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Autore: stella1983    09/07/2015    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giorno delle nozze con Candela, Tristan invece di morire si fosse salvato? come sarebbe stata la loro vita? Donna Francisca avrebbe finalmente accettato la nuova moglie del suo adorato figlio o avrebbe messo ancora una volta i bastoni tra le ruote alla felicità di Candela e Tristan?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora Castro, Candela Mendizábal, Martin Castro, Tristán, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Era giorno da un bel po’ ormai e Candela dormiva ancora sulla poltrona mentre Tristan, sveglio da un pezzo, continuava a guardarla ammirando la sua bellezza. Non riusciva ancora a credere che quella donna meravigliosa avesse scelto proprio lui tra tutti gli uomini di Puente Vejo. Più la guardava e più si sentiva fortunato e al tempo stesso orgoglioso di essere il marito di una donna forte, coraggiosa, determinata e assolutamente bellissima.
Candela si svegliò in quel momento e guardandolo negli occhi, gli regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
“Buongiorno amore mio”, disse lui.
“Buongiorno. Oddio  ma che ore sono?”, chiese lei mentre si avvicinava al suo letto.
Tristan sorrise, la guardò con dolcezza e le stampò un meraviglioso bacio sulle labbra.
“Che importanza ha che ore sono? Avevi di meglio da fare che stare con me?”.
“Ovviamente no, amore mio. Il tempo che trascorro con te è quello che spendo meglio”.
“Bene, sono contento che la pensiamo allo stesso modo. Eri così bella mentre dormivi che non ho voluto svegliarti. E poi ti meriti un po’ di riposo. Sono giorni che ti massacri per me”.
“Non lo dire nemmeno. Tutto quello che faccio per te lo faccio con amore e con gioia, lo sai bene”.
“Lo so amore, ma ti ripeto che devi pensare anche a te. Non vorrai essere senza forze quando tornerò a El Jaral?”.
“Tu non preoccuparti. Non sarò mai senza forze per te”, le disse lei mentre si baciavano.
Quel giorno aveva qualcosa di speciale, di unico. Nonostante fossero ancora in ospedale, Tristan e Candela si sentivano felici, sereni, come se qualcosa di bello dovesse finalmente accadere. Continuavano a parlare, ridere e scherzare come non facevano da tempo ormai. Dopo giorni di angoscia e disperazione, sentivano di poter essere finalmente felici insieme.
In quel momento entrò il dottore: “Buongiorno Don Tristan. Signora”.
“Buongiorno dottore, mi porta cattive notizie?”, chiese Tristan.
“Assolutamente. Credo che quello che sto per dirvi vi renderà molto felice. Ho esaminato nuovamente le ultime analisi e sono giunto alla conclusione che non c’è più alcun motivo per tenervi qui. Potete tornare a casa. Il peggio è ormai superato e la ferita si sta cicatrizzando”.
“Davvero dottore?”, chiese Candela con le lacrime agli occhi.
“Sì signora, vostro marito può lasciare l’ospedale oggi stesso. Le uniche raccomandazioni che vi faccio è che osservi ancora qualche giorno di riposo e che medichiate tre volte al giorno la ferita. Naturalmente niente lavori pesanti per il momento”.
“Certo dottore, osserveremo attentamente le vostre raccomandazioni”.
“Bene allora. Verrò a visitarvi nei prossimi giorni per togliervi i punti”.
“Grazie dottore, di tutto”, disse Tristan.
“Amore mio, finalmente inizia la nostra vita insieme”, disse lui.
“Sì, vita mia, da oggi potremo essere finalmente felici con Aurora e Martin”.
“Io pensavo di esserlo prima di tutto con te. Loro potranno cavarsela ancora per un po’ da soli”, disse maliziosamente Tristan mentre la baciava con passione.
“Scusate l’interruzione”.
Candela e Tristan si girarono e sulla porta videro i volti bellissimi e sorridenti di Martin e Aurora.
“Figlioli, che fate sulla porta? Avvicinatevi”.
“Vi abbiamo visto un po’ impegnati e non volevamo disturbarvi”, disse sorridendo Aurora.
“Ma quale disturbo figliola. Voi non disturbate mai e poi abbiamo una notizia bellissima da darvi”.
“Quale Candela? Cos’è successo”, chiese incuriosito Martin.
“Bene, figlioli. Il dottore è stato qui poco fa e mi ha ufficialmente dato il permesso di tornare a casa”.
“Davvero padre?”, chiesero insieme Martin e Aurora.
“Sì figlioli, vostro padre torna finalmente a casa”, disse felice Candela.
“E quando?”.
“Oggi stesso, Martin. Il tempo di preparare le mie cose, aspettare il quadro clinico e potrò lasciare questo posto”.
“E’ una notizia splendida, padre. Il calesse è già qui fuori. Aurora, noi torniamo con la diligenza. Dobbiamo andare ad avvisare tutti”, disse entusiasta  Martin.
“Certo fratello, andiamo. Padre, Candela, ci vediamo a El Jaral”, aggiunse Aurora mentre si congedava da entrambi con un bacio.
Rimasti soli, Candela e Tristan cominciarono a prepararsi per il grande ritorno a casa. Candela non riusciva ancora a crederci. Temeva di svegliarsi da un momento all’altro da quello che le sembrava essere un bellissimo sogno.
“Sai Tristan, ho paura che non sia vero quello che sta succedendo e che da un momento all’altro mi sveglierò rendendomi conto che è stato solo un sogno”.
“No amore mio, non devi temere. E’ tutto vero. Tra qualche ora saremo a casa e inizieremo finalmente la nostra vita da marito e moglie. Niente e nessuno potrà separarci, te lo prometto”, la rassicurò Tristan mentre la stringeva tra le braccia.
“Hai ragione. Basta cattivi pensieri. Da oggi la vita ci sorriderà”, concluse Candela mentre baciava felice suo marito.
Tutto era pronto per tornare a casa. Intanto a Puente Vejo, Aurora e Martin avevano avvisato tutti del ritorno di Tristan. A El Jaral si erano riuniti amici e parenti per accogliere nel migliore dei modi il capitano. Anche Francisca fu informata da Maria ma decise di non partecipare alla festa per non rischiare un nuovo scontro con il figlio. Non si sarebbe mai umiliata recandosi presso quella che, ora, era la casa di quella pasticcera: la donna che la Signora considerava l’unica colpevole di quello che era successo a suo figlio. Decise di andare a trovare Tristan quando la pasticcera avrebbe riaperto il locale. Senza la sua madrina, Maria decise di partecipare ugualmente al ricevimento per il ritorno a casa di suo zio Tristan.
In poco tempo, Rosario, Aurora e Martin, non l’aiuto di Emilia, Alfonso e Soledad avevano organizzato una vera festa. Tutti erano felici e aspettavano con ansia che Candela e Tristan varcassero la porta. Mentre ricordavano i momenti di vita vissuti insieme a Tristan e a quelli che avrebbero ancora dovuto vivere, sentirono una carrozza fermarsi.
“Eccoli, sono arrivati”, disse Aurora.
“Non facciamo troppo confusione o si accorgeranno di tutto. Dev’essere una sorpresa”, si raccomandò Martin.
Scesi dal calesse, Candela stava per entrare ma Tristan la fermò.
“Aspetta. Posa la valigia. Guarda Candela, cosa vedi?”.
“Una casa meravigliosa”.
“Sì, amore mio. La nostra casa. E tu, signora Castro Ulloa, non puoi varcare così quella porta. Le tradizioni vanno rispettate”.
“Non starai pensando di portarmi in braccio?”.
“Certo che sì. Cosa ti ho appena detto, mia dolce sposa?”.
“Non se ne parla. Hai sentito il dottore. Nessun lavoro pesante”.
“Pesante? Amore, io non vedo nulla di pesante ma solo la donna più bella del mondo che mi ha fatto l’onore di essere mia moglie. Fare qualche passo con te tra le braccia non cambierà la mia salute. Quindi, niente scuse, mia cara moglie, e viene qui”.
Tristan, felice e sorridente, prese in braccio Candela e, per la prima volta, varcarono la porta di El Jaral da marito e moglie.
“Bene, abbiamo rispettato la tradizione. Ora mettimi giù, non puoi fare sforzi”.
“Obbedisco moglie. Non voglio farti arrabbiare”, aggiunse lui mentre la baciava.
Mano nella mano, Tristan e Candela giunsero così in salone.
“Sorpresa!”, urlarono in coro tutti.
“Ma che succede qui?”, chiese uno stupito Tristan.
“Padre, non pensavate davvero di tornare a casa come se non fosse successo niente. L’evento va festeggiato e così abbiamo invitato tutti per trascorrere qualche ora con voi”, spiegò Aurora.
“E’ un’idea splendida, figliola. Grazie”, disse Tristan visibilmente emozionato.
Dopo giorni di sofferenza, finalmente, a El Jaral si respirava un’aria gioiosa e di festa. Tutti insieme, risero, scherzarono e si divertirono sperando di essersi messi finalmente alle spalle tutto il dolore delle ultime settimane. Dopo aver cenato con le prelibatezze preparate da Rosario, prima che gli ospiti andassero via, Tristan prese la parola.
“Volevo ringraziare tutti voi per quello che avete fatto per me in queste settimane. Grazie Rosario per essere stata sempre una madre per me. Senza di te non avrei mai superato i momenti più duri della mia vita.
Grazie Soledad per essermi stata vicina e aver capito sempre il mio dolore più degli altri.
Grazie Emilia per avermi aperto il tuo cuore, per il tuo sostegno e il tuo coraggio.
Grazie padre, per essere il genitore migliore che un figlio possa desiderare.
Grazie Alfonso, per essere stato un fratello più che un amico.
Grazie anche a te, Terence, per aver restituito la gioia a mia sorella.
Grazie Mariana, per esserci sempre stata e a te Maria, che con la tua voglia di vivere, hai rallegrato le mie giornate.
Grazie soprattutto ai mie figli. Aurora, Martin, mi avete restituito la gioia, la felicità che per tanti anni avevo perso e grazie a te, amore mio per essere la luce della mia vita. Per aver riscaldato di nuovo il mio cuore, per avermi insegnato nuovamente ad amare con tutta l’anima e per mettermi sempre davanti a tutto e a tutti. Senza di te non sarei tornato ad essere il Tristan che tutti loro hanno conosciuto. Ti amo con tutta l’anima”, concluse.
Le parole del capitano toccarono nel profondo tutti ma soprattutto Candela.
“Grazie a te, amore mio. Tu sei tutta la mia vita, sei la mia ragione di vita. Dopo la morte di mio figlio pensavo che avrei vissuto tirando avanti giorno dopo giorno ma tu sei entrato all’improvviso nella mia vita e mi hai stravolta. Sei la cosa più bella che mi sia capitata. Ringrazio Dio ogni giorno per averti conosciuto. Non ti separare mai da me”, disse Candela mente Tristan la baciava dolcemente.
Fu una serata magica e meravigliosa per tutti. Gli ospiti tornarono così a casa mentre Aurora, Martin e Rosario, esausti, andarono a letto.
Candela e Tristan, invece,  restarono ancora in salotto, a godersi la tranquillità della loro prima serata a casa da marito e moglie.
   
 
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