stanza; Ron era sul letto che...Harry non capiva, stava leggendo davvero?

«Ron stai leggendo?»

«Beh, non sono un troll, so leggere»

«Ehm, si scusa, e che non ti ho mai visto leggere un libro»

«Comunque non è un libro, è un diario passaparola, me l'ha regalato Hermione»

«E che cosa sarebbe?»

«Beh è un... diario, solo che quello che scrivi sulle pagine, viene scritto anche sulle pagine del diario coppia, che ha Hermione e in questo momento mi sta scrivendo, anche se non capisco cosa, sembrano geroglifici»

«Ma quindi è un normalissimo diario con un incanto proteus» disse Harry

«A quanto ho capito no, perché condivide con l'altro diario, solo parole. Se bruciassi questo diario, l'altro rimarrebbe intatto» Ron rispose.

«Senti, che ne dici se domani andassimo a fare un giro in scopa?» propose Harry,

«Sì, è una buona idea» e Ron accese col deluminatore la lanterna sognante e si rimboccò le lenzuola.

Harry non aveva sonno. Pensava ad un sacco di cose: la gioia, il dolore, il bacio, Fred, Ron.

Harry pensò a Sirius, se non fosse stato così sciocco, se, per una volta, avesse seguito i consigli saggi di Hermione... lui sarebbe stato vivo e Harry, probabilmente, sarebbe sato con lui a Grimmauld Place n. 12.

Aveva il boccino d'oro in tasca, in quei giorni lo portava sempre con se, nella speranza di qualche segreto nascosto da Silente. Gli mancava più che mai; lui sarebbe stato li a consolarlo con le sue parole dolci e con tono tranquillo, invece era morto, come aveva detto Ginny, per combattere.

Harry fu interrotto da un'ombra curiosa proiettata dalla lanterna sognante.

Vedeva la sagoma di ron che abbracciava Hermione e ad un certo punto un grosso blocco cadeva su di lei, Harry ci avrebbe giurato, era un muro.

Ron si svegliò di soprassalto, sudato e con le lacrime negli occhi, ma non guardò Harry, si rimise subito a dormire.

Harry capì. Le ombre erano i sogni di Ron; non aveva mai visto una magia simile. Chissà cosa sarebbe apparso se la lanterna avesse fatto luce su di lui quando faceva i sogni su Voldemort. A quel pensiero, Harry decise di mettersi a dormire. Si mise il pigiama e si infilò tra le lenzuola.

La nottata fu tranquilla, senza strani incubi o visioni.

Il giorno dopo la signora Weasley venne in camera a svegliare entrambi, scostò le tende e aprì la finestra.

«Buon giorno cari, la colazione è pronta»

Harry era un po' addormentato, Ron invece stava ancora russando.

«Ron...Rooooon» Harry chiamò Ron per scendere giù,

«Cambiati e vieni giù, tua madre ha preparato la colazione» disse,

«Ehm... sì, u attibo» rispose Ron sbadigliando.

Harry si vestì in fretta e uscì dalla stanza. Mancava qualcosa alla solita routine...ma non riusciva a capire cosa.

Nelle scale c'era Hermione che sembrò non accorgersi di Harry,

«Buongiorno»disse Harry mentre lei faceva un maestoso sbadiglio, Hermione sussultò e si girò verso Harry, sconvolta «Harry!! Oh... buongiorno, ma ho tutti i capelli arruffati» e con qualche gesto se li sistemò.

«Ron è sveglio?» chiese lei,

«Ehm...quasi. E' in quella sua fase peculiare in cui è sveglio ma non sa riconoscere la differenza tra me e te» rispose sorridendo;

«Ah ok, beh lo aspettiamo giù? E... Ginny è in cucina» disse lei,

«Oh benissimo» rispose Harry imbarazzato

Scesero le scale insieme e andarono in sala da pranzo dove c'erano George e Ginny.

«Ciao Harry!» George aveva un tono allegro, come se non fosse mai successo nulla al suo gemello;

«Uh buongiorno George ehm...come stai?»

Harry si pentì subito di aver fatto quella domanda, pensando alla situazione che ne sarebbe scaturita e, a quanto pareva, anche Hermione pensò la stessa cosa, e guardò Harry con gli occhi spalancati.

«Oh, bene, non c'è male, ho solo una fame tremenda»

«Ehm, sì già mangiamo qualcosa» disse frettolosamente Hermione e si diressero verso il ripiano con i vassoi pieni di pancetta, uova, dolcetti e porridge.

Anche Ron arrivò e salutò tutti con un sonoro rutto seguito da un «Scusate!! Buongiorno»

Ginny aveva gli occhi fissi ed increduli su Ron.

Si sedettero tutti a tavola e mangiarono.

Harry si tuffò nella pancetta e uova, Hermione prese una tazza di porridge, Ginny e George mangiarono uova e pancetta e Ron... tutto.

Finito di fare colazione Ginny chiamò Harry e lo portò sulle scale.

«Buongiorno Ginny»

«Buongiorno, hai dormito bene?»

«Sì, grazie tu?»

«Oh io bene, ma vorrei chiederti scusa per ieri sera; è che ti amo e non voglio vederti così»

«Non preoccuparti e scusami tu» e, detto questo, Harry baciò velocemente Ginny e, insieme, tornarono in sala.

«Allora Ron, sbrigati che dobbiamo giocare! Ho comprato una pluffa!» disse Harry sorridendo accanto a Ron, che parve quasi strozzarsi, «eh? Aicobbraonapuffa?!!» disse Ron col cibo in bocca, «Che hai detto?» rispose lui «Ron non parlare a bocca piena che ti strozzi» esordì la signora Weasley appena rientrata in casa,

«Harry non posso credere che tu abbia una pluffa! Andiamo subito!» disse Ron eccitato

«George, Ginny giocate anche voi, Hermione ci vieni a guardare?» disse Harry e George si alzò rapidamente e si avvicinò a loro, mentre Ginny e Hermione finivano di mangiare.

Uscirono dalla porta e andarono sul retro nel campo da quidditch improvvisato da Fred e George.

«Accio scope, guanti, casco e pluffa» Harry non aveva mai visto qualcuno appellare tante cose in una volta sola, e il fatto che fosse stato Ron rendeva tutto ancora più nuovo.

Le scope e il resto arrivarono ubbidienti ai piedi di Ron che si mise subito i guanti e il casco, montò sulla scopa e volò in alto. Uscirono anche Ginny e Hermione -che aveva, come al solito, il suo libro in mano-; Ginny montò sulla sua scopa e George, già in sella, si librò.

Harry estrasse il boccino d'oro e lo lasciò andare.

Era una semplice partita di allenamento, non c'erano squadre.

La partita cominciò e Ginny prese subito la pluffa che si contese con George e avvicinatasi a un anello lanciò, ma Ron fece una buona parata. Harry, intanto cercava il boccino per il campo, mentre gli svolazzavano Ginny e George accanto con la pluffa in mano. Il secondo lancio, stavolta di George, andò a segno. Ginny fece più goal di George, ma anche Ron era molto bravo. Ginny aveva ricevuto una lettera per i provini per entrare nelle Holyhead Arpies. Giocarono fino a mezzogiorno, quando tornò a casa il signor Weasley per pranzo. Quello era un giorno speciale, perché si sarebbe stato anche George.

«Ciao ragazzi» disse il signor Weasley, lo salutarono tutti e si avviarono con lui verso casa.

«Allora, oggi ho bisogno che mi diate una mano a ripulire un vecchio casolare pieno di Knarl, se non sbaglio li avete affrontati ai G.U.F.O.»

«Ehm...certo» Harry si rese subito disponibile

Entrarono in casa e Harry notò una nuova scopa messa da parte e Hermione si accorse che Harry ne era incuriosito, «E' per il provino di Ginny»

«Ah giusto» rispose lui.

La signora Weasley lanciò un'altra delle sue urla per annunciare a tutti che il pranzo era pronto e Harry, Hermione, Ginny, George e Ron salirono le scale, verso il bagno, per lavarsi le mani.

Una volta entrati in sala da pranzo, il cibo era già nei piatti: Tortino di zucca amara e salsicce.

Harry amava, come, del resto, tutti là dentro, le salsicce; non aveva mai assaggiato la zucca amara, ma sembrava deliziosa.

Come al solito, Ron si riempì il piatto una seconda volta e, stranamente, George mangiava di gusto, come non faceva da un pezzo. Il pranzo durò anche troppo, data l'immensa quantità di salsicce che la signora Weasly aveva preparato, e alla fine furono serviti dei confetti troll – caramelle minuscole che si gonfiano in bocca e sanno di arancia-, che Hermione non toccò nemmeno.

«E' strano che una persona così attenta come la signora Weasley metta a tavola delle cose così pericolose come i confetti troll» disse lei piano a Harry mentre salivano le scale,

«Non sono pericolose, non crescono più della dimensione della tua bocca» rispose Harry,

«Sì, ma possono facilmente soffocarti»

«Un banalissimo anapneo aiuterebbe»rispose Harry trionfante.

Ebbero il tempo di salire in camera tutti e 5, quando il padre di Ron li chiamò:

«Ragazzi venite, il casolare ci aspetta» e con gli occhi alzati verso l'alto Ron si tirò su dal letto e si avviò verso la porta, seguito dagli altri.

Scesero le scale e uscirono da casa, il signor Weasley li aspettava in giardino con una bottiglia ai piedi; Harry capì subito.

«Dobbiamo andare in una zona protetta dal ministero, quindi ci è stato accordato solo il viaggio con passaporta, venite su, manca poco», i cinque si avvicinarono alla bottiglia e tesero la mano, non appena la ebbero tutti toccata, il cielo cominciò a ruotare e il terreno sparire sotto i piedi, per poi risolidificarsi sotto delle grosse nuvole cariche di pioggia.

Il casolare era molto ampio e perfettamente curato, il giardino era pieno di fiori gialli che Hermione disse essere Solarini.

Seguendo il signor Weasley, si avviarono verso l'entrata dello stabile,

«Che bei fiori, papà perché non li mettiamo anche nel nostro giardino?» disse Ginny,

«Oh, ringrazia il cielo che non ne siamo infestati noi. Sono fiori molto particolari: prendono colore dai raggi del sole, e oscurano tutta la zona circostante. Evidentemente questo casolare è stato costruito su un terreno maledetto dai Centauri. Una bella faticaccia estirparli, ogni giorno ricrescono e si vede che qui i proprietari non vengono da un po'» rispose lui.

Si fermarono davanti alla porta, «tirate fuori le bacchette» disse il signor Weasely, «ci serviranno presto. Come sapete i Knarl sono aggressivi, voi dovete pietrificarli; ci penseranno quelli del ministero a portarli in un luogo sicuro».

Entrarono cautamente nel casolare, «lumos» disse George e tutti lo imitarono; l'ambiente sembrava una normalissima stanza di ingresso, almeno fino a quando il signor Weasley non fece un incantesimo: «fervido!», subito da ogni angolo, anche il più impensabile, iniziarono a sbucare ricci che si avventarono su Ginny e Hermione, che prontamente aveva eretto un sortilegio scudo.

«Pietrificus Totalus!» George aveva immobilizzato entrambi i Knarl, mentre il signor Weasley ne pietrificava altri cinque in un sol colpo. Harry si accorse appena in tempo di un Knarl che si dirigeva verso di lui, «Pietrificus Totalus» e anche quello era fuori gioco, poi, mentre un altro si lanciava contro Ginny, Ron mosse la bacchetta così velocemente da pietrificare, oltre al Knarl, anche sua sorella. Velocemente il signor Weasley la fece tornare normale facendo apparire un antidoto.

Continuarono a bloccare e immobilizzare Knarl fino al tardo pomeriggio, quando rientrarono per cena a casa. Erano stanchi, ma si erano divertiti molto.

Dopo essersi lavati andarono tutti in sala, per cenare. Harry incontrò Ginny nelle scale,

«Ti sei divertito oggi?» chiese lei come aspettandosi una determinata risposta,

«Ehm..sì, certo, moltissimo anche tu?» rispose lui

«Sì, oggi sei stato l'Harry che io ho amato e che amo, quell'Harry spensierato che ho conosciuto sette anni fa», si scambiarono un bacio e scesero insieme in cucina.

Quella sera mangiarono felici, la signora Weasley era la più contenta, perché con loro c'era anche George.

«Bene, credo sia arrivato il momento di dirvi perché sono stato assente tutti questi giorni»; a quelle parole tutti si guardarono allibiti.

«Quando ancora Fred era con me...» (la signora Weasley fece un sorrisetto di incoraggiamento)

«Mi ha espresso il desiderio di modificare i Tiri Vispi Weasley e... l'ho fatto. Appena possibile verrete e vedrete coi vostri occhi com'è adesso. Inoltre, mi sono fidanzato con Angelina Johnson»,

la signora Weasley cambiò espressione all'ultima notizia, ma poi si ricordò di chi fosse e andò ad abbracciare, in lacrime, suo figlio.

Gli altri, compreso il padre, fecero un rumoroso applauso e Ron guardò Harry sorridente, come, del resto, tutti lì dentro.

Finito di mangiare, andarono tutti in camera di George a chiedere informazioni sul negozio, ma lui si limitò a rispondere “Lo vedrete presto”.

Dopo un po' di risate in compagnia, Harry e Ron andarono in camera e iniziarono a parlare.

«Wow, credevo se ne stasse tutto il giorno a piangere, e, invece, questo ristruttura il negozio e si fidanza!» disse Ron,

«Già, chi l'avrebbe mai detto» rispose Harry ridendo.

Ron scrisse un po' nel suo diario e, poi, entrambi si addormentarono sotto la luce della lanterna sognante che proiettava ombre in movimento.

Nota dell'autore: Salve a tutti! Mi chiamo Samuel. È la prima volta che scrivo una storia. Purtroppo ancora sono solo al primo capitolo ed è un po' noioso visto che la storia non si è ancora sviluppata. Spero abbiate pazienza. Lasciate un commento! Grazie A tutti. Samuel.

 

   
 
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