Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: valechan91    10/07/2015    2 recensioni
Rika Taddei (ehm ehm alter ego dell'autrice ehm ehm) è una ragazza italo-giapponese di diciassette anni. I genitori agenti di viaggio,con la sorellina minore di dodici anni, sono sempre in viaggio per il mondo e la ragazza è abituata a vivere da sola. Fino alle elementari anche lei viveva in quel modo,ma alle medie scelse di restare ferma in un posto.come ultima meta, il Giappone, Tokyo. Anche per coltivare la sua passione, la pallavolo. Pur essendo di statura media, eccelle nella ricezione.
Iniziando le superiori, dopo uno shock all'ultimo anno di scuole medie,inizierà ad avere lo stesso sogno ricorrente, su un ragazzino ribelle,suo primo amore d'infanzia da cui si è divisa.
Non sa che iscrivendosi al Liceo Seirin incontrerà più persone di sua conoscenza,alcune non sempre piacevoli, e forse troverà anche l'amore...
è la mia prima fanfiction :) ATTENZIONE: spoiler per chi non segue il manga, ma più avanti nella storia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve sono valechan91. Eccoci qui alla conclusione di questa storia. La mia prima storia in assoluto. Ringrazio  tutti coloro che l’hanno seguita fino alla fine. Ho qualche sorpresa al riguardo, ma leggete fino alla fine ;)

Buona lettura!



Capitolo 37- La fine ed un nuovo inizio?


Ormai era mattina, i raggi del sole filtravano attraverso al finestra. Rika fu la prima a svegliarsi, e ancora intontita, si ritrovò stretta tra le braccia del suo ragazzo.  Arrossì furiosamente al ricordo di quello che era successo. La sua prima volta. Si era sentita sfacciata, però… non poteva evitarlo. In segreto, aveva sempre osservato i muscoli scolpito del ragazzo visibili anche con la divisa, la schiena forte e larga, le gambe forti…
Decise di godersi ancora un po’ quel calore, per poi  alzarsi e preparare la colazione. Ma appena qualche secondo e si ritrovò incatenata agli occhi di Kagami, che si era appena svegliato.
Sorridendole, anche lui un po’ rosso, le augurò il buongiorno con un bacio a stampo.
“Buo….buo….buongiorno Tai-chan” incespicò la ragazza, imbarazzata
Kagami ridacchiò. “ Mi chiami per nome sono in certi momenti, eh? E smettila di essere imbarazzata! Lo… lo sono pure io, accidenti” disse, arrossendo
Il ragazzo, imbarazzato al massimo, decise di sciogliere quell’atmosfera.
“Andiamo a farci  la doccia, o vuoi farla tu per prima?”
“No, vai pure, Tai-chan” rispose la ragazz “eh? Andiamo?” commentò diventando rossa
“Ma che hai capito, scema?!” sbraitò il ragazzo “ non intendevo…insieme… per quello…ci sarà tempo…ecco…” finì, girandosi dall’altra parte, grattandosi la nuca
Poi, improvvisamente, mentre prendeva i vestiti, Kagami si ricordò di una cosa.
“Ah, aspetta! Dimenticavo!” disse, ancora imbarazzato, pensando “ è la cosa giusta da fare”
Kagami si avvicinò al proprio comodino, aprendone il cassetto ed estraendo una piccola scatolina di velluto rosso.
Rika arrossì. “ Non…può essere…”
Il ragazzo gliela porse e fece segno di aprirla, così  Rika lo fece. Si mise seduta, coprendosi con il lenzuolo.   Al suo interno, c’era un piccolo anello in oro bianco, con un piccolo diamante incastonato tra altre piccole perline.
“Tai-chan…io…”
Kagami sorrise e appoggiò la fronte a quella della ragazza. “ Rika…questo era di mia madre”
La ragazza sbarrò gli occhi. “Tai-chan…”
“Ascolta” continuò il ragazzo “ prima che morisse, mia madre mi disse una cosa. Questo anello…ecco…non è un semplice anello di…fidanzamento” disse, imbarazzato “ mia madre mi disse che avrei dovuto darlo solo alla ragazza…che consideravo più importante, che volevo al mio fianco.  Poco importava se poi non si sarebbe rivelata quella della vita. Ma… solo se ne fossi stato assolutamente certo”
Rika quasi tratteneva il fiato.
“ Tu stessa lo sai, non sono…proprio il tipo che con le ragazze ci abbia mai saputo fare.  Che ho in testa il basket e il cibo. E forse, innamorarmi di te è stato una specie di miracolo. Ancora di più che tu ti sia innamorata di uno…come me. Ah, accidenti, com’è difficile!”
Il cuore di entrambi batteva forte.
“ Cavolo…ecco…” concluse in ragazzo, rosso dall’imbarazzo “ per questo credo che… tu sia la persona giusta”
“Ma Tai-chan…sei sicuro? È un ricordo di tua madre”
“ Non ha senso tenerlo chiuso lì dentro, e sono certa che lei sarebbe felice. E poi, in quell’occasione mi sei stata vicina anche tu”
Kagami le prese la mano e le mise l’anello all’anulare sinistro, sorridendo. “ Per quel che mi riguarda, non riesco a pensare a nessun’altra che possa portarlo” disse, grattandosi la nuca, imbarazzato
Rika sorrise, tra le lacrime. Lo abbracciò stretto. “Grazie, Tai-chan”
Il ragazzo, ancora in imbarazzo, si scostò poco dopo aver ricambiato il bacio. “ Vado… a farmi la doccia” e scappò nel bagno afferrando al volo i vestiti.
Rika, ancora un po’ sognante, indossò la maglietta del ragazzo, annusando il suo profumo. Poi si rotolò nel letto, sorridendo imbarazzata. “ Che combino?! Sono così felice che non capisco più nulla…”
Non passò molto tempo che si decise a prendere gli ingredienti per la colazione. In quel momento, Kagami uscì dalla doccia, con solo un asciugamano in vita.
Rika arrossì. “ Ecco…vado a fare la doccia e preparo subito la colazione, Tai-chan! Tu aspettami!”
Corse in camera a prendere i vestiti e si chiuse in bagno.
Kagami ridacchiò, per poi arrossire. Aveva notato che Rika aveva indossato la sua maglia. Ci sarebbe annegato nel suo profumo. Almeno per qualche tempo. E di sicuro era rimasto anche sulle lenzuola…accidenti, che doveva però cambiare!
“Rika, calmati” pensava intanto la ragazza “ non c’è bisogno di essere così in imbarazzo… dopo stanotte. Non c’è nulla più…da vedere. Ok, meglio farmi la doccia”
Fece una doccia veloce, si vestì e preparò la colazione. Intanto, anche Kagami aveva indossato la divisa scolastica. Aveva preparato in poco tempo un’altra piccola sorpresa per la sua ragazza.
La colazione li vide ancora un po ‘ in imbarazzo, ma piano piano le cose divennero più naturali.
Andarono a scuola, e Rika si strinse al braccio del ragazzo. Erano ancora entrambi rossi.
“Se non la smettiamo di essere rossi come pomodori, capiranno tutti, accidenti…” pensava Kagami

 

 

Alla fine delle lezioni, Rika andò in palestra, mentre Kagami sgattaiolò via. La ragazza si sorprese, non sapeva perché stesse saltando quel giorno. Che si fosse…pentito? Impossibile.
Prendendo gli appunti nella borsa, per rivederli un’ultima volta avendo terminato prima quel giorno, Rika notò un biglietto:
“ Scusa se non sono agli allenamenti.  Ho preparato una piccola sorpresa per te, ma dovrai prima trovarmi per capire di cosa si tratta.  Ti do un indizio.
Il luogo nel quale due piccole tigri si sono conosciute
Tra litigi, inizi burrascosi, incomprensioni
E dove poi…”
Era Kagami, lo aveva capito. Ma a cosa si riferiva? Poi capì, e sorrise. Indicava la vecchia casa dei Kagami, dove avevano giocato da bambini.
Parò velocemente con la coach e il capitano, per poi andare via, diretta alla sua meta.
La casa era abitata da altri, ma nascoste tra l’erba alta accanto al muro di cinta di quella casa, che le era sempre parsa immensa, Rika trovò un altro biglietto.
“Brava!
Il luogo nel quale le due piccole tigri
Hanno iniziato a capirsi
Grazie ad una brutta esperienza
 E dove una di loro
Si è innmorata”
Rika arrossì. Le stava forse dicendo indirettamente quando si era innamorato di lei?
Sorrise, e capi. Ma la zona era ampia, dove cercare?
Trovò il biglietto dopo averlo cercato un po’ ovunque, tra un cespuglio ed un vicolo cieco. Ridacchiò pensando all’accaduto e lesse il biglietto.
“Questo è l’ultimo, seguilo e saprai dove sono.
Il luogo nel quale le due piccole tigri
Si sono prima trovate e poi separate
Con una promessa speciale
Di un nuovo futuro”
La ragazza rimase sorpresa, e le si inumidirono gli occhi. Era davvero il suo Tai-chan quello che aveva scritto questi biglietti? La calligrafia stramba era la sua, ma…era così…
Rika capì, e si diresse verso quello che era ormai il loro parco, e verso il loro albero. “ Lo dicevo…quell’albero è speciale”
Lo trovò lì, in piedi, con giubbino e sciarpa, intento a guardare i rami che nascondevano i piccoli boccioli sotto la neve ancora fresca.
Sorridendo tra le lacrime, Rika lo chiamà gli si gettò tra le braccia, buttandogli le braccia al collo.
“Tai-chan!” esclamò, tra le lacrime, affondando il viso nel petto del ragazzo.
Kagami la strinse a sé e ridacchiò. “ Accidenti, è mai possibile che non posso fare niente che subito ti metti a piangere? Sei diventata una frignona!”
“Stupido” replicò Rika, con un sorriso, ancora abbracciata al ragazzo.
Kagami le sussurrò all’orecchio, arrossendo “ piaciuta la sorpresa? Hai capito? Era per…festeggiare oggi, ecco”
Rika sorrise, le aveva fatto rivedere i posti che avevano significato qualcosa nella loro infanzia, rivivendola attraverso i ricordi.

 


Il giorno dopo, Kagami e Rika andarono a vedere la partita tra Jabberwock e STRKY. Andarono accanto a Hyuuga e Riko, che avevano intravisto prima, e Rika notò anche Midorima, Takao e Aomine.
Il nome della squadra si riferiva alle squadre liceali che avevano frequentato quelli che ormai erano studenti universitari.  Kiyoshi Miyaji dello Shuutoku, Imayoshi Shouchi della Touou Gakuen, che era capitano.  Higuchi, manager del Rakuzan. Kasamatsu Yukio della Kaijou e Okamura dello Yosen. 
Rika era entusiasta di poter rivedere Kasamatsu, e ancora di più nel vederlo giocare.
La partita fu uno sfacelo per tutti i senpai. Era in diretta mondiale e tutti loro kouhai delle varie squadre li seguivano. Terminò 87 a 1 per la squadra degli Jabberwock.
Per di più il loro capitano insultò il loro basket, sputando sul palmo di Kasamatsu.
Gli spettatori erano tutti disorientati.
Ma Kagami e Hyuuga avvertirono un’aura nera provenire da qualcuno o qualcosa accanto a loro
Rika, furibonda, spezzò una matita. Le abitudini erano dure da cambiare…soprattutto se fumava di rabbia e aveva gli occhi iniettati di sangue.
“ Come ha osato quel tipo mancare così di rispetto a Kasamatsu senpai?! Ora vado lì e lo pesto”
“Calmati, Rika “ fece Kagami, mettendole una mano sulla spalla “ ci penseremo noi”
Nemmeno a Kagami era piaciuta la partita, sebbene sapesse quanto potesse esseree spietato lo street basket.
Kagetora Aida, che si occupava di gestirli, li sfidò, proponendo una sfida con La Generazione dei Miracoli.
La settimana dopo ci sarebbe stata la partita.
Quel pomeriggio, l’uomo chiamò i ragazzi, e già il pomeriggio seguente i Miracoli al completo insieme a Kagami si ritrovarono in palestra. A loro, si aggiunsero Rika, Momoi, Riko Aida, e nuovi giocatori, Wakamatsu Kousuke, decisamente irritato dal ritrovarsi ancora il kouhai tra i piedi. Takao Kazunari, il che fece sorridere Midorima dietro gli occhiali quando il compagno gli si avvicinò sfottendolo di nuovo, prima che dicesse “scusate se Shin-chan vi crea problemi”. Naturalmente Midorima si irritò.
Per ultimo, proprio Hyuuga Junpei, che almeno per quanto riguardava la Seirin godeva stranamente della predilezione di Kagetora. E il ragazzo era rassicurato, eccome…
Momoi e Riko si sarebbero occupate della  ricerca di informazioni e degli allenamenti, mentre Rika faceva da supervisore ed elaborava tattiche di gioco. La loro squadra si sarebbe chiamata Vorpal Swords.
“ Visto che loro hanno ripreso il nome di Jabberwock, il mostro di Alice nel Paese delle Meraviglie, noi usiamo la sola spada che nel libro è capace di abbatterlo” ghignò Rika
I ragazzi visionarono un video sulla partita, e rimasero sorpresi, anche per le informazioni reperite da Momoi. Akashi commentò che il loro capitano, Nash Gold, avrebbe dato del filo da torcere anche a lui per via della sua abilità. “ Ma se sei tu, Akashi, lo lasciamo a te. Ce la farai” commentò Aomine
“ Ovvio” Akashi sorrise appena
Rika, però, sogghignò. La ragazza lanciò la maglia numero 4 rossa e bianca dei Vorpal Swords ad Akashi.
“ Per prima cosa “ disse “ all’unisono è stato deciso che sarai tu il capitano, Akashi.  Non dimenticare che oltre a Tai-chan e agli altri, ci sono i Miracoli. E tu sei il solo degno di ricoprire quel ruolo “ concluse, con un sorriso
Akashi sorrise. “ Non credevo di meritare un tale onore, ma lo accetto volentieri”
“ E poi” fece Rika, continuando “ è vero, sono forti. Senza dubbio. Ma questa squadra lo è altrettanto. Inoltre, abbiamo qualcosa che loro non hanno: la possibilità di variare le combinazioni di gioco”
“ Che vuoi dire?” chiese Akashi
“ Akashi, davvero non te ne sei accorto? Mi sorprende” sorrise, prendendolo in giro bonariamente, Rika
“ Abbiamo i Miracoli, Tai-chan, Kuroko-kun, Takao-kun… per ora ne ho elaborate poche, ma ci ho pensato subito” spiegò Rika “ possiamo sfruttare il gioco Luce ed Ombra, con Kuroko-kun e Tai-chan, o con Aomine-kun. O ancora, rafforzarlo con un triangolo. Possiamo sfruttare il triangolo che avevamo alla Teiko, Kuroko-kun, Aomine-kun e Kise-kun. Senza contare la forza di ben tre Zone.
Possiamo ancora sostituire per un po’ Akashi facendo entrare Takao-kun e…”
“ e sfruttare il tiro veloce che ho elaborato con Takao, vero, Rika-san?” intervenne Midorima, sistemandosi gli occhiali con un accenno di sorriso. Takao sghignazzò.
“Esatto, Midorima” disse Rika, sorridendo “ oppure possiamo lasciare Akashi come point guard. Ma abbiamo ancora qualcosa in più. Kise, hai mai provato a giocare in ruoli diversi da quello di small forward?”
“ Eh? No, non mi pare, Rikacchi” rispose il ragazzo
“ Kise, il fatto che tu riesca a copiare istantaneamente quello che vedi, oltre alla Perfect Copy, è un altro punto a favore. Puoi giocare in ruoli diversi” spiegò Rika
“ Ce la faremo” commentò Kagami

 


Il giorno dopo, Kagetora andò a parlare con i Jabberwock per organizzare tutto, ma fu seguito da Kuroko.
Quando i ragazzi se ne accorsero, si diressero allarmati al luogo dell’incontro, trovando Kuroko quasi pestato.
Akashi bloccò Kagami e Aomine che volevano rispondere con i fatti, e portando via Kuroko, che voleva batterli con il basket, disse “ State zitti, feccia. Preparatevi a strisciare”
Rika rimase atterrita. Era una fortuna che l’Imperatore fosse dalla loro parte e che comparisse di rado. Come era felice che non fosse scomparso. Era sempre una parte di Akashi.
Quella sera, Riko chiamò Kagami, Aomine e Himuro, che aveva seguito Murasakibara, in un campetto.
“ Vorrei che mi spiegaste bene come funziona lo street basket “ disse Rika “ non sono molto pratica, non avendo mai giocato”
“Rika, perché hai chiamato anche me?” fece Himuro, adombrandosi “ cosa c’entro?”
“Tatsuya…” commentò Kagami
“Tacchan, non fare il bambino “ rispose la ragazza, seria “ per prima cosa, nei Vorpal Swords c’è Murasakibara, tuo amico e compagno, e anche Tacchan. Puoi contribuire anche tu ad aiutare, avendo giocato anche tu a street basket, non trovi?  E poi, Tacchan..fidati. Puoi aiutare più così. Ho chiesto consiglio anche ad altre due persone, che ho evitato di far venire anche come riserve. Una non poteva, l’altra sarebbe stata fonte di guai”
Rika si era fatta dare il numero di Ogiwara da Kuroko. Il ragazzo, imbarazzato, aveva risposto che sapeva poco di street basket. Aveva poi contattato Haizaki… che l’aveva aiutata un po’, si, ma la cui chiamata si era conclusa con il solito battibecco….
“Va bene, Rika “ rispose Himuro, con un sospiro
“ Sai che lo street basket è brusco, vero?” fece Aomine



Intanto, Hyuuga aveva chiamato Riko, per parlare. Prima della partita contro i Jabberwock, voleva dichiararsi. Il capitano, dopo un anno, ancora non ci era riuscito!
“Riko…ecco…sto per fare qualcosa che tu… tu ci hai detto che avremmo fatto… in un caso del tutto diverso. E… la faccio vestito. Ecco…tu… tu mi piaci!” disse Hyuuga, tutto d’un fiato, e completamente rosso in viso
Riko comprese il significato di quelle parole e arrossì furiosamente, prima di reagire come solo lei poteva fare: con un bel pugno.
La coach poi sorrise. “  Ce ne hai messo…di tempo, Junpei. Pensavo… che mi sarei dovuta muovere io…” commentò la ragazza, sempre imbarazzata
Hyuuga si riprese e rimase sorpreso. “Che vuoi.. EEEEEEEEEEEEEH?? Ma a te non piaceva Teppei?!”
Riko si arrabbiò. “ Quella è storia vecchia, stupido!” sbraitò la ragazza “ siamo usciti insieme…ma … avevo capito che non poteva funzionare…perché mi piacevi tu…”
Hyuuga d’istinto l’abbracciò, e la ragazza ricambiò l’abbracciò. Poco dopo, Hyuuga le prese il mento alzandole il viso, sorridendole come quando segnava una tripla, e la baciò. Riko gli strinse le braccia al collo e ricambiò il bacio.
Quando si staccarono, la ragazza commentò “ sai che dovrai passare su quella mina vagante che è mio padre, vero, Junpei?” rimanendo sempre abbracciata al ragazzo
Hyuuga represse un urlo. Kagetora Aida, se l’era scordato. Ma aveva la sensazione che lo prediligesse in qualche modo. Forse.  Avrebbe tentato, si. C’era Riko dalla sua parte. Che ormai poteva chiamare sua ragazza.
Se era così, almeno, la mina sarebbe scoppiata e poi sarebbe andato tutto bene…



Arrivò il giorno della partita e i ragazzi scesero in campo. I Miracoli al completo erano la formazione iniziale.
“ Andate e fategli il culo” li incitò Rika, infervorata
“Rika…” sospirò Akashi, sorridendo e con un gocciolone sulla testa
La partita inizia!

 




Si concludono qui le sfide di Rika…
Ma non finisce qui.
Per prima cosa ci sarà un capitolo speciale…
Bonus track: Kuroko no Basket Special Karaoke
…e poi…

Siete curiosi di scoprire le avventure di Rika alla Teiko e come ha conosciuto Kagami?
Coming Soon: Spinoff-
“ UN’AMICIZIA CHE PROFUMA D’AMORE: TEIKO DAYS AND LOVELY THOUGHTS”

   
 
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