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Autore: TheSensitiveGirl94    08/07/2015    3 recensioni
Piccola oneshot introspettiva del personaggio di Brian Kinney.
P.S. Gli eventi sono ancora relativi alla prima stagione perché ho appena iniziato la serie.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Brian Kinney e per i miei amici sono un grandissimo stronzo ed egoista. 
Sì, è proprio così e non ho paura di ammetterlo. Perciò non aspettatevi molto da me. Non ho mai voluto vivere per soddisfare le aspettative altrui. Io sono questo e se mi va di fare lo stronzo, nessuno può impedirmelo o dirmi "Brian non me l'aspettavo da te", e se invece il mio cuore sarà mosso da un atto di gentilezza, beh ametto che mi piace cogliere di sorpresa le persone. Consiglio a tutti questo stile di vita: mai vivere per soddisfare le altrui aspettative.
La mia vita è un gran casino, ma nel mio disordine trovo sempre tutto. So come divertirmi: ogni sera il Babylon è una tappa fissa, e appena avvisto un bel maschione, ogni momento è buono per scopare, sia nel bagno sia nell'angolo più buio del locale e quelli più meritevoli anche nel mio loft. Non immaginate quanto sia eccitante. È come se li attirassi tutti su di me come il miele. Il mio ego è alle stelle.
Per me l'amore non esiste, è solo roba da checchete. Chi vorrebbe legarsi a qualcuno per tutta la vita e vedere la sua vita sessuale diventare sempre più monotona, fino ad essere inesistente, guardarsi in faccia la mattina e vedersi invecchiare e contarsi i capelli bianchi spuntare. Nah, quella vita non fa per me. 
Ma d'altronde, quando non hai un esempio a cui rifarti, a cui guardare, devi decidere tu quale sia la strada giusta da seguire, costruire tu la tua filosofia di vita e viverla. 
La mia famiglia faceva davvero schifo. Ho i ricordi ancora vividi nella mia testa, mio padre che torna ubriaco, litiga con mia madre urlando così forte, che quasi tutto il quartiere poteva sentirlo. C'erano sere che mi nascondevo in un angolo e mi tappavo le orecchie per non
sentirli, ma le urla erano troppo forti. Così intervenivo per difendere mia madre e farli tacere, ma pochi minuti dopo ero davanti ad uno specchio a pentirmene, guardando i segni sul mio corpo. E oggi come uno stupido vado a trovarlo al club dove gioca a carte e beve a spese mie. Perché quella volta al mese che gli faccio visita gli porto dei soldi, perché credo ancora al fatto che sia comunque mio padre. Ma poi me ne pento puntualmente, quando dalla sua bocca escono parole come "Non avrei mai dovuto sposarmi" "Sai sono un po' a corto" o quando alla mia domanda Perché tu e la mamma vi siete sposati e avete creato me allora? Sapete cosa risponde? "Sai come vanno queste cose..." facendomi sentire un cazzo di errore. Vaffanculo. E io dovrei credere nell'amore, al matrimonio? Stronzate, sono tutte cazzate. Nessun legame, nessuno ne esce a pezzi e tutti viviamo serenamente. Una scopata nuova a sera e via.
I miei amici non conoscono tutto di me e forse è meglio così o proverebbero compassione o pena per me e non voglio questo. Brian Kinney è l'egoista che se ne sbatte e che se ne scopa uno nuovo a notte. Solo Michael mi conosce veramente. Siamo migliori amici dal liceo e non c'è nulla che lui non sappia di me ed io di lui. Quando vado a trovare mio padre finisco sempre per ubriacarmi e piangere tra le sue braccia. Lo so, penserete Wow Brian Kinney piange. Sì, anche io ho un cuore, ma non tutti hanno il privilegio di vederlo. Michael è l'unico. Lui c'è sempre stato, c'è tutt'ora e spero ci sarà anche in futuro. È quel tipo di amico che qualsiasi cosa stia facendo, anche se si trovasse dall'altra parte del mondo, se tu avrai bisogno di lui, sarebbe capace di mollare tutto, prendere il primo volo e raggiungerti senza aspettarsi niente in cambio. È un'anima buona, pura ed è questo che amo di lui. Il pensiero che un giorno possa fidanzarsi e allontanarsi da me, mi spaventa a morte, perché finirei inevitabilmente per trovarmi solo, a nessuno importa di me quanto lui. A volte sembra che siamo codipendenti l'uno dell'altro. 
Quando quel dottore si è messo con lui, beh è stato come se stesse cercando di rubare una parte di me. Mi sono comportato da perfetto stronzo ogni volta che glielo vedevo intorno. La gelosia mi divorava, lo ammetto. Ma quando il caro dottore ha voluto fare due chiacchiere con me dicendomi di lasciare andare Michael e permettergli di farsi una vita, ho cominciato a ragionare. Io sono uno stronzo egoista e volevo Mickey tutto per me, ma non potevo fargli questo. Solo odiandomi si sarebbe allontanato e avrebbe concesso a se stesso di costruirsi una vita con David. Perciò, anche se mi è costato molto farlo, alla sua festa di compleanno ho dovuto dirgli quelle cose. Non tutti però l'hanno capito e hanno finito per odiarmi più di quanto non facessero già, solo Debbie riflettendoci mi ha ringraziato. 
Perché alla fine non sono così egoista. 
E poi c'è Gus, quel piccoletto tira fuori il meglio di me. È come se mi fosse stata data una seconda possibilità. Tenerlo in braccio, baciarlo sui suoi piccoli lineamenti del volto, sentire la sua piccola mano afferrare il mio indice. È una creatura così indifesa. Ma io voglio essere il padre che ho sempre voluto per me. Presente, disponibile sempre e comunque. Voglio stare con lui il più possibile, addormentarmi con quel piccolo fagotto tra le mie braccia, seguirlo in tutte le sue fasi della vita, nei suoi successi e nei suoi fallimenti.
Questo è quello che un padre dovrebbe fare per suo figlio. Non merita un padre come il mio, come non me lo meritavo neanch'io. 
Perché alla fine non sono così egoista. 
Ma voi a questo punto vi starete chiedendo perché non ho ancora parlato di Justin. Beh, inizialmente era solo una scopata, come tutte le altre. Ma poi quel ragazzino pian piano ha cominciato a far parte delle nostre vite. Per ora la cosa che ci accomuna è l'avere un padre stronzo. Vi giuro che quando quel bigotto voleva farlo tornare a casa con loro rinunciando praticamente ad essere se stesso, non ci ho visto più. Anche se temporaneamente, doveva stare con me. Perché alla fine non sono così egoista. Era la cosa più giusta da fare e poi, anche se lentamente, mi sto affezionando a lui. Ma non fatevi strane idee. Come vi ho detto prima, non credo nell'amore. 

E questa è la mia cazzo di vita, un casino, ma a me va bene così. La vita è troppo corta per vivere secondo le aspettative altrui. Probabilmente questa mia attitudine mi porterà a restare solo un giorno e il solo pensiero mi spaventa a morte. Forse il volere sempre qualcuno la notte è un colmare questo mio vuoto interiore, per sentirmi meno solo e sfuggire da quell'eventualità e dall'oblio che un giorno mi inghiottirà, ma non posso cambiare. 
Questo è Brian Kinney, prendere o lasciare.

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Ciao a tutti! :D
Sono finalmente tornata a scrivere e questa volta ho voluto farlo sulla nuova serie che ho iniziato, Queer As Folk, descrivendo il personaggio di Brian Kinney che sto amando sempre di più. *-* Amo la sua personalità complessa e ultimamente mi sto appassionando a scrivere questo tipo di one shot introspettive (un'altra è stata quella sul personaggio di Kai Parker di The Vampire Diaries
qui). Lo vedo anche come un modo di entrare nel personaggio e di capirlo a fondo, metterlo a nudo, rendendolo comprensibile anche a persone che magari odiano il personaggio nella serie. 
Comunque, spero di essere riuscita a leggere bene la personalità di Brian e di avervelo fatto amare un po' di più..xD Ho cercato di renderlo di IC possibile. :D
Chissà, magari mentre proseguo con la serie, che non mi venga in mente di scrivere ancora su di lui o altri personaggi.

Un bacio,
Erica ♥

   
 
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