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Autore: fantasya    08/07/2015    1 recensioni
"La guerra è finita, ed a Harry, Hermione e Ron non può sembrare vero. Tutto è tornato alla normalità? Così sembra quando si riuniscono al binario 9 3/4 per l'ottavo anno ad Hogwarts. "
"Hermione non sa come, non sa perchè, ma la sua mente vola verso degli occhi di ghiaccio. Occhi di un Mangiamorte. La memoria della ragazza vola nel passato, ricordandosi del fastidioso Draco. E ne sente subito la mancanza"
"Ciò di cui Draco era certo era le strane sensazioni e pensieri che la ragazza le faceva venire, come nessuna Serpeverde aveva mai fatto. Niente di paragonabile anche ad un solo sguardo della Mezzosangue. E questo, lo rendeva furioso."
Prese dal primo capitolo...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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P.S. Ho deciso di scrivere questo capitolo il terza persona. Vi avverto in modo da facilitarvi la lettura anche se credo che si sarebbe capito.
Non so, a me piace cambiare punti di vista, fatemi sapere se vi danno fastidio o vi vanno bene questi cambiamenti.


6. La vita necessita di passione

 
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione.
Per vivere ci vuole passione.
-Oriana Fallaci


-Hermione, mi stai almeno ascoltando?- la voce di Harry la risveglia dallo stato di trance nel quale la ragazza sembra essere caduta. Si volta verso di lui, rivolgendogli uno sguardo interrogativo.
-Insomma, è mattino, stiamo facendo colazione e tra poco abbiamo Storia della Magia. Hai capito? Sei tornata nel presente? Davvero, non capisco cosa ti stia succedendo, sembri persa in un mondo tutto tuo..-
la rimprovera e poi, abbassando la voce ed avvicinandosi al suo orecchio, le sussurra: -Sai che per qualsiasi problema devi parlarmi. Sarò sempre qui per te..-
Hermione lo guarda negli occhi, attraverso le lenti tonde degli occhiali che il ragazzo indossa, e annuisce accennando un sorriso.
“Ma certo Harry, ti racconto subito cosa sta succedendo. Mi sto vedendo di nascosto con una delle persone che più odi al mondo solo perché voglio capire come lui possa essere così sicuro di sé anche dopo la guerra.
Per capire se è così solo perché non ha emozioni. Per capire e basta.
Ah già, sono inseguita da incubi che non mi lasciano vivere, azzannata da rimorsi che non posso scacciare. E dimenticavo che non chiudo occhio da giorni,
anche la scuola ha perso significato per me e tu e Ron sembrate esservi ricostruiti una vita. Certo Harry, sono sicura che raccontarti tutto questo mi sarà d’aiuto”
 
pensa Hermione, che nonostante la profonda amicizia con il ragazzo non si sente in grado di chiedere aiuto o raccontargli la sua situazione.
E mentre pensa a tutto ciò la ragazza si accorge di quanto sia paradossale il fatto che lei riesca a confidarsi con Draco Malfoy.
-Harry apprezzo il fatto che tu sia preoccupato per me, ma va tutto bene. Sono solo un po’ stressata, stanca..- si ritrova a rispondere Hermione, in un sussurro seguito da un teatrale sbadiglio.
-Sarà..   commenta il ragazzo,
-ma sarei felicissimo se stasera venissi con noi. Organizzano una festa, per festeggiare l’inizio del Torneo di Quidditch, nell’atrio della scuola. E’ da molto che non facciamo qualcosa tutti insieme e vorrei tu passassi più tempo con noi. -
E mentre dalle sue labbra esce questa semplice richiesta, lo sguardo di Harry vaga sugli amici presenti: Ron, Ginny, Neville e Lavanda annuiscono.
Hermione si trova quasi costretta ad accettare, schiacciata dal desiderio di far felici i suoi amici, quindi annuncia la sua promessa e in seguito si allontana con la falsa scusa di dover prendere dei libri per la lezione.
Esce di fretta dalla Sala da Pranzo, accarezzando il ruvido legno del portone già aperto.
Hermione vaga per un po’ tra i corridoi ed infine si decide ad avviarsi verso l’aula quando si imbatte in qualcuno: Luna Lovegood la ferma posandole una mano fredda sulla spalla, provocandole un leggero brivido.
- Hai occhi stanchi Hermione, tutto bene? – chiede la Corvonero, con voce spaesata.
Hermione le sorride gentilmente, assicurandole che va tutto benissimo.
-Sai, in questi giorni mi sono data alla ricerca di frasi che lasciano il segno, quelle scritte da poeti o scrittori. Ne ho trovata una che forse potrebbe aiutarti, credo di averla qui, scritta da qualche parte-  
le dice Luna, cercando a lungo tra le pieghe della divisa prima di estrarre un pezzo di pergamena. Lo porge a Hermione che, leggermente preoccupata di far tardi a lezione, lo legge.
 
“Quale mortale seppe mai il perché di un violento amore? Tu potrai trovare la causa di tutto,
nel mondo, ma non la causa di una passione..”
 
La Grifona alza lo sguardo su Luna, mormorando: -Non ho problemi d’amore, Luna. E’ l’ultimo dei miei pensieri…-
L’altra ragazza ricambia lo sguardo, accennando un sorriso: - Allora devo aver frainteso ciò che vedevo nei tuoi occhi, pensavo che questa frase di Liala ti sarebbe stata d’aiuto.
Non fa nulla, abbiamo almeno avuto una chiacchierata dopo tanto tempo. A presto, Hermione, credo che ora tu sia in ritardo a lezione.-
Le sorride di nuovo mentre Hermione si allontana a passo svelto, sempre più confusa.
Raggiunge l’aula appena in tempo eppure nemmeno la lezione riesce a distrarla, ripensa al breve e bizzarro incontro con Luna. Segue anche la lezione di Incantesimi ed è ora di pranzo.
E’ come una noiosissima e ripetitiva routine. Pranza, altre due lezione, torna ai dormitori. Finisce i compiti e si riposa. Prima ancora che se ne accorga il tempo vola e si ritrova nel tardo pomeriggio.
Sta per uscire dalla Sala Comune Grifondoro per raggiungere Draco nella Stanza delle Necessità quando si imbatte in Ginny che la ferma con un sorriso smagliante.
-Dove credi di andare Hermione? Dobbiamo prepararci per la festa, inizia subito dopo cena. Ho intenzione di passare qualche oretta tra donne!- la avverte felice, come se le stesse dando una notizia stupenda.
Hermione tenta di allontanarsi, pensando a Draco che già la sta aspettando. 
-Non posso Ginny. Mi dispiace ma ho alcune faccende da sbrigare che non possono assolutamente aspettare. Mi spiace, davvero…- tenta di spiegare, aggirando la giovane Weasley.
Si ferma solo quando sente un leggero singhiozzo provenire dalle sue spalle.
-Sai Hermione, non solo Harry si è accorto che ti stai allontanando da tutti noi. A volte… A volte mi chiedo se in qualche modo ho fatto qualcosa per ferirti, farti allontanare così da me. Eppure non riesco a capire. Quindi, ti prego di almeno spiegarmi cos’ho sbagliato…- mormora la rossa, avvicinandosi.
E allora Hermione si rende conto, capisce di essere stata fin troppo ingiusta con la ragazza che ora si trova di fronte a lei. Hermione cede, si slancia in avanti e abbraccia Ginny, scusandosi e dicendole che non ha sbagliato nulla.
Decide di passare la serata con lei, a chiacchierare, a ricostruire ciò che è distrutto. Cercano vecchi abiti adatti alla festa, riconsolidano la loro amicizia. Solo a cena, quando uno sguardo di ghiaccio la trafigge, Hermione si ricorda di Draco Malfoy, il ragazzo che la attendeva per aiutarla. Quando la festa ha inizio, nell’atrio centrale, la Grifona è quasi tentata di andarsene per evitare un possibile incontro con il Serpeverde. Proprio mentre sta passando vicino alle pesanti tende che coprono le vetrate del castello, una mano le afferra il braccio e Hermione si ritrova dietro le tende, schiacciata contro il muro. Due mani sono posate ai lati del suo capo, contro il muro, inchiodandola, ed un corpo è completamente schiacciato contro il suo. Il viso di Draco Malfoy è a pochi millimetri da quello di Hermione, e la rabbia invade quegli occhi di ghiaccio.
-Cosa credi di fare?! Pensi che io sia al tuo servizio, per aiutarti solo nei giorni in cui ti fa più comodo mentre negli altri devo starmene ad aspettarti come uno sciocco? Mi chiedi aiuto e poi osi pretendere di fare a modo tuo!?-
Il suo viso si avvicina sempre di più, Hermione balbetta delle scuse leggermente spaventata da quello scatto d’ira ma soprattutto dalla vicinanza. Una parte dentro di lei è combattuta tra la decisione di continuare le scuse e quella di prenderlo a schiaffi.
-Oh, fai bene a scusarti, Mezzosangue. Fai bene. Perché non tollererò altri avvenimenti come quello di oggi. – mormora Malfoy, in tono mellifluo e beffeggiatorio.
Le loro labbra sono ad un soffio di distanza.
…..Tu potrai trovare la causa di tutto, nel mondo, ma non la causa di una passione….
E per un istante si sfiorano quando lui pronuncia le ultime parole:
- Rimedierai, Grenger. A modo mio. -
Poi il corpo di Draco si stacca da quello di Hermione, allontanandosi svelto dal loro nascondiglio dietro la tenda. Hermione viene attaccata dal freddo portato dalla mancanza di quel corpo e si stringe le braccia per riscaldarsi.
Prende un respiro ed esce dal nascondiglio, cercando i suoi amici.
Più tardi, nel suo dormitorio, mentre toglie l’abito che aveva indossato per la festa, un pezzo di carta cade a terra uscendo dalle pieghe del vestito. Sul pezzo di pergamena, con inchiostro nero e una calligrafia svolazzante, sono scritte queste parole:
“A mezzanotte, nella Torre di Astronomia.
Non obbiettare, dobbiamo recuperare un incontro, e ricorda..
Stavolta, a modo mio”

 
Non c’è firma ma Hermione sa che non ce n’è bisogno, mentre si lascia cadere esausta sul letto.
Manca poco più di mezzora alla mezzanotte.

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Rieccomi! Con un capitolo un po’ più lungo dei soliti.
Ho finalmente finito gli esami (da quasi una settimana per esser sincera) e sono uscita con un voto che mai mi sarei aspettata (in senso positivo, non lo scrivo perché probabilmente non interessa).
Quindi rieccomi, ancor più desiderosa di scrivere e alimentata dalla ritrovata passione nei confronti di questa coppia.
Che dire, le citazioni che ho usato in questo capitolo semplicemente le amo.
E… beh, ci rivedremo nel prossimo capitolo (che ho già iniziato a scrivere quindi tra meno di una settimana sicuramente).
Lasciate una recensioncina per farmi felice, please.
Ve se ama.
Alla prossima.
Fantasya
  
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