06/07/2015
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Mi domando se lui la ricorda ancora quella sera. La sera in cui i nostri sguardi si incrociarono, e le nostre strade si unirono formando un unico sentiero. La sera in cui ''il lupo catturò l'agnellino'' rendendolo qualcosa di prelibato, unico e importante. Non ero sicuro di nulla, spaventato all'idea di cosa mi sarebbe potuto succedere, eppure mi sono fidato. C'era qualcosa nei suoi occhi, nel suo modo di parlare che mi rassicurava fino a convincermi di chiudere quella porta metallica grigia. Il mio cuore pompava così tanto sangue che mi vennero le vertigini, tanto da sentire il sangue defluire in mille punti diversi finché non lo guardai meglio. Quel corpo scolpito, quel Dio Greco che emanava feromoni... ''Cazzo quanto era bello!'' Come è potuto succedere che una tale meraviglia si potesse innamorare di un ragazzino che non aveva nessuna esperienza, che era una vera è propria palla al piede? Come ha potuto sopportarmi giorno dopo giorno, restandomi accanto nonostante i numerosi disastri e problemi?
Tutti pensavano che non saremo durati, che era la storia della scopata di una notte; invece è diventato l'amore della mia vita. Un'amore che ha superato i pregiudizi delle persone, dei genitori, degli amici. Ha superato traumi recati da mazze da baseball, violinisti, uomini assetati di potere tanto da escludere i gay dalle discoteche facendogli passare le serata in casa come gli etero. Ha superato la distanza, il lavoro, il cancro, la separazione e le bombe! Questo amore è nato per vivere e spero che in un modo o nell'altro si possa ricordare quella notte, perché lui non mi ha insegnato solo ad essere un ottimo omosessuale, mi ha insegnato a vivere, mi ha insegnato ad essere un uomo.
