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Autore: harroldz    10/07/2015    5 recensioni
“Senti, io non ti voglio come sorella e tu non mi vuoi come fratello.”
Alzo gli occhi al cielo. “Minchia, che intuito Harry.”
“Zitta e ascolta”, mi ammonisce. “Ho un'idea.”
“Spara.”
“Facciamoli separare.”
Cosa? Come? “Ma...”
“Facciamo in modo che mia madre e tuo padre si lascino. E noi non dovremmo più vederci. Mai più.”
A quelle parole tutti i miei dubbi svaniscono improvvisamente. Davvero non avrò più un fratello fastidioso come un riccio in culo? Davvero non dovrò più sopportare i nostri litigi e le cazzate infinite che escono dalla sua bocca? Davvero non dovrò più vedere Harry Styles? “Ci sto.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Shit

*lo so che come titolo fa cagare le pigne, ma non ne ho trovato uno migliore lol*




Harry ha avuto un'idea geniale, devo ammetterlo.
Ogni tanto il criceto che gira a vuoto nella sua testa arriva da qualche parte.
Ma ora resta solamente un piccolo e insignificante problema: “Come facciamo a separarli?”.
Harry mi fissa alla ricerca di qualche idea per alcuni minuti, poi fa spallucce. “Non so, prima torniamo a casa e mangiamo. Andare da Mc Donald's mi ha ispirato, ora mangio e vediamo che succede.”


Prima pensavo davvero che stesse scherzando.
Invece sta veramente cercando idee per separare i nostri genitori in un Mc Chicken.
Sbuffo. “Ma sei serio?” Vi prego, non può realmente credere che un po' di pollo sia in grado di aiutarci.
Lui mi fulmina con lo sguardo. “No, fono Haffy.” Si sta ingozzando di panini e patatine da tipo mezz'ora e alla fine mi ha convinta (costretta più che altro) a lasciargli mangiare anche la quarta porzione, sostenendo che “magari un po' di fritto mi ispira e mi viene la genialata”.
Intanto nonna Gina sta divorando avidamente il suo cibo all'altro capo del tavolo, non prestandoci la minima attenzione ed emettendo qualche grugnito di tanto in tanto.
Sussurro: “Ma che ha quella donna?”.
Harry deglutusce. “Chi?”
Mi sbatto una mano sulla fronte. “Tua nonna, chi altri?”
“Ah.”
“E.”
“Eh?”
“Eh?”
“'Eh' cosa?”
“Ma 'eh' cosa tu.”
“No, tu.”
“Tu.”
“Tu.”
“Tu.”
“Oh, ma 'fanculo.”


Il nostro piano andrà a puttane, me lo sento.
All'inizio sembrava davvero una genialata.
La cosa più intelligente che Harry abbia mai detto in vita sua.
Anzi, l'unica cosa intelligente che Harry ha detto in vita sua.
Ma ora che effettivamente c'è da metterlo in pratica, non sappiamo cosa fare.
Io ed Harry ci troviamo nella soffitta della villa, che abbiamo deciso di adibire a Centro di Ideazione dei Nostri Piani Malefici, oppure come preferisco chiamarlo io, CINPM. Il riccio tiene in mano un blocco su cui teoricamente dovremmo scrivere le nostre idee... se solo ne avessimo.
“Uhm... e se buttassimo tuo padre nel cesso?”,  propone Harry con un ghigno. Poi però sembra ripensarci. “Però quell'uomo è troppo simpy per fare una fine del genere”, be', tra coglioni ci si aiuta, no? “A questo punto io butterei direttamente te nel cesso e risolveremmo il problema.”
“Ma ti ci butto io nel cesso”, ribatto indignata.
“No, io.”
“Io.”
“Io.”
“Io.”
“Sai, dovremmo davvero finirla se vogliamo che questo piano funzioni”, constato poi in un momento di saggezza improvviso.
“Ma se sei tu che cominci!”, sbotta lui.
“No, tu.”
“Tu.”
“Tu.”
“Tu.”
Non abbiamo speranze.


Dopo più di due ore siamo ancora chiusi in soffitta alla disperata ricerca di idee. E chiaramente Harry ha riempito il blocco di minchiate assurde, che io mi sono premurata di fargli cancellare.
“Trovato!”, esclama esaltato per l'ennesima volta.
Dopo aver scarabocchiato qualcosa sul block notes, me lo passa.

Infilare un procione nei pantaloni di John, così ci prende per pazzi e scappa per sempre da questa casa.

Lo fisso allibita.
Menomale che gli era simpy.
“Allora?”
Rimango in silenzio.
“Brit?”
Ancora non parlo.
“Ehi?”
Finalmente mi riscuoto: “Ma sei coglione o cosa?!”.
Va bene che a volte mio padre sa essere fastidioso come una padella nel culo, ma gli voglio abbastanza bene da non desiderare che un procione gli strappi le palle a morsi.
Sposto lo sguardo da un punto immaginario ad Harry e noto che ha assunto la sua solita espressione da minchione, quella che dice di avere quando pensa.
Alzo una mano pronta a tirargli l'ennesimo schiaffo, ma lui mi blocca il polso.
“O cosa”, esclama poi con un sorrisino irritante stampato in volto.
Lo fisso seria. “Harry, ho ancora l'altra mano, vedi di non rompere il cazzo”, alludo al polso che non mi sta tenendo.
Lui sbuffa sonoramente. “Lo vedi perché dobbiamo trovare un'idea al più presto?”
Ed è qui che mi viene un colpo di genio.


“No, aspetta, cos'è che dobbiamo fare?”, domanda Harry per l'ennesima volta.
“Te l'ho già spiegato”, borbotto seccata.
È da quando gli ho parlato della mia idea che continua a fare domande, eppure il piano è semplice.
“Eh, ma non ho capito bene.”
Sbuffo. “Ma davvero?”
Lui annuisce, non cogliendo l'ironia nella mia domanda.
Dopo essermi lasciata scappare l'ennesima smorfia, spiego: “Allora, mio padre e tua madre sono in salotto. Io invento una scusa per portare Anne in un'altra stanza, così rimaniamo da sole e le parlo della cosa che ti ho detto prima, e tu intanto fai lo stesso con mio padre. Hai capito?”.
Lui sembra piuttosto incerto. “Ma qual era la cosa?”
Mi colpisco la fronte con una mano con fare drammatico, poi rispondo ed entriamo in salotto mentre io prego che Harry non mandi tutto a puttane.
Anne e mio padre sciolgono il loro abbraccio e distolgono lo sguardo dalla televisione per portarlo su di noi.
Dato che nessuno prende parola, decido di farlo io: “Uhm... Anne, puoi... mh... prestarmi dei gioielli?”.
Lei mi sorride. “Certo, per quale occasione?”
Oh, merda. “Devo... uscire, sì.”
“Uuuh, e con chi?” Ora il suo sorriso ha assunto un'aria perversa.
Decido di rimanere in silenzio per non creare altri danni. Io volevo solo portarla in una stanza in modo che rimanessimo da sole e guarda con cosa me ne esco.
“Ah, capito... sai, anch'io sono stata giovane, le capisco certe cose...” Merda. “Stasera?”
Non ho il tempo di aprire bocca che Harry prende parola: “Sì, stasera”.
Merda.
“Oh, meraviglioso, andiamo!”, esclama gioiosa Anne.
Merda.
“Dimmi, di che colore è il tuo vestito?”
Io non ho un vestito.
E sono davvero nella merda, sì.





 
yeeeeeeeeeep.
Faccio schifo, lo so. non aggiorno da quasi due settimane e poi me ne esco con questa cacchetta qui. fa pena come capitolo ed è anche corto, ma è di passaggio. secondo la scaletta che ho steso il primo piano dei due dell'ave maria(?) doveva comparire in questo capitolo, ma scrivendo ho avuto un'idea che mi sembra carina e ho deciso così. l'idea che ho avuto in pratica è un momento dolce tra i Brarry (come nome fa cagare, ma l'alternativa sarebbe Harrit...), che però sarà nel prossimo capitolo, e per fare in modo che ci sia dovevo scrivere un capitolo di passaggio oppure un papiro e ho optato per la prima.
Chiaramente non aspettatevi baci appassionati e cose varie(?), sarà una cosa piccola, un segno che sti due si iniziano non dico a voler bene, ma a preoccuparsi l'un per l'altra, una cosa così.
Tutto questo papiro è comunque una specie di spoiler, quindi qui sotto non vi metto niente... anche perché non ho ancora finito di scrivere il prossimo capitolo. faccio cagare, lo so.
vabbene, alla prossima belle (che tra l'altro nelle recensioni siete sempre dolcissime e io vi amo tanto.uu)

TWITTER – @_harroldz
ASK – @harroldz (sì, mi sono fatta ask, fatemi delle domandine, va bene anche un "che shampoo usa il tuo cane?" loll. ho capito, me ne vado.)
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