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Autore: Anonymous writer    05/07/2015    2 recensioni
- Semplicemente, ha bisogno di una come me.- si voltarono tutti simultaneamente, ma Steve la vide per prima. Senza rendersene conto fece un passo avanti verso la rossa. Natasha era tornata, i suoi capelli erano più lunghi e lei era più magra, ma il sorriso sghembo e malizioso era sempre lo stesso.
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(Tratto direttamente dal primo capitolo.)
Gli Avengers, tra vecchi e nuovi elementi. Tanto amore, sofferenza, guerra e vendetta.
I personaggi saranno il più possibile attinenti, all'inizio, poi li vedremo cambiare segnati da troppe cicatrici.
Buona lettura, e lasciate una recensione!! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 
 
Wanda tentava di deviare la direzione di molti dei proiettili diretti verso i suoi amici e, quando poteva, gettava a terra qualche uomo dell’HYDRA.  Inconsciamente, pensò a quando lei era dall’altro lato, a lottare contro gli Avengers. E i pensieri volarono a Pietro; era inevitabile. Lui l’avrebbe protetta, lui l’avrebbe voluta fuori da tutto quel macello. Guerra, quella era una guerra. E lei? Non era un soldato, non un’eroina, non un martire. Si sentiva del tutto fuori posto, nonostante tutti gli allenamenti, i giorni, i pasti, le risate. Ma lei era una ragazza rotta dentro, le mancava il suo pezzo più importante, quasi fosse stato un puzzle. Pietro. Pietro! La testa le stava esplodendo e sentì dentro di sé una carica irrefrenabile. Si voltò verso un nuovo gruppo che arrivava dal bosco, e corse nella loro direzione. Dall’alto, Tony colpiva tutti gli uomini che tentavano di avvicinarsi a Scarlet Witch.
- Ragazzina!- le urlò, divertito dal coraggio di lei – Dove credi di andare?-
Wanda non badò alla sua domanda, ma, ad appena cinque metri dai soldati, si fermò. Stark la imitò, atterrando dietro di lei e preparandosi ad affrontare la nuova orda in arrivo. La ragazza aprì le braccia, si concentrò e capì solo in quel momento di non avere la minima idea di quello che stava facendo. Istintivamente inspirò aria nei polmoni, si concentrò sui passi svelti degli uomini e, poco prima che gli furono addosso, chiuse le mani davanti a sé, battendole. Riuscì a generare un’onda rossastra che sbatté praticamente tutti i nemici al suolo, storditi. Tony, sbalordito, non disse nulla. Falcon atterrò davanti a Wanda, ridendo.
- Sei stata una bomba!- poi, allarmato, la guardò in faccia – Non è che sei ancora arrabbiata con me?-     
Wanda rise, poi i tre si separarono di nuovo, tornando nella battaglia. Qualche metro più dietro, Natasha e Steve combattevano fianco a fianco.
- Allora non mi dirai cos’era la tua missione segretissima?- chiese lui, colpendo in faccia un tipo con lo scudo. Lei sorrise, rotolando a terra per schivare dei colpi. Si rialzò e sparò dei colpi in due direzioni diverse, armata in entrambe le mani. Poi indietreggiò, tornando vicino al Capitano.
- Non era segreta, Fury ti ha già detto tutto.- rispose.
- D’accordo, lo prendo per un no.- Steve scagliò il suo scudo e si spostò in avanti per recuperarlo. Poi alzò lo sguardo sui nemici rimasti: aumentavano velocemente. Sopra la sua testa sfrecciò Visione, lo vide scendere in mezzo alla massa aggrovigliata attorno la Hill e altri soldati.
- A sinistra!- gli urlò Natasha, e lui si piegò in avanti, mentre lei gli rotolava sulla schiena, sparando a degli uomini alla sua sinistra.
- Bei riflessi!- disse lei, saltando addosso ad un soldato. Steve la guardò mandarlo a terra, fermo di nuovo nel mezzo della battaglia. Tutto quel gioco di squadra gli ricordò molte cose; pensò a New York, a quando aveva aiutato la Vedova a salire su una navicella aliena. Pensò a quando l’aveva vista combattere contro Bucky, contro i soldati fuori della fortezza a Sokovia. Ora sembrava diversa, era chiusa nel suo mondo, quello oscuro che nessuno conosceva se non lei stessa.
 Intanto Natasha accusava i primi segni di debolezza; non lo avrebbe di certo dato a vedere, ma iniziava a sentire uno strano formicolio alla gamba sinistra. Pensò che probabilmente, se non avesse estratto il proiettile, avrebbe potuto persino perdere un arto. In un primo momento, indecisa su cosa fare, gettò a terra le pistole scariche e pensò di farlo da sola.
- Che succede?-  Steve era di nuovo al suo fianco, preoccupato. Ma lei non riusciva neanche a guardarlo in faccia, così storse la bocca e rispose solo: - Ho finito i proiettili.-
- Natasha…- lui non capiva perché si comportasse così, sembrava avergli messo il muso. Ma vedeva bene l’espressione sofferente, appena accennata. Visione atterrò lì vicino e prese in braccio la Vedova, senza chiedere il permesso. Lei, sorpresa, ammutolì.
- Ti porto da Wanda, può pensarci lei.- e si elevò in volo, lasciando il Capitano interdetto. Sperò che non fosse nulla di preoccupante, e pensò subito che fosse per la ferita. Si voltò, pronto ad affrontare altri soldati dell’HYDRA. War Machine lo avrebbe aiutato dall’alto.
Wanda era affiancata da Sam e i due combattevano vicini, senza rivolgersi la parola. Lei fu stupita di quello che le comunicò telepaticamente Visione, un attimo prima di atterrarle affianco. Lui posò Natasha a terra, che fece per alzarsi.
- No, resta giù, faremo più in fretta. – per tutta risposta, la Vedova lanciò un disco elettrico ad un uomo dietro Wanda. Quest’ultima protestò subito:- Non posso farlo!-
- Se non lo fai, perderà una gamba.- Fury accorse, chiedendo che stesse succedendo e Visione gli fece un rapido resoconto. L’uomo guardò Natasha, sembrava deluso da lei, la quale gli rivolse uno sguardo intenso.
- Va bene, Falcon e Visione, tornate in campo. Non fermiamoci per lei. – ordinò – Wanda, estrai il proiettile, poi torna anche tu a combattere.-
Natasha abbassò lo sguardo, mentre tutti obbedivano; Wanda si chinò sull’altra e tese una mano sul fianco di lei.
- Pronta?- e l’istante dopo, estrasse il proiettile. La Vedova digrignò i denti, sentendo che stava per svenire. Tony atterrò affianco alle due.
- Ok, Wanda, ora ci penso io. La riporto dentro.- Scarlet Witch annuì.
- Ti ho fatto male? Mi spiace, sapevo di non esserne capace…- iniziò a scusarsi, ma Ironman era già pronto a decollare con Natasha in braccio. In un attimo la portò dentro e la lasciò a delle infermiere. Lei si lamentò di poter essere ancora utile, poi svenne tra le sue braccia. Tony scoppiò a ridere:- Donne…-
Due ragazze la fecero sistemare su un lettino, ma fu tutto quello che vide lui perché poi tornò fuori. Questa volta si decise a usare artiglieria più pesante. Preparò dei mini missili, mentre sfrecciava sopra le testa di molti uomini. Quelli vestiti di nero erano dell’HYDRA, quelli verde militare erano i buoni. James lo affiancò:- Serve una mano, amico?-
- Ti va di andare a fare una passeggiatina nei boschi?- gli chiese Tony, mentre entravano tra i filari di pini. Atterrarono in punti diversi e iniziarono a scagliare i missili.
- Tony, mi ricevi?- era Steve, all’auricolare.
- Forte e chiaro!-
- Devi andare a vedere da dove arrivano, sicuramente c’è una scialuppa…- ordinò Capitan America.
- E’ in modalità invisibile, chiaramente.- aggiunse un’affannata Hill.
- Ehi, Maria, stai facendo Zumba?- ironizzò Tony, librandosi in aria e raggiungendo la navicella. Era in modalità invisibile, certo, ma i contorni si potevano distinguere.
- James, pronto per un po’ di fuochi d’artificio?- rise Stark e i due lanciarono due missili alla navicella, rilevandone la presenza. Nella radura arrivarono degli uomini e puntarono contro i due dei bazuca.
- Che carini, vogliono aiutarci a festeggiare.- War Machine scese in picchiata a colpire quegli agenti. Intanto, vicino alla base, l’HYDRA era alle strette e se ne erano accorti tutti.
- Rogers, prendi un uomo e portalo all’interno e legalo.- disse Fury – Abbiamo bisogno di risposte.-
Steve si guardò intorno, poi colpì col suo scudo un giovane biondino con un tatuaggio dietro l’orecchio. Questo svenne e il Capitano se lo caricò in spalla, rientrando di corsa alla base. Due soldati amici se ne occuparono, legandolo in sala allenamenti e lasciando che Steve potesse tornare alla battaglia. Tuttavia, appena uscì, Wanda aveva mandato al tappeto l’ultimo uomo dell’HYDRA. Visione e Sam atterrarono e si guardarono tutti per un po’.
- Il campo è libero. – comunicò Stark – L’HYDRA ha perso tutte le teste.-
Fury scoppiò a ridere.
- Ottimo lavoro, a tutti! Ora, soldati, ripulite il prato. Avengers, tutti dentro.-
 
 
 
Steve, Maria Hill e Tony erano seduti vicini. Fury era sopra il prigioniero, riempiendolo di domande.
- Che missione avevate? Qual era il vostro obiettivo?-
- Ve l’ho detto, non so nulla! Avevo solo l’ordine di entrare in questa base e di conquistarla.-
- Questo l’hai già detto.- commentò Stark, annoiato.
- Cosa volevate farci con questa base?- rincarò Fury, senza sosta. Ormai era passata un’ora ma non c’era verso di far parlare il soldato.
- C’è un altro modo.- Visione entrò nella stanza, attraversandola in volo. Posò una mano sulla testa del biondino, assorbendogli i pensieri. Poi riaprì gli occhi e sorrise: - Bene, ora fate a me le domande.-
- Cosa hai fatto?- Steve si alzò, confuso.
- Ho preso i suoi pensieri.- tutti ammutolirono – Tranquilli, sta bene. Si chiama Kevin.-
- Bene.- commentò Fury – Qual era la vera missione?-
Visione prese fiato e guardò intensamente l’uomo:- Kevin è un sottoufficiale, sa molte cose dell’HYDRA. Non volevano la base. L’obiettivo principale era uccidere gli Avengers, tutti tranne me. Volevano me, volevano capire cosa fossi e se potessi essere utilizzato in qualche modo. E…-
Kevin agonizzò e dalla sua bocca uscì della bava bianca; si era appena ucciso. Tutti restarono immobili.
- Mi dispiace, ho perso le informazioni con la sua morte.- si scusò Visione e volò via, silenziosamente. Nessuno aggiunse nulla per qualche secondo.
- E’ un tipo un po’ asociale.- commentò Stark, rompendo il silenzio. Fury scosse la testa:- Era ovvio che prima o poi sarebbero arrivati a sapere di lui, dopo Sokovia. Dobbiamo far in modo di proteggerlo.-
- Non credo che avrà bisogno della nostra protezione.- concluse Hill, alzandosi in piedi.
- Io e la Hill ce ne andremo dalla base. Per ora dovrebbe essere tutto tranquillo qui. Porteremo degli uomini con noi. Stark, voglio che torni a New York e che continui a lavorare ai progetti di cui abbiamo discusso. Rogers, tu resta qui e continua i tuoi allenamenti ma tieni d’occhio la situazione. Romanoff mi farà rapporto.-
- Che fine ha fatto Natasha?- chiese Maria Hill, preoccupata.
- E’ a schiacciare un pisolino in infermeria. La piccola streghetta le ha estratto un proiettile senza anestesia.- rispose Stark, poi annunciò che si sarebbe preparato per andarsene e che avrebbe portato con lui James, se l’amico avesse voluto. Si strinsero tutti la mano, e si separarono. Steve restò nella stanza, guardandosi attorno. Si chiese come potesse continuare a far finta che tutti quei misteriosi segreti potessero restare tali. E a quel proposito, gli venne in mente Natasha. Si spinse fuori fino all’infermeria e vide la Vedova stesa su un lettino, da dietro il vetro della porta. Non entrò, non subito. 

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Grazie per l'attesa! Per fortuna, maturità finita! Ora aggiornerò più in fretta, spero che continuerete tutti a leggere e recensire!
Intanto ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qua! Vi voglio più spietati nelle critiche, così posso migliorare!
Ad ogni modo, al prossimo capitolo!
  
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