AVVERTENZA PER I
LETTORI:
Ogni tanto riemergo con
storie disseppellite da anni di oblio! Sto elaborando una mia
produzione della
maturità, che cambierà fandom (sto buttando
giù una saga familiare a tema The
Lion King, ma prima che veda la luce passeranno mesi), ma per adesso mi
faccio
vedere solo riproponendo vecchie storie, scritte quando avevo
più tempo/più
ispirazione/più dolore da gridare al mondo.
Ho scritto la storia
più di dieci anni fa, come si può ricostruire
dalla data dei diari.
Questa storiella era
capitolo di una storia più grande, di cui rappresentava
sostanzialmente quello
che adesso si chiama spin-off. Ma mentre la storia generale non ha quel
tocco
di brio che ancora me la fa piacere, questa mi muove ancora dei
sorrisi.
E ho pensato di condividerla
qui, nella speranza che magari possa far sorridere anche voi.
ALTRA AVVERTENZA: I personaggi umani che
compaiono nella fiction
esistono nella realtà. La storia raccontata, tuttavia, non
ha alcun riferimento
tangibile con avvenimenti svoltisi nella vita reale.
ENNESIMA, MA VI
GIURO ULTIMA, AVVERTENZA: [nota
originale scritta nel 2004]
I Pokémon e tutto
quel
che è ad esso collegato appartengono ai rispettivi
proprietari.
Tutti i personaggi
menzionati in codesto capitolo, ad eccezione dei personaggi
Pokémon, esistono
nella realtà, ho soltanto provveduto a variare di poco i
loro nomi e/o i loro
cognomi e ad aumentare di qualche anno la loro età
effettiva. Posso pertanto
affermare che i personaggi non appartengono a me ma a loro stessi,
fatta la dovuta
eccezione per il personaggio che mi rappresenta (ma non vi dico qual
è). Ma
devo precisare che Yari è in realtà un ragazzo.
Il
Fantasma Del Banki
Dal
diario di Yari Bbionda, 29 settembre 2004/x
Ahaaa!
Tragedia! Omicidio! Infanticidio! Patricidio! Cazzo!
Sono
ancora sconvolta. Ho chiesto al mio principale, Flavius, di stringermi
tra le
mani le mie zampette gelide e tremanti, e lui ha accettato mormorandomi
dolci
parole di conforto. È davvero gentile, quando vuole.
Poi si
è addormentato sulla poltrona, cosa molto meno gradevole e
poco comprensibile
essendo lui il secondo testimone di una morte scellerata.
Ah!
Questa
non te l’ho ancora detto: è morto Richard Poppi.
Il miliardariucolo che a
luglio sperai m’avesse notato. Ebbene, sì, mi ha
notato... anche se con mesi in
ritardo. Mi ha chiamato ieri, nel primo pomeriggio. Stavo spolverando
l’obelisco preferito di Flavius, cui ha dato
l’affettuoso nomignolo di
Ilarionz. Io ho ancora maggiore intimità con tale obelisco
(sono io che lo
pulisco tutti i fottuti giorni), motivo che mi conduce a chiamarlo
semplicemente Ilario. Ilario ha bisogno di cure costanti, e pretende
attenzioni
giornaliere e precise. Non mi distraggo mai quando lo pulisco.
La
chiamata di Richard mi ha lasciata perplessa. Mi ha chiesto di
incontrarci
quella stessa sera in un motel a mezza stella, “La stamberga
cadente”, appena
fuori città. Nella camera numero 69, un numero un programma.
Si è lasciato
sfuggire un’allusione a mille milioni di milioni di Euro, e
ciò ha destato non
poco la mia attenzione. Tanto che ho lasciato da parte persino Ilario.
Ho
ottenuto da Flavius un permesso e mi sono subito precipitata a
“La stamberga”
agile sul mio Ponyta bianco. L’ho parcheggiato proprio di
fronte al motel e
sono entrata. Stanza 69. Poppi era già lì,
addobbato in boxer leopardati e con
una luce sbarazzina negli occhi. Mi ha fatto entrare, mi sono tolta il
giubbotto di pelle di Tauros e ho scosso la folta chioma bionda. Poppi
mi si è
avvicinato e mi ha baciata dolcemente sulle labbra.
Ci
siamo spogliati e ci siamo rintanati sotto le coperte. Lì
abbiamo continuato a
baciarci e a toccarci... ma questi sono dettagli insignificanti. Quasi
piangendo, mi ha confessato di essere ancora vergine, e ciò
mi ha a dir poco
stupita. Comunque, gliel’avrei fatta ben perdere io, quella
sua verginità!
Io
conosco le pratiche sessuali come pochi al mondo, e gliel’ho
dimostrato con
ardore, passione, dedizione e trasporto.
Ma il
suo debole cuore non ha retto: all’apice
dell’orgasmo, ha avuto un attacco di
cuore e si è afflosciato tra le mie braccia. È
stato un evento a dir poco
traumatico.
Sono
tornata alla villa al galoppo, senza far caso ai limiti di
velocità. Per
fortuna nelle vicinanze non c’erano poliziotti, carabinieri o
ausiliari del
traffico. Ho raccontato tutto a Flavius. Piangevo. Dall’uomo
di mondo che è,
quello ha chiamato subito la polizia... o l’ambulanza, non
ricordo. Dio dio, è
stato tremendo!
E
anche, non avrò mai altra occasione di ottenere
così facilmente mille milioni
di miliardi di Euro... o quanti erano. Che sfigata che sono!