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Autore: lexismoak    08/07/2015    1 recensioni
Post 3x23. Barry riceve un messaggio da parte di Oliver che dice di raggiungerlo nel magazzino ( lo stesso dove tempo prima gli aveva sparato). Arrivato lì, dove essersi aggiornati sugli ultimi eventi di Starling City e Central City, Barry scopre del viaggio on the road di Oliver e Felicity. Traduzione fanfiction inglese.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Cross-over, Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L’indomani dell’attacco con l’arma biologica di Starling City, la notizia era su tutti i canali, anche quelli di Central City. Le notizie che venivano riportate sostenevano che parte del merito della distruzione dell’arma era dovuto ai vigilanti, e venivano mostrati video sfocati di Black Canary, ATOM, e qualche altra cosa che sembrava simile ad Arsenal. Alcuni li condannavano, altri li lodavano. Il canale di notizie di Central City di solito riportava sempre notizie di The Flash e degli altri meta umani.
Barry stava guardando le notizie da un tavolino del “Jitters”, mentre con le dita tamburellava nervosamente sul suo telefonino.
Erano stati fuori tutto il giorno, e lui aveva mandato un messaggio sia ad Oliver che a Felicity un paio di ore prima per assicurarsi che tutti stessero bene. Ma nessuno dei due rispondeva, e onestamente stava cominciando a preoccuparsi un po’. Gli ci sarebbero voluti solo pochi minuti per andare prima ai laboratori STAR a prendere il costume di Flash e poi correre verso Starling City. Era quasi tentato di andare, quando il suo telefono finalmente squillò con un messaggio di Oliver. Ovviamente era un messaggio corto e dritto al punto: “Incontriamoci al magazzino”. Neanche il tempo di pensare a chi ci fosse altre ad Oliver al magazzino che fu subito fuori dal locale con un lampo giallo e rosso.
Il messaggio si riferiva al capannone dove Oliver gli aveva sparato – ancora non ci era passato sopra – e si trovava a pochi minuti di distanza da dove si trovava Barry in quel momento. Appena arrivato non vide nessuno, così andò verso l’altra parte del magazzino e trovò Oliver e Felicity poggiati su una Porsche, che parlavano a bassa voce. I due erano troppi presi l’uno dall’altra per notare che lui era arrivato, e prima che Barry potesse fare qualsiasi cosa per far notare loro la sua presenza, Oliver avvolse un braccio attorno alle spalle di lei e la avvicinò per un dolce bacio. Quindi, avevano risolto i loro problemi.
Barry si schiarì la voce, incapace di fermare il ridicolo sorriso felice che si stava formando sul suo volto. “Interrompo qualcosa?”.
Felicity interruppe immediatamente il bacio con aria colpevole, anche se il braccio di Oliver rimase ancora attorno alla sua spalle per tenerla al suo fianco. “Barry!” esclamò con voce un po’ più alta del solito. Indossava infradito al posto dei soliti tacchi, e doveva sporgere la testa un po’ all’indietro per incontrare i suoi occhi. “Non … non c’è stato il vento”.
Il sorriso sulle labbra di Barry divenne ancora più grande, anche se non pensava fosse possibile. “Si, c’è stato”.
“Giusto”.
Felicity era sempre stata una persona allegra – era una delle cose che amava di lei – ma in quel momento era come se fosse raggiante per la soddisfazione, anche se un po’ imbarazzata. E Oliver, che di solito era il re delle persone meditabonde e tristi, che si incolpavano di tutto, in realtà sembrava rilassato per la prima volta in vita sua. Barry non aveva mai capito quanto peso Oliver si portasse sulle spalle fino a quando queste preoccupazioni non ci furono più. Era come se si fosse alleggerito completamente, e parti delle sue preoccupazioni si sciogliessero ogni volta che Felicity era accanto a lui.
Era bello vedere entrambi.
“Siete usciti tutti salvi dall’attacco biologico?” chiese, ricordandosi della ragione per cui inizialmente aveva mandato loro un messaggio. “Ne ho sentito parlare al notiziario”.
“L’abbiamo gestito”, disse Oliver mentre con la mano accarezzava distrattamente una ciocca dei capelli di Felicity che cadeva sulla sua spalla. “Starling è salva”.
“Oh, e io ho salvato Oliver con il costume di ATOM” aggiunse Felicity con entusiasmo “ è stato incredibile”.
Barry ricordò vagamente che Felicity una volta aveva farneticato di come era saltata da un aereo per Oliver e di come quell’esperienza fosse stata completamente terribile. “Ma non ti spaventavano le altezze?”chiese curioso.
“È stato anche terrificante”.
Riusciva perfettamente ad immaginare Felicity andare fuori di testa nel costume di ATOM. Doveva essere stato esilarante assistere alla scena.
“E tu con Wells?” Oliver chiese “è andato tutto bene dopo la mia partenza?”
“L’abbiamo gestito” Barry ripeté le parole che aveva detto Oliver come un pappagallo e Felicity sorrise.
“Quindi tutto è stato gestito, tutti sono salvi, tutto si è risolto” disse lei allegramente “potremo avere tutti un’estate bella, sicura e senza che nessuno venga ucciso”.
“Magari fosse”. Barry fece un cenno verso la macchina dietro di loro. “Dove siete diretti voi due?”
Felicity guardò Oliver, che strinse le spalle. “Non ne siamo sicuri” disse “siamo in un viaggio senza meta. Ci stiamo prendendo una pausa da Starling. Forse Las Vegas, per vedere mia madre. O forse andremo a trovare Roy, ovunque lui sia …”. Nel dire questo si accigliò per un momento “… ha mollato il telefono. Oliver gli sparerà. Di nuovo.”
“Hai sparato a Roy?” sapere di non essere l’unica persona ad essere stata dalla parte sbagliata delle frecce di Oliver fece sentire meglio Barry. Quasi. Forse era solito fare quella cosa per proteggere le persone. Felicity gli sorrise.
“Chiamate se avete bisogno di noi, va bene?”
“Con moderazione” Oliver aggiunse, tirando Felicity più vicina a lui.
Lei arrossì immediatamente “Oliver!” sibilò.
Felicity si staccò da Oliver per andare ad abbracciare Barry. Lui la abbracciò forte, l’ottanta per cento sicuro che Oliver non gli avrebbe sparato per questo. “Sei felice?” le sussurrò all’orecchio, abbastanza piano così che Oliver non potesse sentirli. Già conosceva la risposta,ma con tutto quello che Felicity aveva attraverso l’anno passato voleva avere una conferma.
Lei annuì e lui la poteva sentire sorridere contro il suo collo. “Sono davvero felice, Barry” mormorò. Barry si tirò indietro e le sorrise. “Bene”.
Strinse la mano ad Oliver con un altro sorriso e dopo un piccolo cenno verso Felicity i due tornarono alla macchina. Oliver prese le chiavi dalla borsa di Felicity ed entrò nella macchina dal lato del conducente. “Aspetta! Tocca a me!” si lamentò lei, con un espressione di orrore sul volto che sembrava quasi comica.
Oliver alzò lo sguardo verso di lei, impassibile “Hai guidato fino a qui”.
“Ho guidato per dieci minuti da quella tavola calda lungo la strada.” Lei confermò “Ma non dire che ‘conta come un viaggio’, perché così non vale”.
“Sono già seduto al volante, Felicity”.
“Allora alzati, Oliver, e adesso non sto scherzando. Non rompere” disse mentre batteva i piedi per l’impazienza.
Oliver sospirò, ma si tolse la cintura e aprì la macchina per uscire. “Contenta?”
Felicity si mise in punta di piedi per baciarlo sulla guancia mentre lui camminava per raggiungere l’altro lato della macchina “Ti amo” disse allegramente mentre si sedeva al volante.
Barry ripenso a quello che Oliver gli aveva detto, quando il team andò a Starling City per risolvere il problema con Prism-Rainbow Raider – Caitlin gli avrebbe lanciato un’occhiataccia se non avesse usato anche quel soprannome – sul fatto che i ragazzi come loro non ottengono la ragazza. Era stato difficile per Barry affrontare questo fatto, soprattutto quando aveva visto Felicity con Ray. E dopo aver visto Iris con Eddie, poteva capire come Oliver doveva sentirsi.
Ma Oliver aveva ottenuto la ragazza. Oliver aveva sul serio avuto la ragazza, perché insieme sembravano così beatamente felici che era un po’ nauseante. E certo, sapeva che quello che Oliver voleva dire era che i supereroi non sempre hanno la ragazza, ma in quel momento le cose erano un po’ diverse perché lui non era più Arrow. Ma neanche Arrow era un eroe. Arrow non era mai stato un eroe. Arrow era una maschera. È l’uomo sotto la maschera che è importante, e Oliver Queen è un eroe. Non importava quello che diceva Joe, quello che diceva il notiziario. Per Barry, Oliver è sempre stato un eroe.
Barry guardava Felicity prepararsi a partire – ma non verso il tramonto, ed era un peccato. Erano a mezza giornata. Ma loro avrebbero comunque potuto essere felici e contenti. Lei si appoggiò al sedile e guardò indietro per un’ultima volta. “Ciao, Barry”.
In un’altra vita, forse, avrebbe potuto esserci lui con Felicity in quella macchina. Ma non era così, non era mai stato più felice di non aver avuto quella ragazza. Così le sorrise, sperando – veramente – che loro rimanessero sempre così felici “Ciao, Felicity”.
 
PS: Questa storia fa parte di una serie di fan fiction, ce ne sono altre due, una con Donna Smoak e una con Roy. Queste ultime due forse già le conoscete visto che già un'altra ragazza le ha tradotte e messe nel suo blog. Se invece non le avete lette fatemelo sapere nei commenti, così le metto qui su efp! ;-)
A presto!
   
 
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