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Autore: Manga_9000    07/07/2015    2 recensioni
Nella meravigliosa Firenze rinascimentale del XV secolo , la giovane maestra assassina Emilia Di Vieri combatte contro i Templari al fianco di Ezio Auditore, un giovane carismatico , entrato da poco in confraternita . Diventata maestra assassina all'età di 16 anni e essendo più esperta e saggia, Emilia dovrà seguire e tutelare Ezio , come Giovanni le aveva chiesto nella lettera che le aveva lasciato poco prima di morire. I due si imbattono in viaggi sconfinati e infinite missioni che li unirà sempre più. Riuscirà la nostra assassina a resistere al fascino ammaliante del suo compagno di viaggio?
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Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Federico Auditore, Giovanni Borgia, Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IV Un inventore cavalleresco

 
Senza cibo e senza soldi non sarei potuta andare lontano così decisi di andare verso la campagna,
oltre che per nascondermi tra la vegetazione potevo mangiare quel che capitava.
L’unico problema, forse neanche tanto, erano i contadini che si sarebbero infuriati, ma non ci diedi tanto peso.
Era piena primavera e il sole era quasi sul punto più alto ma di un passaggio neanche l’ombra.
Erano giorni che girovagavo per le campagne, di solito passavano carri pieni di fieno diretti al porto per Venezia,
ma stavolta nulla. Forse ero capitata in periodo di semina e non di raccolto, ergo potevo dimenticarmi i carri.
Stanca e abbattuta dal sole mi sedetti vicino ad un albero per riposare chiudendo gli occhi e ascoltando il fruscio delle foglie.
Non durò tanto, sentii un rumore brusco e poi un uomo lamentarsi in lontananza.
Incuriosita mi avvicinai furtivamente facendomi largo tra l’erba alta e vidi un gentiluomo, più o meno giovane,
biondo e con buffi abiti rossi e blu, dal cappello che indossava doveva essere un artista…o qualcosa del genere.
-Povero me! Come arrivo al porto così?!- diceva mentre osservava la ruota rotta del suo carro.
Potevo dire di aver avuto un mezzo colpo di fortuna: avevo un passaggio ma non utilizzabile da subito poco importava.
Mi intrufolai nel carro in attesa di un “salvatore” per quel poveruomo.
Certo rimasi sorpresa dal fatto che il carro era strapieno di roba strana e quadri.
L’aggeggio più grande era una sorta di “macchina per far volare gli uomini” o almeno quello c’era scritto vicino.
Non c’erano dubbi, quell’uomo era matto da legare. 
Aspettai un po’ fin quando non sentii la voce di un altro uomo e il carro inclinarsi.
Scivolai dall’altra parte sbattendo la testa ma non fiatai, ero pur sempre una clandestina.
Dopo un po’ il carro tornò con tutte le ruote saldamente per terra e partì. Sembrava che anche l’altro uomo fosse partito con l’artista,
li sentivo parlare ma non capivo di cosa. Durante il viaggio osservavo le opere e i marchingegni di quel pazzo e dovevo ammettere che erano interessanti ma pian piano con il cullare del carro mi addormentai.
Ma come ogni buon riposino non durò molto… di nuovo.
Stavolta sentivo un’intera cavalleria seguirci quando ad un certo punto l’artista entrò nel carro.
-Buondì madonna cosa ci fate qui?- lo guardai stupita dalla sua calma come se non fosse dispiaciuto dalla mia presenza.
-Leonardo cosa fai!?- a quel punto capii chi era quella persona. Uscii.
-Salve Ezio.-
-Ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più?- mi disse non distogliendo lo sguardo dalla strada mentre uno degli inseguitori salì sul carro.
Con uno scatto felino lo sgozzai.
-Senti dato che sei qui renditi utile prendi le redini e porta Leonardo al porto io vi raggiungerò dopo, i Borgia vogliono me non voi.- mi disse passandomi le redini e preparandosi a saltare giù.
-D’accordo allora buona fortuna.-
-Anche a voi.- detto questo saltò giù mentre i Borgia lo seguirono.
Leonardo si sedette di fianco a me.
-Se la caverà stia tranquilla.-
-Allora voi siete Da Vinci giusto? Ho sentito parlare di voi.- in effetti tutto tornava ora, il buon vecchio Da Vinci veniva definito come il più strambo dei pittori e inventori e le sue invenzioni me lo confermarono.
-Esattamente, lieto di conoscerla madonna…?- mi disse guardandomi.
-Emilia, Emilia Di Vieri messere.- risposi.
Tutto il viaggio lo passò parlandomi di codici e ancora quella stranissima macchina per far volare gli uomini, era come un ossessione per lui.
Era un uomo davvero cavalleresco, nobile  e gentile, e da come parlava di Ezio… non sembrava molto interessato alle donne.
   
 
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