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Autore: SarahSlytherin    08/07/2015    3 recensioni
Una sera d'inverno Draco conosce una ragazza: si chiama Amelia, ha i capelli color mogano, gli occhi verde giada e un carattere difficile, costruito sulla base di grande dolore e sofferenza. E' l'inizio di tutto, di come il destino si possa incontrare proprio sulla strada per evitarlo. Nasce un legame indissolubile e complesso, eccentrico agli occhi di molti, ma attraverso il quale entrambi riusciranno a crescere, mettersi alla prova e, alla fine, carpire il meglio di un mondo all'apparenza senza speranza. E' la storia di come Amelia ha scoperto il vero significato dell'amicizia. La storia di chi ha conosciuto il sapore delle lacrime amare. Di chi, dopotutto, ha imparato ad amare.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Blaise/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Le giornate per la nuova arrivata continuarono a trascorrere placide, occupava la gran parte dei pomeriggi in biblioteca a documentarsi sulle materie di studio o semplicemente a trovare qualche tomo da leggere. Quello che aveva preso in prestito dalla libreria del suo Dormitorio aveva decretato che non l’avrebbe riportato molto presto. Aveva bisogno di leggerlo ancora una volta. La storia, intrigante e adeguatamente sviluppata, le aveva lasciato un segno nel cuore. La narrazione non sembrava più solo un cumulo di parole in bianco e nero stampate su carta, ma diventava viva e si librava in aria. Il libro, però, era anonimo.
Le dispiaceva pensare che qualcuno potesse aver scritto una storia così dannatamente perfetta senza potersene prendere i meriti.
-Draco io non posso continuare a vederlo andare a letto con altre!
-Allora confessagli che ti piace, così finalmente la smetterai di parlare sempre di lui, Salazar!
Udì due voci ben distinte aldilà della porta di ingresso e subito dopo la porzione di muro in pietra si fece da parte e due figure apparvero. Malfoy entrò sbuffando e, come se avesse appena corso dei chilometri, sprofondò stanco su una delle poltrone nere. Forse, sopportare la sua amica era ugualmente affaticante.
L’altra ragazza invece ancora non la conosceva, ma i suoi occhi erano parecchio tristi e si poteva evincere che stesse soffrendo per amore.
-Ciao sono Amelia.
Tentò con fare cordiale, la ragazza le rivolse un’espressione confusa e lievemente stizzita. Forse non aveva scelto il momento migliore per presentarsi.
-Oh, io sono Pansy.
La studiò palesemente da capo a piedi e dopo qualche attimo si volse nuovamente nella direzione di Draco.
-E’ lei la ragazza di cui mi parlavi? Per cui hai fatto da tutor?
Il Serpeverde emise un suono gutturale disinteressato che stava a significare un si.
-Oh, ma allora sei la benvenuta!
Esclamò, imitando il gesto di un abbraccio allargando le braccia e gli occhi castani parvero ritrovare una scintilla di felicità.
-Noi Serpeverde siamo persone leali sai, ma solo fra di noi. Scommetto che diventeremo buone amiche!
Però adesso devo andare a cercare.. una persona ecco si.
Disse ripercorrendo nervosamente la via d’uscita, così che Amelia e Draco si trovassero da soli. La ragazza buttò un occhio dove era seduto il compagno e notò come fosse comodamente adagiato alla poltrona. Aveva gli occhi chiusi e sembrava essersi appisolato. Ne approfittò per analizzarne meglio i tratti: il viso sottile, il naso ben disegnato ed un fisico snello ma atletico, a tratti provocante. Da quando non aveva più l’obbligo di farle da tutor avevano smesso di trascorrere del tempo insieme e in parte le dispiaceva.
-Mi guardi perché ti piaccio?
Ghignò compiaciuto cogliendola di sorpresa, non era di certo la prima ad averlo fissato a lungo, ma si divertiva a giocare con le sue ammiratrici, conscio delle proprie potenzialità.
Amelia distolse immediatamente lo sguardo e arrossì, non se la sentì di ribattere e preferì affondare la testa nel libro che stava leggendo, sperando che la strangolasse. Draco era un bravo adulatore e sapeva che bisognava aspettare ed agire per gradi per conquistare le sue prede. Ogni minimo segno di interessamento era più che sufficiente per lui.
-Che libro leggi?
Domandò come presa in giro perché, a giudicare dal suo sguardo che non stava scorrendo fra le righe, aveva capito che il fingere di leggere fosse per lei solo una via d’uscita alla scomoda situazione.
-E’ il libro che ho preso in prestito la prima sera.
-Non l’hai ancora terminato?
Chiese dubbioso, pensando che quel loro primo incontro fosse già passato da almeno due settimane.
-Lo sto rileggendo, è così bello.
Disse con tono ammirato.
-Non penso proprio che un libro possa risultare così bello.    
-Provare per credere. Tieni e leggilo, poi tornerai a darmi un tuo parere.
Glielo porse in attesa che Draco lo afferrasse, ma continuava a guardarla con espressione basita ed un sopracciglio alzato. Come poteva pretendere da lui che leggesse un libro?
-Dai, un piccolo sforzo.
Amelia continuava a insistere, evidentemente rinsavita dall’imbarazzo che le si celava sul viso fino a pochi attimi prima. Dopo gli ultimi secondi di esitazione, Draco si decise a stringerlo fra le mani.
Non l’avrebbe fatto per accontentarla, ma per soggiogarla.
***
Draco era seduto in un banco dell’aula di incantesimi insieme a Blaise. Quello accanto a loro era occupato da Pansy e la sua nuova amica Amelia, che prendeva appunti su di una pergamena usurata. Aveva i capelli raccolti dietro la testa in un concio disordinato ma efficiente e ipotizzò che tutto ciò l’aiutasse a concentrarsi. Non portava il mantello a darle un’aria goffa, ma un delizioso maglioncino verde che lasciava spazio all’immaginazione per le curve del suo corpo. Non aveva per nulla voglia di prestare attenzione a ciò che quel nano insopportabile stesse spiegando e gli sovvenne il ricordo del libro che Amelia gli aveva detto di leggere. Ironicamente, gli era piaciuto molto e aveva divorato ogni pagina, ma non l’avrebbe mai ammesso.
Gli balenò in mente l’idea di dirglielo, ma non avrebbe aspettato ancora a lungo, perciò approfittò di quel suo momento di pura noia. Strappò una parte della sua pergamena e dopo aver intriso la penna nell’inchiostro, incominciò a scrivere.

Ho terminato la lettura del tuo libro. Niente di più banale. Vogliamo parlare del fatto che il protagonista muore pur di proteggere la ragazza? Chi mai farebbe una cosa del genere?
D.M.

Draco passò il foglietto a Pansy, che presto si trovò a fare da tramite tra lui e l’amica. Amelia lo scartò diligente: ci si poteva aspettare di tutto dalla magia. Ma ciò che vide fu soltanto una scritta fresca ed evidentemente da poco impressa sulla pergamena. Lesse il messaggio e rispose.

Si chiama amore Malfoy, forse ignori il potere che possa avere sulle persone che conoscono veramente questo sentimento. Ti consiglio di rileggerlo, ma stavolta lasciando da parte i tuoi preconcetti.
A.A.

Pochi istanti dopo anche quel biglietto fu recapitato al suo destinatario, che lo scartò e si preparò a rispondere.

No Alkins, è totalmente inverosimile! L’amore, se non quello fisico, non può esistere, è un’invenzione dell’uomo per potersi sentire meno solo. E nemmeno coinvolto dalla più ardente delle passioni oserei dare la mia vita in cambio di quella della persona che “amo”. Se ci pensi, se morissi smetterei di amarla ed il mio sacrificio dettato in onore dell’amore sarebbe risultato inutile e lei soffrirebbe per i primi tempi per poi dimenticarmi.
D.M.

Dopo che anche Amelia ebbe ricevuto il biglietto, lo lesse rapita e pronta a ribattere.

Caro Malfoy, tu la pensi in questo modo solo perché hai un ego smisurato! Non serve conoscerti da anni per capire che sei pieno di te stesso, non potresti mai amare qualcuno al di fuori di te. Ma a volte l’amore, quando è puro, riesce a sovrastare anche la ragione. Al contrario di ciò che dici, non moriresti invano perché il ricordo delle tue azioni perdurerebbe nel tempo e la scintilla dell’amore rimarrebbe sempre viva nel cuore della persona per cui hai sacrificato la tua vita.
A.A.

Draco non fece in tempo a terminare di leggerlo che con un incantesimo il professore fece levitare lo stralcio di pergamena per tutta la stanza e poi, appeso a mezz’aria, prese fuoco.
-Malfoy e Alkins, non si scambiano bigliettini durante le mie lezioni e tu ragazzo dovresti saperlo meglio di lei dopo anni che ti insegno questa materia!
Disse severo rivolgendogli uno sguardo accusatorio. Nonostante fosse tre volte più basso di Draco riuscì a farlo tacere.
-Siete in punizione, tutti e due! Questa sera vi aspetto nel mio ufficio.
Il Serpeverde bestemmiò a bassa voce: non aveva intenzione di perdere del suo preziosissimo tempo con quel nano infame.
***
I due Serpeverde si ritrovarono costretti a lucidare le coppe vinte dai Corvonero dalla fondazione di Hogwarts. L’unica cosa che gli sollevò il morale fu notare quanto quelle della loro Casa le superassero di gran lunga in fatto di quantità. Non era di certo un segreto che le Serpi fossero brave a giocare a Quidditch.
-Sai che ora lo dovrò bruciare questo mantello vero Alkins?
Disse Draco rompendo il silenzio e attirando l’attenzione del professor Vitious su di sé.
-Non essere sciocco Malfoy. Perché mai?
-Perché sono stato contaminato dalla polvere dei Corvonero. Non mi lascerei toccare da uno di loro, figuriamoci dal loro sporco..
-Signor Malfoy! Stia attento a come parla!
Intervenne il professore tutto rosso in viso per lo stupore. Quella maleducazione andava oltre ogni sua immaginazione.
-Inaccettabile! Inaccettabile!
Iniziò a blaterare su tutte le furie per poi sparire dietro ad un portone in legno dell’ufficio. Quando lo credette fuori dalla sua portata d’orecchio, gettò lo straccio a terra guardandosi le mani schifato.
-Ora dovrò tagliarmi le mani per togliere questo sudiciume. Un Malfoy che pulisce? Inammissibile!
Piagnucolò Draco incredulo.
-Tutto per colpa tua!
-Mia?! Sei stato tu a mandarmi il biglietto per primo!
-Si ma è colpa tua se io ho letto quel maledetto libro!
Amelia sentiva i nervi a fior di pelle e i due iniziarono a rivolgersi sguardi colmi di odio.
-Non vedo come questo possa c’entrare con la punizione stupido egocentrico!
Non bastava il trovarsi costretta in una piccola e fredda stanza alle dieci di sera a lucidare coppe! No, ci si doveva mettere un capriccioso bambino platinato!
-C’entra! C’entra eccome! Se in origine tu non mi avessi detto di leggere quel libro noi non saremmo qui!
-Nessuno ti ha torturato affinché tu mi accontentassi!
Gli occhi di Draco si ridussero a due piccoli fori argentei e la bocca si curvò dal disgusto per l’affronto.
-Ti sbagli! I Malfoy non accontentano le persone, fanno le cose solo se ne hanno voglia.
-Allora hai ammesso di averlo letto di tua volontà, perciò il tuo discorso non ha senso come un po’ tutto quello che dici!
Sentiva le guance andare in fiamme e gli avrebbe volentieri lasciato l’impronta delle cinque dita sul viso.
-Piccola lurida e stupid..
Amelia non resistette e, prima che lui potesse terminare la frase, gli gettò in faccia lo straccio che fino a poco prima aveva usato per ripulire le Coppe di Corvonero dalla polvere.
Draco iniziò a urlare e a dimenarsi come una femminuccia.
-Toglimelo! Toglimelo!
Quando il professor Vitious rientrò nel suo ufficio, ciò che vide lo lasciò senza parole. Malfoy gridava come una ragazzina e in testa aveva nientemeno che uno strofinaccio. Di fronte a lui, la Serpeverde lo guardava divertita godendosi lo spettacolo.
A passo svelto, per quanto la sua statura glielo permettesse, si avviò verso i due giovani e con un incantesimo riportò tutto alla normalità. Draco in parte si ricompose, ma quando andò a tastare i capelli notò che erano leggermente bagnati e per poco non rischiò di svenire.
-Maledetta te la farò pagare molto, molto cara!
La minacciò con tono aggressivo, ma la voce era incrinata. In cambio Amelia non smise di fissarlo perfida e desiderosa di sfida. Il professore aveva completamente perso la pazienza.
-Tornate nei vostri dormitori! Ne ho abbastanza di voi due per oggi!

   
 
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