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Autore: mame_chan92    09/07/2015    1 recensioni
Quattro ragazze hanno deciso di intraprendere una nuova vita in una accademia di canto, ballo e musica. Mille emozioni in un solo anno accademico tra passione, incontri e prove.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Senza nemmeno accorgerci è già passato un mese dall’inizio delle lezioni, i giorni passano veloci tra spese settimanali, lezioni e piccole verifiche per il proseguimento dei corsi. Tutte le altre avevano fatto amicizia con altre ragazze o ragazzi della scuola, mentre io continuavo a fare tutto da sola come preferivo. Per fortuna durante la pausa pranzo ci incontravamo in mensa, ci raccontavamo come era andata la mattinata e le ultime novità. Lyn dopo aver finito il suo pasto si aggiunge al nostro discorso “oggi ci hanno diviso in coppie” “oh wow! Dai racconta” Lyn ride appena ed inizia a spiegarci “beh fortunatamente mi è capitato un ragazzo veramente carino, ha i capelli biondi tinti, un faccino dolcissimo ma un fisico veramente perfetto” “ecco che inizia con l’analisi dell’anatomia” “ehi! Io devo ballare con questo ragazzo e voglio che abbia i muscoli necessari per fare certe figure” annuisce tutta convinta mentre noi stiamo già ridendo da un po’ “ma smettila Lyn” Ashlie le dà una lieve spallata urtandola appena. “Questo ragazzo dai capelli biondi e dal fisico perfetto ha un nome?” Jane chiede curiosa “si chiama Mir” “nome interessante” “giù le zampe è il mio ballerino” “e chi te lo ruba” ridiamo tutte insieme mentre distrattamente gioco con la cannuccia del frullato al cioccolato guardandomi intorno. “e tu Jane? Come va con quel ragazzo?” “con Joon? Oh..va normalmente. Ogni tanto ci scriviamo o tra una lezione e l’altra ci vediamo per caso nel corridoio.” “ma sentila ha fatto colpo” Lyn le fa gomitino ridacchiando e anche io e Ashlie ci mettiamo a ridere poco dopo. Guardo l’orologio e mi accorgo che le aule dell’accademia potrebbero essere ancora aperte “ragazze io torno all’accademia” “come mai? Hai dimenticato qualcosa?” “no no vado ad esercitarmi un po’ torno per cena” “va bene oggi cucina Ashlie” “perfetto grazie ci vediamo dopo” le saluto ed esco dal locale dirigendomi verso la scuola passeggiando. Qualche giorno fa ho deciso che potrei esercitarmi da sola verso sera, quando le aule sono libere. In più adoro cantare mentre disegno e ho notato che la finestra della sala di canto che usiamo noi, del primo anno, ha una bellissima vista su un parco. Il primo giorno di lezione avevo visto che le aule chiudevano verso le sette di sera e mi ero promessa di approfittarne prima o poi. Entrata nell’edificio, vado verso la mia aula e noto che anche altri ragazzi hanno avuto la mia stessa idea. In alcune aule si vedono gruppetti di ragazzi e ragazze che provano tutti insieme o semplicemente che chiacchierano tra di loro tra una pausa e l’altra, in altre ci sono ragazzi che suonano degli strumenti insieme e in alcune si notano persone che ,come me, provano da sole. La nostra sala fortunatamente è vuota quindi prendo una sedia la posiziono davanti alla finestra, preparo le basi per cantare e mi posiziono sulla sedia. Mentre me ne sto seduta a cantare, con l’album da disegno appoggiato sulle gambe, la mia mente comincia a vagare senza limiti tra pensieri e ricordi. Quando canto o disegno mi disconnetto dal resto del mondo, non mi accorgo cosa mi accade intorno o se c’è qualcuno che mi ascolta. *************************************************************************************************************************************** Sento dei rumori che provengono dal corridoio ma non ci faccio caso e continuo a cantare. Qualche istante dopo sento una mano che si appoggia sulla mia spalla quindi sussulto quasi cadendo dalla sedia “mi scusi signorina non volevo spaventarla” un uomo sulla 40ina abbastanza alto e slanciato con una camicia azzurra e dei jeans blu scuri, capelli brizzolati e con gli occhiali da vista, sta in piedi vicino a me “oh non si preoccupi ero distratta dalla canzone” a guardare meglio quest’uomo sembra uscito da un drama “mi dispiace disturbarla ma volevo dirle che devo chiudere le aule” “si ora vado subito, mi scusi”. Velocemente recupero le mie cose e le infilo alla rifusa nello zaino per non far attendere troppo l’uomo che stava in piedi vicino alla porta dell’aula, con un mazzo di chiavi in mano, pronto a chiudere la serratura. Una volta uscita dalla stanza, saluto l’uomo, mi dirigo verso l’entrata principale e ,mentre mi guardo intorno, noto che la scuola è deserta e le luci quasi tutte spente tranne quelle davanti alla porta d’ entrata. Esco e mi incammino verso casa, per strada invio un messaggio alle altre ragazze per avvisare che sto rientrando. Il paesaggio a quest’ora non è dei migliori, i lampioni hanno una luce flebile che illumina appena la zona sottostante creando un leggero alone giallo intorno al palo di ferro nero, le panchine dei vialetti sono vuote e tutto è silenzioso e tetro. Sentendomi suggestionata da questo paesaggio accelero il passo arrivando di corsa a casa. Ora mi rilasso e magari ci guarderemo un film tutte insieme.
  
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