Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: Shin_86    19/01/2009    3 recensioni
Non sono brava con le recensioni ma spero di incuriosirvi. - inizio rec. - Quella mattina presto, un uomo sulla quarantina d’anni, abbastanza alto e possente ma dal viso dolce e gentile, nell’aula d’arte parlava con uno dei suoi allievi. - Questo è il mio primo anno qui e rivederti è stato un piacere, ma spero che un ragazzo di talento come te non abbia smesso di dipingere?- stava dicendo il professore Honota. – Quando eravamo all’istituto Wako tu frequentavi il mio corso d’arte con entusiasmo, devo dire, non so di preciso cosa sia cambiato, ma i tuoi lavori erano favolosi – concluse il professore che insegnava in quell’anno arte all’istituto Shohoku. - fine - Buona lettura a tutti
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di lasciarvi alla lettura vi ringrazio a tutti voi che seguite questa fic con tutto il cuore (utenti o no di efp).

Un ringraziamento speciale per chi mi ha messo tra i preferiti (ed è un onore per me farne parte ) e per quelli che un piccolo commento lo hanno lasciato.

Che dirvi BUONA LETTURA   ^_^

 

6°CAPITOLO 

 

Sembrava che il tempo si fosse fermato, come se quella rivelazione avesse congelato tutto ciò che li circondava e quei volti impietriti da quegli avvenimenti che nessuno si sarebbe mai immaginato; solo Yuri che aveva interpretato il comportamento del ragazzo attraverso la sua professione che l’ha portata ad assistere casi del genere, persone che subivano violenze ed molte di esse senza reagire  e come medico ha sempre cercato di essere in qualcun modo utile per aiutarli non solo nel guarirli fisicamente ma anche nell’animo, nel profondo suo cuore aveva sperato che quel ragazzo così meraviglioso non fosse a conoscenza di questo tipo di dolore.  Yuri strinse ancor più forte quel ragazzo al suo petto per trasmettergli quel calore che da tempo quella dolce creature aveva bisogno e l’affetto che lei provava per lui e posò il suo sguardo sulla figura del figlio che aveva gli occhi colmi di dolore e di rabbia. Si, anche di rabbia perché ora capiva tante cose; capiva che tutte quelle volte che il rossino si presentava a scuola con ferite, lividi e gli veniva chiesto come se li era procurate lui per eludere ai chiarimenti che venivano posti rispondeva lapidario che aveva fatto a botte con qualche teppista e dalle tribune lui aveva sempre notato che il resto dell’armata (solo in qualche sporadica occasione) non avevano alcun tipo di contusione, ma nessuno faceva caso a ciò, poiché, per tutti Hana era un teppista; invece la realtà era differente; il piccolo rossino era vero che faceva ogni tanto a botte con i teppisti, ma solo quando li vedeva far del male a qualcuno e lui per via del suo carattere buono e altruista interveniva per aiutarli e qualche volta capitava che uno di quei gruppetti di delinquenti lo cercava per vendetta. Ora, gli era tutto chiaro, ogni volta che vedeva che solo lui aveva quelle lesioni voleva dire che a causarle era quell’uomo ed era addolorato di ciò di non averlo intuito prima, proprio lui che si considerava un ottimo osservatore non aveva capito nulla, sarà stato per via del carattere allegro, per la forze di carattere che possedeva e il l’ottimismo che l’altro mostrava  che aveva contribuito a non fargli vedere ciò che era evidente e quel disegno aveva dissipato ogni dubbio a riguardo.

Lentamente si avvicinò a suo amato che tremante si trovava tra le braccia di sua madre e dolcemente gli posò una mano su quella zazzera rossa e delicatamente lo accarezzava, gli doleva ancora di più il cuore per tutte le volete che anche lui era la causa di quelle ferite non solo fisiche ma anche quelle provocate al suo cuore.

- Rukwa sei tu? Ma cosa succede e come mai Hana è in quelle condizioni? –

domanda una voce stridula che appartiene alla babui… ehm sorella del capitano, Haruko Akagi, che era in compagnia della manager Ayako, Kogure e Mitsui, il gruppetto aveva dopo essersi incontrati per caso nel centro aveva deciso di andare tutti insieme a mangiare qualcosa al ristorante The flavors of the world  “I sapori del mondo”, (in pratica dove lavora Hana).

- HANA, HANAAA –

Urla un Mito a corto di fiato per la corsa, arrivando insieme ad altri due uomini mori di bell’aspetto, il primo era alto e molto magro dagli occhi scuri e il secondo altezza media e occhi grigi.

Il ragazzo raggiunge il suo amico senza osservarsi intorno, in quel momento esisteva solo il suo amico/fratello ferito che si stava pian piano ripetendo, mentre i due uomini dopo essersi assicurati che Hana fosse in buone mani si avvicinarono a Soichiro che teneva ancora immobilizzato l’uomo.  

- Noto che sei di nuovo ubriaco Yamato e posso solo immaginare cosa volevi da tuo figlio!–

 Esclama il moro più basso, guardandolo con odio per come aveva ridotto il nipote. Erano anni che cercava di aiutare il cognato, che dopo il primo anno dalla morte della moglie, non che la sua adorata sorellina, aveva iniziato a bere dal dolore. Dopo un’ anno che ha cercato di essere comunque un buon padre il dolore per la perdita della moglie lo aveva schiacciato ed iniziò a bere, le prime volte che tornava a casa fracido di alcolici urlava solo al bambino, ma dopo un po’ iniziò ad alzare le mani e la madre per evitare che il nipote venisse seriamente ferito lo portò via nella sua villetta e iniziò con il marito a prendesi cura di un bambino sette anni che si credeva la causa del male del padre ed in vani  furono i tentativi dei due di aiutare il figlio e ricostruire il legame tra lui e il nipotino.

Ma negli ultimi tempi dopo la morte della nonna del ragazzo, già in passato quelle rare volte che lo incontrava ed era ubriaco gli si avvicinava e lo picchiava, adesso invece gli incontri non finivano solo che il giovane le prendeva, ma gli sfilava anche i soldi dal portafoglio.

- E beh a te che importa Eichi, che il mio caro cognatino è preoccupato che il nipotino si è fatto la bua !?! –

Gli disse con disprezzo e rabbia.

- Il male che tu gli stai procurando, GUARDATI!!! Quanto in basso sei caduto amico mio, rubi i soldi di tuo figlio –

Gli disse quello più alto con sguardo addolorato e prendendo il portafoglio del rossino.

- Mio caro amico Kayoko, per me quel mostro lì è solo un peso, non è niente e mi sto solo pretendendo solo quello che mi spetta come padre . –

Dice con ancora più cattiveria.

- MITO, per te sono Mito, il mio amico è morto insieme alla moglie tempo fa, quello che vedo qui e me lo hai dato tu come conferma è un uomo privo di anima – furente gli avevo detto.

- Sei tu il mostro, hai perso una moglie ma era una madre, il dolore non è stato solo il tuo anche lui  ha sofferto molto e ancor di più vedendosi rifiutato dall’unico genitore che gli era rimasto, e tu vieni a parlare in questo modo – disse fuori di se Eichi

- Hai perso una moglie, ma avevi ancora il frutto del vostro amore, tuo figlio,una creatura che aveva bisogno di voi per superare il dolore per la perdita di un genitore, di una guida di un punto di riferimento e allo stesso tempo era il vostro sole, perché un figlio ti da sempre la forza necessaria per dare il meglio di noi stessi solo per essere guardati con quegli occhi sognanti il loro eroe personale, aveva bisogno di un sostegno per crescere e imparare a vivere ed essere sicuro che qualsiasi scelta lui prenda può avere il sostegno di un padre che per lui è un pilastro una certezza, che anche se mette un piede in una fossa ci siano le vostre mani a tenerlo saldo, quando ogni giorno ti alzi e lo guardi vedi tutto il tempo che condividete, le risate, le carezze ciò che gli hai insegnato e quello che lui ha insegnato a te. Si! Anche i figli ti insegnano tante cose, ciò che da adulti noi vediamo con difficoltà loro la vedono i modo molto semplice e con quella semplicità insieme alla loro ingenuità ti fanno vedere la vita su un’altra prospettiva. – questo fiume di parole e sentimenti erano state pronunciate da Soichiro che fissava con amore e orgoglio la moglie e i propri figli.

- Lui ha lo stesso colore dei suoi capelli, la sua dolcezza, il suo carattere, ogni giorno vedevo lei e il dolore aumentava e non riuscivo più a gestirlo, ogni giorno mi alzavo pensando che io non potevo essere come lei e che non potevo prendere il suo posto… - parole dette con dolore da Yamato, mentre scendevano senza sosta le lacrime che da tempo non riusciva a versare.

- Ma ho la tua fisonomia, ho i tuoi occhi, ho il tuo sorriso, la tua forza e vivacità, ho preso da entrambi e non avrei mai voluto che tu sostituissi la mamma, volevo il mio solido papà forte che dopo una dura giornata di lavoro e gli impegni  tornava a casa e mi abbracciavo, che mi lodava per i buoni risultati o mi riprendeva per le mie marachelle e poi riderne insieme, lei era quella che mi coccolava, mi svegliava con i baci, quella che condivideva con me tutto il suo tempo e mi preparava i miei dolci o piatti preferiti ed insieme li preparavamo per il tuo ritorno, colei che mi aiutava a prepararti le sorprese e mi guardava dolcemente, ma alcune di queste cose anche  tu me li donavi ogni giorno in quelle poche ore che eri disponibile per me, di certo non preparavi biscotti con me, ma l’amore, le coccole, le sorprese, le marachelle che facevano disperare la mamma e poi farla sorridere con noi, ogni piccolo gesto che mi donavi con amore erano importanti, per questo mi sentivo triste e amareggiato, perché non riuscivo più a farti sorridere, metre prima ogni gesto, anche solo lo strofinio delle piccole manine, strette a pugnetto, agli occhi appena mi svegliavo ti faceva sorridere, poi tutto era diventato difficile e allora mi impegnavo tanto in tutto solo per vederti sorridere come un tempo – sentimenti che venivano finalmente detti dal piccolo Hana che abbracciato in quel momento alla sua Volpetta osservavano il padre ancora con affetto nonostante tutto il male.

Il gruppetto di amici che avevano assistito al dialogo, non avevano parlato e cercato di fare qualcosa per quanto erano rimasti sconvolti per ciò che avevano appreso sul compagno di squadra.

 

Continua -_^

Piccola nota:

Il titolo del ristorante lo tradotto con il traduttore:

I sapori del mondo - The flavors of the world

In giapponese lo ha tradotto così :

世界の味

Non so se è giusto, ma è ciò che ha tradotto

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: Shin_86