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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    10/07/2015    1 recensioni
La piccola Rue abita nel Distretto 11. La vita lì è complicata, e lei si trova costretta a lavorare per riuscire a portare a casa qualche soldo con cui sfamare la sua numerosa famiglia. Sono poche le persone che contano davvero per lei: i suoi fratelli e le sorelle, la zia e la sua migliore amica. E poi c'è Thresh, il ragazzo per cui ha una cotta stratosferica. La sua innocenza, purtroppo, verrà spezzata il giorno della mietitura per i Settantaquattresimi Hunger Games. Da quel momento in poi, sarà costretta a combattere per la sua sopravvivenza e per tornare a casa.
Genere: Drammatico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Marvel, Rue, Thresh, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Esco di casa, diretta nuovamente ai frutteti. Rimpiango gli anni in cui andavo a scuola, il luogo in cui ho conosciuto Isabella. All’epoca i miei genitori erano ancora tutti e due vivi. Ricordo il primo giorno: avevo cinque anni, e mamma e papà avevano lasciato Jelly Roll, Chora, Eureka e Rhoda dalla zia, e William non era ancora nato. Mi hanno accompagnato sino al portone, poi, una volta arrivati alla meta, si sono abbassati alla mia altezza. – Tesoro, non devi essere agitata. Vedrai che ti piacerà molto. Potrai imparare un sacco di cose nuove ed insegnarle ai tuoi fratellini – disse mia madre, sorridendo per confortarmi. Mio padre mi strinse forte a sé, sussurrandomi parole d’incoraggiamento. Da sopra la sua spalla, intravidi una ragazzina dai capelli color del pane e con la pelle di un marrone simile a quello del cioccolato al latte, quindi non molto scuro. Aveva pressappoco la mia stessa età, e quelli che dovevano essere i suoi genitori la stavano incoraggiando nello stesso modo in cui venivo incoraggiata io. Senza motivo, mi sciolgo dall’abbraccio di mio padre e cammino fino al punto in cui si trova la famiglia che ha attirato la mia attenzione. Tre paia d’occhi si voltarono a guardarmi, sorpresi ed incuriositi, ma io badavo solo alla mia coetanea. – Ciao, io sono Rue – dissi, tendendole la mano come avevo visto fare dai miei molto volte quando si presentavano a qualcuno. Accompagnai le mie parole con un flebile sorriso che, man mano che scorrevano i secondi, si faceva sempre più deciso. – Ciao. Io mi chiamo Isa. – Ricambiò la stretta e rise anche lei. – Vuoi essere mia amica? – le chiesi a bruciapelo, chissà per quale motivo. Sono passati anni ed ancora non mi capacito del coraggio che ho avuto quel giorno. Il sorriso di lei si accentuò. – Sì! – Senza dire un’altra parola, ci abbracciammo. Quando siamo insieme, ripensiamo spesso al modo assurdo e quasi irreale con cui è nata la nostra amicizia. È un modo per distrarci dai momenti bui e soprattutto un motivo per ridere in qualsiasi momento ne abbiamo voglia. Ma soprattutto è qualcosa di interamente nostro, da non condividere con nessuno, che ci unisce sempre di più ogni volta che ci ritorna in mente. Con tutti i pensieri che mi hanno affollato la mente, non mi sono resa conto di essere già giunta al luogo di lavoro. Mi impongo di concentrarmi sui frutti da raccogliere e di scordare gli avvenimenti di questi ultimi due giorni, che mi hanno turbata profondamente. Il mio sguardo viene come catturato dagli occhi color caramello di Bella. Alcuni passi dietro la sua figura, intravedo Thresh. Per un attimo, mi blocco. Che le abbia detto dell’aggressione? Mi tranquillizzo, ripetendomi che, anche se Isabella è sua cugina, avrà certamente tenuto conto del fatto che io gli abbia esplicitamente chiarito di non voler far parola con nessuno di quel che è accaduto, in special modo con Isa, soprattutto dopo aver saputo ciò che i suoi parenti hanno fatto a mia zia. Comunque sia, non potrò mai odiarla, non dopo tutto quello che abbiamo condiviso. Mi avvicino ai due cugini, salutandoli entrambi. – Ehi, ragazzi! Come va? – Bella mi sorride come il primo giorno, mentre Thresh sembra estremamente stupito dal mio approccio, soprattutto dopo aver visto in che stato ero stamattina, ma fa buon viso a cattivo gioco e mi saluta. – Tutto bene. Tu? – Mi ritrovo a pensare che è proprio un bravo attore. – Non mi lamento. – Belle parole di sicurezza. Non esprimono né una menzogna né la verità. Sono una via di mezzo molto efficace. Credo che, ora che me ne sono resa conto, le userò molto più spesso, anche se devo tener conto del fatto che la gente potrebbe capire che non è sempre quella frase a descrivere il mio stato emotivo in quel momento. Facciamo una breve chiacchierata sul tempo prima di metterci tutti al lavoro. Thresh non si arrampica. Per lui sarebbe impossibile, data la sua stazza, così si limita a raccogliere i frutti più in basso ed ad aiutare chi non riesce a salire su di un albero o a coglierne alcuni perché non riesce a colmare la distanza di alcuni centimetri che lo separa dal suo obiettivo. Io non ho mai avuto bisogno di una mano: la natura è il mio mondo, gli unici luoghi in cui mi sento a mio agio sono quelli circondati dal verde delle foglie e dal marrone delle cortecce degli alberi. Tuttavia, se avessi conosciuto prima Thresh, avrei certamente cercato di fingere di non riuscire ad arrampicarmi solo per poter essere aiutata da lui. Sono certa che mi sarei presa una cotta per lui anche prima, se solo avessi avuto l’occasione di conoscerlo. Purtroppo, quest’opportunità ha bussato alla mia porta solamente quest’anno. Devo comunque ammettere che non mi dispiace.

Angolo dell’autrice: È FINITA! Oggi ho fatto gli orali! Mi hanno persino detto i voti degli scritti: le invalsi di italiano e matematica sono andate bene, nella prova scritta di matematica ho preso otto, in quelle di inglese e francese nove, ed in quella di italiano dieci (ancora non ci credo di non aver fatto neppure un errore!)! Tornando alla storia, questo è il capitolo cinque. Scusatemi se la qualità della storia non vi soddisfa, ma scrivere su di Rue è più complicato del previsto! ;D Vi chiedo perdono se vi ho annoiato coi miei voti, ma dovevo condividerli! Baci
   
 
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