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Autore: Sylvie91    08/07/2015    4 recensioni
Non si parla di una nano qualsiasi, ma del Nano... quel nano che ha aiutato il suo popolo in esilio dopo l'arrivo di un drago e che ha cercato di riconquistare la sua casa.
Non credo di essere da sola nel chiedersi: com'era Thorin prima di tutti questi avvenimenti?
Tenendo d'occhio il nostro pezzo di quercia e buona parte dei nani conosciuti e non, provo a narrarvi una sua ipotetica vita ad Erebor e soprattutto durante l'esilio! cercando comunque di creare un filo rosso tra questa storia ed un altra!
vi auguro una buona lettura (se vi va :D ) bisous bisous!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dwalin, Smaug, Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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-Beth, scusami... mi potresti passare una tazza di thè?- chiede Dis enormemente in difficoltà ad alzarsi dalla poltrona per via della pancia, ormai molto cresciuta, Beth le sorride e prende quanto richiesto sedendosi sull'altra poltrona libera.
-Grazie, manca poco ormai... e non vedo l'ora che questa panciona sparisca.- afferma la principessa accarezzandosi la pancia e guardandola con un profondo e radicato amore; Beth sorride a questa immagine: la sua amica non è mai stata tanto bella.
-Beth, hai sempre intenzione di partire dopo la nascita?- chiede Dis, senza alzare lo sguardo verso di lei, come se in un certo senso avesse paura della risposta.
La bionda sospira, non sa bene ancora cosa fare: se da una parte si sente come se avesse ritrovato una famiglia con Dis, Mandli, Frerin e gli altri; dall'altra la presenza di Thorin la scombussola non sa più se essere arrabbiata con lui o meno.
Non che ci siano stati, tra loro, momenti ambigui e lui non l'ha mai messa a disagio con interventi poco ragionati, pur avendo notato la sua antipatia per Brùni: quando lui le sta troppo addosso.
E se la sua parte razionale pensa che è meglio che Thorin le stia lontano, ricordandole quanto successo come se potesse ricapitare; un'altra parta di sé, molto piccola e che ha cercato di far tacere, le urla di voltare pagina e di lasciar andare quanto è stato.
Però ancora non è pronta per qualcosa con lui, questo no... forse è pronta a stargli vicino, a sorridergli, a trattarlo come un amico... abbattendo pian piano quel muro che gli ha costruito contro; forse in qualche modo è pronta a perdonarlo, ma non lo dirà mai esplicitamente.
-Beth a cosa stai pensando?- la risveglia Dis -O meglio a chi?- rivolgendosi poi più maliziosamente, nascondendo un sorriso furbo portando la tazza alla bocca.
Beth sorride appena ed afferma -Eri molto meno maliziosa ad Erebor.-
-Non siamo ad Erebor e tu mi devi ancora rispondere.- le fa notare la principessa insistendo nuovamente.
-Io non so bene cosa fare...- afferma la bionda -Da una parte vorrei partire...-
-Se Thorin ti lascerà andare, vorresti dire.-
-Thorin, non c'entra alcunché con la mia scelta.- afferma Beth con un filo di voce, mentre Dis se la ride sotto i baffi.
-No, assolutamente... ed io non sono incita ma solo leggermente ingrassata!- prende in giro la principessa, facendo una smorfia infastidita al sentire un piccolo calcio provenire dalla sua pancia -Oggi il piccolo non vuole stare buono.-
Beth sorride avvicinandosi all'amica e poggiando delicatamente la mano sulla sua pancia e sentendo dei piccoli calci, come se il bambino o bambina lì dentro voglia intervenire e fare sentire la sua opinione.
È una sensazione così meravigliosa, che quasi vorrebbe provare... avere nuovamente un bambino suo...
-Dis, come è? Come è sentirsi madre, così? Sai la mia esperienza è stata... diversa.- chiede la bionda volendo sapere quali sono le sensazioni che vivono nel cuore della sua amica, volendo sapere cosa vuol dire avere una vita dentro di sé.
-E' difficile spiegare ciò che provo: da una parte ciò che sto vivendo è la cosa più bella del mondo, sentire i suoi piccoli calci, quando si muove, il suo battito che va pari passo con il mio e quando sente la voce di Mandli sembra già che la riconosca... è tutto così meraviglioso. Tuttavia misto a ciò ho anche molta paura, vorrei che ci fosse qui amad, è lo stesso desiderio che ho avuto prima del matrimonio sai?- Dis si ferma un attimo dal suo discorso, guardando Beth che l'ascolta in silenzio e catturata dalla sue parole.
Sospira un attimo e poi continua -Ho paura ad avere un bambino che sarà completamente dipendente da me, che vedrà solo in me e in suo padre un punto fisso; ed ho paura di sbagliare, di magari non essere una buona madre, di scoprire di non essere paziente o di non riuscire a dimostrare tutto l'amore che già ora provo.-
Beth l'abbraccia stando attenta a non schiacciarla troppo e rimangono così vicine, come se la forza dell'una possa passare all'altra e viceversa.
-Sarai un ottima madre Dis, non devi avere questi dubbi.- le sussurra all'orecchio prima di darle un semplice bacio sulla guancia, si risiede come prima sulla poltrona libera mentre Dis si asciuga un attimo le lacrime fuggite.
Era da tanto che non sentiva Beth così vicina a lei, si è accorta che il suo carattere è cambiato da quando erano ad Erebor, cambiamento dovuto a molte cose poco felici che le sono accadute; ma questi momenti in cui sembra tornare normale sono una gioia e spera tanto che si possano man mano moltiplicare.
-Tesoro, sono tornato!- entra Mandli fiondandosi a dare un bacio alla moglie e alla sua pancia, per poi rivolgersi a Beth -Ciao, cugina!-
-Ciao Mandli!-
-Tesoro, sei in anticipo... non dovevi tornare a casa fra tipo due ore?- chiede Dis, preoccupata che sia successo qualcosa alla fornace.
-Sì, è vero; ma tuo fratello ha sbattuto tutti fuori perchè doveva finire un lavoro.-
-Un lavoro?- chiede Beth -Ed ha bloccato la fornace?-
-Sì... adesso che ci penso ha detto un paio di lavori, uno credo che riguardi il piccolo l'altro non lo so... potresti andare ad indagare Beth.-
-Non lo farò!- afferma la nana decisa.
-Cosa sta facendo per il bambino?- chiede Dis.
-Non lo so, su una cosa però siamo d'accordo io e tuo fratello... che sarà un maschio.-
Dis lo guarda un attimo con una smorfia strana -Spero che non sia un arma, non ne voglio in giro.- afferma.
-Non credo che faccia un arma.- interviene Beth – Thorin, non farebbe mai niente per contrariarti Dis.-
-A parte impedirmi di sposarti.- ribatte ridendo Mandli -E si è visto come è andata a finire.- conclude chinandosi verso la moglie, pretendendo un piccolo bacio.
-Vi lascio, come Thorin, devo finire anch'io il regalo per il bambino... o bambina.- si alza dalla poltrona Beth per avvicinarsi al portoncino.
-Ciao Beth!- salutano all'unisono gli sposini, mentre la nana chiude la porta dietro di sé.
Prende la stradina che la porta verso l'infermeria, ormai divenuta la sua casa contribuendo alle spese lavorando alla locanda degli uomini; non è male perlomeno non vi è alcun umano che la importuna troppo, preferendo le cameriere della propria razza.
La giornata è magnifica con un caldo sole che riscalda ed avvolge tutto in un atmosfera di pace, sembra che siano passati anni da quando ha affrontato quell'orco bianco; la pace e la serenità che sta vivendo sembrano quasi pari a quanto provava ad Erebor anni fa.
Comunque non si dimenticherà mai quanto è avvenuto, e sente sempre quel bisogno di rivendicare la vita del proprio bambino volente o nolente, Thorin non la potrà mai fermare in ciò...
Entra nell'infermeria e vede Frerin ed Oin con una culla in mano, la spostano da una parte all'altra della stanza, per cercare un posto dove sia il meno possibile ingombrante.
-Non ce la faccio più a vedere questa cosa in casa mia.- brontola Oin.
-Thorin se la vede ne farà legna da ardere... deve rimanere ancora un poco qua, finchè non nasce!- risponde Frerin un po' seccato.
-Non è colpa mia, se Thorin è bravo in falegnameria com'è bravo con l'orientamento.- continua Oin, sghignazzando alla faccia che ha fatto Frerin -E non farmi quella faccia,ragazzo; sappiamo tutti che Thorin non s'orienta nemmeno se ha mappa, bussola e sentiero segnato.-
-Senti il regalo è nostro, non manca molto alla nascita si tratta di giorni... scommetto che riuscirai a sopravvivere.-
Beth sbuffa alla scena e zigzag evitando i due che continuano a strattonare quella povera culla, si dirige nella sua stanza e si chiude dentro.
Apre un cassetto della sua scrivania dove all'interno ci sono una scarpetta bianca già fatta ed una da completare con gli arnesi da maglia, è stata fortunata a trovare Annie che gli ha insegnato come fare e spera tanto di finire, in modo da dare qualcosa fatto da lei al piccolo.
 
La sera sta calando, mentre Thorin è ancora intento a finire i suoi progetti per il nipote ed anche per Beth; dopo aver fuso i suoi fermagli di mithril per le trecce di guerriero ne ha creati degli altri da donare al proprio nipote su cui deve solo incidere il nome.
Dopo il disastro con la culla, ha optato per qualcosa che sa fare donando quella che è effettivamente l'ultima sua ricchezza al piccolo; quei fermagli avevano un significato ad Erebor, ma ora sono solo un triste ricordo che si trasformerà in un altro più piacevole appena sarà il nipote ad indossarli.
Sa che è un maschio, se lo sente.
Ora come ora manca solo da finire la collana: quella che aveva iniziato ad Erebor per Beth; dopo aver completato la catenina se l'era tenuta al collo portandola via dalle grinfie del drago.
Tuttavia, sente che si deve aggiungere qualcosa: non è ancora completa.
Scioglie il suo ultimo fermaglio; il caldo è insopportabile tanto che anche rimanere a petto nudo è fastidioso, la gocce di sudore ormai hanno creato quello che è un loro alveo su cui scorrere tra il suo petto ed i suoi addominali.
Comincia a lavorare minuziosamente il mithril dandogli la forma runica della “s”, sembra quasi un fulmine; non è un lavoro difficile ma vuole che sia perfetto essendo per lei. Alza lo sguardo su quanto compiuto con un sorriso soddisfatto anche se appena accennato, poi prende il pendaglio e lo immerge nell'acqua fredda, in modo da solidificarlo.
Appena aggiunge il pendaglio alla catenina di oro rosso, sente la porta della fornace aprirsi; nasconde velocemente quanto fatto sul tavolo da lavoro ed aspetta chi ha osato entrare, quando lo aveva proibito a tutti. Rimane di sasso quando scopre che è lei.
Beth entra nella fornace, il caldo è quasi asfissiante si chiede come fa Thorin a stare per così tanto tempo là dentro, lo vede appoggiato con le mani sul tavolo da lavoro e con gli occhi fissi su di lei, un attimo sorpresi di vederla, per poi tornare impenetrabili.
-Scusami Thorin, avevo visto la luce accesa e pensavo che qualcuno se ne fosse dimenticato e quindi sono entrata...- farfuglia Beth, visibilmente a disagio nel vedere il nano a petto nudo.
-Tranquilla. Me ne stavo andando.- risponde, con un piccolo sorriso sghembo notando il suo disagio. Questo è un buon segno. Buonissimo. -Ho finito il regalo per mio nipote e un'altra cosa... vado a casa.-
-Cosa hai fatto? Cioè per il nascituro.-
Thorin prende sul piano di lavoro i fermagli completati e gli mostra sulla sua mano a Beth, che li guarda come incantata girandoli un poco sul palmo del nano.
-Manca l'incisione del suo nome... ma non ci vuole molto.-
-Ma questo è mithril, dove l'hai trovato?- chiede la nana alzando lo sguardo dalla sua mano al suo volto e rimanendo incastrata nei suoi occhi azzurri per un attimo, notando subito dopo le sue trecce disfatte.
Beth prende tra le sue dita il rimasuglio di una treccia di Thorin, mentre lui è sempre più sorpreso di questa improvvisa vicinanza; non gli dispiace, ma si chiede cosa sia cambiato in lei per non trattarlo più con la freddezza di prima.
-I tuoi fermagli, vero?- chiede Beth mentre continua a tenere in mano delicatamente quella treccia non chiusa di Thorin.
-Sì, sarei più felice a vederli addosso a mio nipote che a me.- afferma Thorin, prendendo la mano con cui la nana toccava i capelli -Ho qualcosa per te.-
Beth è meravigliata, non si ricordava più come era sentire la sua mano sopra la propria; il nano gliela apre piano e gli appoggia sopra una catenina d'oro rosso con un pendolo dalla forma runica, sempre di mithril.
-Thorin...- sussurra Beth.
-E' tua.-
-Perchè la “esse”?- chiede la nana incontrando di nuovo lo sguardo del principe, mentre lui le avvicina cautamente una mano sulla guancia.
-“esse” di...-
-Thorin!- esclama Balin che irrompe nella fornace con aria preoccupata e con il fiatone, come se avesse corso per un non piccolo tragitto.
Thorin si stacca immediatamente da Beth come se fosse stato scottato e si rivolge ansioso verso il suo mentore -Dimmi Balin, è successo qualcosa di grave? Un altro attacco degli orchi?-
-No! Tua sorella... il bambino sta per nascere!-
A questa risposta Thorin si mette la casacca velocemente, prende la mano di Beth e la tira fuori dalla fucina correndo come un pazzo verso la casa della sorella, lasciando Balin lì fermo con la forgia ancora da spegnere -Accidenti, ragazzo. Finalmente stai tornando normale.- sospira il vecchio nano con un sorriso dolce sul volto.
 
I due irrompono nella casa di Dis, avrebbero abbattuto la porta se non fosse stata aperta; appena fanno ingresso nella sala notano nell'angolo della cucina Mandli con una bistecca sull'occhio tenuta da Dwalin e Gloin che fuma tranquillamente su una poltrona, mentre dalla camera degli sposi si sentono delle urla. Intanto Thràin e Thròr girano come trottole per la stanza entrambi con le mani dietro la schiena, piegati in avanti e senza dire una parola fanno un semplice cenno col capo in segno di saluto a Thorin.
-Beth, mia moglie ti cercava.- afferma Mandli.
-Va bene. Chi è con lei?-
-Frerin, Oin ed Annie.- risponde meccanicamente e anche un po' seccato -Thorin ti consiglio di non entrare.- aggiunge vedendo il cognato che si avvicinava alla porta.
-Sono suo fratello.-
-Ed io sono suo marito. Ciò non le ha impedito di darmi un bel gancio sinistro quando ho cercato di avvicinarmi.- risponde secco Mandli, mentre Dwalin e Gloin ridacchiano divertiti.
-Thorin, non ho mai sentito una nana mettere insieme così tante imprecazioni in Kuzdhul.- ride Gloin, mentre lo invita a sedersi sull'altra poltrona ad aspettare.
-Tua sorella, comunque ha un pugno più potente del tuo... secondo la botta che sta spuntando.- dichiara Dwalin, tastando col dito l'impronta violacea che si sta andando a formare sul volto di Mandli.
-Ha preso dalla madre.- interviene Thràin -La scena di quando è nato Thorin, l'ho rivista poco fa... per fortuna che il bersaglio non ero io, stavolta.-
Thorin si siede fissando il camino senza fuoco data la serata di maggio, ed attende ansioso giocando con le dita e perdendosi un poco riflettendo su quanto è successo poco fa: se Balin non fosse intervenuto probabilmente avrebbe tentato di baciarla, ma forse è stato un bene.
Non può passare dal guardarsi appena di striscio a qualcosa di più passionale. No. Deve essere lei la prima a volere qualcosa di più.
Mette una mano nella tasca dei pantaloni e si accorge di aver dimenticato i fermargli, fa per alzarsi e tornare indietro; quando entra Balin ,sempre affannato, con ciò che sarebbe andato a riprendere -Te li eri dimenticati, Thorin.- afferma il mentore.
-Grazie, Balin.-
Un altro urlo squarcia il silenzio della casa, ma poi è subito seguito da un pianto infantile ma non meno potente; Mandli si dirige di corsa verso la camera da letto vedendo Dis stanca e distrutta, ma con un sorriso bellissimo, che tiene in braccio un tenero fagotto.
Mandli si avvicina piano, (mentre gli altri escano) un po' per paura di prendersi un'altra legnata, un po' perchè non vuole distruggere questo momento in cui la sua Dis è la donna, ai suoi occhi, più bella del mondo.
Dis gli sorride e gli allunga il fagotto, sulle braccia del padre si agita un poco ma si abitua subito ed apre i suoi occhi chiari come quelli della madre e del fratello più grande di lei, ha dei radi e cortissimi capelli biondi.
Rimane stupito di quanto possa essere perfetto.
-E' un maschio.- dice con un filo di voce Dis.
-Fili. Lui è il nostro Fili.- risponde Mandli sedendosi al lato del letto per poi chinarsi a dare un bacio a sua moglie -E' bellissimo, come te azyungel.-
-Mi dispiace, per il pugno.-
-So di aver sposato la donna più forte di tutta Arda, non ti preoccupare.- ribatte Mandli.
Dis gira un po' il volto e nota sullo stipite della porta Thorin, con suo padre e suo nonno che aspettano il momento buono per entrare, con un cenno della mano gli invita dentro.
-Lui è Fili.- lo presenta Dis.
Mandli lo passa in mano al cognato un po' titubante nel tenere in mano qualcosa di così piccolo e delicato, un lampo di tenerezza passa nel volto solitamente serio ed austero di Thorin, un sorriso vero lo illumina prima di passare il fagotto a Thràin.
-L'ultima volta che ho preso in braccio un bambino, eri tu Dis.- afferma Thorin dandole la schiena -Eri piccola quasi quanto lui, ed ora sei madre. Come fratello, non potrò mai essere più orgoglioso di te, come lo sono oggi.-
Mandli si alza affiancando Thorin e dandogli una pacca sulla spalla, invitandolo a sedersi sul posto in cui lui era prima: vicino alla sorella.
Appena il principe si siede, Dis lo abbraccia stringendolo forte verso di sé, ringraziandolo sottovoce e piangendo lacrime di gioia; un piccolo urletto li fa sciogliere il momento, ma è comprensibile il piccolo vuole la mamma.
 
Ciao :3
semplicemente non riuscivo a resistere fino a domani nel pubblicare questo capitolo! Poi come sempre per me il giorno dopo esame è pacchia... quindi l'ho utilizzato per scrivere ciò!
Spero tanto che vi piaccia :) ma tanto tanto dopo quello un po' triste ed ansioso di ieri... questo forse è una boccata di ossigeno.
Come sempre vi ringrazio!
A presto
bisous
Sylvie
 
   
 
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