Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Atra    07/07/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Rimango anch’io- decido, piantando il pugnale fra due costole del mio nemico e strappandolo con foga, prima di dargli un calcio per atterrarlo e finirlo. Seifer mi sente e solleva la testa, mandando comunque all'altro mondo il soldato avversario con un fendente alla cieca:
-Atra, tu non perderai l'adunata per me- ringhia, senza accorgersi del profondo taglio che ha sulla spalla. Io mi avvicino a lui, togliendo di mezzo qualunque soldato mi ostacoli, e gli poso una mano sulla ferita. Lui trasalisce e spalanca gli occhi quando sollevo le dita macchiate del suo sangue.
-Non permetterò che tu ti faccia ammazzare qui. Io resto con te- gli dico fulminandolo con lo sguardo, prima di guarirgli la ferita con una magia curativa. Seifer distoglie lo sguardo dalla sua spalla per incontrare il mio e mi sfiora una guancia con la nocca del dito indice, annuendo piano in un ringraziamento silenzioso. Sorrido leggermente per incoraggiarlo, prima di voltarmi verso gli altri:
-Muovetevi, vi copro io. Seifer, - e qui mi rivolgo a mio fratello, che rinsalda la presa sull'Hyperion - aprigli la strada- ordino. Lui annuisce e si fa largo verso il montacarichi, mentre io gli do le spalle e respingo più soldati che posso mulinando il pugnale, che è piccolo ma letale in questo tipo di combattimenti di massa.
In questo momento l'ascensore risale con altri soldati e sento Squall emettere un grido di frustrazione, prima di urlare:
-"Polvere di diamante"!-.
Maledizione, doveva evocare proprio Shiva, il G.F. del ghiaccio? Accidenti, fa un freddo cane...
Le lamiere di metallo iniziano a ghiacciarsi, rendendo il pavimento scivoloso. Oh fantastico, ci manca solo che cada e mi faccia ammazzare come un'emerita idiota.
La lama del mio pugnale si copre di minuscoli cristalli, mentre la creatura del ghiaccio si dà da fare per liberare il montacarichi dai nemici, imprigionandoli in un gigantesco blocco di ghiaccio.
Bene, ora sono pronti per la prossima Era Glaciale.
Fortunatamente Shiva è rapida e quando se ne va la temperatura torna normale, con grande gioia della mia mano che stringe il pugnale. Lo passo nell'altra, mentre muovo le dita intorpidite per far affluire il sangue. Il rumore del montacarichi che scende mi avvisa che siamo rimasti solo in due.
Seifer mi raggiunge mulinando l'Hyperion, un sorriso complice sul volto:
-Allora sorellina, cominciamo a contare da qui - mi sfida, stringendo gli occhi quando una goccia di sangue scivola via dalla lama della sua arma - Tu con l'arco e io con il Gunblade. Ti sfido: vediamo chi ne abbatte di più-.
Allungo una mano a contare le frecce nella faretra e mi scosto una ciocca di capelli con il dorso della mano, annuendo decisa e provando la ormai familiare sensazione di déjà-vu e un tuffo al cuore come ogni volta che mi dice "ti sfido":
-Ci sto- dico solo con un sorriso complice, facendo vagare lo sguardo sui soldati davanti a noi, che non si stanno nemmeno rendendo conto del fatto che stiamo scommettendo sulle loro vite.
-A quanto stiamo con le sfide dell'ultimo mese?- si informa Seifer, allungandomi una Pozione. Io la respingo gentilmente, sfiorando solo con le dita la bottiglietta, perché sto bene:
-L'ultima l'hai vinta tu per poco - ringhio, mentre lui scoppia a ridere additando la mia faccia scocciata - E adesso sei in vantaggio con 7 contro le 6 che ho vinto io, contando anche quella di prima al piano di sotto-.
Sorrido quando Seifer ridacchia annuendo, soddisfatto che io la conti come una sfida accettata e vinta. Ormai non si stupisce più del fatto che io riesca a leggerlo quasi meglio di me stessa. Anche a lui fa sempre lo stesso con me.
-Quindi con questa andiamo in pari- concludo, allargando il sorriso serafica. L'espressione di Seifer si indurisce subito, mentre stringe fino a farla crepare la bottiglietta in vetro sottile della Pozione che ha appena bevuto.
Uh, sto tremando dalla paura.
-Non credere che ti farò vincere, Atra- dice con voce seria, mentre un frammento di vetro si frantuma contro il suo stivale. Alzo lo sguardo per sfidarlo, prima di stringere una freccia fra due dita e puntargliela contro:
-No, io credo solo che ti farò perdere- sibilo, facendogli l'occhiolino. Seifer scaglia con rabbia la Pozione contro il primo soldato della fila che ci sta davanti e questo è il segnale d'inizio.
Arretro velocemente per raggiungere la trave da cui stavo tirando prima, iniziando subito a prendere di mira i soldati e ad abbatterli uno a uno.
Seifer scatta in avanti e la lama dell’Hyperion fischia in aria prima di penetrare con uno schiocco secco nella spalla del soldato che ha di fronte, frantumandogli la clavicola. Nessun urlo di terrore o di dolore: non ha nemmeno il tempo di rendersi conto della ferita, perché la sua testa sta già volando in tutt’altra direzione. Mio fratello lancia un grido selvaggio e afferra il braccio di un altro nemico con tanta forza da disarmarlo, per poi dargli un calcio nel ventre e sparargli dritto nel cuore, prima di girarsi di scatto; il soldato che voleva sorprenderlo alle spalle non trova più la schiena scoperta di Seifer ma la lama del Gunblade, che gli sorride irrisoria prima della collisione con il metallo della semplice spada del militare. In questo confronto diretto non c’è storia: il soldato perde la presa sulla sua elsa e la sua spada schizza via, atterrando con un tintinnio ai piedi della mia trave.
Da dove mi trovo posso vedere chiaramente Seifer dare il colpo di grazia al suo avversario. Posso vedere le sue labbra tendersi in un ghigno di trionfo, mentre sussurra delle parole certamente poco carine a chi non può più sentirlo. Posso vedere ciò che lui non può vedere: alle sue spalle un caporale in uniforme rossa sta prendendo la mira su di lui con una delle mitragliatrici di cui è equipaggiato. Incocco fulminea una freccia e la scaglio: il caporale cade in ginocchio e il braccio teso verso il bersaglio si piega lentamente e in modo inanimato.
Non mi fermo e abbatto anche i soldati attorno a lui, che si stanno accorgendo del pericolo proveniente dall’alto.
Intanto Seifer è attaccato da quattro soldati su ogni lato. Lo vedo di profilo mentre stringe i denti e rotea l’Hyperion, invitando i nemici a farsi avanti con un gesto della mano. Il soldato di fronte a lui fa un segnale e quello dietro solleva la spada in risposta, pronto ad attaccare alle sue spalle. Ma Seifer si volta, spazzando il terreno con la lama del Gunblade. Il soldato alla sua destra e dietro di lui cadono, diventando i bersagli perfetti per due mie frecce, che vanno a segno a pochi secondi l’una dall’altra.
Seifer si volta verso i due nemici rimasti: quello a sinistra ripiega alle sue spalle e io lo prendo subito di mira. Quello di fronte fa una finta con la spada, a cui mio fratello non abbocca. L’avversario dietro di lui prova allora un fendente in diagonale, che mio fratello, richiamato da un mio grido, evita facilmente scartando a sinistra, per poi sparare alla coscia del suo avversario, che crolla a terra urlando terribilmente. A porre fine alle sue sofferenze è, ancora una volta, il giudizio implacabile di un’altra mia freccia.
L’ultimo viene subito raggiunto dall’ennesimo gruppo di soldati e Seifer appoggia l’Hyperion a terra per sorreggersi comodamente:
-Sorellina, sembrano gli ultimi cinque - grida, senza nemmeno prendersi la briga di guardarmi - a quanti stai?-. Appoggio un’altra freccia alla corda e faccio scrocchiare il collo, prima di rispondergli:
-Sono a venticinque, come te-. Sì, ho contato anche i suoi! Non mi fido di lui: quando si tratta di queste sfide Seifer è il peggior baro che esista (anche se raramente si trova costretto a barare...con me ha qualche difficoltà in più, ovviamente).
Seifer ride e annuisce, prima di indicarmi con la mano guantata:
-Niente male, Atra! Adesso facciamo sul serio, eh- esclama, prima di sollevare di nuovo l’Hyperion e metterselo sulla spalla. Tendo al massimo l’arco e sorrido contro la corda:
-Allora preparati, fratellone-.
Seifer si lancia contro il primo soldato con una risata entusiasta, mentre la mia freccia ne raggiunge un altro proprio al centro del torace. La sua voce si mescola alla mia nel momento in cui entrambi esclamiamo “uno”. Maledizione, ventisei a ventisei e ne rimangono tre.
Seifer si volta a parare un fendente al fianco e il clangore delle due spade soffoca il sibilo della mia freccia, che si pianta nel collo del soldato che mio fratello sta per disarmare.
-Due!- grido, ridacchiando quando Seifer si volta verso di me, alzando il dito:
-Non provare a rubarmi i nemici, approfittatrice!- mi apostrofa, prima di voltarsi come un fulmine quando io scaglio l’ennesima freccia per colpire il soldato alle sue spalle. Seifer solleva l’Hyperion con un sorriso beffardo e...la freccia si schianta contro il metallo della sua lama con un tintinnio, prima di finire a terra. Mio fratello abbassa il Gunblade e sferra velocemente un colpo di piatto al suo avversario per stenderlo e poi dargli il colpo finale.
-Due - sorride soddisfatto, un piede sopra il corpo senza vita dell’ultima vittima - Te l’avevo detto, Atra-.
Ah, maledizione a lui: perché gli sguardi non possono dare fuoco?!
Incocco l’ultima freccia, stringendo gli occhi e respirando profondamente per aumentare la concentrazione, mentre la Junction con Leviathan si attiva per sorreggermi in questi ultimi minuti di stanchezza e tensione. Individuo il bersaglio nel momento stesso in cui Seifer si stacca dall’ultimo cadavere per l’offensiva finale.
Mentre lascio andare la freccia mi rendo conto che non è solo la prima a turbarmi di più.
Nell’ultima c’è più scioltezza ed esperienza, ma a scagliarla è una concentrazione calante e un braccio meno fermo. A guidarla è soprattutto la paura di sbagliare, che si fa più forte man mano che la freccia si avvicina al bersaglio.
La lama dell’Hyperion è a un dito dal corpo arrendevole dell’ultima vittima.
La mia freccia è a un soffio dalla sua fronte.
Quale carezza riceverà per prima?
Il soldato cade in ginocchio e poi crolla a terra con uno schianto, mentre Seifer gli sfiora solo il fianco con l’Hyperion, una smorfia offesa sul volto.
Il soldato ha una freccia conficcata fra gli occhi.
-Ho vinto!- esclamo esultando, prima di saltare giù dalla mia trave e raggiungere Seifer, che si è appena chinato a raccogliere qualcosa. Fra le dita stringe una freccia:
-È quella che ho intercettato - mi spiega quando sollevo le sopracciglia in una domanda silenziosa - Credevo che la rivolessi indietro, dato che è immacolata-. Ecco l’immancabile sorriso beffardo che spunta sul viso di Seifer. Io gli strappo la freccia di mano, stizzita:
-Sarà anche immacolata, ma oggi ho vinto io- gli ricordo, agitandola in modo eloquente prima di rimetterla nella faretra. A dire il vero non è proprio immacolata: il piumaggio si è rovinato e mi sa che non volerà più tanto bene. Però ho deciso che la terrò in ricordo della sconfitta di mio fratello sulla torre di trasmissione a Dollet, hehe.
Seifer scoppia in una risata e mi dà una spintarella:
-Va bene, te lo concedo: sei stata più brava di me. Ma non andrà sempre così!- mi dice, ammonendomi con uno sguardo in cui però brilla la soddisfazione - È stata una bella battaglia, dai- sorride, rinfoderando l’Hyperion.
-E adesso che ore saranno? - domando, riscuotendomi dal mio attimo di trionfo - Non hai sentito i rintocchi dell’orologio in piazza, vero? Forse siamo ancora in tempo-.
Seifer mi prende per mano e si precipita verso il montacarichi, quando improvvisamente tutta la torre inizia a tremare e il mare sotto di noi ruggisce e ribolle più di prima.
Un forte vento, proveniente da nessun punto in particolare, soffia contro di noi portando un forte odore di salsedine e scompigliandomi i capelli sfuggiti alla coda.
Sento l’aria tremare contro la mia pelle e pizzicarmi, mentre mi guardo attorno per cercare di capire cosa stia succedendo.
Lascio la mano di Seifer per guardare la mia pelle nuda, che non sembra affatto cambiata. Ma allora...perché ho queste sensazioni così strane?
Poi di colpo il paesaggio attorno a noi cambia, quasi come un drappo strappato a rivelare ciò che copriva.
Ci ritroviamo a camminare sulla superficie del mare, che si riflette contro un cielo violetto e rosato, al centro del quale è incastonata una gigantesca e pallida luna dai contorni sfumati.
Osservo meravigliata i miei piedi non affondare nell'acqua e improvvisamente un forte senso di vertigine unito a una piacevole sensazione di leggerezza mi rendono quasi inconsapevole dei miei sensi.
Una nube copre la debole luce del sole, che non si riflette sulle increspature della superficie d’acqua, lasciandola opaca e misteriosamente viva sotto e attorno a noi.
Le onde si infrangono, sollevando alti spruzzi schiumosi, contro l’unico scoglio che interrompe la monotona distesa d’acqua salata, che sembra attirata come da una calamita da quell’unica roccia.
Su di essa è seduta una figura umana dalla pelle pallida e coperta da un paio di ali piumate che si diramano dalla sua nuca. Il vento soffia ancora più forte, spostando la nuvola che copriva il sole e permettendogli di splendere. La sua luce è attratta dallo scoglio allo stesso modo delle onde del mare, che iniziano a ritirarsi da sotto i nostri piedi per concentrarsi attorno allo scoglio, dove la creatura si sta svegliando.
Le due ali si aprono, rivelando una donna dal volto illuminato dagli occhi completamente viola, senza distinzione fra sclera e iride, e dai lineamenti scolpiti in profondità, dandole un aspetto più austero che minaccioso.
Un altro paio di ali le cinge il petto e delle ciocche di capelli color verde acqua scendono ad accarezzarle leggermente la parte inferiore della mascella.
Fra le mani tiene una bellissima arpa verde, incrostata di muschio bagnato che, toccato dalla luce del sole, sembra risplendere come decorato da mille cristalli. Le sue gambe bianche si muovono armoniose contro la roccia dura, colpendo l'acqua con le punte dei piedi e le sue lunghe dita accarezzano senza suonare le sottili corde dello strumento, mentre lei socchiude leggermente gli occhi con le palpebre dalle folte ciglia.
La donna solleva il viso e il suo sguardo ci sfiora. Nel momento stesso in cui incontro i suoi occhi d’ametista, sento una forza molto potente distendere i suoi tentacoli nell’aria e sfiorarmi la pelle fino a farla formicolare.
Il mio legame con Leviathan freme leggermente e io porto una mano alla tempia, colta di sorpresa. Seifer mi cinge subito le spalle con un braccio:
-Atra, stai bene?- mi chiede preoccupato. Gli poso una mano sul petto per sostenermi, mentre un’altra volta il vento mi porta l’odore di una potenza nascosta e ora allo scoperto. Sollevo lo sguardo e gli occhi della donna mi inchiodano contro il corpo di mio fratello, parlandomi con la loro luce violetta. Nessuna parola, solo un’energia che si concentra sempre di più, che si fa sempre più intensa, che mi riempie le narici di un odore dolciastro e sconosciuto.
Ora che sono concentrata, posso percepirla pulsare nel cuore della sua sorgente e posso sentirne il calore che le muove le mani fra le corde dell’arpa, senza suonarla davvero. Sbatto velocemente le palpebre quando la consapevolezza di chi ho davanti mi atterrisce e meraviglia al tempo stesso.
Mi allontano da Seifer e faccio un respiro profondo per ritornare totalmente alla realtà del mio corpo. Credo che tra cinque minuti ne avrò molto bisogno:
-Quello è un G.F., Seifer - rivelo, la voce resa roca dal silenzio prolungato - Qualcuno l’ha evocato e adesso noi dobbiamo sconfiggerlo-.
Deve essere stato l'ultimo soldato, che è rimasto immobile a farsi uccidere.
-La chiamano "prova di forza" - mormoro ancora mentre osservo il movimento ipnotico delle onde che danzano sotto i miei piedi - Un G.F. misura la forza di chiunque invada il suo territorio: se perderà la sfida dovrà obbligatoriamente offrirgli i suoi servigi. Tuttavia, è sempre il G.F. ad avere il coltello dalla parte del manico- concludo, lanciando un'occhiata a Seifer.
Mio fratello chiude le mani tremanti attorno all’elsa dell'Hyperion: Seifer non ha mai affrontato un G.F., mentre io ho sconfitto Leviathan l’anno scorso. Tuttavia, non avevo mai sentito una potenza così imponente prima d’ora, quindi credo proprio che l’esperienza con il mio attuale G.F. non conti così tanto. Ciononostante mi preparo a evocarlo, dato che in quest’ambiente il mio mostro degli abissi si troverà benissimo.
Seifer lancia uno Scan alla donna, che sorride ancora di più agitando le punte dei piedi nell’acqua, come per invitarci ad attaccarla. Sono sicura che lei non lo farà per prima.
-Come pensavo: si tratta di Siren. Il fatto che se ne stia buona buona ad aspettarci non mi piace molto, comunque- dice Seifer a denti stretti, sguainando l’Hyperion e osservando le onde riflettersi sul metallo della lama. Siren è letale proprio per questo: in apparenza è uno schianto di donna, innocente e seducente, in grado comunque di farti affogare nel suo mare con lo stesso sorriso sornione.
Deglutisco, cercando di convincermi che andrà tutto bene, e lancio un segnale a Seifer per fargli capire che sono pronta a chiamare Leviathan. Improvvisamente il cielo si tinge di rosso e un muro di fiamme compare davanti a noi, come un piccolo inferno che si riflette sul mare.
Poi, mentre compare la figura di un altro G.F., Ifrid, sentiamo la voce di Dincht sovrastare il rombo del fuoco:
-Ehi, voi due! Vi serve aiuto, per caso?-.



Quinto capitolo! Ed ecco che Zell torna in scena a rompere le scatole, facendo anche la figura dell'eroe...Seifer e Atra ne saranno davvero felici!
Che dire, vediamo come se la cavano i nostri contro la nuova minaccia...anche se questa volta ha un faccino decisamente più bello di quello dei soldati di Galbadia, non trovate?
E ricordiamo che il tempo scorre inesorabile (se vi state chiedendo quando finirà l'esame non preoccupatevi: se lo sta chiedendo anche il nostro trio e...la risposta la so solo io muahahahah!)...
Comunque, ricordate la sensazione di déjà-vu provata da Atra quando Seifer le dice "ti sfido"? Volete sapere quale momento le sembra di rivivere? Allora fate un salto a controllare "Fragments of Almasy's memories": c'è un nuovo ricordo proprio a questo proposito!
Un saluto a tutti: ringrazio chi mi legge sempre e chi recensirà!
Al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Atra