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Autore: Stella cadente    09/07/2015    3 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quindicesimo
 
Lizard Lounge, 1 Luglio 2015
Ore 00:00
 
 
 
Il Lizard Lounge era pieno. Sembrava straripare di gente: ragazzi di tutte le età si dimenavano a tempo di musica, con i drink stretti in una mano e le facce completamente abbandonate al sapore della notte.
Harry aveva già provato diverse volte quella sensazione, ma mai aveva avuto quel che di libertà, quell’impressione di avere la testa totalmente sgombra di pensieri e il cuore leggero, come se non ci fosse più niente di cui preoccuparsi. Al suo fianco, Claudia fissava quella bolla di musica e divertimento con aria contrariata.
«Non dovrò ballare, vero?» chiese, con un tono di voce quasi disgustato.
Harry le osservò il viso pallido e ridacchiò: non aveva mai visto quell’espressione quasi implorante nei suoi occhi.
«Beh, in genere a queste feste si balla.»
«Lo so, ma l’ultima volta le tizie con cui ero mi hanno costretta a mettere i tacchi e ho dovuto ballare con i tacchi
Lui si trattenne dal prorompere in una risata: sarebbe stato divertente vedere Claudia ballare.
Sui tacchi poi.
«Perché ridi?»
Il ragazzo si ricompose. «Ehm...» borbottò, scompigliandosi la folta chioma riccia con un gesto imbarazzato. «Niente.»
Lei lo guardò per un istante, poi portò lo sguardo di nuovo sulla massa di persone in movimento dentro alla stanza. Tra le pareti rimbombava Animals dei Maroon 5, che fece sentire Harry ancora più impaziente: adorava quella canzone.
«Andiamo?» incalzò.
Claudia roteò gli occhi, poi, di malavoglia, lo seguì.
 
 
 
****
 
 
 
«Claudia!» si sbracciò Perrie, che era già a ballare con Zayn.
La ragazza la guardò inorridita; era già palesemente ubriaca (in mano teneva un altro drink con uno strano colore blu elettrico) e Zayn la guardava con fare protettivo e malizioso al tempo stesso mentre lei si muoveva sinuosa. Si avvicinò a lui e gli urlò, per sovrastare la musica:
«Vuoi veramente uccidermi, Styles.»
Quando lo chiamava per cognome era quasi sempre perché voleva provocarlo.
Harry rise, poi – stando al gioco –  replicò:
«Esattamente, Gibbs» sorrise soddisfatto. «Dai, balliamo un po’» aggiunse, prendendola per un braccio e trascinandola al centro del locale.
«Ma non so ballare, idiota!» esclamò lei, facendo resistenza.
Però rideva. Ed era adorabile, con quegli occhi verdi stretti in un’espressione divertita e il sorriso che giocava sul volto roseo, spruzzato delicatamente da piccole lentiggini che solo di recente lui aveva notato. La guardò intensamente, concentrandosi solo su di lei: era la più bella di tutte.
Il vestito nero che aveva indossato per quella sera – e anche l’unico che aveva nel guardaroba, ne era sicuro. Anche perché gli sembrava lo stesso di quando si erano conosciuti – le stava benissimo sul corpo magro e slanciato, e svolazzava intorno alle sue gambe. I suoi occhi erano ipnotizzanti; ormai ci era affondato dentro.
Le strinse le mani sui fianchi non appena vide gli sguardi di altri ragazzi scivolarle addosso, come a ribadire che era sua.
Sua, e di nessun altro.
Nessuno di loro si sarebbe mai permesso di toccarla, o gli avrebbe spaccato la faccia.
«Cosa c’è?» lo prese in giro lei, ridendo.
«Uhm, niente» disse. «C’erano solo dei ragazzi che ti stavano guardando e» la attirò di più a sé «e io non tollero che lo facciano.»
«Ooh» continuò lei, ironica. «Styles fa il truce.»
«Certo» ribatté il ragazzo. «Non posso?»
«Se ti dicessi di no?»
«Ti direi che non puoi permetterti di dirmi di no, perché...»
«Cosa?» lo sfidò.
«Perché non vai mai alle feste e quindi ti sei messa il solito vestito di quando ci siamo conosciuti» rispose con un sorrisetto, inarcando un sopracciglio.
Claudia scosse la testa con la sua stessa espressione. «Sbagliato.»
«Come?» si sentì spaesato.                                                
«Beh... il vestito me lo ha prestato Eleanor. Non è mio» disse lei, soddisfatta.
Harry sbuffò.
«Ho vinto» aggiunse la ragazza, beffarda.
«Ma stai zitta» la rimbeccò lui, baciandola.
 

 
 
 
Ore 02: 15
 
 
«Ti prego Harry, andiamo via» supplicò Claudia, scuotendolo un po’.
«E’ una tortura così tremenda?»
Lei si voltò verso i loro amici. Mezzi mancavano – Niall, Zayn, Liam e Perrie erano finiti chissà dove – e Louis ed Eleanor erano completamente dimentichi della loro presenza, dal momento che si stavano baciando appassionatamente.
Riportò la sua attenzione su Harry.
«Beh, direi di sì. Dai, non se ne accorgeranno nemmeno che ce ne siamo andati» insistette.
«Ti prego» aggiunse, con un’aria sconfortata.
Harry sospirò.
«Va bene.»
 
 
****
 
 
«Liam, ascolta, io e Claudia ce ne siamo andati, adesso siamo in macchina» disse Harry, con il telefono attaccato all’orecchio.
Claudia guardava fuori dal finestrino. Sembrava assorta in chissà quali pensieri, mentre osservava la città sfrecciarle accanto con le sue mille luci e colori.
«Avverti gli altri» aggiunse. «Mi raccomando. Se no si preoccupano.»
Dal telefono si sentiva la musica ancora assordante del Lizard; Harry non capiva un’acca di ciò che gli diceva l’amico.
«Cosa?» chiese.
«Non ho capito, Harry!» riuscì ad afferrare.
«Ho detto: avverti gli altri, se no si preoccupano!» disse di nuovo, alzando il volume della voce e scandendo bene le parole.
«Okay!» urlò Liam di rimando.
E la telefonata si chiuse.
«Ce l’hai fatta?»
Dopo pochi secondi la voce di Claudia solcò il silenzio, interrotto solo dal rumore sordo delle ruote che viaggiavano sull’asfalto. Harry sospirò, facendo un mezzo sorriso.
«Sì, per fortuna. Ho dovuto ripetere le cose a Liam per almeno cento volte, prima che le capisse.»
Lei rise, riempiendo l’abitacolo di quel suono che a chiunque sarebbe sembrato troppo forte o troppo sguaiato, ma che per Harry era semplicemente bello, perché lo associava a lei.
La risata di Claudia era libera e forte, come la sua proprietaria, e ormai lui non avrebbe più potuto farne a meno.
«Sì, ti sentivo» disse poi, divertita.
«Sì, ma d’altra parte chi altro potevo chiamare?»
Claudia sembrò pensarci, poi disse:
«Beh, in effetti, se scartiamo Liam, Louis ed Eleanor con ogni probabilità erano a fare cose sconce, Zayn e Perrie lo stesso, e Niall... beh, è Niall» concluse con una mezza risata.
«Già» assentì lui. «Sì, non è mai stato un ragazzo particolarmente responsabile.»
Silenzio.
«Dove andiamo di bello?»
Il ragazzo si voltò verso di lei.
«Dove vuoi tu.»
Riportò gli occhi sulla strada, deciso a non staccarli mai più. Era diretto a casa, lo sapeva.
E sapeva che anche lei lo voleva.
Sarebbe stato bellissimo avere la casa tutta per loro.
Sarebbe stata sua.
«Andiamo a casa?» chiese lei. «Ho bisogno di stare in un posto che non sia quella specie di bolgia che porta il nome di Lizard Lounge» disse ironica.
Harry la guardò ancora, facendo un sorriso sghembo: come al solito si erano letti nel pensiero.
«Va bene» disse solo.
Ma poi accadde tutto troppo velocemente, prima ancora che portasse di nuovo gli occhi davanti a sé.
Un fiotto di luce che lo abbagliò, la voce di Claudia che gridava il suo nome terrorizzata.
Uno schianto terribile, in cui il ragazzo sentì lo scrocchio insopportabile delle sue stesse ossa.
E poi il buio.

 
 

Sto tremando. Temevo di arrivare a questo momento in cui tutto sembra sospeso e incerto, e ora è come se mi trovassi catapultata nella storia.
Ed è disarmante. Non so se a voi ha fatto lo stesso effetto, ma io adesso mi sento... spaesata.
Il capitolo è stato abbastanza tranquillo, dolce, anche divertente.
Fino ad ora, in cui siamo arrivati ad un punto di non ritorno e tutto sembra essere un enorme dubbio.
Come avrete capito adesso ci sarà una svolta repentina, ma spero comunque che vi sia piaciuto.
Grazie mille per il supporto ragazzi, siete incredibili.
Alla prossima,
Stella cadente
  
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