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Autore: eolide98    05/07/2015    4 recensioni
“TERZA CLASSIFICATA al contest “Per il potere conferitomi vi dichiaro marito e...” indetto da AnnabethJackson].
Estratto della fic:
“- Papino, - chiese Bianca, riferendosi a Will. - Potresti raccontarmi della tua proposta di matrimonio?
Nico lanciò un'occhiataccia a suo marito, che purtroppo il biondino non colse. Al contrario, Will si accomodò sul divano e prese Bianca in braccio. Invitò poi Nico a sedersi accanto a lui. Il moro gli si avvicinò con riluttanza, rivolgendo un grosso sorriso alla piccola Bianca.
- È una storia un po' lunga, ma posso assicurarti che è anche la più bella che possa essere raccontata... - Will iniziò a raccontare, mentre un fiume di ricordi investiva lui e quello che ormai era suo marito.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fic partecipante al contest “ Per il potere conferitomi io vi dichiaro marito e... “ indetto da AnnabethJackson sul forum di efp (http://freeforumzone.leonardo.it/d/11057770/Per-il-potere-conferitomi-vi-dichiaro-marito-e-/discussione.aspx?#idm128930921)


 

TRAFILETTO IDENTIFICATIVO

Autore ( Nick efp e Forum)

Eolide98

Titolo:

Tra le tue braccia

Coppia utilizzata:

Solangelo ( Ovviamente)

Genere:

Romantico, comico

Avvertimenti:

Nessuno

Citazione scelta:

La verità è bella, qualunque essa sia. Anche se fa paura, o se è brutta. È bella semplicemente perché è vera. E la verità è luce, ti rende più te... ed io voglio essere me”

Prompt:

Alba

Situazione:

proposta di matrimonio

Conteggio parole:

4648

Note dell'autore:

Mi è stato chiesto, per questo concorso, di creare qualcosa che non fosse banale, qualcosa di assolutamente originale ( e dolce) che lasciasse il lettore interdetto... spero, con tutto il cuore, di aver risposto positivamente a tale richiesta. Mi scuso, poi, per la forma che potrebbe, a volte, rivelarsi scorretta... ma, come da accordo, non ho potuto ricorrere all'aiuto della mia beta.

Ringrazio davvero tanto Annabeth Jackson per avermi dato la possibilità di scrivere questa fic.

( Per le note dell'autore vere e proprie si pregano i lettori di andare a guardare alla fine del capitolo)

:


 


 


 


 


 


 


 

TRA LE TUE BRACCIA


 

C'era una volta...


 


 

Will si lasciò cadere sul divano afferrando il telecomando con la mano destra. Si era messo il pigiama, aveva fatto la doccia ed era perfino riuscito a mettere nel forno a microonde un paio di pizze surgelate per lui e per Nico.

Ma proprio mentre stava per pigiare sul pulsante dell'accensione, si rese conto che il televisore era già in funzione. Sua figlia Bianca stava guadando il suo cartone animato preferito: Rapunzel.

Will sospirò, rendendosi conto che anche quella sera avrebbe dovuto sorbirsi le canzoncine da cartone animato e gli urletti eccitati della piccola.

- Bianca! - la chiamò il ragazzo, alzandosi faticosamente dal divano. - Tesoro, non dovresti stare tanto vicina allo schermo, potresti farti male agli occhi! Vieni a sederti qui sul divano, avanti!

- Ma papà... - brontolò la bimba, rivolgendo a Will uno sguardo supplice. - Da qui la TV si vede molto meglio. Ti preeeego...

Will sorrise e si avvicinò a sua figlia. Poi, veloce come un lampo, le mise due dita sotto le ascelle ed iniziò a farle il solletico. Bianca ebbe un sussulto, ma ben presto lo stupore lasciò spazio al puro divertimento.

Will faceva spesso quel genere di giochi, sebbene Bianca avesse ormai quasi sette anni. Il biondo, infatti, sapeva bene quanto alla figlia piacesse farsi fare il solletico o giocare a “ti rubo il naso”, e alle volte, quando Bianca non aveva molta voglia di starlo a sentire, si divertiva a convincerla a fare qualcosa usando quel genere di metodi.

Bianca era ormai senza fiato. Will continuava a solleticarla e la bambina si dimenava tra le braccia del suo papà.

- E va bene ahahahahh... - si arrese la piccola. - Mi siederò sul divano...

Will afferrò la bimba e se la caricò su una spalla, mentre quella rideva a crepapelle. Si avvicinò al divano e la depositò proprio dove, fino ad un attimo prima, era seduto lui.

- Chissà che fine avrà fatto Nico! Sono già le otto passate e non è ancora tornato! - disse Will a voce alta, accomodandosi sul divano di fianco a Bianca e scompigliandole i lunghi capelli rossi con la mano sinistra. La bimba tentò di togliersi le mani del biondo dalla testa, sbuffando.

Will sorrise a quella reazione: era incredibile quanto somigliasse a Nico per certi versi!

I due avevano adottato la bimba sei anni prima. Bianca aveva una triste storia alle spalle: la sua mamma biologica l'aveva abbandonata dinanzi all'orfanotrofio “Maria Ausiliatrice”. La donna non aveva neppure lasciato un biglietto per indicare il nome o l'età della bimba. Le suore che si erano prese cura di lei, vista la sua carnagione chiara ed i sui splendidi occhi azzurro ghiaccio, avevano deciso di chiamarla Bianca, una strana coincidenza a pensarci bene. La bambina portava lo stesso nome della sorella di Nico, Bianca Di Angelo, morta anni prima in un incidente stradale.

Nello stesso periodo, la proposta di adozione di Will e Nico era stata accettata: avrebbero ben presto incontrato la loro futura figlia. Poco tempo dopo i due si erano recati all'istituto “Maria Ausiliatrice”, dove avevano incontrato la bimba per la prima volta.

Nico, seppure avesse tentato di nasconderlo, si era commosso, ed aveva stabilito fin dal principio un legame molto particolare con il piccolo fagottino rosa. Will si era dimostrato da subito entusiasta, era addirittura riuscito a farla sorridere facendo un mare di boccacce.

Pochi mesi dopo, Bianca era arrivata nell'appartamento di Will e da subito la tranquilla quotidianità della coppia era stata stravolta. Nottate, pappette disgustose, cartoni animati e strani giochi. Nonostante tutto, però, Will e Nico erano riusciti a crescere la bimba nel migliore dei modi stando con lei a turno e provvedendo a tutte le sue necessità.

 

Will era davvero contento di ciò che lui e suo marito erano riusciti a costruire. Avevano una casa, una splendida figlia e soprattutto erano felici e questo, almeno per quanto lo riguardava, valeva più di ogni altra cosa. Perso in questi suoi pensieri, il ragazzo tardò ad accorgersi che il campanello stava suonando. Quando, finalmente, Bianca gli fece notare la cosa, corse verso la porta. Purtroppo era già troppo tardi. Il biondino si trovò davanti un Nico Di Angelo furibondo. I capelli neri erano scompigliati e pieni di polvere, portava una vecchia borsa nera, a tracolla, dalla quale spuntavano un mucchio di fogli. Nella mano destra teneva un pesante libro di letteratura latina, mentre, con la sinistra, teneva stretto a sé un quaderno di pieno di appunti. Gli occhiali gli stavano nel taschino della camicia, rigorosamente nera.

- Che stavi facendo di tanto importante da non poter venirmi ad aprire, Solace? - domandò Nico, appoggiando il quaderno ed il libro sulle braccia di Will, che era ormai pronto a sorbirsi una lavata di capo. Il moro scostò suo marito e fece il suo teatrale ingresso in casa, facendo cadere per terra la pesante borsa nera e dirigendosi verso Bianca.

La bimba gli si lanciò addosso con un grido allegro.

- Papà! Sei tornato! - Nico la prese al volo e la strinse a sé forte forte, facendo, però, attenzione a non farle male. - Sei in ritardo! - concluse la bambina con un sorriso dipinto sul volto.

- Già... papà è stato fino ad ora a catalogare reperti e prima, per tutta la mattinata, sono stato a scuola... ti assicuro, cara la mia piccolina, che non me ne sono stato con le mani in mano! - Nico poggiò lentamente Bianca per terra e si stiracchiò, poi si avvicinò alla borsa e si chinò per trarne fuori un mare di scartoffie, una penna USB ed un vecchio volume dalle pagine ingiallite. Gli occhi di Bianca si tinsero di curiosità e di aspettativa. Nico sorrise sotto i baffi, mentre Will appoggiava quaderno e libro di letteratura sul tavolo della sala da pranzo, facendo un rumore del diavolo.

- Ma tra gli scavi e la scuola, papà ha avuto il tempo di passare in quella libreria davanti alla cattedrale che vende vecchi libri e ti ha preso... questo! - il corvino voltò il libro mostrando la copertina scura sulla quale era scritto in bianco “Il giro del mondo in 80 giorni”. Will ricordava bene quel libro: era stato uno dei primi che Nico lo aveva convinto a leggere. Bianca, naturalmente, era al settimo cielo. Il suo papà, una volta a settimana (il giorno più quotato era il mercoledì) le portava un libro da leggere che acquistava sempre nella stessa vecchia libreria.

- Ti piace? - chiese Nico a Bianca, più che sicuro di quale sarebbe stata la risposta. La bimba lo abbracciò e lo strinse forte, dandogli dei piccoli bacini sul naso.

- Sì, sì va bene... ma tutto questo affetto potrebbe finire per causarmi l'allergia, piccolina! Hai fatto i compiti? - chiese il moro guardando di sbieco la figlioletta. Bianca, per tutta risposta, puntò lo sguardo a terra.

- Papà ha detto che potevo non farli... solo per questa volta... - Will era decisamente nei pasticci.

- Cosa ha detto Will? - il tono di Nico si era alzato di un'ottava, mentre il biondo si era portato alle sue spalle, cingendogli i fianchi.

- Ehm... tesoro... mi dispiace tanto, ma Bianca voleva davvero venire con te a lavoro domani. E visto che è l'ultima settimana di scuola ho pensato... - Nico tentò di girarsi, ma Will lo strinse con forza e gli depositò un leggero bacio sul collo. Il moro fremette a quel contatto ed abbandonò ogni resistenza: Will conosceva fin troppo bene i suoi punti deboli, sapeva, quindi, che per trasformare un Nico irascibile in un tenero gattino che fa le fusa bastava sfiorargli il collo.

- Quindi posso venire con te? - chiese Bianca, impaziente. Il moro annuì e la bimba rifilò ai suoi due papà un sorriso, tornandosene sul divano a guardare il suo cartone animato preferito.

- Ho messo la pizza surgelata a riscaldare nel microonde - sussurrò Will all'orecchio di suo marito, facendo particolare attenzione a sfiorargli il lobo dell'orecchio con le labbra. Nico annuì e si diresse verso la cucina, scostandosi di dosso il suo petulante e terribilmente affettuoso compagno. Will lo seguì in cucina, con un enorme sorriso stampato in volto.

Nico mangiò in fretta, nonostante Will continuasse a ripetergli che abbuffarsi non gli faceva poi troppo bene: alle volte il moro trovava estremamente fastidiosa la sindrome del crocerossino del suo compagno, ma, anche se non lo avrebbe mai confessato, trovava adorabile il fatto che Will si preoccupasse costantemente per lui.

I due si scambiarono poche frasi. In effetti era Will a sforzarsi di mandare avanti la conversazione, mentre Nico si limitava a rispondere a monosillabi tanto per non sembrare scortese. Il moro sbadigliò e Will non poté resistere all'impulso di sporgersi oltre il tavolo e posargli un leggero bacio sulla guancia: lo trovava adorabile.


 

Terminata la cena, i due raggiunsero Bianca davanti alla TV: il film era quasi finito, il brigante Flynn stava raccontando di come avesse chiesto a Rapunzel di sposarlo. Quello fu l'inizio della fine.

- Papino, - chiese Bianca, riferendosi a Will. - Potresti raccontarmi della tua proposta di matrimonio?

Nico lanciò un'occhiataccia a suo marito, che purtroppo il biondino non colse. Al contrario, Will si accomodò sul divano e prese Bianca in braccio. Invitò poi Nico a sedersi accanto a lui. Il moro gli si avvicinò con riluttanza, rivolgendo un grosso sorriso alla piccola Bianca.

- È una storia un po' lunga, ma posso assicurarti che è anche la più bella che possa essere raccontata... - Will iniziò a raccontare, mentre un fiume di ricordi investiva lui e quello che ormai era suo marito.

 

Will se ne stava sul letto, immobile, rivolto verso Nico. Non si sarebbe mai stancato di ammirare i suoi lineamenti, di sorridere vedendo il suo viso disteso, almeno di notte. Non avrebbe mai smesso di trovarlo bellissimo, con quella sua pelle delicata e quei suoi lunghi capelli scuri.
Will si diede mentalmente della tredicenne innamorata, tuttavia non smise di guardare il suo fidanzato che dormiva, continuò, anzi, ad osservare ogni particolare.
Il rumore fastidioso della sveglia del suo cellulare lo scosse da quei pensieri: l'ora era arrivata!
Facendo attenzione a disattivare il dispositivo prima che Nico si svegliasse, Will si alzò dal letto e si diresse verso il bagno della vecchia casa al mare di suo padre.  
I due erano andati lì per trascorrere del tempo da soli: Will aveva affittato un mucchio di film da guardare assieme, e la spiaggia, distante pochi metri dalla vecchia villetta, era il luogo ideale per starsene sdraiati al sole. Tuttavia il motivo per il quale Will aveva portato Nico lì era ben diverso dal passare una settimana di coccole e risposo. 

intenzione

Ma Will aveva paura, ne aveva tanta… perché, conoscendo il suo fidanzato, c’era da aspettarsi che capitasse qualunque cosa. Il biondino si impose di rimanere calmo ed indossò un paio di bermuda sopra ai boxer gialli coi quali aveva dormito, poi, in punta di piedi, tornò nella camera da letto ed impostò la sveglia affinché suonasse alle cinque in punto. Aveva solo un’ora per organizzare tutto al meglio.

Will aveva scelto quell’orario perché sapeva quanto a Nico piacesse vedere il sole che sorge. L’alba era sempre stato il momento preferito dal suo ragazzo ed il biondino voleva che tutto fosse perfetto quel giorno, voleva che tutto andasse per il meglio.

Infilate un paio di infradito, il ragazzo si diresse furtivamente verso la cucina, dove la macchinetta, impostata la sera prima, aveva appena finito di preparare del fumante caffè nero. Caffè che, per inciso, a Will non piaceva neppure. In effetti trovava quella bevanda abbastanza amara e continuava a chiedersi come facesse Nico a berne tanto.

Il ragazzo mandò giù un sorso ed immediatamente si sentì più sveglio; si avvicinò ad uno dei cassetti della cucina e ne estrasse una pila di cinque buste da lettere, ognuna delle quali era contrassegnata da un numerino.

-Bene! - si disse Will – iniziamo!

 

Il suono della sveglia fece aprire di scatto gli occhi al povero Nico. Il ragazzo si voltò pigramente, tentando di avvicinarsi a Will. Purtroppo trovò solo una fredda porzione di materasso abbandonata. Si affrettò a disattivare il cellulare del suo ragazzo ed aprì gli occhi, solo per trovarsi davanti una busta di carta contrassegnata dal numero uno, scritto in nero a caratteri cubitali.

Nico si affrettò ad aprirla e ne trasse fuori un foglietto, sul quale Will aveva scritto con un'orribile penna verde.

 

Caro raggio di sole,

Ho organizzato questa piccola caccia al tesoro per ehm... farti una sorpresa. Le regole sono semplici: dovrai risolvere gli indovinelli che ho preparato e scoprire in cosa consiste il “tesoro” da trovare. Che ne dici iniziamo?

Dovrai trovare il primo libro che abbiamo letto assieme...

Ti amo tanto...

Will

 

Nico sorrise come un ebete e si chiese cosa avesse in mente quel folle del suo ragazzo. Si alzò dal letto e si avvicinò all'armadio, infilandosi un paio di bermuda scuri (ebbene sì, Will era riuscito a convertirlo) ed una canottiera nera. Il ragazzo era davvero stanco (aveva controllato l'orologio ed erano ancora le cinque del mattino), tuttavia, era anche curioso di sapere per quale motivo il suo ragazzo avesse organizzato tutta quella messinscena. Così Nico decise di accettare la sfida e si diresse verso la cucina, dove era sicuro di trovare il libro del quale Will aveva parlato.

Non fece in tempo ad entrare nella stanza che subito vide, poggiato sul tavolo, un vecchio volume ingiallito. Nico sorrise e ne lesse il titolo in copertina: “Le Metamorfosi”, la più famosa opera dell'autore latino Ovidio, che il moro aveva dovuto leggere ed imparare per il suo esame universitario di latino. Era stato proprio Will ad aiutarlo a ripassare, era quindi ovvio che il biondino si riferisse a quel libro.

Nico lo aprì e vi trovò all'interno una busta contrassegnata dal numero due. Ovviamente l'aprì. All'interno c'era un altro messaggio scritto dal suo ragazzo.

 

Caro raggio di sole,

Sei riuscito ad arrivare fin qui? Mi stupisco sempre più delle tue capacità... però, vediamo se ti ricordi anche cosa abbiamo mangiato subito prima di darci il nostro primo bacio...

Ti amo tanto, tanto...

Will

 

Nico iniziava a trovare che il suo ragazzo fosse terribilmente sdolcinato, tuttavia non riuscì a trattenersi dall'andare verso il frigo. “Quella” torta poteva essere solo lì dentro.

Il moro aprì l'anta del frigo e vi trovò dentro, ordinatamente disposte, tre torte: una al cioccolato, una alla marmellata ed una torta gelato. Nico era davvero confuso: si ricordava perfettamente che lui e Will si erano tirati addosso del gelato al cioccolato, prima di baciarsi per la prima volta. E ricordava perfettamente anche le parole di Will, non appena le loro labbra avevano smesso di toccarsi. “Sei così dolce” gli aveva detto, e Nico gli aveva tirato una gomitata, per poi baciarlo nuovamente.

Il ragazzo sorrise a quel ricordo, rendendosi improvvisamente conto del tranello che il suo fidanzato gli aveva teso. Le torte erano state messe in frigo per distrarre Nico dal suo vero obbiettivo: il congelatore! Il ragazzo spalancò l'anta superiore del frigo e vi trovò all'interno una scatola di polistirolo. La aprì e, ovviamente, scoprì che vi era contenuta una busta di carta, contrassegnata dal numero tre.

Il suo ragazzo stava iniziando a farlo innervosire... ma doveva ammettere che tutta quella faccenda lo incuriosiva da matti. Nico aprì la busta e ne estrasse un foglio bianco, sul quale Will aveva scritto un messaggio con l'inchiostro nero.

Ciao amore,

se sei arrivato fino a qui vuol dire che ti ricordi davvero un bel po' di cose sulla nostra storia... sei addirittura riuscito a superare il trabocchetto delle torte (a proposito, puoi mangiare tutto quello che vuoi, le ho fatte proprio per te).

Ah, ho dovuto cambiare colore, la penna verde si è scaricata... peccato, mi piaceva davvero tanto!

In ogni caso questo è il terzo indovinello, vediamo quanto sei bravo:

Il nostro primo, vero appuntamento! E ricordati di non ridere troppo, altrimenti ti si sloga la mascella …

Forse dovrei smetterla di dirti che ti amo tanto...

o forse no.... ti amo tanto, tanto, tanto!

Will

Nico gettò via la busta con un enorme sorriso stampato sulle labbra. Il suo ragazzo gli aveva appena messo a disposizione tre torte, di cui una al cioccolato, e lui non avrebbe di certo rifiutato. Si avvicinò al mobile della cucina ed afferrò un coltello, poi si avvicinò alla credenza e prese un piattino. Adesso non gli restava che mangiare la torta.

Ne tagliò una fetta e la depositò nel piattino, dirigendosi verso la quarta tappa di quell'assurda caccia al tesoro.


 


 


 

N.D.A

Innanzitutto buongiorno a tutti e grazie per aver letto questa prima parte della storia...

Allora, mentre questa fic viene pubblicata io mi trovo in Inghilterra quindi ringrazio tantissimo Glenda che pubblica al mio posto.

Questa fic è nata per rispondere ad un bando di concorso ( tutte le informazioni sopra) e devo dire che mi sono particolarmente divertito a scriverla ( anche se ho dovuto usare tutta la forza della quale ero capace).

Aspetto le vostre recensioni ( e sappiate che mi dispiacerebbe davvero moltissimo non averne... per favore...) e vi lascio con un piccolo piccolo annuncio:


 

ANNUNCIO:

Per tutta l'estate ( quelle poche settimane che sarò a casa) non vorrei dedicarmi subito ad una nuova long ( salterei troppe pubblicazioni e non voglio farvi aspettare) ma concentrarmi su qualche oneshot. Una di queste ( la prima in assoluto) sarà qualla commissionatami da multifandomania. Chiunque volesse commissionarmi una storia ( dai fatevi sentire!) può mandarmi un messaggio o scrivere alla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Eolide98/1811128499111467?ref=hl)

 

   
 
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