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Autore: Classicboy    10/07/2015    4 recensioni
Attenzione, la storia può essere vista come un seguito della mia prima OS "Love me 'cause I love you" ma può anche essere letta a sé.
...
Un idilliaco appuntamento aspetta Ludwig e Feliciano: loro, i negozi, un film, una cena... e milioni di persone che li spiano!
Vedremo un tedesco che non sa farsi i fatti suoi, un italiano che odio i crucchi, un americano megalomane e troppo fissato con i fumetti, un'ungherese fan dello yaoi, uno svizzero ed un austriaco preoccupati, un inglese paranoico, tre baltici che diventano delle spie e molto altro.
...
Attenzione: essendo una parodia i personaggi sono molto OOC
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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* Parte sigla da telenovela *

* Meliflua voce maschile fuoricampo *

Nella puntata precedente: Ludwig e Feliciano sono al loro primo appuntamento, Gilbert, per aiutare il fratello, decide di seguirli assieme a Francis e a Antonio, Lovino spia i due perché crede che “il bastardo mangiapatate” abbia mire poco caste nei confronti del minore e arruola contro la loro volontà Belle (Belgio) e Lars (Olanda) che passavano di lì per caso, Elizabeta assieme a Kiku vuole assistere ad un appuntamento tra ragazzi dal vivo e coinvolge la piccola Lily, Vash e Roderich preoccupati seguono le due ragazze, Alfred e Matthew spiano Ludwig, perché il primo lo ha eletto suo acerrimo super-nemico e crede che voglia conquistare il mondo e coinvolge il povero fratello, il trio baltico e Feliks seguono l'americano e il canadese su ordine di Russia che crede che Alfred trami qualcosa contro di lui, Arthur contagiato da Alfred spia Ludwig perché crede che abbia una sorta di piano oscuro a suoi danni e coinvolge Lukas (Norvegia) e Valachia (Romania) ed infine Mathias (Danimarca) insospettito dal comportamento di Norvegia decide di seguirlo tirandosi dietro gli altri tre nordici (Berwald, Tino e Emil / Islanda).

Ed ora andrà in onda la seconda parte di questa demenziale cretinata. Buona visione.

 

 

 

 

 

                                             AH, LE BOUTIQUES DEL CENTRO!

 

 

 

I due ragazzi, ignari del fatto di essere seguiti da metà del globo terracqueo, nel frattempo stavano dando un'occhiata alle varie vetrine.

“Veeee, Doitsu: guarda che carino che è questo!”

“Sì, Italia, molto bello”

“Veeee, Doitsu: questo mi piace davvero tanto!”

“Sì, Italia, molto bello”

“Veeee, Doitsu: credo di essere incinto!”

“Sì, Italia, molto be... Aspetta, COSA?!” chiese il tedesco rendendosi finalmente conto di ciò che l'altro aveva appena detto.

“Te l'ho fatta!” disse sorridendo Feliciano “Ho detto quella cosa perché mi sembrava che avessi la testa altrove. Stai bene?” chiese poi preoccupato.

“Sì, tranquillo, e scusami” disse con un sorriso tirato Ludwig “Il fatto è che ho la costante sensazione di essere seguito”

“Ma va là, Lud. Sarà la tua impressione. Ora però devi farti perdonare la tua disattenzione!” disse con un leggero sorriso l'italiano.

“E come?” chiese divertito il tedesco.

“Semplice: mi devi accompagnare a farti un regalo per ringraziarti ancora di questa fantastica collana. Su, vieni” e lo trascinò dentro al negozio.

 

Tomato gang:

“Qui Pomodoro 2. Sono appena entrati nel negozio”

“Ricevuto Pomodoro 2, io e Pomodoro Gel entriamo in azione contro quel bastardo. Passo e chiudo”
“Non riesco proprio a capire perché, se voi siete pomodoro 1 e 2, io debba essere Pomodoro Gel”

“Zitto Lars, ho detto passo e chiudo!”

 

Bad friends trio

“Kesesesese, pronti miei awesome amici?”
“Antonio: en funcionamento*!”

“Francis: opérationnel*!”

“Bene, ed anche il magnifico me è pronto e operativo. Diamo il via all'operazione Cupido tra i vestiti!”

“Posso dirti che come nome fa pena, mon ami ?”

“È vero, sembra uno di quelli che potrebbe inventarsi Mathias Kohler”

“Zitti, non è vero. È un nome assolutamente perfekt! Oh, Gilbird amico mio, solo tu mi capisci!”
“Ma con chi sta parlando?”

“Oh, lo sai Antonio: con quella sorta di passero che si porta sempre dietro”

“Non è un passero, è un pulcino!”

“Sarà, ma a me pare proprio un passero”

“A dire il vero anche a me!”

“Sigh, lasciamo perdere e diamo via all'operazione punto e basta”

 

Team Yaoi:

“Lily, stai prendendo appunti?!”

“Sì signora”

“Molto bene! Ora è giunto il momento che tu conosca la vera tenacia che contraddistingue i veri fan dello Yaoi!”
“Sì signora”

“Ora ti dimostreremo che siamo disposti a tutto pur di far sì che il nostro obbiettivo venga raggiunto. È il nostro obbiettivo è...?!”

“Signora. Far sì che Ludwig e Feliciano condividano quanti più momenti Yaoi possibile, signora”

“Esatto, ed ora: in nome dello Yaoi!”

“Yaoi!”

“...”

Kiku: “Sono capitato tra delle pazze”

 

Allenza austro-svizzera:

“Un negozio? Santo cielo, spero che a Lily non voglia mettersi a fare compere”

“Tranquillo Vash, tua sorella non mi sembra tipa da spendere senza dire niente (sussurrato) al contrario di te”

“Hai detto qualcosa Roderich?”

“Niente, piuttosto sono preoccupato che Eliza si faccia prendere la mano. Presto, sento un improvviso dolore al portafogli!”

“Anch'io!”

 

Duo Eroe e Assistente:

“Ahahahah, e così il cattivo alla fine si è tradito!”

“Ma di che stai parlando, Alfred? Sono solo entrati in un negozio”

“Non capisci assistente? Ah, no giusto: tu non hai la mente geniale di un eroe come il sottoscritto. Mi sembra più che ovvio che il cattivo è appena entrato lì dentro per incontrare un contatto!”

“Un... contatto?”

“Esattamente, probabilmente un agente dei servizi segreti corrotto o che fa il doppio gioco e che gli vuole vendere piani segreti così da poter mettere in scacco l'intera nazione. Gioisci assistente: probabilmente alla fine di tutto verremo ringraziati dal presidente in persona! Andiamo!”

“Io ne farei anche a meno dei complimenti del presidente, a dire il vero. Mi bastano quelli di Katyusha ”

 

Team Baltico-polacco:

“Ma che...? Adesso entrano in un negozio di vestiti? Ma che razza di piano perverso ha in mente?!”

“N-non lo so, E-Eduard. Forse vuole solo co-comprare un regalo per q-qualcuno”

“Raivis, smettila di tremare. Forse sì. Tu che ne pensi Feliks?”

“Come? Scusa Toris, ero tipo troppo intento a fissare il cagnolino di quella signora. Ha una giacca totalmente rosa, è un amore!”

“Va bene Feliks, va bene. Beh, direi che non ci resta altro da fare che seguirlo”

 

Magic trio:

“Mmmmh, un negozio di vestiti, eh? Bella mossa Beilschmidt, ma non credere in tal modo di riuscire a sbarazzarti dal vecchio bucaniere, eheheh”

“Oooohhh, quindi secondo te l'hanno fatto perché si sono resi conto che li seguivamo e pertanto vogliono depistarci?”

“Non proprio, mio chiaro Valachia. È impossibile che ci abbiano visti, con i miei favolosi travestimenti, pertanto it seems clear* che l'hanno fatta come procedura standart”

“Ooohhhhh”

“...”

“Beh, Lukas, che c'è? Vuoi dire qualcosa?”

“Sì Arthur: credo che stare tanto tempo con Alfred Jones stia nuocendo gravemente alla tua salute mentale”

 

Team nordici:

“Un negozio di vestiti? Ve lo avevo detto che c'era qualcosa di strano! Norge non entrerebbe mai di sua spontanea volontà in un negozio di vestiti. Qui c'è sotto qualcosa...”

“...”

“Posso picchiarlo? Vi prego un pugno soltanto”

“Io appoggio Emil”

“Emil, Su-san, no. Prendetela con calma. E comunque Mathias si da il caso che sia assieme ad Arthur e Valachia, pertanto forse sono stati loro a convincerlo”

(non lo ascolta) “Bene, entriamo a far luce su questo mistero!”

“...”

“Prendila con calma, moglie. Prendila con calma”

 

All'interno Ludwig e Feliciano stavano girando per i vari scaffali, alla ricerca di qualcosa che potesse andare a genio al castano.

“Veeee, allora vediamo un po'. Jeans? Nah, ne hai già parecchi. Felpa nemmeno, che tu non sei tipo e inoltre tra un po è estate. Maglietta... sì: una maglietta andrà più che bene! Ma quale? Questa ha una fantasia assurda, mentre quest'altra non mi piace il colore, questa è troppo piccola...!”

Nel frattempo Ludwig se ne stava dietro al ragazzo senza poter dire una sola parola.

 

Dietro a dei manichini...

 

“Santo cielo, Elizabeta-senpai! Il tuo naso sanguina!”

“Scusatemi, è troppo... troppo Yaoi! Vedere Feliciano che si comporta così... Non ce la faccio!” disse l'ungherese tamponandosi il naso.

Lily nel frattempo continuava a scrivere: “Oooohhh, quindi quella è un emorragia nasale da eccessiva esposizione a Yaoi. Perché a voi non succede, Mister Kiku?”

“Semplice” disse pratico il giapponese “Ho già visto più volte Feliciano-kun comportarsi in maniera simile, e pertanto la cosa non mi tocca più”

“Ooooh!”

“”Guarita!” esclamò la castana riemergendo dal suo stato di morte per dissanguamento “Ora però concentriamoci sulla cosa più urgente!”

“E sarebbe, Elizabeta-senpai?” chiese Kiku ansioso di scoprire la prossima mossa di quella guru dello Yaoi.

“Semplice e lampante” prese la maglietta scartata prima da Feliciano “Come fa a dire che ha una fantasia orribile e assurda?! È assolutamente adorabile!” e le spuntarono attorno dei cuoricini.

“Ehm, ecco... A dire il vero...” provò a dire Kiku, prima che intervenisse Lily.

“Non lo so: secondo me dovrebbero aggiungerci un po di pizzo, che ne so, sui polsini e il colletto. Mentre...”

“Hai ragione Lily!” esclamò convinta l'ungherese “E poi non dimentichiamoci gli abbinamenti! Con questi questi jeans scuri starebbe una favola!”

“Sì, così è un amore” e continuarono a scambiarsi consigli di moda, mentre Kiku le guardava esasperato.

<< Sarà >> pensò << Ma secondo una fantasia con degli scoiattoli con in mano un boccale pieno di birra non è un granché >>

Poco più in là Vash e Roderich stavano avendo un infarto per via del salasso monetario operato dalle due ragazze.

 

Tornando a Feliciano e Ludwig. I due si erano un attimo separati per andare a controllare se ci fosse qualcosa che potesse piacere al tedesco.

“Mi spiace, Italia, ma non ho trovato nulla che mi interessasse”

“Io invece sono stato più fortunato!” esclamò sorridente l'italiano “Per fortuna un bravo signore che lavora al negozio con i capelli biondi e la barbetta e la faccia nascosta da un cappello mi ha suggerito un regalo perfetto per quella che gli sembrava la nostra situazione!”

“Davvero? Sono proprio curioso, avanti mostr... I-Italia?! Was zum Teufel ist das* ?!” chiese inorridito all'altro, che stava tenendo tra le mani un tanga un po troppo attillato e sexy e che copriva davvero troppo poco le regioni vitali per i suoi gusti (e se si pensa a quali sono i gusti del tedesco, allora stiamo davvero sfociando nel volgare).

“Non lo so a dire il vero. A me sembravano delle mutande!” disse felice l'altro completamente ignaro del messaggio celato che avrebbe avuto quell'indumento se il ragazzo glielo avesse regalato.

“Feliciano, quelle non sono delle semplici mutande, sono dei tanga”

“Veee, e cos'è un tanga?”

“Lascia stare” e si avvicinò lentamente, quasi dovesse disinnescare una bomba “Ora dammele, cosicché...”

“Fermo lì, bast... ehm, Signore!” urlò a quel punto una voce facendoli sobbalzare. All'istante spuntarono fuori due commessi uno basso e che pareva avere i capelli castano scuri, l'altro più alto che aveva al collo una sciarpa blu-bianca “Mi dispiace ma ci hanno appena riferito che questo carico di merce è fallata, e pertanto sono costretto a requisirla!”

Avevano dei berretti calati sulla faccia, così non si riusciva bene a distinguere i volti, ma la voce di quello più basso era fastidiosamente familiare...

“Prego, tenga pure” disse più che felice di sbarazzarsi di quella cosa.

“Ma non me lo dare, bast... Signore! Che schifo. Lar, ehm, Lartaserse, prendilo tu!”

Anche con il cappello calato di fronte agli occhi si capiva che l'altro gli stava lanciando un'occhiataccia assassina: “E perché scusa? L'ordine è arrivato a te, io non centro nulla. Anzi devo andare a sistemare dei manichini laggiù, ciao ciao”

“Asp... Maledetto!” lo scontroso venditore se ne andò tenendo per due dita l'orrido paio di mutande.

“Italia” disse Ludwig mentre lo vedeva scomparire “Non sembrava anche a te che quei due commessi avessero un'aria familiare?”
“Mh? No, non particolarmente. Giriamo ancora un po', non mi sono ancora arreso!” e lo prese per mano.

 

“Aaaaahhh, Lars, bastardo! Perché mi hai fatto toccare questo... questo schifo!” sussurrò Lovino, che altri non era che il venditore scontroso.

L'olandese lo fulminò con lo sguardo: “Così impari a darmi nomi assurdi e ridicoli come Lartaserse. Andiamo: Lartaserse?! Non so neanche se esista!”

“Scusa, non ti potevo chiamare col tuo vero nome e sono andato nel panico”

“Ehi ragazzi!”

“Belle!” esclamò Lovino sollevato di vedere la ragazza “Grazie al cielo sei qui!”

“Mi dispiace di aver fatto tardi, dovevo... Ma Lovino, cosa diavolo hai in mano?!” esclamò la giovane vedendo il tanga.

“Semplice” esclamò trionfante sventolando la biancheria intima quasi fosse una bandiera “Questo è quello che quel crucco pervertito voleva far comprare al mio fratellino innocente. Se non fossimo intervenuti in tempo...”

Lars aggrottò le sopracciglia: “A dire il vero Ludwig voleva che Feliciano le lasciasse and...”

“Bugia! Quel bastardo pervertito si stava già facendo i filmini mentali con il povero Feliciano! Lo conosco, io!”

“Ma se ci parli appena...” sbuffò il maggiore.

“È tedesco, non mi serve sapere altro” minimizzò Lovino “Ora però affrettiamoci, che rischiamo di perderli. Non temere, Feli: il tuo fratellone ti salverà da tutto e tutti!”

“Awww, che tenero!”

“...”

 

“Veeee, Lud. Vieni per di qua”

“Sì sì, eccomi Feliciano. Arrivo, arr... Ouch!” il biondo nella fretta di seguire il fidanzato era andato a sbattere addosso a tre uomini.

“Mi scusi. Mi scusi tanto!” disse imbarazzato all'uomo che aveva colpito.

“Fa niente, giovanotto. Fa niente”

Lui alzò lo sguardo e fissò il trio. Di viso e fisico sembravano ragazzi delle superiori come lui. L'unico problema: avevano delle gigantesche barbe che coprivano per metà i loro volti.

Bloody hell, che cosa sta guardando, giovanotto?!” esclamò seccato l'uomo al centro, che oltre alla barba aveva anche un paio di vistose sopracciglia.

“N-niente, mi scusi” disse imbarazzato. Se non avesse saputo che era impossibile avrebbe detto che quei tre erano appena usciti da un film parodia su delle spie. Perché la possibilità era quella oppure erano davvero fatti così, perché era impossibile che qualcuno con un minimo di autostima e serietà se ne andasse davvero in giro conciato in quel modo,

“Mi perdoni ancora” disse prima di partire alla volta dell'italiano rimasto fermo ad osservare la scena.

Voleva mettere quanta più distanza possibile tra sé e quelli strani nonnetti.

 

Dietro ad un espositore...

 

Dumnezeule* , ci è mancato davvero poco perché ci scoprisse!”

“Secondo me sei davvero ottimista, Valachia. Secondo me ci ha riconosciuti, solo che eravamo talmente tanto ridicoli con quelle barbe addosso che avrà pensato senz'altro ad uno scherzo”

“Non è vero, Lukas. Sei solo geloso del mio stupendo travestimento!”

“Per curiosità, Arthur: chi ti ha suggerito l'idea dei travestimenti?”

“Oh, è stato Alfred. Ora però muoviamoci!”

Senza essere visti gli altri due membri del Magic Trio si scambiarono un'occhiata eloquente: era definitivo, a forza di stare affianco all'americano al loro amico era saltata qualche rotella.

 

“Pfffft!”

“Mathias, ti prego trattieniti” disse Tino provando a calmare l'amico, il quale da cinque minuti buoni era in preda ad una crisi di ridarella.

“Pffff... Non posso Tino... Ah ah ah, ma dico l'hai visto?! Pffff, con quella barba era assolutamente perfetto! Ah ah ah... Gah!”

L'ultimo suono era dato dal fatto che Berwald aveva avvolto un braccio intorno al collo del danese e lo stava soffocando con l'intento di farlo stare zitto, stanco com'era delle sue risate.

Poco più in là Emil era intento a scrutare l'orizzonte perso nei suoi pensieri mentre mangiucchiava una liquirizia.

 

“Uhm, sì! Ora mi è tutto chiaro!”

La testa di Alfred spuntava da sotto delle magliette messe in mostra, con il cannocchiale ancora fisso sul tedesco.

“Cosa ti è chiaro, Alfie?” chiese la testa di Matthew che sbucava sotto la sua. Ogni tanto essere invisibili aveva i suoi vantaggi, visto che nessuno pareva lanciargli occhiatacce di biasimo perché la sua testa faceva capolino da dei vestiti.

“Semplice, mio caro assistente! Gli strani uomini barbuti che ha appena incontrato, e in particolar modo quello con i capelli biondi e quel paio di orrende sopracciglia, erano i contatti. Inoltre secondo me sono coinvolti anche quei due ragazzi dello staff”

“Tu dici?” chiese il canadese scettico.

“Certamente! L'ordine con cui il nostro super-cattivo...”

“Ludwig”

“Il super-cattivo, non contraddirmi assistente! Dicevo? L'ordine con cui ha toccato i vestiti chiaramente non è casuale, inoltre il fatto che si sia avvicinato con fare circospetto a quell'orribile paio di mutande ci fa capire che lì dentro c'erano delle informazioni. Ergo: fa un triplo gioco e il suo piano non è quello di conquistare l'America...”

Thank you,God. Finalmente l'ha capito!”

“Bensì il mondo intero!”

Matthew si sentì sprofondare. Decisamente suo fratello leggeva troppi fumetti.

 

“Uhm, questo è davvero strano. Il tessuto si muove anche nell'area sottostante alla testa di Jones, ma non c'è nessuno. Aspetta, mi è parso di vedere qualcosa! Anzi no, falso allarme. Forse era solo un riflesso” Eduard si voltò e rimase a bocca aperta “Raivis, che fine hanno fatto Toris e Feliks?” esclamò non vedendo i due.

“E-Ecco” provò a spiegare il più piccolo “F-Feliks ha v-v-visto dei vestiti c-che gli piacevano, e-e pertanto ha chiesto a T-Toris di aiutarlo a sce-scegliere quelli migliori”

Eduard si diede una manata in fronte: quel polacco era impossibile.

 

“Toris, tipo che ne pensi di questa maglietta?!”

“È molto bella, Feliks, ma ora non dovremmo tornare da...”

“Già, mi sa che hai ragione, mi è un po' troppo stretta sui fianchi. Totalmente da buttare”

“Ma- ma io non ho mai detto niente del ge...!”

“E questa qui?! Guarda com'è tipo totalmente rosa! Senza contare che questi pony sono un amore!”

“Beh, ecco è bella, ma...”

“Hai ragione, Liet: anche questa qui celeste con le strisce rosa è tipo molto carina!”

<< Basta, ci rinuncio >> pensò esasperato il povero Toris << Qualcuno mi tiri fuori di qui! >>

 

“Andiamo, Feliciano, arrenditi: non c'è nulla di adatto a me” sospirò esasperato il tedesco.

“No! Non usciremo di qui finché non avrò trovato un regalo adatto!”

“Ma cerca di essere ragionevole...!”

“Ehilà, signori!” disse in quel momento un commesso spuntato da chissà dove con un cappello in testa (<< Ma c'è stata un svendita o cosa >> pensò Ludwig).

“Veeeee, buongiorno!” disse allegro l'italiano.

“Se mi è permesso” disse con voce stridula il ragazzo, che pareva avere i capelli quasi bianchi, mentre veniva raggiunto da un altro con i capelli castani “Mi pare che lei stia cercando un regalo da fare a questo ragazzo che molto probabilmente ha anche uno stupendo fratello maggiore a casa!”

“Ooooh, ma come fa a saperlo?!” chiese entusiasta Feliciano.

“Questione di esperienza, giovanotto, esperienza. Comunque: io e il mio amico e collega siamo qui a proporle dei fantastici prodotti. Ecco il primo!” e tirò fuori una maglietta che fece inorridire il tedesco: era rosa ed aveva disegnato sopra un bicchiere con dentro un frappè dello stesso colore con tanta panna ed una fragola. La scritta gialla recitava in inglese: “Be my Milkshake” con tanto di cuoricino.

“Ehm” disse Feliciano leggermente imbarazzato notando che il suo fidanzato stava sudando freddo. Certo, l'italiano aveva gusti particolari in fatto di vestiti, ma sapeva quanto l'altro ci tenesse alla sua presunta virilità e quella maglietta era tuttaltro che virile “La ringrazio, ma credo che...”

“OMMIODDIO, ditemi che tipo non è un sogno!” urlò una voce mentre una figura travolgeva il commesso per poi strappargli di mano la maglietta ed andarsene canticchiando allegramente una cosa che suonava molto come “Rosa, rosa, rosa, rosa!”

Il ragazzo se ne stava sdraiato per terra mezzo morto.

“Ah ah ah” rise non molto convinto il venditore con i capelli castani “Ehm, direi che la maglietta si è volatilizzata!”

“Già” disse Ludwig a cui era risultata stranamente familiare la silouetté dell'assalitore.

“Però ci sono sempre io, senor!” disse allegro mentre tirava fuori un'altra maglietta. Il tedesco già tremava al pensiero di vedere una cosa ancora peggiore della precedente, ma si dovette ricredere: la T-shirt che l'altro teneva era azzurro chiara, davanti aveva una rosa rossa, al cui centro, annidato tra i petali, se ne stava un cuore.

“Veee, che bella! Che ne pensi, Doitsu?” chiese Feliciano allegro.

“Beh, ecco... è carina” ammise il tedesco.

“Allora direi che...!”

“Fermi tutti bastardi, la maglia è mia!” urlò una voce, prima che un'ombra con uno strano ciuffo che urlava “Chigiiiii!” prendesse lo sventurato commesso per il braccio con cui teneva la maglietta e incominciasse a trascinarlo via mentre quello urlava “Senor, la prego la smetta! Ahia! Mi ha appena fatto andare contro un manichino! Ohi! Mi sta staccando un braccio! Senor!” e scomparvero dalla vista.

I due rimasero zitti, poi lo sguardo dell'italiano si illuminò.

“Ve, credo di aver visto la maglia perfetta!” disse.

“Dove...?” l'altro provò a girarsi ma fu prontamente fermato dal fidanzato.

“Eh no! Chiudi gli occhi, voglio che sia una sorpresa!”

Ludwig sospirò e fece come gli era stato ordinato, mentre sentiva il castano muoversi e staccare la maglia dal posto. A quel punto gli si avvicinò da dietro e gliela mise contro il petto.

“Ora apri pure gli occhi!” trillò felice.

Lui lo fece e vide la T-shirt: era nera, e questo gli andava bene, ma la stampa era strana. Vi era raffigurato un boccale di birra solo che era a forma di cuore con la schiuma che formava la parte superiore.

Il tedesco divenne rosso mentre l'altro commentava divertito: “Credo che ti rappresenti perfettamente”

Ludwig sospirò e sorrise nel vedere l'ingenuo sorriso di Feliciano: “Credo che tu abbia ragione Feliciano. Questa maglia mi piace davvero tanto” e si abbracciarono.

 

Extra!

 

“Non crederete mai e poi mai a quello che ho appena visto” mormorò l'assonnata voce di Heracles ai suoi due migliori amici.

“Che cosa, tappo? Un gigantesco gatto volante che ti ha chiesto di venire con lui in un mondo fatto di pennichelle e felini?” chiese con un ghigno canzonatore la voce di Sadiq.

“Mi è successo solo una volta, era un sogno ed avevo cinque anni!” ribatté arrabbiato il greco mentre il turco rideva come un matto.

Gupta, ultimo membro del terzetto, posò la maglia beige che stava contemplando: “Sadiq: zitto e non prenderlo in giro, Heracles: racconta pure”

“Stavo ritornando dai bagni” incominciò il castano “Quando ho visto uscire Feliciano e Ludwig che si abbracciavano teneramente, e fin qui nulla di strano, solo che poi ho visto uscire Elizabeta che continuava a tamponarsi il naso con un fazzoletto grondante di sangue seguita da Kiku che aveva in mano una macchina fotografica e la piccola Lily che stava scrivendo qualcosa su di un blocchetto seguiti dopo un po' da Vash e Roderich che erano stranamente pallidi; poi è stato il turno di Lovino , Lars e Belle che stavano fuggendo da quello che pareva essere il proprietario del negozio che urlava qualcosa su delle divise rubate; quindi sono venuti fuori Francis, Gilbert e Antonio e gli ultimi due parevano essere appena stati messi sotto da una carica di bufali e stavano mugolando dal dolore; quindi è venuto fuori Alfred che sembrava che stesse parlando col nulla, e subito dopo il trio tremolante accompagnato da Feliks parecchio felice con in mano tre sacchetti ed addosso una maglietta rosa che diceva qualcosa a proposito di un frappé; poi ho visto uscire Arthur, Lukas e Valachia che avevano addosso delle stupidissime barbe finte ed infine i restanti quattro nordici con Berwald che tenva Mathias per la gola mentre questa gli faceva cenno che stava soffocando e Tino che cercava di far ragionare lo svedese. Questo è quanto”

I due lo guardarono nel più assoluto silenzio per alcuni minuti.

Fu Sadiq a parlare: “Ma di un po': cosa ti sei fumato?”

 

 

 

Traduzione:

en funcinamento = pronto e operativo / spagnolo

opérationnel = pronto e operativo / francese

it seems clear = mi sembra chiaro / inglese

was zum Teufel ist das = Cosa diavolo è quello / tedesco

Dumnezeule = Santo cielo / rumeno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

Mi è appena arrivata una cartolina dalla mia credibilità che se ne è andata non appena ho pubblicato lo scorso capitolo.

Spero che la seconda parte vi sia piaciuta e che abbiate apprezzati i vari siparietti.

Nel corso del capitolo abbiamo visto: il (pessimo) senso estetico di Elizabeta e Lily, che Romano è ansiogeno nei confronti del fratello minore, che Lars odia il nome Lartaserse (nome completamente improvvisato), che Matthew è sempre invisibile mentre Alfred ha manie di grandezza sempre più incontrollabili, che Arthur sopravvaluta le proprie capacità di camuffamento, Berwald che strozza Mathias, che non bisogna mai e poi mai mettersi tra Feliks ed il suo adorato rosa, che Francis è un maniaco che intacca l'innocenza del povero Feliciano, che Antonio volente o nolente le prende sempre da Lovino, e che Vash e Roderich apriti cielo a toccargli il portafoglio.

Spero inoltre che vi sia piaciuto l'extra con Turchia ed Egitto che ora vorranno portare Grecia in una clinica di disintossicazione.

Correggetemi sempre, grazie per aver seguito e vi aspetto alla prossima puntat... ehm, capitolo, con Feliciano e Ludwig al cinema a vedersi un film. Oh, che teneri! Peccato per la compagnia.

Commentate o anche no.

Bye!!!!!!!

   
 
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