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Autore: glins    08/07/2015    4 recensioni
Faberry! What if?
Storia che segue gli avvenimenti della season 6, ma basandosi sulla Faberry.
Altre coppie: Brittana, Klaine e Samcedes sicure.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Teoricamente doveva essere Artie il wedding planner ufficiale.
 
Teoricamente doveva essere lui in quel momento a sbraitare contro tutto e tutti perché qualcosa andava messa 26° più a sinistra. 

 
 
Teoricamente.

 
 
Praticamente, Quinn urlava da più o meno un'ora dove e come mettere cose, mentre i suoi amici, che in quel momento sembravano più schiavi importati dall'Africa, obbedivano senza repliche, perché quella di fronte a loro era tornata la terrificante Quinn Fabray capo cheerleader.

 
"No ragazzi, no! Gli amplificatori non devono essere visti, rovinano il paesaggio naturale!" Sbraitò contro Noah e Mike che avevano appena posizionato le grandi casse affianco al palchetto.
 
"Ma come facciamo a-" provò Puck.
 
"Procuratevi un mantello dell'invisibilità o metteteci davanti una mucca, non mi interessa, ma quando tornerò tra cinque minuti quegli amplificatori dovranno essere così ben nascosti che dovrò urlarvi contro perché penserò che non li avete ancora scaricati dal camion!" concluse, facendo assumere un'espressione terrorizzata ai due ragazzi che si dileguarono alla ricerca di una soluzione. 

 
"Okay qualcuno qui ha le mestruazioni... o è di nuovo incinta" esordì Santana avvicinandosi da dietro. 

"È questo il modo di ringraziare chi ti aiuta col matrimonio?" Rispose Quinn girandosi. 
 
"Potresti aiutare senza dare di matto sai? Brittany lo fa già abbastanza per entrambe"

 
Le ragazze si girarono e videro una Brittany in piena crisi di panico urlare che tutto era sbagliato, mentre Kurt cercava di calmarla.
 
Quando Santana portò nuovamente lo sguardo su Quinn, questa aveva la testa bassa.
 
"Lo so che lo fai per distrarti, e mi fa piacere che nonostante tutto quello che è successo tu sia rimasta qui per noi" disse dolcemente la mora.
 
"Come potevo non farlo? Siete le mie migliori amiche"
 
"Lo so, e tu sei la nostra, ecco perché ti ho permesso di organizzare il tutto, perché voglio che ti tenga occupata e non voglio che sia triste. Ma se questo significa che devi schiavizzare tutti, ti mando via come si usa fare solo a Lima Heights Adjecent" sentenziò la latina.

 
La bionda platino la guardò grata e poi parlò. 
 
"Grazie San, prometto che sarò più trattabile"
 
"Sarà meglio, ora vado a tranquillizzare la mia futura sposa e ricorda che domani avremo la prova vestito" disse l'altra per poi andare ad afferrare la sua amata e trascinarla via.

 
Nel frattempo, Puck e Mike si avvicinarono e il giappocinese prese parola.

 
"Hey Quinn, non abbiamo trovato una mucca, ma un asino va bene lo stesso?" Disse con un sorriso speranzoso, mentre Noah affianco a lui aveva un sorriso a trentadue denti, soddisfatto di sé stesso.

 
Quinn guardò incredula i due ragazzi e poi la povera bestia, chiuse gli occhi, prese un gran respiro e contò fino a dieci.


 

Trattabile, Quinn, trattabile.
 

 
 
**

 

 
 
Quelle poltroncine erano qualcosa di più scomodo che esistesse al mondo.
 
O forse ad essere scomoda era la situazione.


 

Quinn si trovava nella stessa stanza di Rachel e non andava bene.
 
L'ultima volta che era successo, erano finite a fare l'amore.
 
Sì, perché nonostante l'alcool avesse fatto gran parte del lavoro e nonostante i suoi ricordi fossero confusi, Quinn quella sera aveva fatto l'amore con Rachel.

Ma Rachel evidentemente non sembrava aver fatto l'amore con lei, perché era scappata e perché il giorno dopo era anche andata ad un appuntamento con Sam, come se niente fosse.
 

Prese a guardarsi intorno persa tra i suoi pensieri, mentre le due future spose erano nei camerini e Mercedes, Rachel e Tina parlavano di qualche musical di Broadway. 
 
Le tornò in mente il giorno in cui c'era Rachel in un negozio da sposa simile, il giorno in cui lei si oppose al suo matrimonio con Finn. 

Dio, come faceva la diva ad essere così cieca?

 
Scosse la testa per scacciare quei pensieri.
 
Si era ripromessa che quella settimana sarebbe stata concentrata solo sul matrimonio, Brittany e Santana e poi sarebbe partita subito per Yale e non sarebbe tornata prima delle prossime festività. 
 
Fortunatamente le sue migliori amiche iniziarono a sfilare proprio in quel momento, una dopo l'altra, con vari vestiti, alcuni davvero improponibili. 
 
Alla fine però trovarono gli abiti adatti e tutto sembrava magnifico, finché Santana non uscì dal camerino e vide Brittany vestita. 
 

Lì la bionda diede di matto e Quinn si preoccupò subito di riportare Santana in camerino e farcela restare prima che il matrimonio saltasse, mentre Brittany si buttava sale dietro le spalle.
 
 
Ma da dove l'aveva preso il sale in un negozio di abiti da sposa?
 
 

Nonostante questo e i successivi vari deliri di Brittany, il grande giorno era fortunatamente arrivato. 

C'erano gli amici e i parenti più intimi delle spose, anche l'abuela di Santana, regalo inaspettato della coach Sylvester, che le aveva garantito l'invito precedentemente negato. 

 

La sala era addobbata in modo elegante, i colori dominanti erano il rosso e il bianco, che Artie aveva scelto perché "rappresentavano al meglio le due ragazze", e Santana gli stava per saltare addosso avendo capito il collegamento tra lei e l'inferno, ma a Brittany piaceva così tanto quell'idea che aveva fatto la parte del docile cagnolino per la sua amata.
 

I ragazzi indossavano tutti giacca e camicia bianca, con pantaloni e papillon nero, mentre le ragazze erano vestite di un rosso intenso.

 

Nonostante indossassero tutte lo stesso vestito, però, Rachel non poté non notare quanto Quinn risaltasse tra tutte.
 

Forse solo per lei in realtà, che non le aveva staccato un attimo gli occhi di dosso, seppur provandoci. 

 

Erano in attesa delle spose, quando Quinn girò la testa sentendosi osservata ed i loro occhi si incontrarono per un paio di secondi, prima che la marcia nuziale iniziasse ed entrambe si ridestassero prestando poi attenzione alla celebrazione.
 

 
Tutto sembrava procedere per il meglio, mentre Santana e Brittany pronunciavano i loro voti.
 

Almeno la metà dei presenti aveva le lacrime agli occhi, mentre l'altra metà già singhiozzava. 
 
 
"Sono stata spaventata per tutta la vita, avevo sempre paura di mostrare chi fossi veramente e cosa provassi. Avevo costruito questa corazza... che solo tu sei riuscita a scalfire. Sei arrivata con i tuoi capelli color grano e i tuoi occhi limpidi e con tutta la tua innocenza e bontà. Mi hai fatto capire che non c'è niente di male nell'essere chi si è. Tu hai sempre voluto che fossi me stessa. Ma io sono quello che sono con te, io sono solo se ci sei tu. E voglio essere per sempre, per questo oggi ti prendo come mia sposa e prometto di amarti e onorarti nella buona e nella cattiva sorte, anche se non sarà mai cattiva al tuo fianco"

Santana, nel suo vestito formato da un corpetto con scollatura a cuore che scendeva poi morbido sul suo corpo tonico, con le lacrime agli occhi mise l'anello all'anulare di Brittany, che si asciugò le lacrime prima di parlare.

"Mi sono sempre sentita esclusa e giudicata, sai? Tutti mi definivano stupida, e dopo un po' ho iniziato a crederci. Poi sei arrivata tu... e mi hai fatto capire che, semplicemente, vedo il mondo in modo diverso e non c'è nulla di male in questo. Mi fai sentire speciale. Tu mi rendi speciale, Santana. E voglio essere speciale per tutta la vita, ecco perché oggi ti prendo come sposa e prometto di amarti e onorarti nella buona e nella cattiva sorte, anche se non sarà mai cattiva al tuo fianco"

Brittany, che indossava un semplice vestito senza spalline che sembrava essere fatto apposta per lei, infilò la fede al dito di Santana.

 
Le ragazze si baciarono con tutto l'amore possibile, mentre Burt le dichiarò ufficialmente moglie e moglie e la sala esplodeva in un applauso. 

 
 
 
**
 

 
 
 
Le spose si stavano cambiando per il ricevimento, e nel frattempo Kurt portò Blaine in una stanza vuota.
 

"Kurt non penso sia il caso di farlo mentre di là ci sono più o meno altre cento persone" disse ironicamente il più basso.
 
Il ragazzo si girò verso di lui con un sorriso teso. 
 
Blaine lo notò e si avvicinò. 
 
"Tutto okay?"
 
"So che può sembrare presto" iniziò Kurt ignorando la domanda "... insomma stiamo di nuovo insieme solo da ieri, perché mi sono precipitato a casa tua"
 
"È stato molto romantico" disse Blaine con un sorriso ebete.
 
"Sì... ma non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare di me. Cioè no... di te... noi... sto benissimo con te e tu con me… cioè penso, spero.. oh dio è così difficile, come hai fatto a farlo" disse Kurt sedendosi sul divanetto.
 
L'altro si inginocchiò di fronte a lui sorridendo intenerito. 

"L'ho fatto perché ti amo" sentenziò aggiustandogli il papillon storto, avendo capito dove sarebbe andato a finire quel discorso.
 
"E ti amo anch'io"
 
"Allora fallo e basta Kurt" suggerì l'usignolo con aria sognante.
 
 
Il ragazzo prese un profondo respiro chiudendo gli occhi azzurri e poi li riaprì, puntandoli in un paio verdi. 

"Blaine Usignolo Anderson..."
Ed entrambi ridacchiarono a quel secondo nome inventato, mentre Kurt apriva una scatoletta blu di velluto, rivelando un semplice cerchio d'oro bianco.
 
"Mi faresti l'onore di sposarmi? Questa volta per davvero"
 
"Non vedo l'ora" rispose l'altro con gli occhi lucidi, mentre il suo futuro sposo gli infilava l'anello al dito.

 
Si abbracciarono stretti e si baciarono per i seguenti numerosi minuti, sussurrando parole dolci e piccoli piani riguardo al futuro.

 
Quando avvertirono un boato dall'altra sala, seppero che le spose erano arrivate ed era ora di tornare.
 

 
 
 
**
 
 
 

La festa era andata alla grande, tutti avevano ballato e cantato e si erano divertiti da morire.

Kurt e Blaine avevano dato la grande notizia, portando ancora più gioia tra i presenti.
 
Soprattutto la Sylvester sembrava entusiasta della notizia, per qualche strano motivo, ma nessuno ci fece molto caso.
 

 
Arrivata la sera, restarono solo i ragazzi del glee, seduti a chiacchierare in una stanza, mentre Quinn girava per la sala del ricevimento.

Era così felice per le sue amiche e con tutta quella gente era riuscita anche a non pensare a Rachel e a quanto stesse bene in quel vestito.
 
Nonostante qualche occhiata fugace ci fosse stata, non si erano neanche rivolte la parola, e forse era stato meglio così. 

 
 
Era intenta a studiare un segnaposto con su scritto male il nome di Noah, quando si dovette ricredere sulla storia del non parlarsi.
 
"Ho saputo che te ne vai" disse la mora alle sue spalle, abbastanza distante da lei, quasi intimorita. 
 
In realtà non sapeva nemmeno perché le avesse rivolto la parola, avrebbe potuto benissimo continuare per la sua strada e raggiungere gli altri, ma aveva sentito l'esigenza di parlare a quella chioma bionda.
 
"Sì, domani mattina... frequento pur sempre un'università" le rispose Quinn piatta... e come biasimarla.  
 
"Già... sai hai fatto proprio un bel lavoro qui con Artie"
 
"Hai intenzione di fare come se niente fosse ancora per molto?" Chiese la bionda voltandosi.
 
Rachel non seppe che dire ed abbassò lo sguardo, non reggendo quello duro dell'altra. 
 
Perché sapeva che aveva ragione. 
 
 
Aveva davvero intenzione di continuare a fare finta di niente, quando sapeva benissimo che quello che era successo era tutt'altro che niente?

 

"Sai..." iniziò Quinn interrompendo i suoi pensieri, guardando un punto impreciso alle spalle di Rachel "avevo sempre immaginato che sarebbe successo in un altro modo, se fosse successo. Magari dopo la laurea, quando avrei avuto un lavoro stabile... mi sarei presentata a qualche spettacolo, l'ennesimo di cui eri protagonista, ti avrei portato dei fiori e avrei detto 'Hey, guardami, ora sono alla tua altezza' " continuò con una scrollata di spalle, riportando lo sguardo, ora leggermente lucido, su Rachel.
 
 
Stava svuotando il sacco, si stava togliendo un peso, perché insomma...
Ormai che aveva da perdere?

 
"Invece è successo nel modo peggiore, mentre eravamo ubriache... e forse proprio per questo è successo, non sapevamo cosa stavamo facendo. Anzi... tu non sapevi cosa stavi facendo, perché io sapevo perfettamente che stavo facendo l'amore con la persona che amo da sei anni, e lo volevo, alcool o meno"

Rachel restò pietrificata da quella dichiarazione improvvisa, mentre la bionda si dirigeva verso la porta alla sua destra, che dava nella stanza dove tutti gli altri erano riuniti.
 
Si aspettava che le urlasse addosso quanto faceva schifo o che le rinfacciasse tutto, mai si sarebbe aspettata una dichiarazione.
 
 
"Quinn" quel nome uscì debole dalle sue labbra, quasi involontariamente, mentre il suo cuore era stretto in una morsa.
 
La bionda si girò di scatto, mentre aveva già la mano sulla maniglia "Non devi dire nulla... volevo solo dirtelo. E sai cosa Rachel? Dimentica tutto quello che c'è stato, qualsiasi cosa sia stata. Perché io lo farò"
 
Detto questo la bionda andò dagli altri, fingendo come sempre di essere di buon umore, lasciando la diva col cuore sanguinante.
 

 
Rachel voleva rincorrerla, voleva fermarla e dirle che provava lo stesso, ma l' aveva capito solo allora.
Voleva dirle che era alla sua altezza, lo era sempre stata, anzi forse era lei a non meritare la bionda.
Voleva dirle che lei sapeva cosa stava facendo quando erano andate a letto insieme e che ormai aveva capito di non poter più negare quei sentimenti.

 

Ma non lo fece.
 
Per qualsiasi ragione al mondo, non lo fece.
 

Semplicemente restò a guardare il vuoto per circa un minuto, poi tornò dagli altri scoprendo che Quinn se n'era andata, dicendo che aveva bisogno di riposo per il viaggio del giorno dopo.
 

 
 
______________________________________________

 
 
Ed ecco qui subito un nuovo capitolo, per farmi perdonare dell'attesa, anche se non so se ci sono riuscita...
 
Vorrei dire qualcosa, sulla storia in generale e sul capitolo, quindi vi pregherei di avere la pazienza di leggere di seguito.
 
 

Il capitolo: è breve, di passaggio più che altro e diviso in questa sorta di "sketch".
 
Abbiamo Brittana e Klaine, i cui matrimoni ho voluto separati perché sono due coppie che hanno segnato il mondo e sopratutto un po' tutti i fan della serie, quindi entrambi speciali a parer mio, e dovrebbero avere il loro momento speciale, e metterli insieme come hanno fatto nella serie da una parte é stato bello, ma dall'altra mi è sembrato affrettato e quasi un contentino per i fan.
 
Per questo, qui abbiamo solo la proposta Klaine mentre c'è il vero e proprio matrimonio Brittana, che si, ho modificato un po' per quanto riguarda la scenografia.

 
 
Poi abbiamo una scena finale Faberry e mi collego a questo per parlarvi un attimo di loro e della storia generale: vedo che in molti siete confusi, soprattutto da Rachel, ma tranquilli, dovete esserlo.
 
Il mio scopo era proprio trasmettervi il caos che c'è adesso nella sua testa e soprattutto nel suo cuore.
 
Tenete conto che mentre Quinn sa già cosa prova, Rachel ha capito solo adesso di provare, e forse di aver sempre provato, qualcosa per la bionda e ha le sue ragioni, che verranno spiegate nei prossimi capitoli, per avere questo comportamento altalenante e anche irritante in parte, che ha però portato Quinn ad avere l'atteggiamento, ormai rassegnato, che ha avuto in questo capitolo.
 

Detto questo, fatemi sapere che pensate di questo breve capitolo e che dire, spero continuate a seguire nella speranza di schiarirvi le idee.

 
 
 
 
Alla prossima! C:

   
 
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