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Autore: alltimelouis21    08/07/2015    1 recensioni
«Ebbene, – comincia, fissando sorridente davanti a sé, la sua voce è intinta di sicurezza e determinazione – ecco la storia di come ho conosciuto vostro padre.»
AU!How I Met Your Mother; Larry!Parents; Larry!MarriedCouple;
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«I giorni passavano veloci, così come lo fecero anche un paio di mesi, tra risate, pianti, urla e crisi di nervi, tra Niall, la Schiappa, la continue occhiate che l'allenatore mi lanciava e Sophia.

 

Sophia era la nuova fidanzata di Niall ma, hey, andiamo per gradi. Soprattutto, ecco come ho davvero incontrato vostro padre.»

 

****

 

Poche ore prima.

 

«Hey» borbotto, cercando di attirare l'attenzione di Alex, la quale invece è intenta a sfogliare un giornalino. Leggo il nome, e- come può una rivista avere un nome tanto squallido?

Decido di non andare oltre. Appena mi intravede chiude di scatto il giornale, tentando di coprire alla ben e meglio il suo nome.

Mi fissa. La fisso.

Diciamo che mi succede molto spesso di fissare le persone senza sapere cosa dire, e la storia di oggi racconterà proprio di questo.

Lei continua a guardarmi, ma non spiaccica una parola. Ha preso dal padre.

 

 

***

 

 

«Aloah» mi saluta il biondo, entrando in stanza con una mora. E' passata più o meno un mese da quando io mi alleno con il ragazzetto dai ragazzi corvini – la prima lezione è stato su cosa è il calcio – e da quando io, Schiappa e Niall usciamo insieme. Noto subito i suoi occhi scuri puntati su di me. Mi fissa. La fisso, ma quando Niall parla - senza essersi accorto dei nostri sguardi -, devio il mio e tossisco piano.

Il mio migliore amico non è per niente il tipo di persona astuta che tutti si aspetterebbero, anzi è abbastanza credulone, e a me questo diverte.

«Ní» lo richiamo, sperando che la mora non si giri, cosa che invece fa. Questa volta il gioco di sguardi è tra me e Niall. Ci fissiamo, senza sapere che scusa inventare. Cerco di comunicargli mentalmente "la tizia mi guarda in modo fin troppo spinto, aiuto, a I U T O, dille che sono gay".

«Ti ha telefonato mia madre e avete parlato di quanto sia bella l'Irlanda e delle condizioni critiche della mia pro-zia per un'ora?» mi chiede incerto.

Sbuffo, cercando di farlo sembrare un colpo di tosse. No, ovvio che no, o almeno non oggi. Era successo ieri, a dir la verità. E non per una sola ora.

Noto uno strano scintillio negli occhi della ragazza, ma perché?

«Io non la sopporto» risponde il biondo alla mia occhiataccia «e ogni volta che parliamo lei mi dice "il tuo amico Luigi mi ascolta meglio di te, sei ingrato" ma faccio finta di nulla, come sempre.»

Come se l'ascoltassi davvero, penso, e sto per dirlo ad alta voce, quando «Ho un debole per le persone gentili come te» parla la mora. Sto per scoppiare a ridere perché è più ironica di quanto avrei immaginato, magari l'ho sottovalutata, ma lo sguardo sconvolto di Niall mi ferma. Oh, Santo Cielo, non è ironica.

«Um,» il biondo comincia, e prima che possa anche aver iniziato la frase, ho capito dove vuole andare a parare.

 

Dovete sapere che Zio Niall è sempre stato molto – fin troppo – gentile e accondiscendente con gli altri, per questo non era mai riuscito a lasciare una delle sue fidanzate. Quindi, toccava a me farlo per lui. E toccava pure a me cacciare dalla stanza la ragazza di turno, con cui aveva fatto sesso – toccava a me anche sentirli mentre lo stavano facendo, a dir la verità. E il biondo non si è mai scusato per questo, gran bell'amico.

 

«No, Niall» mi intrometto, prima che il biondino possa dire una qualsiasi cosa. «Non anche questa volta» continuo, ma addolcisco un po' il tono quando vedo gli occhi della mora fissarmi un po' impauriti. Sospiro.

Appena noto che la situazione non sta per evolversi in alcun modo mando uno sguardo furioso a Niall. Non può, e sono serio, vincerla sempre lui.

«Io...» comincia il biondo, mordendosi piano le labbra. Lo stoppo.

«Niall vorrebbe gentilmente chiederti se pot-»

«Se verresti con noi questa sera? Uscita tra amici e, uhm, possiamo andare in qualche pub o, o ristorantino nella zona.» Mi guarda esitante. Lo fisso. Che diavolo sta facendo?

«Certo!» risponde lei risoluta, un sorriso ad illuminarle la faccia «Preferirei il ristorante, se non vi scoccia, ne conosco uno magnifico qui vicino, è il mio preferito!» Le sorrido, e con la coda dell'occhio vedo che anche il biondo lo sta facendo. In fondo, penso, non credo sia tanto male.

 

 

A trovarla “non malvagia” – parole di Niall – siamo solo io e lui. Quando, infatti, la ragazza dagli occhi marroni incontra Schiappa, il quale alla fine non si è rivelato tanto male quando in realtà immaginavo – come amico, intendo, a calcio fa letteralmente cagare, tutto ciò che Schiappa fa è guardarla male. Perché troppo gentile, comunque, il moro le porge la mano e le scocca un sorrisetto che spruzza falsità da ogni poro. In ogni modo, credo che Sophia non se ne accorga, poiché ricambia con un abbraccio come se lo conoscesse da una vita. L'Emo sbuffa.

La serata continua così, mangiamo in silenzio e ogni tanto intercetto qualche occhiata poco dolce e qualche battutina fin troppo sarcastica che il ragazzo seduto al mio fianco ha cominciato a mandare sia a Niall che a lei. I suoi sguardi, soprattutto, sono indirizzati alle loro mani che di tanto in tanto si sfiorano. Nessuno, però, oltre me, si accorge di ciò.

 

E' verso la fine della nostra cenetta che, inconsapevolmente, tutto cambia.

La mia vita, in primo luogo, cambia. Perché quando incontri l'amore è così, puoi benissimo dire addio a tutto ciò che avevi programmato prima di incontrare quella persona, consapevole che non sarà più come avevi immaginato. Niente, infatti, è andato come lo avevo pensato, dopo quello.

Alzo piano lo sguardo, mordendomi il labbro mentre mi pulisco con il tovagliolo. Mi guardo attorno, rendendomi conto che, hey, non avevo notato prima le luci accese che illuminano il ristorante, o il bancone rosso dietro il quale vari camerieri si destreggiano per afferrare i piatti da portare ai tavoli, o il mio allenatore. Ma, a differenza di quando avreste mai pensato, non mi soffermo più di tanto su di lui, quanto su un ragazzo seduto al suo fianco.

Sento gli occhi del mister guardarmi mentre tossisce piano, però tutto ciò che percepisco davvero sono altri occhi, quelli verdi e profondi di un ragazzo riccio, il quale proprio in questo frangente di tempo si porta una mano piena di anelli tra i capelli e collega i suoi occhi ai miei.

 

Mi fissa. Lo fisso.

 

 

 

 

 

Allora, aye there guys.

Continuo a ringraziarvi per chi si ferma a leggere questa storia, so bene che l'aggiornamento è stato molto veloce, ma avevo semplicemente voglia di leggere dopo le stressanti giornate che sto passando ultimamente.

Grazie per chi ha messo la storia tra preferiti/seguite/ricordate, volevo invitarmi ancora a dirmi cosa ne pensate e a dirmi se c'è qualcosa che preferite o che non vi piace della storia.

Un abbraccio,

alla prossima.

  
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