Non appena si stacca dalle mie labbra la guardo, la spoglio con gli occhi. Le sue iridi grigie incastrate fra le mie, il respiro affannato e i capelli disordinati mi fanno impazzire, e in un attimo lei si trova sotto di me, impotente e con i polsi intrappolati dalle mie mani.
“E allora, figlia di Atena” ridacchio leggermente, divertito dalla sua espressione basita “hai un piano anche questa volta?”