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Autore: lilla_90    10/07/2015    0 recensioni
"Ed è quando perdi tutto che devi avere la di rialzarti e ricominciare da capo". Questo è il pensiero di Celeste, una ragazza come tante, in viaggio per ricostruire quello che ha perso per sempre... Non sa cosa le riservi il futuro ma...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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CAP 2: Something new Mi avvio verso l’ingresso ammirando l’immenso giardino ai lati della via principale. Dei ragazzi sono stesi su dei teli a prendere il sole mentre altri giocano con la palla e altri ancora preparano tutto l’occorrente per un picnic. D’altronde siamo nella pausa estiva quindi gli studenti hanno molto tempo libero, ma perché non andare in spiaggia invece di stare qua? Mah… sarà… Entro nell’atrio che è semplicemente enorme: al centro giace la segreteria, ai cui lati si innalzano due rampe di scale che portano alle classi, come i corridoi ai lati dell’atrio, costellati da quadri e statue. “Salve, vorrei iscrivermi per l’indirizzo di criminologia”. Ad accogliermi è un uomo sulla trentina, abbastanza alto, capelli scuri che gli arrivano fino alle spalle e occhi da cerbiatto: “Certo, compila questi moduli e poi ti accompagno a fare un tour” dice sorridendomi. - Dio, che sorriso!-. Ricambio timidamente e comincio a compilare i fogli appena consegnatomi. Gli ridò una controllatina veloce per vedere se ho fatto errori e poi li porgo all’addetto. “Prego per di qua” dice uscendo da dietro il bancone facendomi strada verso il corridoio sulla sinistra. Devo ammettere che quest’uomo non è niente male… ma che mi salta in mente! Lasciando perdere certi pensieri lo seguo. Il giro dura circa 30 minuti: “Ok, eccoci al capolinea. Spero che il giro sia servito a qualcosa” “Relativamente! Questa scuola è immensa; mi perderò sicuramente!” “Ahahah no dai! È solo questione di farci la mano” “Allora mi fido ahahah” “Va bene… questa è la chiave della tua stanza… ci vediamo” “Oh sì grazie di tutto” “Di nulla” asserisce facendomi l’occhiolino per poi tornare alla sua postazione. - Oddio mi sciolgo!- penso mentre mi avvio verso i dormitori. Il tragitto non è lungo quindi arrivo abbastanza in fretta ma sorge subito un altro problema: dove cavolo la trovo la stanza? Mi appropinquo alla ricerca della camera e dopo praticamente un’ora di disperate corse trovo la tanto adorata camera n. 394. Giro la chiave nella toppa e vengo investita da un profumo molto dolce. Subito dopo mi si para davanti una ragazza dai capelli castano scuro mossi, occhi castani, magra e alta che fissa il cellulare con la cover a forma di Stitch. - Oh ma che carino! No, ok la voglio anch’io-. “Oh! Ti aspetto da più di un’ora; ciao GiannnNo ma tu chi sei?!” mi chiede dopo aver alzato lo sguardo dal telefono che adesso mi sta squadrando dalla testa ai piedi. “Ehm… io… sono stata assegnata a questa stanza” rispondo in un sussurro mostrando le chiavi. In men che non si dica me la ritrovo appesa al collo che saltella e grida come una bambina posseduta. “Sìììììììììììììììì finalmente una coinquilina! Poi hai la faccia simpatica quindi penso che andremo d’accordo. Vieni accomodati!” esordisce staccandosi da me e sedendosi su uno dei due letti. “Beh grazie… come finalmente?” “È da 6 mesi che sono qui tutta sola… mi abbandonano tutti” “Ah… a che anno stai?” “Al primo… di nuovo… non ho passato l’esame di scienze ed eccomi ancora qua. Io seguo il corso di criminologia, tu?” “Io? Primo anno di criminologia anche io… credo che ora della fine non ci sopporteremo più” ironizzo accomodandomi sull’altro letto. “Davvero! Spero di non finire come l’ultima volta!” esclama mettendosi una mano sulla fronte con fare teatrale. Notando la mia espressione confusa e curiosa allo stesso tempo continua: “Devi sapere che nell’anno che sono stata qui avrò cambiato ad andare bene dieci coinquiline: o si sono ritirate dalla scuola o perché non avevamo rapporti amichevoli… come nell’ultimo caso…” “Ok grazie ma non voglio la storia strappalacrime di come te e la tua ex coinquilina vi siete allontanate!” la interrompo in modo teatrale a mia volta provocando la sua risata seguita subito dopo dalla mia. “Oddio muoio dalle risate… sei molto simpatica… comunque io sono Angel, ho 20 anni e vengo dal Texas, et toi?” “Io sono Celeste, ho 20 anni e arrivo dall’Italia…” “ITALIAAAAAAA!! Davvero? Ma veramente? Da dove?” comincia a domandare a raffica con occhi sognanti. “Dal nord… zona laghi” “Ah ok ok… ah l’Italia…” asserisce alzandosi e sparendo in bagno. - Che ragazza strana ahah… ci sarà da divertirsi!-. Scuoto la testa sorridendo e comincio a disfare le valige. Il pomeriggio passa molto in fretta chiaccherando con la mia nuova coinquilina: sono venuta a conoscenza che ha perso il padre durante l’adolescenza e questo ha portato molti cambiamenti all’interno della sua famiglia, è molto legata a sua madre, le piace il rap, l’Italia (nel caso non si era capito) e non è capace di stare ferma un minuto. “Allora per oggi è andata così perché sei appena arrivata e perché, essendo giovedì, mi devo riposare per il weekend… ma domani niente scuse… festa grande e non accetto un no come risposta!” esclama passandomi l’ultima canotta da mettere in uno dei miei cassetti. “Beh, credo proprio di non avere altra scelta” - anche se la cosa non è che mi convinca molto- vorrei aggiungere ma evito. “E vai così! Riposati bambola perché ne avrai bisogno”. Perché? Cosa mi è saltato in mente quando ho acconsentito? Il mattino arriva presto e io sto in come per via dei fusi orari… ci farò l’abitudine prima o poi. Angel dorme ancora quindi decido di non svegliarla e visto che non ho particolarmente voglia di prepararmi la colazione mi vesto con le prime cose che mi capitano sotto mano e mi dirigo verso il bar dell’università. Passata una buona mezz’ora ritorno in camera dove mi ritrovo una Angel bella pimpante già vestita e truccata. “Pronta per uscire?” urla con un sorriso a 32 denti. “Ma che ti urli mannaggia?! Vedi come sono conciata devo ancora farmi una doccia non posso uscire così” “Non ti serve la doccia adesso visto che andiamo al mare; quindi mettiti un costume e andiamo! Ti aspetto giù!” e così dicendo mi supera uscendo e scendendo le scale. “Uffaa!!” sbuffo mentre indosso un semplice bikini azzurro, un paio di pantaloncini a fantasia hawaiana e canotta verde, allaccio dei sandali, preparo alla rinfusa una borsa con tutto l’occorrente per la spiaggia e raggiungo Angel fuori dal cancello dove ci attende un taxi poco distante da noi. Dopo il tragitto trascorso silenziosamente seguo la mia coinquilina che va verso una spiaggia non affollata, di più! “Non possiamo andare in un posto con meno gente?” le dico bloccandola per il braccio facendola girare verso di me. Non mi sento a mio agio nei posti affollati. “Dai sono qui i miei amici, non pensare alla gente tu seguimi e basta” grida prendendomi per mano per trascinarmi nella massa. Dopo una mezz’ora a vagare per tutta la spiaggia Angel si dirige spedita verso un gruppetto di tre/quattro ragazze. “Angieeeee!!” esordisce una ragazza con i capelli rosso fuoco, occhi castani, alta e con un costume rosa fluo. “Isabel! Vedi che alla fine ce l’ho fatta, donna di poca fede” risponde ridendo mentre l’abbraccia. “Cominciavamo a pensare che ci avessi abbandonato qui ad arrostire ahah” aggiunge un’altra ragazza bionda, più alta di Isabel, con occhi azzurri e costume giallo pastello mentre si avvicina per salutare. “Hey Andy, non si usa più salutare un’amica?” esclama Angel rivolta alla figura seduta su un telo nero e con gli occhi rivolti verso l’oceano. -Aspettate un attimo, Andy? Cioè è un ragazzo? No gente non scherziamo!-. Il ragazzo/a non fa un minimo cenno. Sbuffando Angel si inginocchia vicino a lui/lei e gli toglie le cuffiette dalle orecchie. “Ma che cazz?! Angie finalmente!” esclama infine il ragazzo… e che ragazzo! Solo ora lo guardo attentamente: ha i capelli corvini tenuti leggermente lunghi, occhi color ghiaccio da far venire i brividi, la pelle delle braccia e del petto è coperta da tantissimi tatuaggi… devo dire che è proprio carino e ha una voce terribilmente sexy… ma basta con sti pensieri! Cosa c’era nel caffè di stamattina? “Bene ragazzi. Lei è Celeste, la mia nuova coinquilina; Celeste loro sono Isabel, Chiara e Andy” “Piacere di conoscervi” sussurro abbassando lo sguardo: non mi sento a mio agio essere al centro dell’attenzione! “Ah quindi è lei la povera mal capitata! Ti faccio gli auguri in anticipo” esclama ridendo Andy che si guadagna un pugno sul braccio dalla diretta interessata, ossia Angel. “Oddio che capelli lunghi che hai! Ti prego fatti fare delle treccine, ti prego ti prego ti prego ti pregooo…” esordiscono all’unisono Isabel e Chiara. “S-sì certo” rispondo imbarazzata ma col sorriso per via della loro spontaneità. “Marò ragazze dovete sempre farvi riconoscere” dice esasperata Angel “Certo mia cara!” rispondono di getto trascinandomi su un asciugamano per cominciare la tortura ai miei capelli. “Ok gente io vado un attimo al chiosco qua vicino ci vediamo dopo ciao!” conclude distrattamente la mia coinquilina per poi incamminarsi in mezzo alla gente guardando il cellulare. - Hey, no no no no no no, dove credi di andare non puoi abbandonarmi con due tizie fissate con i miei capelli e con un tizio che solo con la sua voce è capace di farti avere un orgasmo! (Anche se l’ultima cosa non è che mi dispiaccia però…). ‘Ndo vai, vieni quaaaaa!- “Tranquilla se ti va bene la rivedrai tra due ore” mi riporta alla realtà la voce di Andy, accortosi della mia espressione a dir poco pietrificata. In risposta mi limito solo ad annuire, anche perché non saprei proprio che fare. Ed io adesso che faccio tutta la mattina con tre persone di cui so a malapena il nome?! [tardo pomeriggio] “Ahahahah e alla fine abbiamo dovuto farci 3km a piedi fino all’hotel con una dozzina di ragazze al seguito” “No non ci credo!” dico incredula per poi scoppiare a ridere seguita subito dopo dagli altri. Ho passato un pomeriggio fantastico. Per Isabel basta un aggettivo per descriverla: pazza! Sì non è normale ma è anche una persona molto dolce e sensibile. Chiara è la classica ‘pagliaccia’, se così si può definire; ti fa ridere sempre e comunque e ha un sorriso contagioso quindi è impossibile essere giù di morale con lei. Andy… beh che dire è un ragazzo simpaticissimo e dolcissimo, per non parlare dee suoi occhi… sono la fine del mondo, così profondi! Ho scoperto anche che è il lead vocalist di una band rock! E ci credo; con la voce che si ritrova! Sono proprio tre persone fantastiche, davvero. “Non ci crederete ma sono le 5.50 p.m. e se non torno entro subito i miei mi linciano!” esordisce Chia saltando in piedi per raccogliere le sue cose. “Come? Di già? È proprio volato il tempo!” dichiaro sorpresa. “Eh sì! Va beh io vado a domani belli. Ah Celeste, spero di vedere anche te ovviamente” dice Chiara facendomi l’occhiolino. “Oh certo, ci puoi giurare! Mi sono divertita un mondo oggi!” “Perfetto allora a domani!” “A domani!” rispondiamo insieme per poi guardarci e scoppiare a ridere come dei deficienti. “Vi siete rincoglioniti del tutto?! Si sente solo voi anche là in fondo!” “Oh ho un’apparizione! Angel sei davvero tu?” dice con adorazione teatrale Andy verso Angel camminando sulle ginocchia con le braccia rivolte verso l’alto in segno di ammirazione. “Andy che ti sei fumato oltre alle classiche sigarette?” chiede stranita. “Angie la domanda è più che lecita visto che sei sparita e non ti sei neanche degnata di farti sentire nel corso di tutta la giornata, capisci a me!” ammicco verso la mia coinquilina. “Eh… che sarà mai? Dai andiamo che non ci vedo più dalla fame…” “Idea!” “Parla Isa” chiedo incuriosita con lo stomaco che comincia a brontolare. “Che ne dite se andiamo tutti insieme al Mc? È easy e ti riempi per bene!” “Te l’ho mai detto che sei un genio?” ammicca Andy dando una spallata scherzosa a Isa. “Sì… effettivamente sono in tanti che me lo dicono bello mio!” risponde a sua volta con una leggera spinta ridendo. “Allora è deciso: tutti al Mc!” grida saltellando come una bimba Angel. Il tempo di raccogliere ognuno le proprie cose che ci dirigiamo verso l’auto di Andy. “Celeste?!” esordisce dal nulla una voce famigliare alle mie spalle che fa scattare qualcosa dentro di me.
  
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