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Autore: Rossy_chris    05/07/2015    3 recensioni
Ciao ragazze! Questa è la prima fan fiction AU che scrivo: Felicity è al college, fidanzata felicemente con Cooper. Una bella mattina incontra...Oliver! E questo incontro anche se all'inizio non lo ammette, la cambierà,totalmente. Ho avuto questa idea nel mezzo della notte e spero di svilupparla bene. Vi lascio un'anteprima:
"-Il suo biglietto non è timbrato signorina..-
-Cosa? Non è possibile!- iniziai a farfugliare, agitandomi. Sentivo il sudore scendere sempre più veloce sul mio viso e le guance avvampare.
-Mi sa che dovrò farle la multa..-
Lo vidi tirar fuori un block note e una stilografica fin troppo elegante per lo stipendio di un controllore.
-Può mostrarmi un documento?-
Sbattei velocemente le palpebre più volte e continuai a guardarlo imbambolata.
-No, mi scusi, ma ci deve essere un errore.-
Lui sollevò un sopracciglio ,sorpreso, e serrò le labbra, caricando di più il suo sguardo. Posò una mano sulla cintura del suo pantalone e respirò profondamente, gonfiando il petto.
-Un documento signorina..o sarò costretto a perquisirla.-
Ammiccò di nuovo, allentandosi il nodo della cravatta.
Deglutii rumorosamente.
-Che intende con uhm..- avvampai. –Perquisire?.-"
Genere: Angst, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Felicity..-

La voce di Tommy mi entrò nella testa con la stessa delicatezza con cui sasso cade in acqua.

Misi a fuoco lentamente il suo viso avvertendo un forte bruciore agli occhi.

-Oddio, vieni qui..-

Lui si abbassò ad abbracciarmi,accarezzandomi lentamente i capelli.

-Cos..-iniziai, frastornata. -cosa è successo?dov'è Oliver?-

Tommy sospirò. -Sei stata colpita, Oliver non è riuscito a scorgere il colpevole. - Serrò la mascella e i suoi occhi si strinsero in una morsa. -Sicura che non sia stato lui a colpirti?- abbassò il tono della voce e si avvicinò di più a me. -Sai che puoi dirmi tutto.-

-No, Tommy.- risposi sicura, un po' infastidita dalla poca fiducia che dimostrava nei confronti di Oliver. -Non è stato Oliver.-

-Non ricordi nulla?-

-Cosa dovrei ricordare?Mi sento come se si stesse svolgendo un Rave nella mia testa!-

Lui rise. -Hai ragione, mi dispiace.- Si alzò, guardandosi intorno. -Vado ad avvisare i dottori che ti sei ripresa. Devi mangiare qualcosa.-

Annuii e lo lasciai andare senza aggiungere altro. Chiusi gli occhi,cercando di ricordare la serata appena trascorsa. Riuscii a rivedere me ed Oliver sulla nave, la nostra fuga,il documento.

Sobbalzai. Mi voltai verso il comodino per prendere il cellulare: c'erano tre mazzi di fiori. Uno di Tommy, uno di mia madre e uno..di Cooper.

Oliver non si era disturbato ad accertarsi delle mie condizioni. Nessun sms e nessuna chiamata.

Quella rivelazione sembrò far più male della botta alla testa. Volsi il mio sguardo nella stanza e mi meravigliai. Ero sola nella camera che sembrava più quella di un hotel che quella di un ospedale. Tv a schermo piatto, letto regolabile, finestra panoramica. Sorrisi, pensando a quanto Tommy mi volesse bene. Appoggiai il capo al cuscino e mi sentii meglio. Accesi la tv, iniziando a fare zapping sui canali. Quando passò quello del notiziario per poco non mi sentii male di nuovo:

"I funerali di Robert Queen,CEO e fondatore della Queen Consolidated si stanno svolgendo adesso. Ascoltate in antemprima per 24news le parole del figlio, il giovane Oliver Queen che dopo la morte del padre si spera diventi famoso non solo per la vita mondana che conduce..."

La telecamera fece un primo piano sul volto distrutto di Oliver. Reggeva tra le mani un foglio, ma non lo guardava. I suoi occhi si rivolsero dritti alla telecamera e arrivarono ai miei nonostante lo schermo ci separasse. -Povero Oliver..-sussurrai, mentre lo fissavo dal letto.

-Oh no.- Tommy era rientrato e mi stava fissando. -Lo hai saputo.-

-Come è successo?- singhiozzai, senza smettere di guardare la tv

-Pensano ad un suicidio.-

-SUICIDIO?- quasi urlai e lui mi ammonì con lo sguardo.

-Pare fosse in depressione, pover'uomo. Oliver sta soffrendo tanto.-

Sospirai. Volevo parlare a Tommy di quello che avevo scoperto, ma decisi di lasciar perdere. Se il padre di Oliver era morto, magari la questione era molto più pericolosa di quello che sembrava.

-Ho bisogno di vederlo.- dissi.

-Lo vedrai.- Tommy non sembrò sorpreso dalla mia frase -Dagli solo un po' di tempo.-

Si mise a sedere accanto a me. -Ora mangia.-

Gli sorrisi, ringraziandolo. -Sei il mio angelo custode,Tommy Merlyn.-

Lui mi baciò il capo. -E lo sarò per sempre.-

 

[DIVERSI GIORNI DOPO]

 

-Io non ne posso più!- sbottai, mentre passeggiavo con Tommy -Non ho sue notizie da giorni e ancora non posso tornare a lavoro.- Mi fermai,cercando di trattenere le lacrime. -Non potremmo andare a casa sua? Tommy ti prego, ti scongiuro.- Lo presi per un braccio, implorandolo. -Devo parlare con Oliver.-

Lui alzò gli occhi al cielo. -Non vuole vedere nessuno Felicity.- prese una pausa e strinse i pugni. -Nessuno tranne Laurel.-

Chiusi gli occhi cercando di non soffermarmi su quel dettaglio. -A me non interessa vederlo per quel motivo.- Tommy sembrò sollevato da queste mie parole . -Devo vederlo per sapere del mio incidente.-

-Ci stai dando troppo peso.- mi sorrise, guardandosi attorno nervoso. -Sarà stato qualche ubriacone, insomma eravate al porto, di notte. Non è che circolino proprio bravi tipi a quell'ora.-

Mi arresi e sospirai. -Come fai ad esserne così sicuro?-

-Oh andiamo..- mi trascinò per un braccio,mentre mi costringeva ad attraversare la strada. -Sai che ti dico?- si illuminò, come un albero nel periodo di Natale. -Ci servirebbe una bella bevuta!-

-Una che?-

-Si!-

Camminammo per parecchi minuti con lui che ancora mi trascinava per il braccio e con le mie imprecazioni di sottofondo. Arrivammo ad un edificio che ,dall'apparenza, sembrava abbandonato.

-Non mi sembra un bar..- dissi, preoccupata.

Tommy sorrise,mentre entrava. -No, non lo è ancora.- Mi lasciò il braccio e si voltò a guardarmi -L'abbiamo comprato io ed Oliver. Avevamo in mente di aprire un night club.-

Alzai gli occhi al cielo. -Certo.- commentai sarcastica -Scommetto che sarà dura la scelta delle "ballerine"- mimai con le dita le virgolette e sbuffai.

-Sei carina quando fai la gelosa.- Mi porse un bicchiere con all'interno un liquido trasparente.

Posai le labbra sul bordo e tracannai. Chiusi gli occhi e mi lamentai quando arrivò il bruciore. -Oddio.- commentai. -ma è fortissimo!-

Tommy rise. -Aspetta di provare il prossimo!.-

Mi misi a sedere sul pavimento e lo guardai mentre versava un altro liquido colorato nel mio bicchiere. -Vuoi farmi ubriacare?- lo provocai, sentendomi un po' a disagio.

-Si..- mi sorrise malizioso. -Scommetto che dopo questo già sei sotto.-

Tracannai anche quel bicchiere. Era divertente sentire l'adrenalina in corpo, il dolce dell'alcool che arrivava al cervello e poi si trasformava in un forte bruciore di stomaco.

-Potrei citarti ancora tutte le leggi dell'astrofisica a memoria!-scherzai, quando i miei sensi già iniziavano ad offuscarsi.

-Ma tu non studi astrofisica.- Tommy si sedette accanto a me, mettendo tra noi la bottiglia.

Risi e ne presi un sorso direttamente dal collo senza versarla nel bicchiere. -Se solo ci penso..-

-A cosa?-

-La settimana prossima..- bevvi di nuovo. -Mi laureo.-

-Wow!- Tommy mi strappò la bottiglia dalle mani -Allora dobbiamo festeggiare alla grande!-

Rise e io mi unii a lui. Si avvicinò di più e stavolta non c'era nulla a separarci. -Brindiamo a te, Felicity.-

Mi porse il bicchiere e lo tentennai col suo -E a te, Tommy.- dissi, perdendomi nei suoi occhi. Erano così dolci,rilassanti e vicini.

-Sai se non fossi la mia migliore amica..- Tommy lo sussurrò, facendo cadere il suo respiro proprio sulle mie labbra. -Ti bacerei ora.-

Spinsi la testa contro di lui. -Non sapevo di essere la tua migliore amica..-

Ci guardammo per dei secondi che sembrarono infiniti. Lui si avvicinava sempre di più e i nostri visi erano ormai a pochissimi centimentri di distanza. Continuai a guardarlo negli occhi, ma lui li chiuse e fece un profondo respiro. Pensai: "Ecco sta per farlo! Sta per baciarti, fermati ora" e invece non mi mossi.

-Fermo lì!-

Oliver sbucò da dietro le spalle di Tommy. Gli mise una mano sulle labbra e lo allontanò da me,trascinandolo lungo il pavimento.

-Ehi!- esclamai, con le labbra ancora chiuse in attesa del bacio. -Ti sembra il modo di piombare qui?-

Oliver non mi guardò. Tommy si alzò, pulendosi il pantalone. -O-o-Oliver.- balbettò. -Scusaci, noi ecco non sapevamo dove andare e..- si mise una mano dietro la testa, evidentemente agitato.

-Non potete stare qui. - Concluse Oliver, con freddezza.

-Ma..- Tommy cercò di replicare. -Anche io ho comprato questo posto.-

-Già!- mi unii alla protesta di Tommy, alzandomi in piedi. Il mio equilibrio era precario però, e rischiai di cadere. Oliver mi venne incontro, smettendola di ignorarmi. Ci guardammo e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Aveva tagliato i capelli ed era a petto nudo. Un vero cockatail micidiale per le mie ovaie.

-Sei ubriaca.- Fu un affermazione più che una domanda. Il suo tono era duro e dagli occhi sembrava arrabbiato. -Ti sembra il modo di comportarti dopo aver avuto un incidente?Quando ti hanno dimessa?-

-Un paio di giorni fa e ti prego Oliver, proprio tu non puoi permetterti di farmi una ramanzina..- feci un passo in avanti e mi ritrovai davanti a lui -grazie per l'interessamento,comunque.-

Lui ringhiò. -Scusa- ci guardammo in cagnesco - ho avuto questioni più importanti.-

-Mi dispiace per tuo padre.- feci, abbassando lo sguardo. -Ma avresti potuto cercarmi.-

-Non ho nulla da dirti.-

-Oliver..-sibilai il suo nome, approfittando di un momento di lucidità -credi davvero che sia stato un suicidio?-

Lui sbattè forte un pugno contro il muro, mancandomi per un centimetro. Tremai più della parete. -Non sono affari tuoi, Felicity! Quando lo capirai che devi starne fuori?-

Si rivolse a Tommy, ancora infuriato. -Non avresti dovuto portarla qui!Ti è andato fuori il cervello?!-

-Mi..mi dispiace.- cercò di giustificarsi Tommy, ma fummo interrotti. Ci raggiunse un uomo di colore, anche lui a petto nudo, ma palesemente più grande di età sia di Tommy che di Oliver.

-Che succede Oliver?- chiese, incrociando le braccia. -Ehi Tommy.- salutò con un cenno del capo.

-John..- fece lui, abbassando la testa.

-Chi è questa qui?-

-Questa qui..- dissi, avvicinandomi -è, insomma, sono..Felicity Smoak.-

L'uomo rise. -John, John Diggle. -

-Come mai sei anche tu senza maglia? Non che mi dispiaccia, sei anche tu un gran bel vedere. - Arrossii, imbarazzata da quanto l'alcool mi rendesse disinibita.

John rise. -Sarebbe una storia un po' lunga da spiegare.-

Guardai la direzione da cui era uscito e mi incamminai. -Felicity!- Mi chiamarono in coro. -Torna qui, ti prego.-

Evitai le parole di Tommy e continuai il mio percorso. Oliver mi corse dietro, ma io fui più veloce e riuscii ad entrare in una stanza che doveva essere il magazzino delle scorte.

Mi fermai all'inizio della rampa di scale. Davanti ai miei occhi si mostrò uno spettacolo spaventoso: almeno una ventina di uomini si stavano picchiando. SI abbattevano gli uni su gli altri, ferendosi senza tenere conto di nessuna norma di sicurezza. Uno di loro cadde a terra privo di sensi.

-Oh mio Dio!- mi voltai verso Oliver, disgustata. -è questo che fate?cos'è?una specie di Fight Club punto 2?

-Felicity!- sbottò, prendendomi per un braccio.

-Lasciami andare!-mi divincolai, arrabbiata. -Le persone normali vanno in palestra quando sono arrabbiate!-

-Alle persone normali..- lo sibilò, senza guardarmi. -non succede quello che succede a me.-

-Non giocare questa stupida carta.- mi allontanai, incrociando le braccia. -Potrebbe farsi male qualcuno, per davvero.-

Lui rimase in silenzio. -Oddio..- sussurrai. -è già successo, vero?-

Mi rivolse uno sguardo, muto. -Oliver!-

Piansi, senza vergognarmi di singhiozzare proprio davanti ai suoi occhi. -Tu hai perso la testa!- esclamai, cercando di prendere fiato. -Potrebbero arrestarti per questo, lo sai?-

-Devo farlo! Ho bisogno di allenarmi, di diventare forte.-

-Esistono dei corsi appositi Oliver!-

-Farebbero troppe domande.-

Non risposi e rimasi a fissarlo, in silenzio.

-Se fossi stato allenato..-disse, guardandomi negli occhi.-non ti avrebbero fatto del male.- prese una pausa e strinse i pugni .- E non avrebbero ucciso mio padre.-

Scossi la testa, incapace di reagire. -No.- dissi. -No.- ripetei, decisa. -Non voglio saperne nulla di questa storia.-

Oliver parve sorpreso. -Vivi la tua vita facendo conto che tu non mi abbia mai conosciuto.Io non voglio avere nessun legame con il masochista cinico e bastardo quale sei!-

Cercai di correre via, ma andai a sbattere con un ragazzo di quella crew. -Dove vai così di fretta bambolina?-

Mi prese per la vita, alitandomi in viso. Chiusi gli occhi e avvertii il rumore di un naso rotto. Quando li riaprii, il ragazzo era a terra ed Oliver era al mio fianco, con il pugno stretto in una morsa.

-Va..- disse in un sussurro. -Al prossimo che arriva potrei non essere qui a proteggerti.-

Gli diedi le spalle e corsi via, perdendomi nel freddo e nel buio della notte.


Angolo autrice: Finalmente fa la sua comparsa anche Diggle! Peccato che le cose tra Oliver e Felicity non stiano andando proprio bene..quanto durerà questo astio? Lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto cosa vi aspettate da questa storia! Ah come al solito, grazie a tutte voi :)
  
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