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Autore: Cornelia84    18/01/2009    1 recensioni
Ci sono cose nella vita che si possono definire innate: le scelte e i gusti di una persona sono segnati fin dalla nascita e con il tempo non cambiano, ma semplicemente si affinano. Ce ne sono altre che raggiungono la consistenza di “istinti atavici”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Millicent Bullstrode, Serpeverde
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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<< Pance, mi stai stritolando! >> << Vuoi essere o no la più invidiata della serata? >> << Devo rispondere? >> << Dah, io ci rinuncio! >> siamo nella mia vecchia stanza, mancano solo poche ore al ballo. Merlino come sono nervosa! Mi tremano le mani e sudo freddo all’idea di questa serata! << Uffa, Pancy! Io non voglio venire! >> piagnucolo in maniere infantile per l’ennesima volta. << Spiacente dolcezza! >> mi sbraita contro Pancy fermando un secondo il lavoro sapiente della sua bacchetta che le acconcia i capelli << Non dopo che ho perso la bellezza di due ore della mia vita per acconciarti i capelli! >>. Mi guardo allo specchio mordendomi le lebbra rosse di lucidalabbra e non mi riconosco: una giovane donna mi guarda dallo specchio, con lunghi capelli castani agitati da morbide onde; il viso illuminato dal trucco sapiente, gli occhi sottolineati dalle ciglia scure di mascara, la labbra rosse e piene  ed il corpo  fasciato dall’ elegante abito rosso ornato da rose di stoffa. Non posso essere io quella! È assolutamente troppo! << Non posso essere io quella… non… >> << La vuoi smettere! >> sbotta di nuovo Pancy allacciando la fascia del suo abito rosa << Lo so che non è proprio il tuo stile Milly, ma arrenditi all’atroce realtà! Le tue sono solo PARANOIE! Arrenditi! Anche tu sei bella, punto e basta! Forza, prendi stola e borsetta che andiamo! >> << Ok… arrivo… >> borbotto io scontenta facendo per inforcare gli occhiali ma vengo freddata << Che credi di fare con quei cosi? >> mi ferma infatti Pancy cominciando a scavare nel suo beauty case, << Non so Pan, forse metterli! Ti ricordo che sono miope e senza rischio di finire contro qualcuno! >> << Magari siamo fortunati e finisci diritta diritta addosso a Blaise >> borbotta prima di lanciarmi un pacchetto di lenti a contatto usa e getta e minacciarmi << Metti queste e poche storie! >> costringendomi a fare come mi dice.

<< Pancy… >> ricomincio io titubante seguendola lungo il corridoio che esce nella sala comune << sei sicura che non avrò problemi? Insomma, sono… >> << Tacchi da 5 cm? >> mi tronca lei << Andiamo Milly! Quei tacchi sono il minimo sindacale per una festa del genere dice alzando un po’ il suo strascico e mostrando i suoi 13 cm. Ok, ci rinuncio! Se è questo che vogliono, porterò un po’ a spasso la maschera della strafiga sicura di se, finirà questa serata ed io potrò ritornare ad essere la solita un po’ bruttina e insicura di me di tutti i giorni. In effetti, neanche quella mi sta più bene addosso come maschera ormai, ma è quella di cui conosco tutte le regole, quella con cui posso meglio difendermi dalle botte della vita. Pensieri un po’ amari per una serata del genere. << Hai preso il tuo Carnet? >> mi richiama dai miei pensieri cupi Pancy << Il mio cosa? >> le chiedo e lei mi sventola sotto il naso il suo piccolo notes legato al polso per segnare i compagni di danza. Scavo per un secondo nella minuscola borsa che ho in mano per avere la conferma di non averlo e avere la certezza che può essere solo in un posto. E dal sorriso di scherno capisco che ha fatto due più due e mi batte sul tempo << Pancy, che ne dice se tu… >> << Ottima idea! Tu va a prendere il tuo carnet in camera, mentre io ti aspetto all’ingresso! A dopo tesoro! >> piantandomi nel corridoio, quanto la DETESTO!!!!!

Busso o non busso? Dannazione, non so che fare! Beh, tecnicamente la stanza è ancora la mia no… forse dovrei entrare e basta… magari chiedere di Draco… che razza di modi… mollare anche lui, così di punto in bianco… magari, ecco…do solo una sbirciatina… apro appena la porta e avrei fatto meglio ad evitare: Blaise è di spalle alla porta e ha indosso una camicia bianca e dei pantaloni di taglio classico neri. Dio se gli sta bene! Sembra un uomo, non il tardo adolescente che è! Sta litigando con la cravatta nera quando mi decido a fare i primi passi all’interno. Quando mi vede attraverso il riflesso si volta a guardarmi, e anche io non posso fare a meno di fissarlo, restando imbambolata come un’idiota, anche se non mi interessa più di tanto. Sfuggo il suo sguardo scorrendo la stanza e vedo il carnet che ero andata a cercare, così lo prendo e mugugnando appena uno << … scusami… >> spero di andarmene, ma lui mi ferma sulla porta dicendo << Aspetta… >>

Rimaniamo in silenzio, senza guardarci. La porta è lì, di fronte a me, ma sento come un peso sullo stomaco che mi costringe a restare dove sono. Passano secondi pesanti come piombo, prima che si decida a prendere il mio polso e girarmi. Non so da dove mi venga fuori questa cosa, ma vedendo il polso nella sua grande mano, sembra così piccolo e fragile, anche se so benissimo che è tutta un’illusione, sono sempre stata forte. Però mi rendo conto che adesso non lo sono affatto, sento solo un’enorme paura che mi stringe il cuore. << … Mi dispiace per come mi sono comportato. Sono stato solo uno sciocco a pensare… >> comincia a dire, ma io non voglio sentirlo, perché sono sicura che sta per dire che questi tre mesi sono stati solo una presa in giro, uno scherzo stupido. Ma io non voglio ascoltare, perché per quanta sofferenza mi abbia dato, ho avuto anche la gioia di avere dei ricordi su di noi, e non voglio rinnegarli. Per questo scoppio e comincio a piangere, perché sono stanca di stringere i denti. E alla faccia del lavoro di Pancy e di tutte le chiacchiere fatte fin ora, mi ritrovo con lunghi rivoli scuri di mascara sulle guancie a fare cenno di no con la testa. E non rifletto molto quando apro bocca e parlo chiaro, tirando fuori tutto il veleno che ho in corpo, ma anche il più dolce dei mieli << Basta… ok, ho capito, non c’è bisogno che vai oltre. Mi chiedo solo se non era più facile dirle la verità dall’inizio, infondo tu e Daphne siete la coppia del secolo…inutile girarci intorno… e in realtà la stupida solo sono io… è che avevo così tanta paura di stare male… e l’occasione era così buona…stupida io a non rendermi conto che la verità è la cosa migliore in certi casi…beh, ti auguro buona fortuna…per il resto, passerà. Anche se adesso non mi resta che starmene a guardarti felice. Infondo è anche questo l’amore…. E devo farlo perché… sono innamorata di te. >> e non ci penso molto a mollarlo lì con la bocca aperta e gli occhi sconvolti e ad andarmene, devo convincere Pancy che restare al castello è la cosa giusta da fare.

 

I tacchi mi stanno uccidendo.

La musica è una noia mortale.

Ho la faccia deformata da un sorriso talmente falso da sembrare una paresi facciale.

L’ho già detto che i tacchi mi stanno uccidendo?

In meno di tre ore ho scoperto di avere come migliore amica un mulo, ho detto al ragazzo che amo che può fare quello che vuole e pare che la zecca bionda che si è portato mi ha preso in parola, e che il tipo con cui sono venuta a questo stupido ballo è una piovra! Non so come sia stato possibile, ma per un tacito accordo, per tutta la sera io e Blaise non siamo mai stati allo stesso tavolo, anche se non ho fatto altro che spiarlo per tutta la sera. Pancy dice che ho fatto bene a dirgli tutto e che l’idiota è lui se non ha preso al volo l’occasione, e che non dovevo sprecarci neanche una lacrima. Mi ha trascinato qui e mi ha fatto ballare praticamente con tutta la sala, eccetto Blaise contro cui ha ringhiato per tutta la sera. Prima che le note dell’ennesimo valzer si spengano, lascio la mano del mio cavaliere e vado sulla terrazza della sala in cerca di ossigeno. Fa un freddo cane qui fuori, il cielo ormai è grigio e carico di neve, manca poco alla prima nevicata dell’anno. Mi stringo le braccia al petto ma lo so che non serve a molto, ma non voglio tornare dentro a prendere lo scialle. Ed è mentre mi sto perdendo di nuovo nei miei pensieri tristi che mi viene messa una giacca sulle spalle mentre due mani calde mi accarezzano le braccia. Non mi ci vuole molto a capire che è lui, mi è bastato sentire il suo profumo muschiato nell’aria e mentre il cuore comincia infido a battermi forte e a sperare, il mio orgoglio ferito ritorna alla carica: dannazione, non sono la povera principessina che aspetta sul bastione! È per questo che mi scosto rabbiosa e faccio cadere la giacca scura a terra mentre mi giro a guardarlo. << Che diavolo vuoi ancora, Zabini! >> lo aggredisco << Non ti sei divertito abbastanza per stasera? Mi pare che avevamo chiarito che… >> ma lui mi blocca sbottando << Dannazione Bullstrode, vuoi chiudere quella boccaccia una dannata volta! Razza di femmina testarda e ostinata! Ma giusto di te dovevo innamorarmi! >> lui ha detto tutto di un fiato e quando finisce trattiene il respiro. Anche io sono senza fiato, mentre cerco di dare un senso a tutto quello che ha detto. Non riesco a crederci, e devo avere proprio una faccia sconvolta se lui mi accarezza il viso e mi sussurra vicino all’orecchio << Non mento, e ti prometto che non ti farò mai soffrire. Non mi era mai successo, MAI di amare qualcuno come amo te. Farò qualsiasi cosa, per vederti felice… >> e forse altre cose, ma non ha più importanza, perché le sue parole danno coraggio al mio cuore, e le paure vanno a farsi benedire, perché gli avvolgo le braccia intorno al collo, e lo zittisco con il mio primo vero bacio d’amore.

 

<< AH, come sono CARINI! >> disse Pancy trattenendo a stento la gioia. Un po’ sgangherato, ma il suo piano perfetto era andato in porto! Erano anni che pensava che quei due testoni erano perfetti insieme! << Mah, se lo dici tu Parkinson… >> Borbottò un meno entusiasta Michael Corner sistemandosi la cravatta. Per quanto ci provasse, non riusciva proprio ad andargli a genio quel tipo << …Comunque non sono così sicuro che sia la persona giusta per Milly. E se le fa male? O la fa soffrire o peggio… >> ma la ragazza non lo fece finire << Ah, vedi di chiudere il becco, uccellaccio del malaugurio! Come se Milly non fosse già abbastanza paranoica di suo! Fortunatamente, adesso dovrebbe essere finita! >> << Tse, finita Parkinson? Ma se è appena cominciata! Sai quante altre gatte da pelare ci rifileranno quei due! >> << Beh, conoscendoli, devo ammettere che hai ragione. Adesso andiamo, meglio lasciarli da soli e poi ho una cosetta da fare… >> concluse ghignando sinistramente, cosa che non piacque per niente all’altro ragazzo che sospettoso chiese << Perché, che devi fare? >> per sentirsi dire un innocente e per niente credibile << Oh sai Corner, qualcuno dovrà pur dire alla cara Daphne la bella notizia! >>

 

 

 

 

 

 

OH mio Dio!!!!!

Non ci credo che ho finito!!!

È stranissimo ma credo proprio che si possa dire chiusa qui. Il finale magari a qualcuno sarebbe piaciuto diverso, ma ho preferito farlo schietto e diretto anche perché sarebbe stato troppo pesante.

Ringrazio tutte le persone che hanno letto, commentato e seguito la fiction. Spero di avervi divertito (o comunque di non avervi annoiato troppo) e vi ringrazio ancora per tutto quello che mi avete dato. Alla prossima volta. CIAO!!!!!!!!

 

   
 
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