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Autore: Kimly    18/01/2009    1 recensioni
Melissa è una diciotenne che ha tutto ciò che desidera. E' ricca, è intelligente ed ha il ragazzo e delle amiche. Ma è anche viziata, cocciuta e tende a voler comandare e primeggiare. L'incontro con Rick, un vagabondo misterioso e bellissimo farà in modo che inizi a dubitare di tutto ciò che ha, delle certezze che le circondavano la vita...prima. Così nasce una nuova Melissa, generosa e gentile, che però si allontanerà dagli amici e dalla famiglia che faranno di tutti per dividerli
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Era iniziato dicembre e i primi fiocchi iniziavano a scendere per le strade. Il freddo era diventato insopportabile, quindi era raro che la sera uscissimo.

Passavamo le giornate a studiare, preparare il ballo e chiaccherare.

Verso le cinque ci raggiungevano anche i ragazzi e ci concedevamo una cioccolata calda con panna, preparata dalla esperte mani di Taty.

Andare in centro era impossibile a causa della neve, quindi non avevo più visto quel ragazzo, anche se mi ero completamente dimenticata di lui.

Quel giorno però mi sarebbe tornato in mente, grazie proprio a Tony.

Eravamo fuori dalla scuola, mancavano cinque minuti all'apertura del cancello.

-Melissa, siamo qui!-urlò Marty, seduta sugli scalini.

Erano tutti riuniti, mancavo solo io.

-Buongiorno a tutti!-li salutai con un bacio sulla guancia.

-Ehi, che fine hanno fatto i guanti che ti ho regalato?-mi chiese all'improvviso Tony fissando le mie mani nude.

Non mi ricordavo proprio dove li avessi messi!

-Non lo so. Li ho cercati ma non ho proprio idea di dove possano essere.-dissi dispiaciuta.

Judy mi lanciò un'occhiataccia, che non capii.

-Va beh, non importa. Per Natale te ne compro un altro paio,erano vecchi ormai.-disse Tony stringendomi.

-Li hai comprati a settembre...-annunciò Fra, ridendo.

-Tre mesi fa!

-...Ma Melissa li ha usati solo da novembre.-terminò Johnny, scuotendo la testa.

-Basta, chissene.-disse Pam, stufa.

-Lasciate in pace Pam, oggi c'è il test di chimica, la sua materia preferita.- dissi ironica io. Pam era una schiappa in quella materia.

-Se vuoi ti do una mano io.-disse Taty, la più secchiona delle Stars.

-No, grazie. Hai già fatto troppo.-sibilò Pam, riferendosi a Johnny.

Fortuna volle che la campanella suonò, ponendo fine a quello che, di sicuro, sarebbe diventato uno scontro tra due tigri.

-Ehi, Melissa.-mi bloccò Judy all'entrata, facendo andare avanti gli altri.

-Dimmi.-dissi io, tranquilla.

-Perchè hai mentito a Tony?

-Di che cosa stai parlando?-chiesi confusa e anche adirata per l'accusa.

-I guanti!-tuonò lei.

Continuavo a non capire.

-Non mi dire che non ricordi a chi l'hai regalati?-chiese non convinta.

Scossi la testa, sicura.

Judy alzò gli occhi al cielo.

-Era il 21 novembre, ricordi? Io e te eravamo in centro e hai sentito una musica e...

Ma non c'era bisogno che andasse avanti, ricordavo finalmente.

-...Il flautista!-dissi io a bocca aperta, ricordando quegli occhi azzurri.

-Esatto! Hai talmente tante cose nella testa, che non ti ricordi neanche le cose più importanti!

-Importanti?! Ho solo regalato un paio di guanti ad un povero barbone infreddolito.-dissi, fingendomi sconvolta.

-Ti conosco Melissa. Ho visto come lo guardavi, ho visto che era bellissimo.-mi disse lei con l'aria di chi la sa lunga.

-E allora? Era solo bello, questo non vuol dire niente. Sto con Tony e quel ragazzo non l'ho più visto da allora, quindi questione chiusa.-dissi lasciandola e dirigendomi verso la mia aula.

Le lezioni passarono in fretta, e tutte, compresa Taty, cercammo di aiutare Pam con il suo test.

 

La campanella suonò l'ultima ora,e tutte e cinque uscimmo dalla scuola, aspettando i ragazzi.

Quando arrivarono ci salutammo, dandoci appuntamento a casa di Judy e Johnny per le tre.

-Va bene, allora ci vediamo dopo.-dissi io, allontanandomi verso la mia auto.

-Pss.-sentì dire da qualcuno prima che questo mi tirò lontano dalle persone.

Stavo per iniziare ad urlare quando lo riconobbi.

-Tu!-tuonai io guardandolo.

-Ciao, come stai?-mi chiese il flautista appoggiato ad una colonna di un edificio.

-Bene, ma...che ci fai qui?- chiesi stupita.

-Tieni, te li restituisco.-mormorò dandomi i miei guanti, perfettamente integri.

-G...Grazie, ma erano un regalo, non li vuoi?

-Non è questo, ho capito che tu ci tenevi tanto e soprattutto non mi tengono molto caldo, quindi...ti ho cercata, sai? Ho dovuto cercare in tutte le scuole più famose della città. Sapevo che eri ricca, si vedeva...-terminò lui, fissandosi i piedi.

-Certo. Senti, hai fame? Io da morire, qui vicino c'è una tavola calda, ci andiamo?-chiesi di getto, non pensando alle conseguenze.

-Va bene, andiamo.-disse lui precedendomi.

Arrivati alla tavola calda, ci sedemmo.

Notai che non sembrava affatto un barbone, neanche ricco, certo, ma era vestito normalmente, semplice.

-Posso farti una domanda?

-Certo, dì pure.

-Ma tu sei un barbone?-chiesi e lui scoppiò a ridere.

Arrossendo continuai.

-Perchè non lo sembri, e quindi mi chiedevo...se...-non riuscii a terminare, mi vergognavo per la mia domanda stupida.

-Diciamo a metà. Sono un vagabondo, viaggio molto. Mi guadagno da vivere suonando e adesso sono ospite da alcuni miei amici.- mi rispose tranquillo.

 

-E non vai a scuola?-chiesi scioccata.

-L'ho finita l'anno scorso, e ho deciso di non andare all'università. Non amo stare fermo in un posto.

Rimasi in silenzio.

-Ti vedo confusa. Non ti piace la mia vita o...

-No, no non è questo. Solo che...ci vuole coraggio a fare quello che fai. I tuoi genitori non dicono niente?

-Non li conosco. Vivevo con mia nonna e anche lei sapeva che non potevo stare fermo. Così mi ha lasciato andare.

Silenzio.

-Ti sembra così strano?-chiese lui, guardandomi.

-No, anzi. E' stato bello da parte sua lasciarti libero, i miei mi ucciderebbero solo all'idea.- dissi abbassando lo sguardo verso il mio piatto di spaghetti, infreddoliti.

-Già. Un po' mi manca.

-Oh mio dio! Com'è tardi!! Devo scappare, ci sentiamo va bene?

-Uscii di corsa, solo in macchina mi accorsi che lui non aveva il mio numero e io non avevo il suo.

Sperando venisse ancora a trovarmi davanti a scuola, spinsi sull'accelleratore, diretta a casa di Judy.

-Anf...ciao a tutti! Scusate il ritardo, stavo studiando.-mentii io.

Notai che Tony, Fra e Johnny non erano lì.

-Dove sono i ragazzi?-chiesi io, stupita.

-Dove sei stata, Melissa?-mi chiese Pam come se già sapesse.

-Te l'ho detto, stavo...

-Non mentire! Siamo le tue migliori amiche!-tuonò Judy, alzandosi dal divano.

-Non capisco.

-Ti abbiamo vista, Melissa, tutti...-disse tetra Marty, scuotendo la testa.

-Stavo solo mangiando...

-...con un ragazzo che non era Tony.-concluse Taty con ovvietà.

-Tony non ha l'esclusiva di mangiare con me, siamo solo amici.-dissi io, preoccupata.

-E allora perchè ci ha mentito?- chiese Pam, arrabbiata.

-Io, i-io...non lo so! Mi date subito addosso, ma io...

-Ti piace.-dichiarò Taty, gli occhi spalancati.

-Non è così, Taty.-risposi.

-Judy ce l'ha raccontato, dei guanti e del ragazzo.

Guardai la bionda, a bocca aperta.

-E Tony non l'ha presa bene...-cantilenò Marty, divertita.

Mi venne un dubbio.

-Dov'è Tony, adesso?-chiesi.

-Non siamo riusciti a fermarlo...

-...Cosa potevamo fare!

Corsi verso la porta, ma prima mi voltai verso le quattro.

-Pensavo foste delle amiche, non delle stronze!

Ed uscii.

 

   
 
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