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Autore: SumoNessuno    07/07/2015    0 recensioni
Inquisitore Krogal Travelyan Cavaliere incantatore, dopo aver sconfitto Corypheus decide di combattere gli alti draghi, anche se non è così semplice come sembra...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Inquisitore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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"Bene, si parte! " esordì l'inquisitore Travelyan. Nel cortile, Sera, il Toro e Blackwall si erano riuniti per una breve riunione. Decisero la strategia da attuare assieme al comandante Cullen, ed ora erano pronti. Avevano circa un giorno e mezzo di cavallo per arrivare alle terre centrali. Krogal ancora si ricordava la prima volta in cui l'aveva visto. Aveva appena trovato un accampamento, dopo aver sconfitto il capo dei banditi della strada dell'Est; si era poi diretto in una grotta che dava in un grande spiazzo. Appena uscì vide una scena orribile: corpi umani straziati dai cuccioli di drago, uomini carbonizzati, case distrutte dalle fiamme, ed eccolo. Si alzò in volo con un possente battito d'ali, e il suo corpo dorato brillò alla luce del sole del pomeriggio. Krogal era paralizzato, sia dalla'estasi di quella magnifica creatura, sia dalla macabra scena che gli si parava davanti. Cassandra dovette trascinarlo via di peso, dato che quel mostro li aveva visti e stava emettendo fumo dalle narici. Riuscirono a scappare, ma all'inquisitore quel panorama rimase impresso nella mente. E ora poteva uccidere quella creatura. Una contadina glielo aveva chiesto. Avrà avuto appena 18 anni, e aveva incontrato l'inquisitore a Redcliffe, lui era l'unica persona che l'aveva ascoltata. Diceva che la sua famiglia e la fattoria furono distrutte dalla furia bruciante del drago. Non aveva niente per ripagarlo, ma lui comunque accettò. sapeva cosa significasse perdere la propria famiglia. Mancavano circa 2 ore all'arrivo, il sole del tardo mattino era spuntato dalle nuvole, illuminando le terre centrali. Tutti erano assorti nei loro pensieri, Sera si stava domandando quanto oro le avrebbero dato per la testa di quel mostro, Blackwall cercava di rimanere calmo il più possibile, ma ogni rumore che sentiva dai bordi del sentiero lo metteva in guardia; il Toro era eccitato quanto un ragazzo la sua prima volta con una ragazza. Quel misto di ansia e adrenalina gli scorreva nelle vene, e il suo cuore gli stava esplodendo nel petto. L'unico che sembrava realmente calmo era l'Inquisitore, stava mentalmente ripassando il loro piano, anzi tattica, dato che, con una creatura in grado di distruggere una casa con la coda, prevedere le sue mosse è praticamente impossibile. Guardava fisso l'orizzonte: la strada dell'Est era praticamente deserta, se non per un paio di fennec che scorrazzavano in giro. Finalmente, a mezzogiorno, erano arrivati all'accampamento. Un giorno e mezzo di viaggio, niente banditi o orsi, era stato anche piacevole. Avevano raccolto della radice elfica per delle pozioni curative, e del loto sanguigno per dei tonici di resistenza al fuoco. Erano pronti. Si diressero verso la grotta, e quando uscirono la puzza di cadavere putrefatto copriva il dolce profumo dell'embrium lì vicino. Intorno a loro, cadaveri squartati pieni di larve e mosche, sangue raggrumato sui sassi, e dei cuccioli di drago dormivano sopra una pila di ossa. Quell'odore di morte stava facendo salire un conato di vomito all'inquisitore, ma dovette trattenersi. Non poteva dimostrarsi debole. Dopo pochi passi, apparve. Si sentí prima un urlo, poi da dietro una cortina di fumo si vide l'ombra nera di due immense ali spiegarsi. Il battito d'ali scacciò il fumo, rivelando una casa bruciata, ormai cenere. Il drago cominciò a volare in tondo sopra le loro teste, poi cominciò con le palle di fuoco. L'inquisitore molto velocemente creò attorno al suo gruppo una barriera magica, e la sfera fiammeggiante si infranse senza causare danni a loro. Il dorsogelido poi sembrò volare via, ma stava solo andando nel suo nido. Corsero verso il giaciglio del drago, superando i resti della fattoria. Lui era lì che li aspettava, sopra una roccia, pronto al combattimento. Il Toro era più eccitato che mai, prese rapidamente la spada Certezza e si mise pronto ad aspettare un ordine. Blackwall dovette convincersi di non essere in un sogno, e si maledisse per aver detto sì a quella pazzia. Sera avrebbe voluto darsela a gambe, ma tutti quei cuccioli erano alquanto problematici. Alla fine, il drago riprese il volo, cominciò a volare in cerchio sopra le loro teste, e Krogal decise di cominciare ad attaccare. "Tiriamolo a terra!" urlò ad alta voce. Sera sparò la sua freccia esplosiva, il Toro e Blackwall usarono la catena uncinata e Krogal lanciò una serie di colpi gelidi. La freccia esplose sulla testa del drago, le catene gli presero le ali e i colpi ghiacciati esplosero in pieno petto. La sua caduta fu rovinosa: il gruppo dovette spostarsi velocemente per non essere schiacciato dal corpo del drago. Si alzò tutta la polvere della zona, causando molta confusione. Tutti i sensi erano offuscati: quel fumo terroso non permetteva di vedere nulla, l'odore di cadavere e sangue raggrumato erano molto forti, ma c'era silenzio. "Sera! Toro! Blackwall! Dove siete?!" urlò l'inquisitore. "Siamo qui capo! Segui la mia voce!" rispose il Toro. Il fumo stava calando, e Krogal intravide qualcosa . Un paio di grosse corna. "Toro eccomi! Dove sono gli altri?" chiese l'Inquisitore. ""Capo dove sei?! Siamo tutti qui, non siamo feriti! Vieni! " la sua voce sembrava lontana, eppure lo vedeva davanti a sé. O meglio, credeva di trovarlo davanti a sé. Sgranò gli occhi, il fumo cominciò a posarsi, e vide davanti a sè il muso del drago. Era vivo, ma le catene gli si erano avvolte sulle ali, e a quanto pare la freccia e gli incantesimi gli avevano fatto molto male. Aveva gli occhi chiusi, magari l'esplosione gli aveva danneggiato la vista. Krogal fece un paio di passi indietro, poi il Toro esclamò " spostati da lì!!!" il drago aprì le fauci e sparò una fiammata in avanti. Krogal eresse una barriera di ghiaccio di fronte a sé, cercando il tempo per contrattaccare. Quando il drago smesse di sputare fuoco, Sera gli sparò sulla fronte un altro dardo esplosivo, ma stavolta sembrava che la sua pelle si fosse indurita, dato che non ne risentì. Si di meno un paio di volte, e gli furono sufficienti per liberarsi. Krogal capì che doveva fermarlo, lanciò la sua bufera di neve che sembrò rallentarlo un po', dando il tempo agli altri di arrivare. Il Toro colpì com tutta la sua forza la zampa anteriore destra della bestia, ma la lama sembrò rimbalzare. Blackwall tentò vari affondi e colpi di scudo, ma niente. Era una barriera. L'inquisitore aveva letto che quando si sentono in pericolo, gli alti draghi tendono fortemente i muscoli, rendendo la pelle più coriacea, e alcuni si ricoprivano di fiamme, ghiaccio o fulmini. Il dorsogelido aveva ripreso il volo, e era andato su una piccola altura lì vicino. Krogal doveva decidere in fretta, prima che quello tornasse all'attacco. "Sera, voglio una tempesta di freccie su quel drago! Blackwall proteggi Sera! Toro, noi gli andiamo ..." prima che potesse finire di dare ordini, il drago emise un forte urlo, che stordì il gruppo. Mentre cercavano di riprendersi, dei cuccioli di drago stavano arrivando sul campo di battaglia. Dovettero riprendersi in fretta: i famelici cuccioli li avevano accerchiati e il drago cominciava a emettere fumo dalle narici. Barriera magica, pioggia di frecce, terremoto, colpo di scudo e stretta invernale, e i cuccioli erano andati.il drago cominciava a innervosirsi, e sembrava stanco. Era il momento di andarci veramente pesante. Krogal sfoderò la sua lama spirituale, e incitò i guerrieri a seguirlo. Si diressero verso l'altura, proteggendosi dalle fiammate continue della bestia; quando arrivarono, gli si precipitarono contro. Blackwall teneva su di sé l'attenzione del drago, subendo artigliate, vampate di fuoco e morsi, il Toro ormai era una furia cieca: attaccava con potenza il corpo del mostro, senza fermarsi. L'inquisitore continuava a colpire le zampe posteriori del drago, e dopo un po' cedettero; Sera intanto continuava a tirare miriadi di frecce, che si infilzavano su tutto il corpo dell'animale. Quando ormai era stanco, Krogal gli salì sul dorso, e infilzò la sua lama nella schiena dorata della creatura. Con un forte sobbalzo il drago cercò di liberarsi da quell'uomo, ma il Toro alzò in aria la sua spada e lo colpì violentemente sul collo, lacerandogli la pelle. L'urlo che seguì fu raccapricciante: sembrò che la stessa madre natura fosse stata ferita. Blackwall colpì la bestia sul muso con il suo scudo, ma questa rispose con l'ennesima fiammata che per poco non gli bruciò la faccia. Tutti erano ormai sfiniti, così l'inquisitore estrasse la spada dalla schiena del drago, e un fiume di sangue sgorgò fuori dalla ferita. Cercò invano di infilzarlo ancora, ma il Dorsogelido si girò su sé stesso, e Krogal, preso alla sprovvista, rimase schiacciato sotto il corpo della creatura. Il Toro, adirato più che mai, gli si lanciò addosso con tutta la sua forza, sventrando l'animale. Blackwall dovette riprendersi dallo shock, e aiutò il compagno a salvare il loro capo. Il drago era ormai morto, e fiumi di sangue bollente uscivano dall'enorme taglio che aveva sul ventre. Blackwall, il Toro e anche Sera cercarono di far rotolare su un lato l'enorme cadavere, ma era troppo pesante per loro. "Non può essere morto, no non può" continuava a ripetersi il Toro. "Dobbiamo trovare un modo di tirarlo fuori da lì sotto." disse Blackwall. Non riuscivano a pensare, l'adrenalina continuava a scorrere nelle loro vene, e loro erano sporchi di sangue dalla testa ai piedi. Non si volevano dare per vinti, ma non avevano più forze né idee. Poi un rumore. Uno scricchiolio, lieve, ma tutti lo avevano sentito. Ancora, ma stavolta più forte, più intenso. E ancora, ancora, sempre più forte e con intervalli più brevi. Proveniva dal cadavere del drago, e ora cominciava a vedersi una leggera nebbiolina blu. Poi una parte del ventre diventò tutta azzurra, era ghiaccio, e si ruppe con un forte eco. Da quel buco spuntò un bastone che reggeva un giovane duomo, con i capelli neri e gli occhi verdi. L'inquisitore era vivo. I tre rimasero a bocca aperta, poi il Toro corse verso di lui e lo sollevò in aria, stava quasi per piangere, ma si trattenne e disse "come cazzo ti sei permesso di fingerti morto!? Ci hai fatto prendere un colpo bastardo!!!!" Krogal sorrise, poi gli rispose "anche io sino felice di vederti Toro, ma ora può lasciarmi andare?" il Toro lo rimise a terra e anche Sera e Blackwall lo raggiunsero. Gli chiesero come abbia fatto a sopravvivere, ma lui rispose di essere troppo sfinito per spiegare, e poi voleva raccontarlo una volta sola a tutti, a Skyhold. Allora, dopo essersi riposati all'accampamento, partirono per fare ritorno a casa. Da quando quel drago era morto, le terre centrali sembravano essere più splendenti che mai: la radice elfica formava cespugli fitti, l'embrium formava grandi corolle rosse nella radura verde. L'erba esile vicino al lago era rigogliosa più che mai, e il loto sanguigno fioriva copiosamente. Quella creatura costringeva l'ambiente circostante? Adesso che era morto, tutti, anzi tutto, era felice. In un giorno e mezzo furono a Skyhold, e ci fu una calorosa accoglienza per il gruppo vincitore. Purtroppo, l'inquisitore aveva un'infezione alla gamba sinistra, che nello scontro si era rotta, e il femore aveva lacerato i tessuti dell'arto. Si fece medicare nell'infermeria del piano inferiore di Skyhold, poi venne trasportato controvoglia nei suoi alloggi. Detestava essere trattato da nobile, lo faceva sentire distaccato dal resto del mondo, ma ogni sua impresa aumentava la sua fama, e l'uccidere un alto drago l'aveva reso praticamente una celebrità. Rimase da solo un paio di ore, poi prese il suo bastone e scese nel salone principale; lì c'erano tutti i suoi amici e vari nobili da Val Royeux a discutere su ciò che era accaduto nelle terre centrali. Quando entrò nell'atrio, Cassandra gli si avvicinò, gli mise il braccio sotto il suo e, nell'orecchio, gli disse "Preparati a spiegare tutto in stile Araldo di Andraste". Lo accompagnò fino al trono, poi lo lasciò sedere e richiamò l'attenzione dei commensali. "Signori e signore, amici e consiglieri, siamo qui stasera per congratularci con l'inquisitore Travelyan, che appena un giorno e mezzo fa ha ucciso l'alto drago che incuteva timore nelle terre centrali fereldiane: il dorsogelido fereldiano. Un applauso all'Araldo di Andraste e Inquisitore, Krogal Travelyan!" la sala esplose in un fragoroso applauso, e l'inquisitore si sentì più in imbarazzo che mai. Poi, uno dei nobili chiese come aveva fatto a sopravvivere sotto il peso di quella bestia. Ecco la domanda che tutti aspettavano, dato che la battaglia l'avevano già ripetuta centinaia di volte, e ora un bardo voleva scriverci una canzone. L'inquisitore non poteva che raccontare, anche se tutti quelli sguardi lo mettevano a disagio, come quella volta ad Halamshiral. "Allora, c'è da dire che se io sono qui stasera, è grazie a Andraste e ad il Creatore. Comunque, ero sul dorso del drago, la lama spirituale infilzata nella sua carne che zampillava sangue bollente ovunque. Intanto i miei compagni, il Toro di ferro, Blackwall e Sera, lo stavano tartassando di colpi. Poi, cercai di spingere in profondità la spada, ma l'osso dorsale me lo impediva, quindi la estrassi e lui si capovolse, tirandomi sotto. Come sono sopravvissuto? Il Dorsogelido è un drago di fuoco, molto debole agli incantesimi di ghiaccio. Riuscii a trarre le mie ultime forze per lanciare un ultima barriera di ghiaccio, ma c'era poco spazio, così la creai nella schiena della creatura. Era morto, e io ero dentro il suo cadavere ghiacciato. Mi serviva un attimo di tempo per riprendere le forze per uscire da quella carcassa, intanto i miei compagni stavano smembrando il ventre dell'animale, e non potrei essere più contento nel sapere di avere amici che sono disposti a scavare dentro un drago morto per salvarmi. Detto questo, ho ripreso fiato, poi ho cominciato a lanciare delle raffiche gelide verso l'alto, ghiacciando il corpo e rompendo i cristalli a colpi di bastone. Alla fine sono uscito. La gamba me la sono rotta mentre cadevo dalla schiena del drago. E ora, eccomi qua." tutti erano in silenzio, esterrefatti, poi Josephine si fece avanti, prendendo la parola. "Inquisitore, adesso il corpo del drago può essere usato dai nostri ricercatori, dall'arcanista Dagna e dal fabbro Harrit per svolgere ricerche sull'anatomia degli alti draghi e su come utilizzare le loro parti a scopo offensivo. Ora, ci serve il supporto di alcuni ricercatori di Val Royeux e potremmo stringere un'alleanza con i Penteghast di Navarra..." Cassandra fece una smorfia di disgusto, poi si girò verso Josephine e sorridendo toccò l'elsa della spada. "O-oppure possiamo stringere alleanze con i nani o con il Tevinter... Pensaci su". Krogal la congedò, e lei si ritirò a scrivere. Poi lui si alzò dal trono, reggendosi tremolante sul suo bastone, rifiutò l’aiuto dei suoi amici e se ne andò nella sua camera. Quandò arrivò, vide Dorian seduto sul letto, le braccia conserte e il viso serio. “Sappi che sei un idiota. Se ti facevi uccidere da quella bestia, ti avrei riportato in vita solo per poterti massacrare con le mie mani”. “lo avresti fatto veramente?” “Probabilmente no. Ma, chissà, sono un malvagio mago del Tevinter…” i due risero, poi Krogal si sedette di fianco al suo amato, si baciarono e, con il sole che tramontava dietro le montagne gelide, si addormentarono abbracciati. Ok, ci ho messo un po’ a scrivere, e questa volta il capitolo è lungo, dato che volevo descrivere i combattimenti. Probabilmente non è stata una buona idea, ma mi è sempre dispiaciuto leggere storie in cui non si descrive un minimo di azione. La spada Certezza usata dal Toro è la spada che aveva Samson, e prima era appartenuta all’alto-comandante Meredith, in Dragon Age II. Può darsi che ci siano delle incongruenze o errori grammaticali, in caso avvisatemi. Al prossimo capitolo con Vinsomer e il Cacciatore delle Alture!!! p.s. io ho provato ad usare il programma NVU, ma probabilmente ho sbagliato qualcosa se il testo appare tutto attaccato. scusate D:
   
 
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